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Il profumo dei sinistrati


diotima
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Gongolano, esultano e si sbellicano dalle risate assaporando la gioia di cadere nelle mani degli strozzini della finanza d'oltreoceano.
Nella migliore tradizione dell'Harakiri, senza il coraggio e la nobiltà del gesto, ma come pura immersione nello squallore del pressapochismo adattato alle macerie di uno stato spolpato vivo, si ripete con una amplificazione mille volte superiore e dalle conseguenze facilmente prevedibili, il colpo di stato di Mani Pulite che preparò l'ascesa di Berlusconi e dei suoi ascari. Troppa era la foga di vedere buttare giù Craxi che non si valutarono le conseguenze disastrose nel non aver preparato la situazione politica per la sua sostituzione. Nel peggiore stato dei colonnelli, ci si affidò alla magistratura. Venne la stagione dell'antiberlusconismo del giustizialismo con l'aggiunta dell'aggravante dell'imperialismo. Un ibrido osceno e putrido.

Infatti Di Pietro minaccia la cacciata di Berlusconi prima che “ci scappi il morto”. Non parla tanto per parlare l'uomo dei viaggi misteriosi nelle segrete degli Usa. Sa benissimo quello che dice e per conto di chi lo dice.
Nelle stesse ore la Camusso, segretaria della Cgil, organizzazione sindacale responsabile della transizione al massacro sociale, sigla assieme alla Marcegaglia e alla Uil e Cisl, in via definitiva l'accordo interconfederale del 28 giugno.
Eppure, niente di tutto questo riesce a scuotere le coscienze, ad accendere uno spiraglio di dubbio che qualcosa di poco chiaro deve pur esserci, se addirittura Standard Poor's ha declassato il rating italiano adducendo che la manovra è insufficiente, in totale contrasto con le dichiarazioni di Trichet che neanche due giorni prima l'aveva giudicata non solo credibile ma addirittura con il carattere di affidabilità politica.
Niente riesce a scuotere il torpore davanti al totale allineamento di Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, Montezemolo, Fini (roba da matti) in accordo con Rutelli e Casini! Neppure le dichiarazioni di Diliberto che parla di degna sostituzione in parlamento di Di Pietro dei comunisti!

E' possibile che non mettano i brividi gli interventi di Profumo e di Passera come possibili uomini prestati alle istituzioni e benedetti da Marchionne?
Questo sarebbe il popolo della sinistra e dei comunisti?
Come si fa a non vedere che il giudizio negativo a questo stato fantoccio non è minimamente riferito alla manovra, ma al cambio di regime attraverso con uno più sdraiato e servile agli interessi d'oltreoceano al fine di distruggere quel poco di interesse nazionale rimasto in piedi (vedi Eni, Enel e Finmeccanica). Siccome si sapeva benissimo che sarebbe intervenuta Moody's si è preferito far scendere in campo Standars Poor's per rendere lo scenario più credibile.
Una sinistra che, con la complicità dei comunisti filo-imperialisti, patteggia per l'alta finanza predatoria e per i bombardatori criminali è qualcosa che fa orrore e da cui prendere le distanze.
Profumo evidentemente riesce a rassicurare il “popolo di sinistra” proponendo un governo di “decantazione”. Infatti si decantano i vini, peccato che a berli saranno loro e al “popolo della sinistra” e non solo, toccherà schiacciare l'uva con i piedi.
Mai visto nulla di più servile e scellerato.

Il bello è che la ricetta che Profumo suggerisce è la stessa di Amato (che il “popolo della sinistra” non ricorda o fa finta di non ricordare, ma i cui effetti li conosce benissimo) e di Pisanu e consiste nell'attuare le riforme che Berlusconi aveva promesso di fare e che non ha fatto. Cioè quello che il “popolo della sinistra” fa finta di non vedere sono le intenzioni dei salvatori, cioè vogliono più Berlusconi.
Bersani che fa di tutto per mettersi in linea con “tutti quelli che ci stanno” rasenta la prostituzione politica.
Letta nipote, vicesegretario del Pd, sembra il ventricolo dell'Istituto Bruno Leoni.

Nel frattempo la Bonino e Ichino preparano la legge che mette tutti i lavoratori in condizione di essere licenziati. Questo ovviamente per un principio di giustizia nei riguardi dei precari. Nessuno a sinistra, come in campo comunista ha detto nulla. Perché? Ovviamente perché il Pd li ha in senso al parlamento e i comunisti sono entrati alla Regione Lazio grazie ai voti della Bonino.
Tranquilli il 15 c'è la giornata dell'indignazione.
Si salvi chi può.

Stefano Moracchi Movimento Attuazionista
21 Settembre 2011


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