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Il mattino ha l'oro in bocca.


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Ormai sappiamo tutti che oggi lo strumento che maggiormente crea le coscienze delle persone è la televisione.
Secondo voi (non nel vostro caso specifico ma in generale), nella costruzione di un pensiero, influiscono di più i programmi pomeridiani e serali, quando la nostra mente ormai stanca (8 ore di lavoro alle spalle) recepisce poco niente o, sono molto più pericolose le programmazioni della mattina quando appena svegli il nostro cervello è più portato a recepire e formulare idee?

Vi domando questo perchè personalmente vedo più pericolosa la seconda categoria, che da le basi culturali per formare gli spettatori della prima categoria. Sicuramente vi sono altri motivi, ma credo che sia uno dei problemi più sottovalutati.


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Truman
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Come sempre, il risultato dipende molto dallo spettatore. Chi ha un occhio critico riesce molto bene a percepire il tentativo di candeggiare il cervello presente nei programmi della mattina. L'informazione della mattina tende ad essere sintetica, composta di slogan, veloce nel suo esprimere la propaganda di regime. L'effetto su una mente allenata è solo ridicolo.

Il vidiota invece si pasce di infotainment ed assimila tutto in modo passivo, per cui l'effetto tossico dei programmi mattinieri è immediato, utile a sedare i primi sintomi di crisi di astinenza da merda mediatica.

Ma parlando in modo disincantato, cosa ci sta a fare uno spettatore davanti alla Tv di primo mattino? Già il fatto che ha acceso la TV mette molti sospetti sulla sua quantità di neuroni residui.


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cloroalclero
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cosa ci sta a fare uno spettatore davanti alla Tv di primo mattino? Già il fatto che ha acceso la TV mette molti sospetti sulla sua quantità di neuroni residui.

Già. Penso che volendo contarli, sarebbe sufficiente una riga di palline dell'abaco.


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Galileo
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La televisione fa male anche se ti ci addormenti sopra…la mattina ti svegli con una linea piatta nel cervello.

Ma parlando in modo disincantato, cosa ci sta a fare uno spettatore davanti alla Tv di primo mattino? Già il fatto che ha acceso la TV mette molti sospetti sulla sua quantità di neuroni residui.

C’é un mondo di gente se ci pensi Truman. Pensionati, malati, bambini, bambini che non vanno a scuola perchè malati e le nonne le accendono la Tv per farli stare tranquilli, disoccupati…


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Galileo ha ragione, non ci dobbiamo dimenticare di quelle persone, che sono le fasce più deboli della società, lontane da qualsiasi strumento di divulgazione di cultura se non la televisione.
Naturalmente possiamo lavarcene le mani dicendo "ma chi guarda la televisione è uno scemo, lasciamolo nel suo mondo", ma così facendo saltiamo sopra al problema non lo affrontiamo, allora però poi non ci dobbiamo nemmeno lamentare per la gente che ci governa.
Per me uno stato serio dovrebbe rendersi conto che la società cambia di più grazie alla televisione che alla scuola o alle organizzazioni culturali e statali.
Una soluzione potrebbe essere aumentare la programmazione culturale e informativa del mattino su tutte le reti pubbliche. Le perdite per la rete sarebbero basse, visto che comunque gli ascolti sono bassi. I soldi con le pubblicità si fanno alla sera.


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Stamattina (09:30) ho provato a guardare l'offerta televisiva dei canali italiani:

RAI 1 - Parlavano di seni rifatti
RAI 2 - Cartoni animati per bambini da 4 a 10 anni
RAI 3 - Presentazione di un libro (meglio dire pubblicità), con discussione tra presentatore e autrice in cui affermavano che il talento canoro è un dono di Dio.
RETE 4 - Telefilm
CANALE 5 - Parlavano di seni rifatti (sono rimasto sconvolto, erano le stesse immagini trasmesse su RAI 1)
ITALIA 1 - Telefilm per ragazzi da 11 a 18 anni

Dopo 5 minuti ho spento il televisore e ho capito dove fondano, ben salde, le radici di questa società.


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Galileo
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Grazie NE, buon lavoro da ricercatore.

Vedi, una volta ti vendevano pentole, ferri da stiro, tovaglie...ora tette rifatte, sempre le stesse, ma onnipresenti....o poi, quando tua figlia a 16 anni ti chiede in regalo un paio di tette nuove, tu che fai? Ti sorprendi perchè magari tu non le hai insegnato certe cose. ma dove le ha viste! In Tv quando era malata e piccola, che vestiva di Barbie, mangiava le patate della Findus, perchè quelle fatte in casa non le vuole, non le trova così buone, e già accarezzava il sogno di tette perfettamente plastiche.


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Ti devo fare un appunto. Oltre a quello che hai detto mi fanno preoccupare di più le conseguenze sulla madre o le nonne che rimbabite dalla televisione (per loro tutto quello che si vede è vero) vedrànno normale la richiesta della figlia. Probabilmente è così che si cambia una società grazie alla televisione, facendo sembrare normale una cosa che non la è.
Comunque pentole, ferri da stiro, tovaglie non sono scomparsi; sempre al mattino basta che dalle reti nazionali passi alle regionali o provinciali e vedrai dove sono finiti.


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Truman
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La televisione fa male anche se ti ci addormenti sopra…la mattina ti svegli con una linea piatta nel cervello.

Ho da qualche parte una nota sugli stati crepuscolari, gli stati di transito dalla modalità onirica alla veglia cosciente.

Sia prima di addormentarsi che al primo risveglio la TV è particolarmente insidiosa, perchè molte vie dell'inconscio sono aperte ed i concetti della fiction televisiva penetrano nella mente, partecipando alla costruzione del mondo fatta da essa. (Qui è utile l'approccio alla mente tipico del costruttivismo, ognuno costruisce progressivamente un suo modello del mondo e per lui quel modello è il mondo).

Il caso opposto è quando la transizione tra mondo reale e fiction è marcata da eventi chiari: andare al cinema con gli amici e discutere dopo le sensazioni provate può essere un ottimo metodo per mantenere i legami con la realtà.

Per le fasce deboli degli utenti TV ho poche proposte, la situazione oggi è critica. Comunque non molto diversa concettualmente dal medioevo cattolico, quando i bambini venivano presi in tenera età dai rituali di potere della Chiesa e forgiati tramite la paura del Diavolo e dell'Inferno. Niente di realmente nuovo sotto il sole direbbe l'Ecclesiaste, la gente continua ad ubriacarsi di rituali e nel frattempo vive.


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