Odifreddi - Lavorat...
 
Notifiche
Cancella tutti

Odifreddi - Lavoratori, tiè!


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Più che un capitano d’industria, Marchionne sembra Sordi ne I vitelloni di Fellini: uno strafottente che, quando passa vicino agli operai, fa loro il gesto dell’ombrello e urla “Lavoratori, tiè”! Ma coi tempi che corrono, con comparse come Fassino e Chiamparino a fargli da spalla, e capipopolo come Berlusconi e Obama ad applaudirlo, c’è poco da sperare che l’auto su cui viaggia Marchionne si fermi di botto e lui sia costretto a scappare come Sordi.

Che Berlusconi lo applauda, non stupisce. Basta leggere Giovanni Agnelli, la biografia che Valerio Castronovo ha dedicato anni fa al fondatore della Fiat, per capire come nacque la sua industria e come egli fece i suoi soldi: esattamente come Mediaset e Berlusconi, appunto. Cioè, con aggiottaggi, denunce, processi, corruzioni di giudici, tangenti ai partiti, speculazioni edilizie (Bardonecchia vs. Milano Due), controllo di una stampa addomesticata (La Stampa vs. il Giornale), fiancheggiamenti dell’uomo forte (Mussolini vs. Craxi), e infine discesa in campo: da primo senatore a vita nominato dal Duce l’uno, e da presidente del Consiglio l’altro.

Dopo la guerra la nascente democrazia trovò insostenibile che un tale malfattore mantenesse la proprietà di un’azienda che era prosperata sulla pelle dei lavoratori, e nel collaborazionismo coi fascisti. Agnelli e Valletta furono spogliati della presidenza e dell’amministrazione della Fiat, ma la sporca realpolitik ebbe presto il sopravvento sui puri ideali. Agnelli ebbe la compiacenza di morire, e Valletta fu reintegrato nel suo ruolo. Vent’anni dopo sarebbe stato nominato senatore a vita dal socialdemocratico Saragat, così come l’erede del vecchio senatore, il rampollo Gianni, lo sarebbe stato nel 1991 dal democristiano Cossiga.

E fu proprio l’avvocato a dichiarare una volta che “la Fiat è governativa”. Cioè, pronta a scendere a patti con qualunque governo, pur di continuare a praticare la politica del capitalismo d’accatto che ha dissanguato l’Italia: gli utili agli imprenditori, le perdite allo stato (e dunque, ai lavoratori). Se la Fiat ha prosperato nel dopoguerra, è stato grazie a una dissennata politica di privilegio dell’auto privata a scapito dei servizi pubblici. A una vergognosa assimilazione degli operai alle macchine, sfruttati quando serve e parcheggiati in cassaintegrazione altrimenti. A una compiacente concessione di incentivi e rottamazioni, per sostenere artificialmente un mercato terminale e inutile.

Naturalmente, i privilegi concessi dal governo venivano doverosamente pagati dalla Fiat. La sua corruzione dei partiti politici dovette essere ecumenica, visto che misteriosamente fu solo sfiorata da Tangentopoli. E quando servì, come già aveva fatto il nonno col vecchio fascismo, così rifece il nipote col nuovo. Da senatore a vita, insieme agli ex-presidenti Leone e Cossiga, fornì un voto determinante per la fiducia al primo governo Berlusconi, nel 1994: anche se poi, durante il secondo governo Prodi, la destra finse di dimenticarsi di aver già essa stessa giocato questo gioco.

E fu lo stesso Agnelli a sdoganare una seconda volta Berlusconi nel 2001, quando rispose alle perplessità internazionali dichiarando che l’Italia non era una repubblica delle banane, e mandando un suo uomo al ministero degli Esteri. In precedenza, quello stesso ministero era stato ricoperto da sua sorella, sempre all’insegna del conflitto di interessi: di nuovo, un’altro motivo di compiacimento per Berlusconi, che non ha mai negato di avere per l’avvocato una vera e propria venerazione, tanto da tenerne la foto sul tavolo come esempio, nei primi tempi della sua carriera.

Marchionne dovrebbe semplicemente avere la decenza di riconoscere la storia dell’azienda che si trova ad amministrare. Perchè, invece di accettare la sua carità di 360 euro lordi l’anno in cambio della rinuncia ai diritti sindacali, non lo si obbliga a restituire il maltolto e non lo si rimanda da dove viene? E, soprattutto, perchè quando si lamenta in tv che la Fiat non guadagna un euro in Italia, il conduttore non gli fa il gesto dell’ombrello e non gli urla: “Marchionne, tiè”?

Piergiorgio Odifreddi
Fonte: http://temi.repubblica.it
Link: http://temi.repubblica.it/micromega-online/lavoratori-tie/
30.12.2010


Citazione
lino-rossi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 482
 

esatto.

inoltre, abbiamo regalato l'alfaromeo ed i terreni sui quali c'erano gli stabilimenti, al peggior costruttore di automobili che c'era in circolazione, col risultato che sulle autostrade italiane (regalate ai benetton) circolano solo vetture tedesche. 😯

oggi come oggi, si possono acquistare vetture italiane solo per ... "compassione". 😥

ma è dura viaggiare sulle vetture per le quali non si è investito. per la banda agnelli era molto più redditizio NON investire. 👿

con questa classe dirigente non potevamo che fare la fine che abbiamo fatto.


RispondiCitazione
Tobuz
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 59
 

MA DOVE ERANO TUTTI QUELLI CHE SI SCANDALIZZANO DEL NUOVO CONTRATTO FIAT QUANDO PRODI TORNAVA DALLA CINA ...E CI RACCONTAVA IL MERAVIGLIOSO FUTURO CHE LA GLOBALIZZAZIONE CI AVREBBE REGALATO ?

COME MAI GLI INTELLIGENTONI DI OGGI ....QUELLI CHE OGGI CI SPIEGANO TUTTO ...ALLORA NON HANNO CAPITO UNA MAZZA ?

NON SARA' MICA CHE ALLORA NON GLI CONVENIVA PARLARE ...E ADESSO VOGLIONO FARE LA BELLA FIGURA A SPESE DI CHI HA PERSO IL LAVORO ...O RISCHIA DI PERDERLO ?


RispondiCitazione
illupodeicieli
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 760
 

Se avessero fiatato avrebbero fatto la fine che ha fatto Grillo quando ha ironizzato sul viaggio, guardacaso, in Cina Di Bettino & company. Ma c'è da ricordarsi anche delle parole di Ciampi, che invitava gli imprenditori italiani a investire in Cina. Il punto è che, assodato quanto sappiamo di Fiat e di Marchionne, si deve decidere se e che cosa fare. Se sono medico o avvocato e la cosa non mi tocca o penso che non mi toccherà, faccio come tanti che dicono dicono e poi se ne fregano. Un po' come quando le questioni appunto riguardano altri: pensiamo alla Tirrenia, pensiamo ai commercianti che non vendono un tubo, o agli operai della Merloni, o a quelli di Natuzzi o ad altri che operano in piccole aziende, con due o dieci operai o quelli che lavorano da soli: di questi gliene frega qualcosa a qualcuno?Gli altri diranno in cuor loro, mors tua vita mea. Chi ha uno straccio di lavoro cagato se lo tiene e ringrazia il cielo. Certo non è giusto essere sfruttati e alienati ma penso che dopo le osservazioni, aver fatto il punto, occorra anche agire o studiare qualcosa: questo mi pare che manchi nei post o negli articoli. Sono scritti a metà. E ciò vale ancora di più nei programmi tv o negli articoli dei giornali, dove oltre la metà del tempo o dell'articolo, rifanno dieci o venti volte la storia, e quando arrivano al sodo ...è tardi e devono cedere la linea o il programma o l'articolo non possono proseguire per mancanza di spazio.


RispondiCitazione
lino-rossi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 482
 

Ma c'è da ricordarsi anche delle parole di Ciampi, che invitava gli imprenditori italiani a investire in Cina.

è proprio lì il punto. ciampi, andreatta e tutti gli andreatta boys vanno messi sotto processo. 👿


RispondiCitazione
vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

Il difetto sta nel manico. Marchionne non e' un costruttore d'auto.

La Fiat aveva un fior di costruttore, Ghidella, ma lo cacciarono, preferendogli un "manager". L'Olivetti pure aveva un fior di imprenditore, abbiamo visto dove l'ha portata il finanziere che riprese la ditta.

Dove va il mercato dell'auto?
A parer mio meta' va verso la bicicletta perche' l'operaio fra un po' l'auto se la sogna. Quindi alla Fiat conviene aprire qualche fabbrica di biciclette, magari elettriche. Oppure di scooter elettrici e perche' no, ad aria compressa.

In un certo senso nel settore auto, in una nicchia, mi pare tiri un'aria da pionieri. Piccoli costruttori nascono, propongono cose mai viste: appunto per esempio la vetturetta ad aria compressa. Figuriamoci se una cosa cosi' possa passare per la testa di Marchionne. Che investimenti compie la Fiat nella ricerca e sviluppo di sistemi di stoccaggio energetico per auto? Che prove fa' con nuovi tipi di vettura? Oppure anche semplicemente in nuovi tipi di carburazione. C'e' chi giura che iniettando picccole quantita' di idrogeno in un motore normale a benzina o diesel, il rendimento aumenti notevolmente. Ci sono laboratori Fiat che hanno indagato sperimentalmente la questione? Hanno provato a replicare il motore elettrico ad effetto Searl? Oh, ci ridono sopra! Bravi bravi rideteci sopra. Quando avrete l'acqua alla gola e l'acqua vi ingolfera' la bocca finirete di ridere.

No Marchionne e' un manico sbagliatissimo. Ora alla guida serve un ingegnere costruttore, uno che sappia fiutare al volo le opportunita' offerte dalle tecnologie emergenti. Marchionne idee del genere puo' solo svilupparle per ultimo, cioe' quando avra' trovato il consulente giusto che gliele vende, dopo averle gia' vendute ai concorrenti della Fiat.

A suo tempo il deprecato avvocato ando' a pescare il costruttore Ghidella in Svezia. Marchionne non si sa bene cosa peschi. Speriamo almeno che si degni di visitare il museo dedicato a Nicola Tesla, quando passa dalla ex-Yugoslavia. Ma dubito che gli sia di ispirazione. Non ha la forma mentis per la quale.

Non resta che concordare logicamente con Odifreddi, tie'. E poi andare in bici, o magari in una vetturetta trainata dal vetusto cavallo Nestore, quello del bellissimo ultimo film di Sordi.


RispondiCitazione
lino-rossi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 482
 

... per esempio la vetturetta ad aria compressa.

un vero gioiellino ... 😆

peccato che percorra con un pieno solo 100 metri ... c'est facile ... è sufficiente portarsi dietro una bella autocisterna ... 😯

benissimo per l'innovazione tecnologica ... ma contemporaneamente le case automobilistiche devono produrre le vetture che il pubbblico va a prendere nelle concessionarie. neanche questo quei chiaccheroni degli agnelli hanno fatto. erano impegnati a fare sotterfugi ... 8)
Ghidella l'hanno segato quando in sella c'era ancora l'avvocato. 👿

meglio non parlare di Olivetti. 😥


RispondiCitazione
vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

E' un gioiellino infatti. Autonomia che supera i 200 Km. Aggiornati!
Va da se' che non viene fabbricata dalla Fiat, la cui vetturetta ad aria compressa avra' come dici tu un'autonomia di 100 m.
Cio' che voglio sottolineare e' l'incapacita' d'innovazione cronica di Fiat. Da sempre, fin dai tempi dell'anteguerra quando un certo ingegner Citroen aveva inventato la trazione anteriore. Un industriale sa osare se e' un vero industriale, perche' ha dalla sua l'avanguardia, e' all'avanguardia della conoscenza tecnica, molto piu' avanti del suo mercato. Invece i Marchionni prima analizzano il mercato e poi decidono cosa fabbricare. Qualunque mediocre sa farla una cosa del genere.

Le auto non vanno solo prodotte ma anche progettate. Dov'e' la Fiat con le auto ibride, che sono poi solo una transizione verso un nuovo tipo di auto?

La Olivetti inseriva nei suoi piccoli computer da scrivania dei floppy disk minuscoli, molto prima che la Sony li avesse introdotti nel primo Macintosh. Ed erano perfino piu' piccoli di quelli Sony. Era un'azienda con un futuro davanti. Abbiamo visto cosa ne ha fatto de Benedetti con la sua mentalita' da finanziere.

La Apple e' stata salvata da uno che ci capiva qualcosa di personal computer, non da un grande finanziere. Marchionne non ce l'ha la stoffa dell'imprenditore. E' solo un manager, un misero manager. Senza fantasia e senza coscenza.

Caro Lino, tra la mentalita' di chi lavora in campo finanziario e chi fa' ricerca di energie alternative c'e' un abisso. Lo stesso abisso che c'e' fra un fortunello che vince alla tombola ed il pasticciere che il panettone della vincita' l'ha confezionato.

I veri industriali sono coloro che sanno cavalcare prima degli altri le nuove conoscenze. Per battere i Cinesi occorre darsi da fare nell'innovazione. Loro non stanno di certo fermi.


RispondiCitazione
Condividi: