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Mesoniat: nuovo vescovo, TI, ecc.


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Claudio Mesoniat: “Il nuovo Vescovo sulle orme di Papa Francesco”

di Mattia Sacchi - 10 novembre 2013

CLAUDIO MESONIAT – Sono giorni di grande cambiamento per la Curia luganese. Dopo 10 anni il Vescovo Grampa lascia il posto a Don Lazzari. Una successione che ovviamente è seguita da vicino e con molto interesse da Claudio Mesoniat, direttore del Giornale del Popolo (*), quotidiano che in questi mesi si trova confrontato con difficili ma anche stimolanti sfide.

Claudio Mesoniat, dopo 10 anni, il Vescovo Grampa lascia, con don Valerio Lazzari che prenderà il suo posto. Due caratteri all’apparenza molto diversi. Ma c’è una conti nuità in questa scelta?
Credo di sì. Ho molta riconoscenza per mons. Grampa che, come ho sempre detto, è stato l’editore mi gliore che una redazione potesse so gnare e che per me, personalmente, è stato come un padre. Non ho an cora conosciuto don Lazzari, avro’ il piacere di farlo la prossima setti mana, ma per quello che ho letto e sentito di lui penso abbia punti di contatto con don Mino. E’ vero che caratterialmente possono sembrare molto differenti, con due tempera menti che sono agli opposti. Ma tutti e due hanno avuto un’esperienza di­retta e positiva, ad esempio, della Comunità di Bose e una grande am mirazione verso il Cardinal Martini.

Il nuovo vescovo pare avere un ap proccio simile a quello di Papa Francesco… è solo una banalità o c’è qualcosa di vero?
In effetti molte delle cose che ha detto fanno riferimento a Papa Fran cesco, per il quale il Vescovo Lazzari ha grande ammirazione. E’ tangibile un’evidente sintonia con Papa Fran cesco, soprattutto per l’accento messo sulla fede, una fede che sia esperienza di rapporto con Cristo (che entrambi testimoniano di vivere intensamente) e per il desiderio di comunicare e di far conoscere Cristo in maniera semplice e diretta.

Quale eredità lascia il Vescovo Grampa?
Grampa ha preso dalle mani del suo predecessore una diocesi ancora viva, nella sua pietà popolare e nelle sue opere, e la riconsegna nelle mani del suo successore senza che la stessa abbia perso nulla di quello che era vivo: una cosa non scontata visto il declino della cristianità in questi anni che ha coinvolto tutto l’Occidente. Uno dei più importanti banchi di prova che il Vescovo ha do vuto affrontare è stato quello del clero, che in questi anni è cresciuto enormemente nella sua componente “non autoctona”. Grampa ha saputo accogliere tutti, nonostante la sua fi gura di un uomo burbero, franco e severo. In realtà chi ha avuto la pos­sibilità di conoscerlo sa che, nel rap porto uno-a-uno, è una persona di grande bontà, clemenza e generosità.

Una delle ultime dichiarazioni forti di Grampa è stata quando si è espresso a favore del divieto di dis simulazione del viso in pubblico, la legge cosiddetta “antiburqa”. Si trova d’accordo?
Assolutamente sì. Lo stesso vale anche per l’opposizione del nostro Vescovo all’iniziativa anti-minareti. L’apertura, l’interesse per il “di verso”, e quindi anche verso i musul mani, è possibile solo se si è ben radicati nella propria identità. Si ha paura di fronte a una cultura e reli gione diversa quando non c’è più linfa vitale che sale dalle proprie ra dici. E’ vero, non c’è reciprocità per i cristiani che subiscono ogni sorta di discriminazioni e angherie nei paesi musulmani: ma – a parte il dovere dei nostri Stati di battersi contro tali in­giustizie – questo è un motivo in più per mostrare la superiorità di una ci viltà come la nostra, che è diventata grande e accogliente per tutti proprio perché non si fonda sulla legge del l’occhio per occhio/dente per dente, ma sul valore assoluto di ogni per sona e sulla capacità di perdono.

A suo parere, il Ticino è un cantone razzista?
Direi proprio di no. Anche perché il Ticino, come il resto della Svizzera, ha un’esperienza di integrazione degli stranieri che ha pochi eguali nel mondo.

Però in Ticino si comincia ad avere problemi con l’immigrazione…
In effetti ce ne sono di problemi. C’è stata parecchia ingenuità da parte delle autorità politiche federali e locali nel non capire che i bilaterali in zone di frontiera come la nostra avrebbero prodotto distorsioni gravi nel mer cato del lavoro. In questa situazione servirebbe certamente anche una maggior responsabilità degli impren ditori, che dovrebbero favorire i la voratori residenti.

E non aiuta neanche la situazione economica dell’Italia…
Una crisi profondissima che spinge in Ticino manodopera e imprendi tori. Mi ha colpito sentire ad un con vegno a Busto Arstizio gli impren ditori lombardi dire frasi del tipo “un mondo diverso è possibile ed è fuori dalla porta di casa”; o anche “il va lico del Gaggiolo è una sorta di Lampedusa per noi imprenditori ita liani”.

A proposito di crisi, si parla spesso della situazione difficile del Gior nale del Popolo.
C’è una crisi della stampa scritta in tutta la Svizzera. Mi sembra ci sia un po’ troppa insistenza nel parlare del GdP come se fosse l’unico medium che subisce questa crisi. Il che se gnala una certa tendenza da parte della concorrenza a mal tollerare l’esistenza di uno strumento di comu nicazione originale e diverso come può essere il nostro.

Ma a livello di lettori il giornale funziona ancora?
Gli abbonamenti sono stabili e il giornale è apprezzato. Certo, su biamo come tutti un calo di pubbli cità. La nostra grande sfida sarà capire come riagganciare le giovani generazioni, che con i giornali car tacei hanno sempre meno familiarità. Da qui la necessità di sbarcare in modo serio sull’online a breve.

Questo passo “multimediale” por terà novità nei contenuti?
Ci saranno interazioni tra i contenuti cartacei e quelli online, a partire proprio dalla redazione. Il sito sarà gestito da redattori giovani, ma siamo sicuri che non perderemo la nostra originalità e che sa remo in grado di interessare lettori di ogni età.

Perché vale ancora la pena affidarsi ai giornali carta cei, nell’era di Internet?
Per l’affidabilità profes sionale, per tutto il lavoro che la redazione compie per offrire ai lettori un prodotto giornalistica mente serio. E ad oggi il cartaceo ha ancora la ca pacità di attirare la pub blicità a prezzi non stracciati oltre che di ven dere e non regalare i conte­nuti, così da poter mantenere e sviluppare anche un online serio.

Come funziona la sinergia con il Corriere del Ticino?
Quella con il CdT è una joint venture benvenuta, ma dentro la quale dob biamo essere bravi a mantenere una nostra indipendenza e un’originalità che di fatto è la nostra ragion d’es sere.

Che Consigliere di Amministra zione è Filippo Lombardi?
E’ stato un ottimo direttore del GdP e oggi è un ottimo Consigliere di Ammi nistrazione, che con la sua esperienza e la sua conoscenza del mondo edito riale ci aiuta moltissimo. E’ una vera fortuna avere uno come lui, così come è prezioso avere un manager del va lore di Umberto Giovine.

Lei ha avuto modo di conoscere Giu liano Bignasca, che rapporto avevate?
Litigavamo tantissimo (ride, ndr)! Ero capace di alzare la voce almeno quanto lui… A parte questo, c’era una sti
ma reciproca che non esito a definire amicizia. Mi ha sempre col pito il suo senso della giustizia, la sua grande generosità e la sua genia lità politica: ha saputo fiutare sin dall’inizio degli anni ’90 le grandi novità e i grandi cambiamenti del mondo e tradurle dentro le coordi nate del nostro piccolo Paese. Era una persona che conosceva davvero bene la politica, che leggeva e si in formava molto. E aveva capito che la politica non è solo gioco di potere ma anche testimonianza di sincerità e amore per la giustizia.

Con lui avete condotto la battaglia per l’Università…
Sicuramente il frutto più importante della nostra reciproca stima. Ma ri cordo volentieri anche quando aiutò me e altri amici a mettere in piedi una comunità per ex tossici.

Nel tempo libero riesce a staccare dalla sua professione?
L’occhio all’informazione non si può mai togliere, ma questo non è incom patibile con una vita intensa, in tutti i suoi aspetti. Persino nella cultura del vino e in quella dei sigari…

--
(*) l'editore del GdP e' la diocesi di Lugano, cioe' il vescovo.
Mesionat non fa mistero di appartenere al movimento Comunione e Liberazione
Fa invece mistero sulla strana, impressionante somiglianza con Groucho Marx

😉


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