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Il primo potere: chi decide cosa dobbiamo pensare


SOD
 SOD
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da http://voxpopuli.xyz/2016/04/13/il-primo-potere-colui-che-decide-cosa-dobbiamo-pensare-propaganda-media-e-potere-la-lezione-di-edward-bernays/

Propaganda, media e dominio. La lezione di Edward Bernays.

Scrive il nipote di Sigmund Freud: “Lo Stato sono io proclamava Luigi XIV all’epoca in cui i re detenevano un potere assoluto, e in sostanza aveva ragione, ma da allora i tempi sono cambiati. La macchina a vapore, la stampa e l’alfabetizzazione di massa – il tridente della Rivoluzione industriale – hanno strappato il potere ai sovrani per consegnarlo al popolo che lo ha ricevuto in retaggio.

In effetti la forza economica spesso si traduce in autorità politica e la storia della Rivoluzione industriale rivela come essa sia passata dal trono e dall’aristocrazia alla borghesia. II suffragio universale e la generalizzazione dell’istruzione hanno in seguito rafforzato questo processo, al punto che a sua volta la borghesia incomincia a temere il popolo minuto, le masse che si ripromettono di giungere al potere.

Oggi tuttavia si profila una reazione, la minoranza ha scoperto di poter influenzare la maggioranza in funzione dei suoi interessi, ormai è possibile plasmare l’opinione delle masse per convincerle a orientare nella direzione voluta la forza che hanno da poco acquisito. Un processo inevitabile, data la struttura attuale della società. La propaganda interviene necessariamente in tutti i suoi aspetti rilevanti, che si tratti di politica di finanza, di industria o agricoltura, delle attività assistenziali o dell’educazione”. (1)

Avete appena letto parole (1928) di Edward Louis Bernays, il padre della “Propaganda” moderna, quella che oggi è a tutti gli effetti diventato il Primo Potere: “la manipolazione consapevole e intelligente, delle opinioni e delle abitudini delle masse svolge un ruolo importante in una società democratica, coloro i quali padroneggiano questo dispositivo sociale costituiscono un potere invisibile che dirige veramente il paese”.(2)

Il Potere mediatico ha superato i Poteri fondanti dello Stato ed è legittimato ad imporre governi, la nascita e la morte di partiti politici, a creare le condizioni per un intervento legislativo o per farlo subire, a scatenare il panico promuovendo la finanza, a fomentare la paura; fa accettare le crisi, le guerre o le scatena; apre commerci e consumi, piccona economie, distrugge onorabilità e credibilità di persone. Inventa il consenso, alimenta il dissenso. Crea buoni e cattivi, divinità e mostri: veri o presunti.

Intrattiene il popolo: battezza mode, tendenze e social network, diffonde sport, modelli di vita e di virtù. Fabbrica cultura, pensiero e conoscenza comune, ormai globale. “Noi siamo in gran parte governati da uomini di cui ignoriamo tutto, ma che sono in grado di plasmare la nostra mentalità, orientare i nostri gusti, suggerirci cosa pensare.

Ci governano in virtù della loro autorità naturale, della loro capacità di formulare le idee che ci servono e della posizione che occupano nella struttura sociale. Poco importa come reagiamo individualmente a questa situazione, poichè in tutti gli aspetti della vita quotidiana, dalla politica agli affari, dal nostro comportamento sociale o ai nostri valori morali, di fatto siamo dominati da un piccolo numero di persone capaci di comprendere i processi mentali e i modelli sociali delle masse. Sono loro che tirano le fila, controllano l’opinione pubblica, sfruttano le vecchie forze sociali esistenti, inventano altri modelli per organizzare il mondo e guidarlo.” (3) Scrive ancora Bernays, proprio mentre si incominciano ad intravedere i primi apparecchi televisivi nel Regno Unito e negli Usa.

Oggi, direbbe cose diverse? Proprio oggi, epoca di enormi concentrazioni mediatiche a livello planetario, quando non esiste confine fra notizie ed intrattenimento, fra fatti ed opinioni, fra ciò che è sostanziale e ciò che è superfluo.

E Noi? Possiamo solo diffidare e approfondire.

Diffidare dei bombardamenti mediatici a reti unificate: perchè insistono così tanto su quella notizia, su quel determinato tema? Su quel personaggio?

Dare insistente rilevanza mediatica ad un evento politico, economico, commerciale; dare risonanza a quella corrente culturale, ideologica o di pensiero, nasconde un fine. Sempre.

E soprattutto: COME viene affrontato quel fatto, quella materia, quell’ennesimo “evento epocale”?

Valutare criticamente i singoli messaggi prima di farli anche nostri: vero o falso? Chi parla? Chi scrive? Chi li finanzia? E’ un messaggio buono o cattivo?

Approfondire sondando più fonti, in modo da essere costretti a doversi orientare fra più idee e tesi a confronto, così da potersi costruire un proprio pensiero autonomo ed adulto.

A meno che non ci risulti indifferente: farsi ancora imporre cosa pensare, cosa dire, come vivere, ed infine, come dovremmo agire. Perchè, come dimostra anche Edward Louis Bernays: Sapere è Potere.

La vera Alternativa e la realtà, vivono nel silenzio (mediatico).

MEDIA, I PRINCIPALI COLOSSI A LIVELLO MONDIALE: Walt Disney, Comcast Corp, Twenty-First Century Fox Inc, Time Warner Inc, DirecTV, Time Warner Cable, DISH Network Corporation, WPP Plc, CBS Corporation, Viacom Inc. .

Altra questione è: CHI LI POSSIEDE E CHI LI CONTROLLA?

Prossimamente, ne parleremo.

——

(1) = Edward Louis Bernays, “Propaganda Della manipolazione dell’opinione pubblica in democrazia”, logo fausto lupetti editore, 2008

(2) = Ibidem

(3) = Ibidem


Citazione
annibale51
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Registrato: 2 anni fa
Post: 845
 

Quoto l' articolo. L' informazione è troppo importante. E' l' asse più importante sul quale poggia la democrazia, quando l' informazione è controllata e sbilanciata a perseguire interessi altrui significa che ha perso la sua funzione ed è diventata propaganda (DISINFORMAZIONE) e la democrazia un paravento. Ti raccontano che il vino è buono anche se è fatto con le bustine. La storia d' Italia degli ultimi decenni sta lì a dimostrarlo. Inutile raccontarci tante storielle, l' INFORMAZIONE è un bel problema!


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oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3200
 

Vorrei solo far notare che quando un re Sole diceva '' lo stato sono io '' era per riaffermare una volta per tutte il potere temporale di fronte alle ingerenze 'mondialiste' di allora impersonate dalla Chiesa Cattolica e dai Papi, ingerenze mai sopite nonostante il dissolversi dell'unità dei cristiani dovuta alla Riforma.
Per la dottrina politica dei Papi il 'corpo' mistico della Chiesa, formato dai cattolici e dai loro rappresentanti religiosi era TUTTO quello che un pio cristiano si trovava ad ad avere di fronte come obbligo politico 'naturale'. Il potere temporale era delegato per grazia divina, di cui essi erano i soli legittimi rappresentanti, e lo 'stato' era solo la 'veste' umana del potere spirituale, che aveva indiscussa primazia, e che in terra di Francia era delegato ai suoi più alti rappresentnati cardinalizi.
Affermando per converso che lo stato era la persona del Sovrano e SOLO questa, il Re Sole innovava di molto nella concezione politica di allora: era l'affermazione piena della valenza assoluta ( cioè 'sciolta' da ogni altro legame: solutus a legibus sopratutto 'in spiritualibus' ) che poteva avere la sovranità politica del popolo francese come incarnata dal Re dei Francesi: suoi sudditi proprio perciò.
Era in definitiva rigettare la pretesa antica della Chiesa cattolica a rappresentare la totalità dei cristiani in terra europea, ancora sussistente nelle moribonde vestigia del sacro romano impero: era dunque un sonoro NO all' 'internazionalismo' POLITICO SU BASE RELIGIOSA, ancorchè ristretta ai soli cattolici.
Ed era retrospettivamente l'ultimo riflesso della riforma protestante in terra cattolica: riflesso che non avendo potuto prendere la strada della riforma religiosa percorreva la strada di quella politica, introducendo l'autonomia del 'politico' di fronte ad ogni altra istanza e facendo dello stesso una dipendenza del rapporto re-sudditi, aprendosi di conseguenza alle note successive vicende, tese ad espungere anche in quest'ultimo 'reame' l'influsso spirituale/mistico del legame. Non più 'corpo' del Sovrano ma contratto: il potere alfine diviene solo un libero atto tra vivi e basta.
Uomini politici 'moderni', fatevi avanti a fare lo stesso, mutatis mutandis...


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venezia63jr
Noble Member
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Post: 1229
 

Come si dice : il terzo gode, la massoneria o meglio i mercanti.


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