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La dottrina Brzezinski del"risveglio politico globale"

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Anonymous
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Secondo Zbigniev Brzezinski il modello americano e la sua rappresentazione nella cultura di massa, la sua ideologia, sono un fattore della politica internazionale che deve essere calcolato.

La "seduzione culturale globale" dell'America, scrive nel suo libro "The choice" - la scelta - del 2004, ha avuto l'impatto di una "rivoluzione culturale" per la quasi totalità della giovane generazione nel mondo, "specie nella sua parte urbana".
La forza di attrazione della cultura di massa degli USA deriva dal suo fondamento nella "democrazia americana" che conferisce un valore speciale all' egualitarismo sociale" combinato con "l'opportunità per un'autorealizzazione illimitata e per l'arricchimento".
Il "mito americano" non ha precedenti e non ha rivali, e la sua predominanza semmai cresce "mano a mano che il mondo si urbanizza, l'umanità diventa più interconnessa e i settori più tradizionali e in larga parte rurali si restringono e diventano più permeabili".

E' un terreno classico delle ideologie dell'" eccezionalismo americano", ed è anche quanto Joseph Nye teorizza come "soft power" degli Stati Uniti. Poiché le condizioni americane, il suo modello giuridico e la sua cultura economica sono considerati quelli ottimali per lo sviluppo capitalistico, e poiché nella sua proiezione internazionale l'America si presenta come garante di quelle condizioni per il mercato globale, a difesa della libera circolazione delle merci e dei capitali, lo sviluppo capitalistico stesso nel mondo è identificato in qualche modo con l'americanismo...

Domanda: l'America "democratica"è sempre il riferimento del mondo? l'America garantisce "l'ordine mondiale"?

Buon divertimento!


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spadaccinonero
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dietro l'ammerega ci sono gli ammeregani?


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mincuo
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Il libero-mercato è una delle bufale dure a morire.
Perchè è una strategia win-win.
Conviene a tutti.
Agli oligarchi chiamiamoli capitalisti che diffondono 'sta sola (come dicono a Roma) così la gente crede che ci sia, nel mentre è sfruttata, oppressa e impoverita sempre più, e agli oligarchi "comunisti", cioè ai "critici" che di monopoli e oligopoli sono ovunque riusciti a farne una versione perfino peggiore, il che è tutto dire, sfruttando e opprimendo la gente fino all'inverosimile.
Cosicchè il fatto che i "critici" stigmatizzino pervicacemente le colpe del libero-mercato (che è inesistente, cioè è una "sola") avvalora l'esistenza del suddetto libero-mercato, con gran piacere anche dei "criticati" che appunto anche loro sono impegnati a spacciare 'sta sola da sempre.
Win-win.


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Stodler
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Il libero-mercato è una delle bufale dure a morire.
Perchè è una strategia win-win.
Conviene a tutti.
Agli oligarchi chiamiamoli capitalisti che diffondono 'sta sola (come dicono a Roma) così la gente crede che ci sia, nel mentre è sfruttata, oppressa e impoverita sempre più, e agli oligarchi "comunisti", cioè ai "critici" che di monopoli e oligopoli sono ovunque riusciti a farne una versione perfino peggiore, il che è tutto dire, sfruttando e opprimendo la gente fino all'inverosimile.

Mio Dio...

Com'è quest'analisi da te mincuo? Non me l'aspettavo.


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mincuo
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Il libero-mercato è una delle bufale dure a morire.
Perchè è una strategia win-win.
Conviene a tutti.
Agli oligarchi chiamiamoli capitalisti che diffondono 'sta sola (come dicono a Roma) così la gente crede che ci sia, nel mentre è sfruttata, oppressa e impoverita sempre più, e agli oligarchi "comunisti", cioè ai "critici" che di monopoli e oligopoli sono ovunque riusciti a farne una versione perfino peggiore, il che è tutto dire, sfruttando e opprimendo la gente fino all'inverosimile.

Mio Dio...

Com'è quest'analisi da te mincuo? Non me l'aspettavo.

In che senso, se posso chiedere?
L'avrò scritta almeno 50 volte 'sta cosa, in 10 modi diversi.


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Giovina
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L'avrò scritta almeno 50 volte 'sta cosa, in 10 modi diversi.

Vero.

Mio Dio...

Ma Stodler! Che ti sei convertito????


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Stodler
Famed Member
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Mio Dio...

Com'è quest'analisi da te mincuo? Non me l'aspettavo.
In che senso, se posso chiedere?
L'avrò scritta almeno 50 volte 'sta cosa, in 10 modi diversi.

Beh sai com'è... Visto che dicevi che in europa erano meglio di noi e che essendo in UE sfacciatamente pro libero mercato, ben sapendo, lobbisticamente parlando, che sono come dite a Roma, fregnacce non pensavo fosti capace di questo revival in stile socialista d'antan...


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Stodler
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Ma Stodler! Che ti sei convertito????

Non dire eresie...


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mincuo
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Beh sai com'è... Visto che dicevi che in europa erano meglio di noi e che essendo in UE sfacciatamente pro libero mercato, ben sapendo, lobbisticamente parlando, che sono come dite a Roma, fregnacce non pensavo fosti capace di questo revival in stile socialista d'antan...

Sinceramente non comprendo.

Io ho scritto 3 anni fa, 2 anni fa, pochi mesi fa sempre la stessa cosa. Che non esiste libero-mercato. A suo tempo misi per primo delle analisi sui gruppi mostrando che pochi gruppi fanno 2/3 del PIL mondiale.
Per la precisione poi scrissi anche che il libero mercato è quello che avanza dalle oligarchie e dai cartelli. E cioè quello su ci si scanna per il prezzo.
Ho scritto poi 3 anni fa, 2 anni fa, pochi mesi fa post sulle elites e su un tipo di visuale differente dagli schemi usuali. Suscitando qualche polemica regolarmente. Pochissimo tempo fa misi anche una ricerca specifica che dopo 100 anni anche scientificamente dava ragione (non che peraltro necessitasse) agli elitisti.

Mi spiace deluderti anche sul socialismo e il liberismo. Perchè anche di quelli ho scritto 50 volte che non esistono, salvo come teorie politiche, dicendo anche MOLTO scandalosamente (per un forum almeno) che sono in realtà due dottrine molto simili.
Ma che non esistono, cioè non sono mai esistiti nella realtà.
Con quello intendevo dire che si fa sempre riferimento o in simpatia o criticamente a qualcosa di ideale che però non ha mai avuto un'applicazione pratica, ma piuttosto le loro applicazioni pratiche hanno coinciso regolarmente con l'opposto di quegli ideali e nonostante ciò la gente continua a riferirsi alle dottrine teoriche, come se queste poi significassero la loro applicazione, cosa che invece non è mai successa.

Riguardo all'EU (che è oligopolista anche lei, non liberista o socialista) io ho detto questo: che "sic stantibus rebus", o se vuoi "all being equal", la Governance EU è meglio, non per via di liberismo o socialismo, ma perchè sono meno corrotti e più competenti che qui da noi. (E' un'opinione, però sorretta da dati a dire il vero, perchè noi, dopo la Grecia che è prima di poco rispetto a noi, abbiamo gli indici e i sottoindici di corruzione sensibilmente più alti di Europa).
"Sic stantibus rebus" significava "visto che le cose stanno così" oppure "siccome bisogna sorbirsi quella minestra".
Non che a me piaccia la minestra.
Era una notazione (opinione) realista.

Aggiungo per onestà intellettuale che i 12 Pilastri OCSE io li trovo abbastanza buoni.
Ma anche lì tra il dire e il fare e inoltre "chi fa" e "come fa".....ce ne corre.

Da ultimo: io non credo nella democrazia, così come è strutturata.
Il che è piuttosto logico dato che ho una visuale diciamo abbastanza Paretiana, visuale che ho ribadito spesso.
E ritengo che andrebbe riformata, se si vuole che il popolo abbia una voce "reale". Cosa a cui sarei interessato visto che sono "populista" nell'accezione originale del termine.
E sono inoltre anche contrario ai partiti così come sono oggi.

Ne accennai 3 anni fa, poi lasciai perdere. Troppo....

Nonostante io abbia espresso piuttosto chiaramente il mio pensiero e anche che alcune cose le abbia ripetute fino alla sfinimento, mi sono abituato che mi appioppino qualche appartenza a "destra" (più spesso) o a "sinistra" (più raramente) che per me non hanno alcun significato.
Pazienza. E d'altronde capisco bene il perchè.

Ad impossibilia nemo tenetur.


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Stodler
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Beh sai com'è... Visto che dicevi che in europa erano meglio di noi e che essendo in UE sfacciatamente pro libero mercato, ben sapendo, lobbisticamente parlando, che sono come dite a Roma, fregnacce non pensavo fosti capace di questo revival in stile socialista d'antan...

Sinceramente non comprendo.

Io ho scritto 3 anni fa, 2 anni fa, pochi mesi fa sempre la stessa cosa. Che non esiste libero-mercato. A suo tempo misi per primo delle analisi sui gruppi mostrando che pochi gruppi fanno 2/3 del PIL mondiale.
Per la precisione poi scrissi anche che il libero mercato è quello che avanza dalle oligarchie e dai cartelli. E cioè quello su ci si scanna per il prezzo.
Ho scritto poi 3 anni fa, 2 anni fa, pochi mesi fa post sulle elites e su un tipo di visuale differente dagli schemi usuali. Suscitando qualche polemica regolarmente. Pochissimo tempo fa misi anche una ricerca specifica che dopo 100 anni anche scientificamente dava ragione (non che peraltro necessitasse) agli elitisti.

Mi spiace deluderti anche sul socialismo e il liberismo. Perchè anche di quelli ho scritto 50 volte che non esistono, salvo come teorie politiche, dicendo anche MOLTO scandalosamente (per un forum almeno) che sono in realtà due dottrine molto simili.
Ma che non esistono, cioè non sono mai esistiti nella realtà.
Con quello intendevo dire che si fa sempre riferimento o in simpatia o criticamente a qualcosa di ideale che però non ha mai avuto un'applicazione pratica, ma piuttosto le loro applicazioni pratiche hanno coinciso regolarmente con l'opposto di quegli ideali e nonostante ciò la gente continua a riferirsi alle dottrine teoriche, come se queste poi significassero la loro applicazione, cosa che invece non è mai successa.

Riguardo all'EU (che è oligopolista anche lei, non liberista o socialista) io ho detto questo: che "sic stantibus rebus", o se vuoi "all being equal", la Governance EU è meglio, non per via di liberismo o socialismo, ma perchè sono meno corrotti e più competenti che qui da noi. (E' un'opinione, però sorretta da dati a dire il vero, perchè noi, dopo la Grecia che è prima di poco rispetto a noi, abbiamo gli indici e i sottoindici di corruzione sensibilmente più alti di Europa).
"Sic stantibus rebus" significava "visto che le cose stanno così" oppure "siccome bisogna sorbirsi quella minestra".
Non che a me piaccia la minestra.
Era una notazione (opinione) realista.

Aggiungo per onestà intellettuale che i 12 Pilastri OCSE io li trovo abbastanza buoni.
Ma anche lì tra il dire e il fare e inoltre "chi fa" e "come fa".....ce ne corre.

Da ultimo: io non credo nella democrazia, così come è strutturata.
Il che è piuttosto logico dato che ho una visuale diciamo abbastanza Paretiana, visuale che ho ribadito spesso.
E ritengo che andrebbe riformata, se si vuole che il popolo abbia una voce "reale". Cosa a cui sarei interessato visto che sono "populista" nell'accezione originale del termine.
E sono inoltre anche contrario ai partiti così come sono oggi.

Ne accennai 3 anni fa, poi lasciai perdere. Troppo....

Nonostante io abbia espresso piuttosto chiaramente il mio pensiero e anche che alcune cose le abbia ripetute fino alla sfinimento, mi sono abituato che mi appioppino qualche appartenza a "destra" (più spesso) o a "sinistra" (più raramente) che per me non hanno alcun significato.
Pazienza. E d'altronde capisco bene il perchè.

Ad impossibilia nemo tenetur.

OK, non è che io seguo tutti i discorsi che si fanno su CDC perciò non ho sotto controllo tutto quello che si dice.

Per il resto sono ragionevolmente d'accordo ovviamente, tranne per la questione sulla corruzione in EU, anche report ne ha fatte vedere di tutti i colori.

Poi se nella UE le forze lobbistiche sono predominanti e scrivono direttamente i regolamenti, beh, mi pare che la corruzione morale sia insita in questi comportamenti, quella materiale segue? Probabilmente.

Non c'è cosa peggiore che credersi superiori agli altri come capita alle istituzioni UE e già il fatto di agire come se tutti gli altri fossero da rieducare senza tenere conto della storia mi sembra indice di inutilità, vedi il caso Grecia, quando il presidente della confindustria locale ha riferito che i funzionari UE pretendevano per la locale manovalanza gli stipendi a livello della Macedonia perchè erano sufficienti.

Sufficienti per cosa? Beh forse per essere servi della gleba.

L'onestà o la minore corruzione non bastano di certo per mandare avanti la baracca se poi si è pervasi da spirito messianico e sociopatico come certa gente, beh allora c'è di che preoccuparsi.

Guarda il m5s tanto per intenderci.


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mincuo
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@Stodler.
Io non sono un Savonarola.
Riguarado alla corruzione non la baso su una mia opinione personale e non è che la sottolineo per parlar male degli Italiani o per fare la "morale".
Mi interessa il suo effetto.
La corruzione è inevitabile, ma il tasso di corruzione può essere più o meno alto. Ed è migliorabile.
Ha effetti sensibili su efficienza, uso delle risorse, ecc... come poi si rileva dai corrispondenti indici di efficienza, competitività ecc...

Per la corruzione ti metto qui l'indice sintetico.
Che è composto da vari sottoindici, ma dovrei mettere troppi grafici.

N.B. I numeri vanno intesi come classifica su 185 Paesi (Ad esempio 20 = il ventesimo in classifica, cioè poca corruzione).

Ti metto poi la descrizione dell'indice. (Che non è l'unico, ma anche altri danno risultati analoghi).

Transparency International(TI) defines corruption as the abuse of entrusted power for private gain. This definition encompasses corrupt practices in both the public and private sectors. The Corruption Perceptions Index (CPI) ranks countries according to the perception of corruption in the public sector. The CPI is an aggregate indicator that combines different sources of information about corruption, making it possible to compare countries.


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Anonymous
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Grazie degli interventi, anche se mi aspettavo qualcosa di più... e non certo una scivolata sulla corruzione, ok tutto fa brodo.

Comunque è superfluo notare che questa costruzione ideologica ha subito un colpo dopo la crisi globale del 2008 ma non è questo il punto e qui poco interessa... E' invece cruciale ricordare che proprio lo sviluppo capitalistico, estendendosi a tutto il mondo, ha generato centri di potenza che oggi mettono in questione l'ordine centrato sull'Occidente e sul ruolo americano che Brzezinski rivendica. Per quanto legato alle concezioni dell' "eccezionalismo" americano, Brzezinski appartiene comunque a una declinazione della scuola realista. La sua convinzione è che bisogna considerare la "seduzione" del modello americano e gli effetti sociali e politici dello sviluppo globale come forze oggettive, alla tregua della forza degli Stati, ma non è così ingenuo da non vedere le contraddizioni di questa influenza USA e dello sviluppo ineguale.

Il dilemma per la politica estera americana scrive è che "la trasformazione culturale scatenata dall'America è nemica della stabilità tradizionale", porta con sè "un forte contenuto democratico ed egualitario" che in molte parti del mondo può rivelarsi "politicamente destabilizzante". Inoltre, il procedere dello sviluppo avviene tra controtendenze e fallimenti. Se l'America è identificata col modello del capitalismo globalizzato, diviene anche il bersaglio del risentimento di chi le rimprovera le promesse mancate di generale benessere e di arricchimento.

Non solo. Nel libro "Second Chance", del 2007, Brzezinski argomenta la sua tesi di un "risveglio politico globale", in cui si combinano le trasformazioni sociali e politiche dello sviluppo capitalistico con il mutamento dei rapporti di potenza, dunque con lo spostamento in Asia e comunque fuori dell'Occidente del centro di gravità mondiale. Il "risveglio" per Brzezinski parte dalla Rivoluzione del 1789 che trascina alla politica, in Francia e in Europa, "la nuova borghesia e le nuove classi inferiori urbane", coinvolgendo anche i contadini ed elementi dell'aristocrazia. Si diffonde con le "rivoluzioni liberali europee" del 1848 e con i movimenti nazionali del tardo Ottocento e del primo Novecento; in Cina scatena diversi decenni di guerra civile, dalla rivolta dei Boxer sino alla "rivoluzione nazionale" che culmina a metà del secolo con la vittoria maoista. In India, la spinta antibritannica al dunque "disarma la dominazione imperiale"; nel secondo dopoguerra il movimento anticoloniale mette fine dovunque a ciò che resta degli "imperi europei". Nel XXI secolo, la maggior parte della popolazione del mondo in via di sviluppo ormai è in "agitazione politica"; l'accesso universale alle televisioni e alla rete di Internet crea una "comunità di risentimenti condivisi" che trascende i confini statali, sfidando "sia gli Stati esistenti che la gerarchia globale", al cui vertice ancora sono gli Stati Uniti. ecc,ecc.


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mincuo
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Io non sono scivolato da nessuna parte. Ma ho precisato.
E non ho parlato di Brzezinski. Ma di socialismo e liberismo.
Brzezinski comunque la racconta come gli pare.
(Oltre al fatto che hai scelto un pezzettino ad hoc).
Quanto al "movimento" anticolonialista, o meglio lo sfaldamento dell'Impero Inglese, quello ha anche altre parziali spiegazioni.
Mantenere eserciti e controllo politico diretto era sempre più difficile, oneroso e alla fine controproducente.
Meglio mantenere gran parte delle proprietà.
E il controllo attraverso le materie prime, gli scambi e la valuta.
Quelle (le proprietà) infatti le hanno grosso modo mantenute.
Quelle che hanno perso le hanno prese gli USA, anche a rimborso dei prestiti.
Ma Brzezinski, come tutti, penso che sia un po' restio a parlare di alluminio, oro, diamanti, rame, nickel, petrolio, fosfati, ecc...e più restio ancora a fare numeri e men che meno nomi e cognomi.
Va anche lui più sui "concetti" e gli "ideali" diciamo....


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polm
 polm
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@mincuo, quell'indice (corruzione percepita) ha sollevato alcune critiche.
http://www.theguardian.com/global-development/poverty-matters/2013/dec/03/transparency-international-measure-corruption-valid
ma diamolo per assolutamente affidabile.
Il contesto in cui lo citi (e cioè la possibilita, data la situazione e l'alto livello di corruzione, di affidarsi ad una governance esterna) mi desta alcune perplessità (mi riallaccio alla mia domanda e tua risposta in un altro thread)
In sostanza, non vedo come una governance esterna possa alleviare il problema, mentre pavento il rischio che possa acuirlo, oltre a crearne altri di problemi.

Tanto per cominciare, proprio guardando il grafico, vedo, nel periodo 2004-2014 (direi il periodo di massima governance della UE), un pesante aumento del CPI per Italia, Spagna e Grecia, guarda caso i paesi meno virtuosi e più "bisognosi di una guida severa". (Che, stando a quell'indice, non ha funzionato!)

Ma, a parte questa precisazione, sono proprio le premesse che mi convincono poco. Se parliamo di una delega forte, significa ritrovarci con un governo coloniale, di fatto esautorato da ogni responsabilità verso il proprio popolo e ridotto a esecutore in conto di "obiettivi più alti".
Ora, io ne so poco di governi coloniali, ma non credo che, nel corso della storia, si siano distinti per qualità, trasparenza ed etica.

Ma probabilmente parliamo di un governo sovrano che condivida obiettivi e regole comuni. Ebbene, anche in questo caso non vedo cosa possa indurre la classe politica e dirigente ad una maggiore etica. La disciplina (di bilancio, ad esempio) indotta dalle regole comuni? Ma quella riguarda lo Stato nel suo insieme, mica la classe che lo dirige! Al contrario, io vedo nella parziale
delega una spinta in più ad una deresponsabilizzazione e al conseguimento dell'obiettivo (personale) a breve termine, a costo di sacrificare il proprio futuro politico (che non è mica detto che sia positivo... basta vedere il livello di gradimento degli attuali premier, i quali, nonostante tutto, vanno dritti per la loro strada, verso il burrone!)

Al contrario, i rischi mi sembrano tangibili, sintetizzabili nella risposta di Cecilia Malmström ad una domanda riguardante le proteste sul TTIP: "Il mio mandato non viene dal popolo europeo."
E ha ragione! Quel mandato ce l'hanno i governi nazionali, i quali non sembrano avere particolari interessi ad esercitarlo, perché (dicono) ci sono "obiettivi più alti", decisi altrove e per il "nostro benessere".
(E dunque è un circolo vizioso: i governi si attengono alla governance esterna, la governance esterna riceve (in teoria) il proprio mandato dai governi e non dai popoli che questi dovrebbero rappresentare.)

Mi interessava fare questo ragionamento, ma in realtà ci sarebbe dell'altro, collegato, come hai detto tu tra le righe, al "chi" e al "come" potrebbe realmente dirigere gli obiettivi comuni. E qui si ritornerebbe al discorso da te fatto su elite, oligarchie economiche e finanziarie, le quali, con una centralizzazione di governance, (a mio avviso) aumenterebbero ancor di più la loro "potenza di fuoco".


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mincuo
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@Polm.
Io separo realtà da desideri e preferenze.
Cominciamo con la realtà.
Noi abbiamo già una Governance. Cioè abbiamo precise disposizioni a cui attenerci. Riforme da fare entro e non oltre tot, obiettivi da raggiungere entro e non oltre tot, leggi da fare entro e non oltre tot. Stanno nelle cosiddette "raccomandazioni" che seguono la procedura di "sorveglianza" a cui è soggetta l'Italia. (Le ho anche messe qui in qualche post).
Ora, specie in materia finanziaria, se il Governante locale (Renzi per capirci) non fa, scattano delle procedure automatiche. Ad esempio la clausola cosiddetta di salvaguardia. In pratica ti aumentano le tasse, ad esempio.

Allora il mio punto è questo: noi abbiamo perso la sovranità nelle cose che contano. Ce l'ha l'Europa. Non è che la "perderemo". L'abbiamo già persa.
Quindi per me o la riconquistiamo, e (personalmente) non credo con Renzi, oppure il fatto che governino quelli più incapaci o corrotti ma di fatto solo per sottostare a degli ordini prestabiliti non mi pare preferibile rispetto al fatto che direttamente Governi chi impone le cose.
Per due motivi.
Primo: obiettivamente sono meglio e secondo così almeno la gggggente capisce chi comanda.
Che non sarebbe poi male...


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