La paura e lo svago

C’è qualcosa in comune tra l’uso del caso Englaro, la delazione dei medici sugli immigrati, la schedatura dei barboni, l’offensiva contro la Rete, lo scontro tra Mediaset e Mentana e l’esibizione del canzoniere Apicella a Sanremo?

Certo che c’è, anche se non sembra.

Prendiamo le prime quattro cose (Englaro, immigrati, senzatetto e Internet): appartengono tutte alla sfera della paura. Paura di chi ti vuole uccidere se hai un incidente e finisci in ospedale; paura dei diversi che ci rubano il lavoro e non pregano come noi; paura dei vagabondi che per scelta o costrizione sono fuori dalle nostre regole, senza casa né famiglia; paura di quell’immenso ignoto che è la Rete, spaventevole contenitore di pedofilia e truffe elettroniche.

Si sa: tra i tanti vantaggi del governare con la paura, c’è anche quello di poter incanalare in uno di questi spettri questioncine come l’impoverimento da crisi economica, disoccupazione e via (tra parentesi: è paradossale come l’uomo che esalta sempre l’ottimismo poi abbia per strategia quella di scatenare paure).

Ma il sistema funziona ancora meglio se alla paura viene affiancato lo svago. A morte di Eluana avvenuta, il suo corpo non serviva più a niente, non aveva più un ruolo nell’alimentazione delle paure. Meglio lo svago, meglio il Grande Fratello.

E adesso arriva Sanremo, e sentite che belle parole d’amore il premier ha dedicato a sua moglie.

Il mondo fuori è pieno di pericoli e di gente pericolosa, come quelli che vogliono farti l’eutanasia, gli immigrati, i vagabondi, i siti Internet. Per fortuna ci siamo noi che ti proteggiamo. E dopo averti protetto, ti facciamo pure divertire.

Che cosa vuoi di più?

Alessandro Gilioli
Fonte: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it
Link: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/02/13/la-paura-e-lo-svago/
13.02.2009