L'OPINIONE

I commenti stampa, tanti, sono lapidari! I commenti delle genti, tanti, sono lapidari! I commenti dell'estero, tanti, sono lapidari! E questi ultimi ci dipingono, esprimendomi con il nome di un buffo personaggio caro alla letteratura siciliana, come popolo di "Giufà".

Che dire, l'Italia, povero paese, o paese povero, è malmesso. Lo testimonia l'enormità del debito pubblico ed il malessere dei cittadini che non hanno più potere d'acquisto nonostante il sorriso ebete per eccellenza che ci perseguita dagli schermi televisivi. Ma che esso sia un sorriso ebete di convenienza, e d'astuzia, è indiscutibile! I politic(ant)i d'ogni anfratto, infatti, perseguono solo il loro tornaconto e quello dei trusts economici cui sono asserviti. Popolo e nazione, ma anche lo Stato, per tutti loro sono solo una realtà elettorale che vorrebbero cancellare per instaurare le nuove baronie eterne. E ciò già è in atto! Osserviamo, per rendercene conto, i nomi dei comparenti tra i governanti, i dipendenti rai, i docenti universitari, i giornalisti... insomma di quelli che occupano i "posti che contano". Noteremo una ben più che sospetta ripetizione degli stessi nomi. Così, anche i "pater familias", delle regioni in cui ancora esiste la "famiglia patriarcale", hanno creato clan che si sono imposti di riffa o di raffa. E' chiaro che tali clan coincidono con espressioni criminali che, quando potenti, s'ammantano dei poteri conferiti da leggi che loro stessi contribuiscono a creare per auto legittimarsi. Clan sono i Partiti politici, clan è confindustria, clan sono i sindacati, clan è la stampa di regime... ed in certi clan, ben più di uno, marito e moglie sono "eletti" a cariche pubbliche, o sono impiegati in segreterie diverse che si scambiano favori e regalie. (Leggere la Casta). E' chiaro che "clan" è sinonimo, nel mio dire, di: "Atteggiamento mafioso". Sì, perché la mafia, prima di essere un fenomeno sociale degenerativo e delinquenziale, è un modo di pensare! In Sicilia un antico detto rivela: "Cu chianci è u muru vasciu" (chi piange è l'uomo meno forte) ed anche, in gergo baccagghiu (proprio della criminalità mafiosa): "Chinati juncu c'a passa la china" (Piegati -giunco- che giunge la piena). Questo è l'inverso dell'oratiano "Frangar! Non flectar" (Mi piego ma non mi spezzo). Già, ma una volta eravamo figli della lupa, e lupercale era l'intero nostro paese!
Lasciando le polemiche possiamo affermare, per le notizie stampa, che in Italia c'è una guerra in atto! Guerra serpeggiante che il popolo subisce, ma che direttamente investe i detentori di Potere. La guerra è tra politici e magistrati che si contendono il dominio. Noi, i diseredati, i nuovi servi della gleba che però non dimentichiamo, abbiamo i forconi e le forche, bos suetus aratro, anche se per ora ancora subiamo, ma giungerà improvviso il riscatto e sorprenderà tutti!

Da servo della gleba, per concludere, voglio esprimere un antico concetto latino: "Hoc scio pro certo- quoties cum stercore certo- vinco seu vincor semper ego maculor"! (Quando lotto con il letame, vinco o perdo ugualmente mi sporco), ma, in questo caso, quella sporcizia si chiamerà "LIBERTA"!
kiriosomega