E' in atto su questo forum attacchi al modello bolscevico di partito.
Vediamo si chiarirne l'essenza.
Non è una novità, le accuse al partito dureranno quanto l'epoca dell'imperialismo. Le classi dominanti e i suoi consapevoli o meno soldati non cesseranno mai di bersagliare quella forma-partito e quell'esperienza, per la semplice ragione che portarono il proletariato sulla soglia di un suo partito mondiale e della rivoluzione internazionale.
Le argomentazioni sono ripetitive sino alla noia: la mancanza di libertà di critica, di democrazia, il dominio dei capi, il settarismo, analisi al limite delle astruserie, il riferimento a un Marx, Engels, Lenin sorpassati, datati, fuori epoca, giudizi, sentenze che denotano scarsa o nulla di qualsiasi conoscenza del marxismo ecc. Oltre alla cattiva volontà di capire, cervelli sommersi da pregiudizi, se non da interessi economici da difendere.
Si riprendono dal secolo scorso e vengono riproposte.
Molto spesso si è trattato, e si tratta di dibattiti accademici tra "professori" o peggio ancora di discussioni tra supposti generali rancorosi, invidiosi, senza truppe che discutono sul nulla, essendo nulle le conseguenze delle loro discussioni.
La nuova forma-partito.
Lenin di fronte al crollo della socialdemocrazia e alla nuova epoca che si è aperta riflette sulla forma-partito e su una questione di tempi scrive: Quanto tempo durerà questa epoca, noi non possiamo dirlo. Forse di queste guerre ce ne saranno più di una.
Non sono più le vecchie guerre nazionali e pongono compiti nuovi ai socialisti.
Scrive: Per risolvere questi nuovi compiti, il partito proletario può aver bisogno ormai di un tipo organizzazione completamente differente.
la questione della forma -partito è posta, pur senza precisare.
Ancora scrive: quale deve essere la nuova forma di organizzazione corrispondente a questa fase, è difficile dirlo ora. Ma [...] il proletariato dovrà creare nuove organizzazioni o modificare le vecchie.
E critica il conservatorismo dei socialdemocratici tedeschi, il loro legalitarismo "assurdo".
Lenin in quelle drammatiche condizioni pone un quesito di grande rilievo: quale debba essere la forma-partito per la nuova epoca, l'epoca dell'imperialismo.
Tornerà su questo nel 1920 ne "L'estremismo" testo fondamentale nel tentativo di dar vita al partito mondiale. I tratti ancor sfumati del 1914 ora sono delineati scavando nell'esperienza del partito bolscevico illuminata dalla fse rivoluzionaria. Da questa esperienza si poteva trarre ciò che è universale per tutte le avanguardie mondiali del proletariato nell'epoca dell'imperialismo. Lenin esorta i partiti della Terza Internazionale Comunista ad assimilare i caratteri generalizzabili, internazionali dell'esperienza bolscevica. Ed indica in primo luogo: una delle condizioni fondamentali per la vittoria dei bolscevichi" ossia: la centralizzazione assoluta e la più severa disciplina del proletariato.
Ed al proposito pone un quesito: da che cosa è mantenuto la disciplina del partito rivoluzionario del proletariato?.
Indica tre condizioni: la più assoluta dedizione alla causa, l'organizzazione e la capacità di" fondersi" con la massa e, in terzo luogo, la giustezza della strategia e della tattica. Senza queste tre condizioni osserva Lenin, i tentativi di creare una disciplina si tramutano "in bolle di sapone, in frasi vuote, in farsa".
La sintesi che Lenin consegna all'Internazionale sulla forma-partito è: la dedizione alla causa e l'organizzazione per il lavoro tra le masse fuse al calor bianco dell'elaborazione scientifica. Ecco che, alla luce dell'esperienza dell'Ottobre, i tratti della forma del partito corrispondenti alla fase dell'imperialismo si delineano, ed è questo che noi intendiamo come. il modello bolscevico del partito.
Nel chiudere la prefazione alla nostra edizione de "L'estremismo" Roberto Casella si sofferma proprio su questo aspetto e scrive: Tutta questa elaborazione ed esperienza condotta nel ciclo rivoluzionario prodotto dalla guerra imperialista, Cervetto l'ha condensato nella sintesi scientifica del Partito scienza. Solo da lì si poteva ripartire.
E siamo ripartiti da più di sessant'anni, e con orgoglio possiamo dire che la quarta generazione di rivoluzionari sono al loro posto nella trincea di classe.
Chi può dire e chi può aver fatto tanto per il Comunismo la causa di tutta l'umanità.
Commenti?
Il mio, anche se lascio volentieri questo compito ai curatori del sito se dopo ne avessero voglia... Primo: non capisco come si possa dire che questo sito attacchi il 'modello bolscevico di partito'. Per carità, non ci azzardiamo a tanto: questo non è un sito che io sappia 'schierato' in un senso od in un altro nè tantomeno dedito ad oscuri complotti su tali ( metafisiche ) realtà politiche, o meglio di partito, che la storia ha già da tempo cancellato dal novero delle proposte credibili. E' bene ogni tanto fare mente locale e verificare la data che appare suoi giornali: 2015 e non 1915. Secondo, il mio cervello sarà pure sommerso da infiniti pregiudizi su realtà che non conosco, ma il m. non è tra queste, te lo posso assicurare. Se ne parlo e se ho ribadito alcuni punti di vista è con cognizione di causa: sapere non è nè condividere nè essere dogmatici ma avere la mente libera. Possibilmente senza dover far riferimento a querelle e mentalità dei secoli scorsi, che Babuskin assai contraddittoriamente imputa a noialtri ( a nostra insaputa per davvero ) mentre esso stesso ne fa bandiera nei suoi reiterati monologhi citando ad es. Lenin od altri esemplari della specie politica 'comunista' come se fossero all'ordine del giorno le loro idee e non invece defunte insieme a loro. Terzo, lasciamo stare il frasario 'trincea' 'scienza' 'causa dell'umanità' ed altro e quanto i 'comunisti' hanno fatto: è tutto passato nel bene come nel male e le soluzioni all'epoca valide ( purtuttavia criticabili e che hanno provocato una catastrofe umana terribile tanto quanto il combattuto 'capitalismo' ) oggi non si prestano a risolvere alcun problema odierno. La prova regia ne è che nessuno stato, nessun partito politico, nessun pensatore se ne serve più: non siamo più nel regno dell'accumulazione primaria, del salto in avanti, delle condizioni dell'agricoltura o dell'industria di 100 anni fa ma DOPO: ed è con questo 'dopo' che dobbiamo fare i conti. Anche qui, un po' di mente locale: entrare in una industria moderna, in un laboratorio, vedere le applicazioni cibernetiche, osservare i 'progressi' che sono stati fatti ANCHE per merito della 'critica sociale' è assolutamente indispensabile se si vuole essere minimamente informati. Insomma levarsi il colbacco dalla testa.