La crisi spiegata a...
 
Notifiche
Cancella tutti

La crisi spiegata alle vittime di Repubblica, Ballarò

Pagina 6 / 8

GiovanniMayer
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 582
 

Una forza politica che sintetizzi tutto in un programma serio e concreto prende l'1 per cento.

Questo è ovviamente scontato, forse il mio è più sogno che realtà.
Ma allora che si fa?
O si continua col capitalismo, più o meno turbo a seconda del ciclo, o si fa la rivoluzione...senza rivoluzionari.
Tanto vale provare a creare una realtà politica con l'1%, a meno che, come l'ultimo articolo di Georgios ci suggerisce, proviamo a "infiltrare" il m5s, partendo così dal 20%.
L'articolo di Georgios più comnenti:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13952&mode=thread&order=1&thold=0


RispondiCitazione
GiovanniMayer
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 582
 

Credo che questo discorso che si sta intavolando su cdc, sia l'unica speranza di soluzione percorribile. Intanto dobbiamo crederci noi, dall'amico fernesto all'amico matteov, passando per tutti gli altri. Poi si cercherà di allargarsi.
Altrimenti non ha neanche più senso star qui a parlare di Mazzini e Garibaldi...


RispondiCitazione
Raziel79
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 293
 

@giovanni, io penso che tu sia ottimista... io sto a parlare qui su cdc per esigenza, per piacere.
Credo ci siano persone più preparate di me che si son già messe in moto...
Anche in altri luoghi virtuali. Rimango cmq aperto a tutti gli sviluppi.
Volevo esporre la seconda motivazione che mi fa propendere per il modello precedentemente evocato, ma MatteoV mi ha anticipato quindi lo cito pari pari..

So con Lenin, che già si rendeva conto che il 1917 non era il 1848, che bisogna istituire delle alleanze di classe. Ma, non posso pretendere, in una fase avanzata del capitalismo (quale non era la Russia pre-rivoluzionaria) di convincere non solo i piccoli imprenditori, ma anche gli operai, ad accettare la proletarizzazione totale. Un piccolo imprenditore non mi chiede e non mi chiederà mai di fare la rivoluzione bolscevica ma, semmai (se me la gioco bene), di far crescere la domanda, di creare occupazione, di potenziare la rete infrastrutturale, di ottenere dei sussidi statali, ecc. Così come l'operaio non vuole il comunismo (e questo lo sapeva bene il PCI) ma vuole più diritti sindacali, maggiori salari, servizi, welfare, pensioni, ecc.
A complicare la faccenda, vorrei farti presente, che il Mondo non si divide in capitalisti e proletari, e forse non si è mai diviso in questo modo (tranne forse nella distopia "La macchina del tempo" di H. G. Wells che tra l'altro non era un marxiano). Oggi ci sono i lavoratori dei servizi, un ceto intellettuale importante (gli insegnanti) i liberi professionisti, piccoli imprenditori, proletarizzati e non, dove sotto la dicitura "imprenditori" si nascondono commercianti al dettaglio, agricoltori, panettieri, ecc. Certo non è la partita IVA il metro di giudizio.
Di conseguenza, non possiamo rinunciare a una politica, almeno in una fase iniziale, di tipo keynesiano. Poi, cresciuta l'occupazione, la domanda e la produzione, i salari, si porrà l'alternativa tra una nuova fase di disinvestimento e di liberismo e, al contrario, un ulteriore intervento dello stato, con la nazionalizzazione dei principali settori industriali e finanziari per il passaggio ad un sistema a cavallo tra capitalismo e socialismo. Dunque non c'è un'alternativa tra Marx e Keynes perché, anno 2014, l'uno non è realizzabile senza l'altro.

Con una sola piccola perplessità... ( a proposito di "sfumature")
Premetto che sono per l'uscita dall'euro e quindi non confondetemi per un "catastofista", per mi dite come fate a sostenere un programma di piena occupazione (che poi per come l'ho sentito esposto da Barnard mi pareva più un sussidio di dosoccupazione universale) con
1 disponibilità di materie prime in calo
2 senza controllo dell' industria dei semi-lavorati che livelli i prezzi al minimo
3 con (a questo punto) ex padrone americano contro... quindi la seria possibilità di embarghi commerciali almeno dell'occidente.
l'ipotesi di inflazioni drammatiche mi pare plausibile no?
L'unica possibilità è appunto quella di nazionalizzare (ovviamente la banca centrale) tutta l'industria pesante. In certi casi occorrerà ricostruirla!
Questo oltre l'ovvia posibilità di poter fare veramente politica indutriale, ha il vantaggio di riutilizzare gli utili per diminuire i deficit di bilancio e ridurre l'esigenza di scaricare tutto in inflazione cioè monetizzando, sia per via diretta che indiretta. Oltretutto si avrebbe la possibilità di controllare i prezzi (in caso di scompensi esterni) dei semilavorati permettendo alla PMI di rimanere privata. Da valutare in base ai risultati se sostenerla ulteriormente con specifici programmi "anticiclici".


RispondiCitazione
MatteoV
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 251
Topic starter  

Premetto che sono per l'uscita dall'euro e quindi non confondetemi per un "catastofista", per mi dite come fate a sostenere un programma di piena occupazione (che poi per come l'ho sentito esposto da Barnard mi pareva più un sussidio di dosoccupazione universale) con
1 disponibilità di materie prime in calo
2 senza controllo dell' industria dei semi-lavorati che livelli i prezzi al minimo
3 con (a questo punto) ex padrone americano contro... quindi la seria possibilità di embarghi commerciali almeno dell'occidente.
l'ipotesi di inflazioni drammatiche mi pare plausibile no?
L'unica possibilità è appunto quella di nazionalizzare (ovviamente la banca centrale) tutta l'industria pesante. In certi casi occorrerà ricostruirla!
Questo oltre l'ovvia posibilità di poter fare veramente politica indutriale, ha il vantaggio di riutilizzare gli utili per diminuire i deficit di bilancio e ridurre l'esigenza di scaricare tutto in inflazione cioè monetizzando, sia per via diretta che indiretta. Oltretutto si avrebbe la possibilità di controllare i prezzi (in caso di scompensi esterni) dei semilavorati permettendo alla PMI di rimanere privata. Da valutare in base ai risultati se sostenerla ulteriormente con specifici programmi "anticiclici".

L'Italia non ha mai avuto materie prime, e forse proprio questa è stata la sua forza perché ha dovuto sviluppare un'industria di trasformazione. L'assenza di materie prime non lo ritengo un ostacolo. Può esserlo ora, perché con una moneta sovrapprezzata che favorisce le importazioni una bilancia commerciale non in attivo diventa un problema (con l'euro, non con una moneta nazionale).
Non credo esista un problema di prezzi e credo che in un'economia capitalistica (e soprattutto in presenza di una politica fiscale espansiva) calmierarli possa provocare molti problemi.
Per quanto riguarda le sanzioni, non penso che gli USA (che importano prodotti italiani) sarebbero interessati a imporcele. La questione si pone semmai su altri fronti (basi NATO, collocazione geo-politica dell'Italia). Il problema sarà più per la Germania. In ogni caso, le guerre economiche le viviamo tutti i giorni, ora, ad esempio, contro la Russia, e tra le forniture energetiche e la depressione dell'Eurozona... io non avrei molti dubbi su cosa scegliere.
Al di là di questi dettagli tecnici (ovviamente ogni soluzione ha il risvolto della medaglia) il punto che mi preme sottolineare è quello politico. Il vero problema non è come attuare politiche keynesiane o passare a un modello socialista o alternativo a quello neoliberale una volta che si abbia la forza politica per farlo. Il problema semmai è come creare le condizioni POLITICHE perché questo avvenga.
Io non credo che la soluzione sia il partito. I partiti (in particolare quelli di area marxista) hanno fallito, bisogna riconoscerlo. Questo vuol dire che bisogna fare a meno dei partiti? Ovviamente no. Ma non possono più avere quella funzione guida (come lo concepiva il leninismo, ma anche il togliattismo o la socialdemocrazia). Il partito ha un problema di consenso. E quindi farà quello che gli chiederà di fare la base. E la base, come dicevo, chiede (nel migliore dei casi!) una sistema di welfare e protezioni sociali, non gli interessa tutto il resto. Altrimenti mi dovete spiegare perché gli operai votavano PCI e non la sinistra extraparlamentare.
Dunque il problema è (non ricordo chi lo diceva prima) quello dell'egemonia culturale. E un partito per questo scopo ci è inutile. Ci serve, semmai, un ceto intellettuale di teorici, strateghi e divulgatori, bisogna penetrare nelle università, nella stampa, nei media. Bisogna creare dei centri di pensiero, o, come si dice oggi, dei "think tank". Del resto è così che si è imposta la cultura neoliberale. Il partito dell'1%, ma anche del 51, non ci serve a niente. Perché, lo abbiamo visto, nel contesto attuale il massimo che potrà produrre sarà Grillo, Casaleggio e gli "anticasta". E non mi pare che sia un buon risultato.


RispondiCitazione
Jor-el
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 990
 

Approfitto del tono stranamente aperto di questa discussione per un mezzo chiarimento.Credo che gli appelli agli imprenditori di Barnard siano stati un po' fraintesi. Barnard non ha mai inteso dar vita a un movimento interclassista sul modello della Lega Nord o peggio, si è semplicemente rivolto al mondo dell'imprenditoria per chiedere finanziamenti, spesso allegando codice IBAAN. Da Tangentopoli in poi questa pratica è considerata al minimo immorale, ma nell'ottica americaneggiante della MMT è perfettamente legittima. Si tratta dell' "investimento in politica" che, secondo Thomas Ferguson, è uno dei pilastri della democrazia. Da non confondersi col lobbismo, che è tutt'altra cosa (la cosa più simile al lobbismo che abbiamo in Italia è la P2). Nella storia del movimento operaio sono state molte, se non tutte, le organizzazioni e i partiti che hanno ricevuto sostegno economico dalla cosiddetta "borghesia illuminata". Non c'è niente di fascisteggiante negli appelli di Barnard (che, peraltro, ha sdegnosamente rifiutato gli abboccamenti di Fratelli d'Italia). La MMT non predica nessuna "alleanza corporativa fra i produttori" e il concetto di sovranità monetaria non ha nulla di nazionalistico (la MMT propone la riconquista della sovranità monetaria di fatto anche negli USA). I concetti chiave MMT sono: piena occupazione ottenuta con spesa pubblica, equilibrio fra import ed export, sostegno dei salari e della domanda.


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

Matt,se tutti fossimo cosi fermi sui valori contro il consumismo usa e getta (ed e' molto buono questo)

Domani avremmo disoccupazione di massa e tragedie sociali molto piu grandi di ora.

Come te lo spieghi?

Se fossi fermo, sarei andato molto più in la, se faccio piccole cose e piccoli passi è perché sono comunque condizionato dal mio vissuto e da quello che ho attorno.

Ma, disoccupazione e tragedie, le hai se prevale nel paese la produzione privata. In uno stato a prevalenza pubblica non lo hai questo problema, se c'è meno da fare, riduci a tutti.
Però, fino che a che non hai creato un modello tanto valido da venir non esportato, ma importato (volontariamente) da altri stati, devi fare i conti con i vicini di casa, il che significa che devi importare ed esportare secondo le regole del mercato. Significa che per molte cose occorrerebbe autarchizzare, far fronte al boicottaggio che verrebbe dai paesi capitalisti, suppongo.

Se funzionasse, se ci si mettesse di impegno per farlo funzionare, potrebbe fornire un esempio, un modello per altri stati che con i loro tempi seguirebbero. Per esempio a mano a mano che l'energia diventerà meno disponibile sarà più difficile produrre e immettere sul mercato cazzate a tempo, e questo farebbe crollare un sistema insostenibile come il consumismo, e qualcuno si volterebbe a guardare "quelli la" che in tot decadi consumano 1/10 dell'energia e se c'è meno da fare lavorano meno senza lasciare indietro nessuno.

Ma concorderai almeno sul fatto che questo sistema economico e produttivo non ha futuro, bisogna essere ciechi per non vedere.

http://gaianews.it/attualita/acqua-potabile-allarsenico-ecco-lelenco-dei-128-comuni-stilato-dalla-ue-5036.html#.VCkQo2ccTcs

O si cambia musica, o si va dritti così... ma in questo caso, altro che tragedia sociale.


RispondiCitazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Io condivido abbastanza Matt.

Ma abbiamo di fronte un macigno di propaganda cinquantennale almeno,e' dura,molto dura.

Puo anche essere comprensibile pensare a mo di sfogo che tanti viziati ragazzini o piccolo borghesi ignoranti che scimmiottanobi ricchi "s'impicchino" come dice Jor el.Ma le loro famiglie?I figli? I vecchi che magar se pur tanti ignoranti hanno fatto tanti sacrifici?

Non lo trovo un atteggiamento di sinistra quello del tanto peggio tanto meglio,anche se per alcuni aspetti e' comprensibile (non rivolto a te magari).

Anche perche e' il gioco della destra,quello di indurre all'inevitabilita del darwinismo sociale come una legge naturale,dove invece e' artificialmente costruito nel divenire storico


RispondiCitazione
GiovanniMayer
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 582
 

Mi fa sorridere l'amico raziel79 che pensa io sia ottimista. Fate conto che se al bicchiere manca solo il "colletto del prete", io lo vedo vuoto...senza il mezzo.
Scherzi a parte, ha risposto perfettamente l'amico matteov. Io posso solo ribadire che pare che alla fine la si pensi tutti uguale. A parte le sfumature, ma sono fisiologiche.
Per quanto riguarda "l'infiltrazione" o "la rivolta" nel m5s, l'idea non è neanche originalissima, ne hanno parlato anche i wu ming a febbraio 2013. Ecco l'articolo:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=12038#more-12038


RispondiCitazione
GiovanniMayer
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 582
 

Però, fino che a che non hai creato un modello tanto valido da venir non esportato, ma importato (volontariamente) da altri stati, devi fare i conti con i vicini di casa, il che significa che devi importare ed esportare secondo le regole del mercato. Significa che per molte cose occorrerebbe autarchizzare, far fronte al boicottaggio che verrebbe dai paesi capitalisti, suppongo.

Se funzionasse, se ci si mettesse di impegno per farlo funzionare, potrebbe fornire un esempio, un modello per altri stati che con i loro tempi seguirebbero.

O si cambia musica, o si va dritti così... ma in questo caso, altro che tragedia sociale.

Giustissimo il ragionamento sui vicini di casa, ma io, basandomi forse solo sulla speranza, sono fiducioso. D'altronde stiamo parlando principalmente dei pigs ovvero quei paesi che sono usciti più di recente da regimi di estrema destra fascista, quindi più sensibili a certe tematiche sociali e con le Costituzioni di stampo più socialista (non a caso sono considerati pigs da chi ha l'ideologia completamente opposta). Ci sarebbe poi la possibilità di guardare a levante per eventuali alleanze, ma forse sto correndo troppo.


RispondiCitazione
GiovanniMayer
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 582
 

Io condivido abbastanza Matt.

Ma abbiamo di fronte un macigno di propaganda cinquantennale almeno,e' dura,molto dura.

Anche perche e' il gioco della destra,quello di indurre all'inevitabilita del darwinismo sociale come una legge naturale,dove invece e' artificialmente costruito nel divenire storico

Eh si...è molto dura, per questo c'è bisogno di think tank, come diceva l'amico matteov. È un lavoro duro e a lungo termine, ma deve cominciare oggi.


RispondiCitazione
GiovanniMayer
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 582
 

Credo ci siano persone più preparate di me che si son già messe in moto...
Anche in altri luoghi virtuali.

Su questo invece non sono affatto d'accordo. Si sono messi in moto sull'individuazione dei motivi della crisi e su ogni sorta di rimedio a parole. Migliaia di parole... al vento.
Ma proposte concrete di associazione, con una linea politico-economica ben delineata e ampiamente condivisa e una linea di propaganda, pare che non ce ne siano. Sarei lieto di sbagliarmi, ma nel qual caso vi chiedo almeno un link...
Come ho già detto, questo topic potrebbe diventare uno dei più costruttivi di tutta la rete. Teniamolo vivo, anzi, allarghiamolo.
In mancanza d'altro propongo di analizzare insieme il programma politico-economico della mmt trovandone i punti di forza e quelli deboli. Sarebbe già un inizio, poi si vedrà...
Aggiungo che, per chi lo volesse, ho digitalizzato il documento "the cisis of democracy" in italiano. Chi lo volesse mi può contattare in privato.


RispondiCitazione
Simulacres
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 278
 

Ok Simulacres,la tua posizione e' chiara,io non condivido tanto su tante cose ma non importa.A beneficio di chi se ne interessa,qui il lavoro possibile (una parte) che ESISTE (la possibilita) a discapito del mantra del lavoro che " non c'e' ".
Con una premessa mia:

L'apologia al sacrificio e povertà fine a se stessa e' la storica strumentalizzazione dell'animo umano per incatenarlo col suo consenso.

La parola ricchezza viene strumentalizzata indicandola come fine in se stessa e come lusso,che come paradigma egemonico nei significati trasforma volutamente il significato del termine in senso dispregiativo,stessa cosa per il termine "benessere",bisogna trovare parole nuove indicanti un piu umano significato,per es.:
"stare bene"

andrebbero diffuse strategie simili come contro propaganda in difesa delle istanze dei piu deboli (non degli approfittatori).

Hanno indotto nell'inconscio collettivo disagio di fronte alla parola "benessere"portando alla memoria l'opportunismo,parassitismo,consumismo usa e getta.sprechi e inquinamento,Mentre il"vivere bene" puo essere invece collegato ad un valore coltivato dalla comunità senza pretese di apologia alla ricchezza come fine in se.

Le idee di lavoro qua di seguito vengono denigrate e nascoste dai signori possidenti del capitale estorto (larga parte) nel divenire storico,con la scusa del "mancano i soldi",per indurre nelle coscenze che tutto quello che riguarda la spesa pubblica sia brutto,cattivo,parassitario,consumistico e materialista A PRIORI.....La gente invece lavorerebbe e sarebbe meno preda dal panico e paura della "tradizionale durezza del vivere",con i dovuti severi controlli e di estromissione alla radice dell' opportunismo:

Lavoro sul dissesto idrogeologico per la sua messa in sicurezza,che riguarda più di un terzo del suolo solo in Italia.Rimboschimento,stabilizzazione delle dune di sabbia,controllo dell'erosione a valle dei fiumi.
È un campo in cui i soldi si devono trovano sempre a posteriori, quando sono stati distrutti o allagati interi quartieri o quando ci sono frane, morti.Sarebbe meglio spenderli prima, oculatamente, in opere da individuare.

Lavoro di sistemazione della terribile situazione delle scuole.
Il 48% delle scuole italiane non ha un certificato che assicuri che l’edificio è a norma dal punto di vista della sicurezza statica. È possibile che i ragazzi italiani vadano in scuole metà delle quali non è a norma dal punto di vista della sicurezza? Non si tratta di pavimenti sconnessi o rubinetti che perdono, o servizi inadeguati, ma di muri, tetti, fondamenta, che bisognerebbe rivedere e rimettere a norma.

Lavoro di sistemazione del degrado del nostro immenso patrimonio culturale e artistico,degrado che è per molti aspetti sotto gli occhi di tutti.
Negli anni si è puntato a migliorare i punti di ristoro nei musei, insistendo sulla fruibilità da parte di pubblici sempre più vasti, invece di intervenire sulla catalogazione digitale, sulla tutela effettiva, sulla custodia e restrutturazione. Un’azione mirata può creare centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Lavoro su progetti di rinnovo urbano e di altri programmi ambientali sulle restrutturazioni edilizie intelligenti ed ecocompatibili,progetti di risparmio energetico e piani di incentivi alle energie rinnovabili.
Centinaia di migliaia di case che crollano al primo terremoto,che sono costruite in zone alluvionate senza regole,che sono in buona con servizi igienici inadeguati,case pericolanti che con una fuga di gas cadrebbero al suolo,come tanti vecchi casolari di campagna, abbandonati, pericolosi, ma tenuti per la speculazione edilizia,orrendi e fatiscenti palazzi che variano dai 3 agli 8 piani.Poi il problema dell’amianto,che finalmente per legge non si puo’ piu’ estrarlo, importarlo, esportarlo e commercializzarlo,dato il suo essere fortemente cancerogeno.Bisogna però liberarsi da quello che abbiamo in eredita’ o, almeno, conviverci senza rischi. E qui cominciano i guai, visto che l’ indistruttibile materiale era impiegato,nelle lastre di coperture degli edifici, nei rivestimenti termici e antincendio, nei freni e nelle frizioni delle automobili, nelle condutture delle acque e delle fogne, negli ondulati per i tetti,nell’ isolamento degli impianti termici, nelle coperte da stiro, nelle navi, nei vagoni ferroviari.

l'assistenza personale ai pensionati,assistenza in programmi sportivi della comunità.

Carenza di restrutturazione degli ospedali,carenza di posti letto,medicine.

Piani di incentivi alla ricerca ed istruzione.

Processi come l’automazione e la razionalizzazione hanno soppresso quote impressionanti di posti di lavoro e molte imprese si dirigono sempre di più verso Paesi in cui i salari, le condizioni ambientali o fiscali sono più favorevoli. Occorrerebbe pensare a forme di ecoindustria, cercando di evitare errori e compromessi che hanno, in alcuni casi, caratterizzato lo sviluppo di nuovi settori, come ad esempio si è visto con la creazione di parchi eolici”.

Una riconversione che riguarda anche l’agricoltura,per superare l'osceno sistema in cui la lattuga del Cile o i pomodori di un altro Paese fanno10 o 20 mila km prima di arrivare sulla tavola di qualcuno.Per questo servono politiche forti di sostituzione delle importazioni parziale.Questo non e' possibile con l'euro che rende piu convenienti prodotti esteri

Ecc ecc

Ciao Georgejefferson, questo commento mi era sfuggito, provo a risponderti cominciando dalla premessa...

Hai ragione. L'apologia all'idolo Lavoro e la strumentalizzazione delle parole, come delle immagini, costituiscono il presupposto, logico e cronologico, dello scientismo arrogante, del pragmatismo utilitaristico, dei "padroni del vapore": frutti malsani del pietismo velleitario dell'etica protestante e dell'ideologismo delirante del politicamente corretto; logiche e filosofie in apparenza contrapposte eppure collegate dalla comune smania di manipolare e di "innalzare" le masse a spese delle masse opprimendole sotto il peso dei significati.
Troveremo un giorno delle "parole nuove" che hanno la possibilità di sfuggire alla doppia violenza, alla doppia morale, per ritrovare una potenza propria?

La strumentalizzazione della parola "ricchezza", vale a dire un grande accumulo superfluo, (Socrate alla vista d’oggetti di lusso esposti per la vendita diceva: Quante cose vi sono di cui non ho bisogno!) contribuisce poco al nostro "star bene"; perché, comunque la si interpreta, quanto la ricchezza può fornire al di là della soddisfazione dei bisogni reali e naturali ha un’influenza piccolissima sul nostro vero "benessere"; non per niente molti sono i ricchi si sentono maledettamente infelici (ne ho conosciuti abbastanza, credimi); perché spendono il 90% della loro esistenza sotto pressione e paradossalmente mai nessuna casta dominante ha mai condotto una vita così misera e schiava (votata al dio Mammona) come quella oggi.

In relazione alla (possibile) esecuzione delle "opere" da te elencate: per carità, tutte sacrosante!...
Se avessimo uno Stato di Diritto anziché di Dritti, e ci fosse una coscienza collettiva che sapesse farsi carico delle proprie responsabilità, anziché una massa di zombi che non riescono più a immaginarsi una vita al di fuori del loro quotidiano battibeccare, la cosa diverrebbe essenziale come il mangiare e il bere.

Comunque, vorrei precisare che i miei precedenti commenti vanno intesi in termini universali, in quanto parlavo in senso generale e non circoscritto al nostro microcosmo.


RispondiCitazione
OlausWormius
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 487
 

non per niente molti sono i ricchi si sentono maledettamente infelici (ne ho conosciuti abbastanza, credimi); perché spendono il 90% della loro esistenza sotto pressione e paradossalmente mai nessuna casta dominante ha mai condotto una vita così misera e schiava (votata al dio Mammona) come quella oggi.

Vero, ne ho conosciuti anche io.

Io credo che alcuni ricchi sono infelici in quanto materialisti, esattamente come molti poveri.
E' il materialismo la vera causa dell'infelicità.


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

Però, fino che a che non hai creato un modello tanto valido da venir non esportato, ma importato (volontariamente) da altri stati, devi fare i conti con i vicini di casa, il che significa che devi importare ed esportare secondo le regole del mercato. Significa che per molte cose occorrerebbe autarchizzare, far fronte al boicottaggio che verrebbe dai paesi capitalisti, suppongo.

Se funzionasse, se ci si mettesse di impegno per farlo funzionare, potrebbe fornire un esempio, un modello per altri stati che con i loro tempi seguirebbero.

O si cambia musica, o si va dritti così... ma in questo caso, altro che tragedia sociale.

Giustissimo il ragionamento sui vicini di casa, ma io, basandomi forse solo sulla speranza, sono fiducioso. D'altronde stiamo parlando principalmente dei pigs ovvero quei paesi che sono usciti più di recente da regimi di estrema destra fascista, quindi più sensibili a certe tematiche sociali e con le Costituzioni di stampo più socialista (non a caso sono considerati pigs da chi ha l'ideologia completamente opposta). Ci sarebbe poi la possibilità di guardare a levante per eventuali alleanze, ma forse sto correndo troppo.

Ipotizzando una forza politica che restituisce a tutti la propria vita (inteso come interruzione dello sfruttamento, restituzione del tempo) sul suolo nazionale, dovrebbe provvedere ad una difesa efficace perché il paese diventerebbe nemico ideologico della classe dominante. Anche se non abbiamo abbondanza di risorse minerarie, costituiremo un pericoloso esempio.
Poi, nutro qualche dubbio che ad Est ci sia qualcosa di molto diverso dall'Ovest, sembrano meno sanguinari, ma sono spregiudicati e se sono meno virulenti è anche per una questione di posizione. Non ci farei troppo affidamento. Penso a come si metterebbe ipotizzando venissero scoperte fonti di energia più economica, o sistemi di stoccaggio efficienti... costituiremmo un pericolo per i capitalisti di tutto il pianeta, una minaccia diretta ai loro previlegi di possesso. Il previlegio in una società del genere sarebbe dato solo dalla capacità, dal tempo di cui si priverebbero i singoli per scelta personale, ma non avrebbe nulla a che fare con la rendita, i lussi sfrenati e il potere di cui ora gode un petroliere o un magnate dell'industria. Ne avrebbero paura suppongo.


RispondiCitazione
GiovanniMayer
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 582
 

Ipotizzando una forza politica che restituisce a tutti la propria vita (inteso come interruzione dello sfruttamento, restituzione del tempo) sul suolo nazionale, dovrebbe provvedere ad una difesa efficace perché il paese diventerebbe nemico ideologico della classe dominante. Anche se non abbiamo abbondanza di risorse minerarie, costituiremo un pericoloso esempio.
Poi, nutro qualche dubbio che ad Est ci sia qualcosa di molto diverso dall'Ovest, sembrano meno sanguinari, ma sono spregiudicati e se sono meno virulenti è anche per una questione di posizione. Non ci farei troppo affidamento. Penso a come si metterebbe ipotizzando venissero scoperte fonti di energia più economica, o sistemi di stoccaggio efficienti... costituiremmo un pericolo per i capitalisti di tutto il pianeta, una minaccia diretta ai loro previlegi di possesso. Il previlegio in una società del genere sarebbe dato solo dalla capacità, dal tempo di cui si priverebbero i singoli per scelta personale, ma non avrebbe nulla a che fare con la rendita, i lussi sfrenati e il potere di cui ora gode un petroliere o un magnate dell'industria. Ne avrebbero paura suppongo.

Ovviamente servirebbe un grande investimento nella difesa, magari con una modifica costituzionale che impedisca l'uscita dal terrotorio dei soldati armati, salvo in caso di invasione subita da un paese alleato. Una vera forza difensiva. Ovviamente servirebbe un azzeramento dei vertici militari che sono (come ho già scritto altrove) i diretti discendenti di Bava Beccaris, dei fascisti e degli atlantisti della P2.
Sui dubbi che nutri verso l'est, sono certamente legittimi, anzi, sacrosanti. Sono gli stessi dubbi che ho io e, credo, chiunque. Il fatto è che qualsiasi alternativa sarebbe meglio di questo scempio. Se non altro perché partirebbe da una posizione di minor forza ideologica e quindi sarebbe più facile da combattere. Inoltre avremmo la possibilità di contrattare l'eventuale alleanza tenendo conto di una "dignità nazionale"(definizione che non vuole neanche lontanamente ricordare l'orgoglio nazionale tipico dei nazionalismi) che ci ponga alla pari e non come colonia.
Si spera poi in un effetto domino, almeno verso gli altri "porci".
Ora, tutto questo può anche sembrare la visione di un pazzo, ma bisogna rendersi conto che un cambiamento vero, uno sganciamento dal giogo degli u.s.a. e del liberismo (o capitalismo o quello che volete) deve passare per forza da qui...o nelle vicinanze.
Ovvio che deve esserci (e non mi stanco di ripeterlo) una forza che unisca e guidi il popolo in questa direzione.
Rileggendo ciò che ho scritto, mi sembra veramente impossibile. Poi però penso a quei bastardi e dico: "cazzo, deve valere la pena provare a far qualcosa, costi quel che costi!"


RispondiCitazione
Pagina 6 / 8
Condividi: