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Napoleoni - L'autunno caldo dell'economia


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Quest'anno, l'anniversario dell'11 settembre e quello del crollo della Lehman Brothers inaugurano un autunno caldo. In Francia si sciopera contro il prolungamento dell'età pensionabile, una riforma che accomuna un po' tutta l'Europa. I francesi, come i Greci prima di loro, non hanno nessuna intenzione di lavorare di più, ma dovranno farlo dal momento che non ci sono i soldi per farli andare in pensione a 60 anni. A Londra questa settimana si è fermata la metro, chi ci lavora non vede di buon occhio i tagli suggeriti dal governo e chiede maggiori benefici. Nonostante la città si sia letteralmente paralizzata, sarà difficile che queste richieste vengano accettate, anche nel Regno di Sua Maestà scarseggiano i soldi.

Dall'altra parte dell'oceano gli indicatori economici sono tutti negativi e la Riserva federale ha dovuto ammettere che l'economia è nuovamente in ritirata. A differenza dei colleghi europei, il Presidente Obama chiede più soldi al Congresso per riattivare l'economia e promette di abolire gli sgravi fiscali introdotti da Bush nei confronti dei ricchi. Ma si tratta di retorica elettorale, a novembre in America si va alle urne per le mid-term election, un vero referendum sulla popolarità del governo, ed i democratici sanno bene che lo perderanno. Se mai il Congresso gli concederà altri fondi, proverranno dalle presse della Riserva federale che continua a stampare carta moneta per sostenere l'economia.
In Italia il braccio di ferro tra sindacati e Fiat perdura mentre scendono in piazza i precari della scuola, domandano contratti veri che diano loro la certezza del lavoro. Ma anche costoro sono destinati a rimanere a mani vuote, le finanze italiane sono peggiori di quelle francesi e britanniche. Lo ha affermato l'Ocse che questa settimana ha giudicato l'economia del Bel Paese la peggiore tra le 7 più industrializzate.

In Irlanda il governo teme l'assalto alle banche ed è per questo che ha deciso di dividere la Anglo Irish Bank, uno degli istituti di credito più colpiti dalla crisi dei mutui subprime. Si spera che la decisione, presa questa settimana, calmi gli animi ma per far tornare la fiducia nel sistema bancario e finanziario ci vuole ben altro. L'Irlanda è tra le nazioni che rischiano la bancarotta a causa della politica del crediti facile ed a buon mercato che ha gonfiato a dismisura la bolla finanziaria. Molti addirittura dubitano che l'austerità riesca a sanare i conti dello Stato.

A parte la Germania, l'Olanda ed i ricchi Paesi scandinavi, tutta l'Europa quest'autunno dovrà fare i conti con le politiche di austerità fino ad ora solo annunciate. Unico raggio di sole in quest'autunno burrascoso la decisione del fondo sovrano norvegese di acquistare il debito greco, a quanto pare per gli analisti norvegesi questo Paese non andrà in bancarotta. Speriamo che abbiano ragione!

Loretta Napoleoni
Fonte: www.caffe.ch/
Link: http://www.caffe.ch/news/opinioni/49142
12.09.2010


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 30947
 

Beh, lo svantaggio dell'Italia è che il pil viene prodotto principalmente in due o tre regioni mentre il sostegno allo sviluppo e alla competitività viene riservato a quelle regioni che non danno comunque feedback.
La questione è sempre quella.


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