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Lo stalinismo.


Anonymous
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Lenin nella sua strategia della rivoluzione russa, si basò sul presupposto, più volte dichiarato, che senza una rivoluzione proletaria internazionale l' economia russa non avrebbe potuto superare il capitalismo di Stato ed entrare in una fase socialista. Nella sua teorizzazione <<l'edificazione economica >> della struttura russa non significava altro che processo di accumulazione e sviluppo del capitalismo controllato dallo stato.

Tutta la strategia leninista della rivoluzione internazionale era basata su di un presupposto che la pratica del <<comunismo>> ( da Lenin stesso definito capitalismo di stato e non comunismo) e della NEP avevano ampiamente confermato. Questo era un aspetto inequivocabile della visione di Lenin e non tanto come molti ritengono, per la necessità di dare una chiara definizione marxista dello sviluppo economico russo (in fondo aveva, <<in>>, ben poca importanza la definizione <<pedantesca>> della struttura economica russa ), quando per la inderogabile necessità di stabilire un chiarissimo rapporto tra lo sviluppo economico russo e la strategia della rivoluzione internazionale.

Questo rapporto diventa, per Lenin, l' asse centrale della lotta rivoluzionaria nel mondo. In bilico su quest'asse sta la dittatura del proletariato in Russia che può reggersi, senza essere stravolta dal capitalismo internazionale e dal capitalismo interno, solo se si appoggia sul movimento rivoluzionario del proletariato del mondo. Spostare quest'asse, significa, per Lenin, fare crollare la dittatura del proletariato in Russia, permettere l' avvento di uno Stato capitalista che trova il suo naturale alimento negli stessi rapporti di produzione russi e, soprattutto, indebolire il proletariato mondiale e far fallire la rivoluzione socialista internazionale.

Difatti, lo stalinismo ha rapresentato, lo spostamento dell' asse centrale dei rapporti internazionali tra proletariato e capitalismo. Ha sviluppato il capitalismo russo a spese della rivoluzione internazionale. Il rapporto tra sviluppo economico russo e proletariato internazionale divenne un rapporto controrivoluzionario; cioè, in altre parole, nei rapporti mondiali con il capitalismo il proletariato si trovò una forza in più da combattere.

Quel capitalismo che il proletariato guidato da Lenin, riusciva a controllare in Russia, con l' appoggio della classe operaia mondiale, con lo stalinismo non fu più controllato ma impose la sua controrivoluzione prima in Russia e, poi alleandosi con le potenze imperialistiche, nel mondo.

Fonti: Opere complete 45 volumi, Opere scelte in 2 volumi, Opere scelte in 6 volumi ecc.


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ws
 ws
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il proletariato si trovò una forza in più da combattere.

ed infatti si e' visto come le condizioni del " proletariato" siano migliorate una volta crollata la " forza in piu' da combattere"..
😈


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Anonymous
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Cit: siano migliorate una volta crollata...
Chiariamo un fatto: il capitalismo genera la crisi ma comunque si riprende più concentato e centralizzato per generare sempre più profonde e ampie crisi fino a coinvolgere tutto il mondo.
La parola ultima è la guerra mondiale, ma se non c' è una potenza rivoluzionare che sappia trsformare il macello imperialista in rivoluzione il capitalismo cambia solo di mano, fino alla prossima esplosione e così via.
Per quanto riguarda i "miglioramenti" delle condizioni di vita dei salariati mondiali ti consiglio l' alfiere ovvero l'ampia antologia degli scritti del PCI. ( Rivoluzionario a parole reazionario nei fatti).

NB: Le crisi producono si le condizioni rivoluzionarie ma se manca il partito mondiale rivoluzionario...


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dino23
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si, si.... ora calmati, pero', babuskin.
Prendi due biscottini e fatti un the'.


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Anonymous
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Durante la seconda guerra mondiale imperialista si era chiusa per l' URSS la fase della industializzazione prevalentemente autarchica, che aveva avuto come riflesso ideologico e politico lo stalinismo e le teorie sulla <<costruzione>> sulla << difesa dell' URSS >> e così via. La partecipazione dell' URSS, come prtagonista, alla guerra e alla sudditanza nel mondo in sfere d' influenza, cioè, in mercati imperialistici, dopo la sconfitta della Germania, gettava le basi per la caduta dello stalinismo stesso e per il successivo avvicinamento tra i nuovi blocchi economici.


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