Il partito per l...
 
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Il partito per l'epoca dell'imperialismo.


Anonymous
Illustrious Member
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E' in atto su questo forum attacchi al modello bolscevico di partito.

Vediamo si chiarirne l'essenza.

Non è una novità, le accuse al partito dureranno quanto l'epoca dell'imperialismo. Le classi dominanti e i suoi consapevoli o meno soldati non cesseranno mai di bersagliare quella forma-partito e quell'esperienza, per la semplice ragione che portarono il proletariato sulla soglia di un suo partito mondiale e della rivoluzione internazionale.

Le argomentazioni sono ripetitive sino alla noia: la mancanza di libertà di critica, di democrazia, il dominio dei capi, il settarismo, analisi al limite delle astruserie, il riferimento a un Marx, Engels, Lenin sorpassati, datati, fuori epoca, giudizi, sentenze che denotano scarsa o nulla di qualsiasi conoscenza del marxismo ecc. Oltre alla cattiva volontà di capire, cervelli sommersi da pregiudizi, se non da interessi economici da difendere.

Si riprendono dal secolo scorso e vengono riproposte.
Molto spesso si è trattato, e si tratta di dibattiti accademici tra "professori" o peggio ancora di discussioni tra supposti generali rancorosi, invidiosi, senza truppe che discutono sul nulla, essendo nulle le conseguenze delle loro discussioni.

La nuova forma-partito.

Lenin di fronte al crollo della socialdemocrazia e alla nuova epoca che si è aperta riflette sulla forma-partito e su una questione di tempi scrive: Quanto tempo durerà questa epoca, noi non possiamo dirlo. Forse di queste guerre ce ne saranno più di una.
Non sono più le vecchie guerre nazionali e pongono compiti nuovi ai socialisti.
Scrive: Per risolvere questi nuovi compiti, il partito proletario può aver bisogno ormai di un tipo organizzazione completamente differente.
la questione della forma -partito è posta, pur senza precisare.
Ancora scrive: quale deve essere la nuova forma di organizzazione corrispondente a questa fase, è difficile dirlo ora. Ma [...] il proletariato dovrà creare nuove organizzazioni o modificare le vecchie.
E critica il conservatorismo dei socialdemocratici tedeschi, il loro legalitarismo "assurdo".
Lenin in quelle drammatiche condizioni pone un quesito di grande rilievo: quale debba essere la forma-partito per la nuova epoca, l'epoca dell'imperialismo.

Tornerà su questo nel 1920 ne "L'estremismo" testo fondamentale nel tentativo di dar vita al partito mondiale. I tratti ancor sfumati del 1914 ora sono delineati scavando nell'esperienza del partito bolscevico illuminata dalla fse rivoluzionaria. Da questa esperienza si poteva trarre ciò che è universale per tutte le avanguardie mondiali del proletariato nell'epoca dell'imperialismo. Lenin esorta i partiti della Terza Internazionale Comunista ad assimilare i caratteri generalizzabili, internazionali dell'esperienza bolscevica. Ed indica in primo luogo: una delle condizioni fondamentali per la vittoria dei bolscevichi" ossia: la centralizzazione assoluta e la più severa disciplina del proletariato.
Ed al proposito pone un quesito: da che cosa è mantenuto la disciplina del partito rivoluzionario del proletariato?.
Indica tre condizioni: la più assoluta dedizione alla causa, l'organizzazione e la capacità di" fondersi" con la massa e, in terzo luogo, la giustezza della strategia e della tattica. Senza queste tre condizioni osserva Lenin, i tentativi di creare una disciplina si tramutano "in bolle di sapone, in frasi vuote, in farsa".

La sintesi che Lenin consegna all'Internazionale sulla forma-partito è: la dedizione alla causa e l'organizzazione per il lavoro tra le masse fuse al calor bianco dell'elaborazione scientifica. Ecco che, alla luce dell'esperienza dell'Ottobre, i tratti della forma del partito corrispondenti alla fase dell'imperialismo si delineano, ed è questo che noi intendiamo come. il modello bolscevico del partito.
Nel chiudere la prefazione alla nostra edizione de "L'estremismo" Roberto Casella si sofferma proprio su questo aspetto e scrive: Tutta questa elaborazione ed esperienza condotta nel ciclo rivoluzionario prodotto dalla guerra imperialista, Cervetto l'ha condensato nella sintesi scientifica del Partito scienza. Solo da lì si poteva ripartire.

E siamo ripartiti da più di sessant'anni, e con orgoglio possiamo dire che la quarta generazione di rivoluzionari sono al loro posto nella trincea di classe.
Chi può dire e chi può aver fatto tanto per il Comunismo la causa di tutta l'umanità.

Commenti?


Citazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3191
 

Il mio, anche se lascio volentieri questo compito ai curatori del sito se dopo ne avessero voglia... Primo: non capisco come si possa dire che questo sito attacchi il 'modello bolscevico di partito'. Per carità, non ci azzardiamo a tanto: questo non è un sito che io sappia 'schierato' in un senso od in un altro nè tantomeno dedito ad oscuri complotti su tali ( metafisiche ) realtà politiche, o meglio di partito, che la storia ha già da tempo cancellato dal novero delle proposte credibili. E' bene ogni tanto fare mente locale e verificare la data che appare suoi giornali: 2015 e non 1915. Secondo, il mio cervello sarà pure sommerso da infiniti pregiudizi su realtà che non conosco, ma il m. non è tra queste, te lo posso assicurare. Se ne parlo e se ho ribadito alcuni punti di vista è con cognizione di causa: sapere non è nè condividere nè essere dogmatici ma avere la mente libera. Possibilmente senza dover far riferimento a querelle e mentalità dei secoli scorsi, che Babuskin assai contraddittoriamente imputa a noialtri ( a nostra insaputa per davvero ) mentre esso stesso ne fa bandiera nei suoi reiterati monologhi citando ad es. Lenin od altri esemplari della specie politica 'comunista' come se fossero all'ordine del giorno le loro idee e non invece defunte insieme a loro. Terzo, lasciamo stare il frasario 'trincea' 'scienza' 'causa dell'umanità' ed altro e quanto i 'comunisti' hanno fatto: è tutto passato nel bene come nel male e le soluzioni all'epoca valide ( purtuttavia criticabili e che hanno provocato una catastrofe umana terribile tanto quanto il combattuto 'capitalismo' ) oggi non si prestano a risolvere alcun problema odierno. La prova regia ne è che nessuno stato, nessun partito politico, nessun pensatore se ne serve più: non siamo più nel regno dell'accumulazione primaria, del salto in avanti, delle condizioni dell'agricoltura o dell'industria di 100 anni fa ma DOPO: ed è con questo 'dopo' che dobbiamo fare i conti. Anche qui, un po' di mente locale: entrare in una industria moderna, in un laboratorio, vedere le applicazioni cibernetiche, osservare i 'progressi' che sono stati fatti ANCHE per merito della 'critica sociale' è assolutamente indispensabile se si vuole essere minimamente informati. Insomma levarsi il colbacco dalla testa.


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