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Papa Francesco e il Tribunale Rabbinico

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Whistleblower
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Non parlo senza conoscere anche se naturalmente posso sbagliarmi.
L'aria di infallibilità la prendo per gioco, non è che sono così convinto.

Ma ci sono cose che secondo me possono essere "lette" in un certo modo, sapendo che non sempre ci si azzecca, ma spesso sí.
Allora esistono delle forme di linguaggio dalle quali tarspare un qualcosa che spesso, non sempre, è inrelazione con l'attitudine verso la musica e verso l'arte di una persona.

Per esempio non mi pare di aver mai detto nulla su Istwine a questo proposito. Istwine è sempre molto abbottonato, un pallettaro se fogliamo, quindi non so bene come inquadrarlo anche se in effetti mi stupirei se fosse di quelli con un approccio realmente "intuitivo". Lo vedo prediligere troppo l'intelligenza e l'ironia, questa è l"impressione che credo di cogliere.

Quando dico "essere sordi" non intendo tanto il fatto di avere orecchio o no, anche quello ma non solo. Uno può avere orecchio quindi essere anche analogico intuitivo ma considerare quella attitudine come del tutto secondaria e quindi la lascia a un livello basilare. Se lo metti di fronte alla musica o all'arte sarà di quelli che esprimono giudizi frettolosi e superficiali.
SENZA POLEMICA: Nat ha fatto alcuni accenni alla musica e sembrava proprio quello.

Sapete benissimo che ho tirato qulla storia per sostenere G.; non è che penso che sia "sbagliata" ma nemmeno che debba essere per forza vera. Era una provocazione.

Su Nat, sempre senza la assoluta certezza, mi stupirei moltissimo se sapesse suonare decentemente uno strumento, non dà quei segni che a volte credo di riconoscere. Questo non vuol dire che io non possa aver visto male.

In generale se parlo di arte e di musica è perché sono convinto, come lo era anche Erwin Panofsky, in un certo senso, che la capacità di ribellione di una persona proviene interamente dalla cultura umanistica e dallo sviluppo della sua fruizione artistica (ossia della sua personale ermeneutica e dal fatto se vive in un ambiente dove la può condividere).
La cultura scientifica o tecnica invece, a mio avviso, presa da sola o in grande prevalenza, dà grandi mezzi pratici ma alla fine non mette mai realmente in discussione lo schema di dominio sfruttamento, anzi il fatto che la cultura tenda a favorirne la preminenza, relegando l'analogico intuitivo nel recinto del "soggettivo", ha lo scopo preciso di impedire la messa in discussione dello schema del dominio e della distinzione.

Quindi la tua idea "Diamogli da leggere" la ritengo inutile e forse quasi controproducente se prima, come ho detto tante volte, non si fa qualcos'altro o per lo meno se non si considera che la lettura deve contemplare anche la condivisione non delle idee e dei concetti, ma di un'ermeneutica in continua evoluzione.

Guarda gli ebrei come hanno fatto a mantenere la loro identità e vedrai che è stato solo per quello.


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Whistleblower
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No, nemmeno io ho intenzione di continuare e gliel’ho già fatto notare. Però stuzzica, la prematurata dico… Te lo immagini se a Jarre avessero detto, "Jarre? Chi? Quello che fa quella roba col pc?”

Nat, Jarre è acqua fresca, per cortesia. Assumo sia Jean Michel e non Maurice il padre, che fece la colonna sonora di Lawrence d'Arabia.

Non te la prendere e considera che comunque è la mia opinione: esistono i quadri che sono un'arte grafica che servono (anche) da arredamento; poi c'è la carta da parati che è sempre arte grafica che serve da arredamento...però sono cose diverse.
E la musica in sé può non significare nulla, fra l'altro.
La musica esiste solo considerando il contesto ossia anche l'ambiente in cui viene suonata, la gente che hai attorno, il periodo storico e la destinazione "sociale", se intrattenimento, sacra, meditazione, esaltazione collettiva etc etc
Però, soprattutto oggi per vari motivi, è importante valutare se questa arte conferma il potere, se se ne tiene a distanza, o se si oppone (il che porta all'elemento principale e cioè il modo della fruizione).
Qualsiasi arte "deve" fare una di queste tre cose; se prendi il Rosso Fiorentino e il Pontormo, contemporanei e llievi dello stesso maestro, e vedi come fanno le mani dei personaggi capirai chi dei due era il pittore mediceo e chi il pittore dei "repubblicani" tradizionalisti fiorentini.

Oggi in particolare questa posizione in relazione al potere ha un'importanza essenziale.
E non è, come ho detto, esclusivamente dovuta all'opera d'arte in sé quanto al tipo di fruizione e, qui è il punto chiave, al fatto se questa fruizione sarà condivisa come uno degli elementi fondanti di un modo di stare insieme.
La borghesia ha costruito il suo sopravvento anche, in buona parte, su un'atteggiamento verso l'arte diversissimo da quello dell'aristocrazia.
Veniva innanzitutto valorizzato il lavoro dell'artista (rispetto al ruolo del committente) in quanto appunto "lavoro" ossia attività borghese e l'opera d'arte veniva sottoposta a un nuovo tipo di analisi molto più razionalmente approfondita, più "intellettuale", che era la metafora di una "appropriazione", di uno "spodestamento".

Jean Michel Jarre fa una musica che è carta da parati, che fa un bell'effetto se sei ragazzino e ti fai le canne in compagnia ma ti stufa dopo cinque minuti perchè non ci tiri fuori niente se non "sensazione" e "atmosfera".

Oggi l'arte tende a non significare più nulla, è diventata puro stimolo per sensazioni che non devono essere elaborate.
Ai livelli più alti invece è diventata per lo più incomprensibilie ossia l'arte assolve il compito di rappresentare il solco incolmabile fra il linguaggio delle classi dominanti e quello dei subalterni.
L'arte è sempre stata celebrazione del potere e della distinzione di classe ma prima doveva esistere una pluralità di livelli di lettura che in qualche modo rendeva possibile una fruizione comunitaria (anche se su diversi livelli, come detto). Oggi si "ingiunge" rigorosamente una fruzione individuale che ti separa dal "popolo" (sei fra i pochi capaci di apprezzare dei simboli slegati dalla tradizione e quindi incomprensibili ai più) e una di gruppo che è possibile solo se fai parte dell'élite.

Il problema dell'arte astratta alla fine non è quello che dite voi ossia la mancanza di forma, ma il distacco totale dalla tradizione antica condivisa ossia dal limguaggio della comunità.

Vado che è tardi.


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sankara
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A memoria non ricordavo nessuna minaccia legale a Jefferson. Controllando velocemente ho ritrovato questo vecchio post e credo si nato da un commento di un utente JPM, poi chiuso da TAO. Quindi nessuna minaccia legale da parte di nessuno di voi e men che meno verso Jefferson.

Il tutto era originato da un presunto “plagio” di Rosanna ripreso da Mincuo, dal suo “addio a CDC e da scintille varie e assortite.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=85544&postdays=0&postorder=asc&start=50

Questo il commento dell'utente JPM
"Informo il signor Mincuo che si possono commettere parecchi reati via internet, tutti perseguibili, per la precisione questi:

http://www.gianfrancovolpin.it/index.php?option=com_content&view=article&id=22&Itemid=17

Il signor Mincuo è invitato ufficialmente a comportarsi in modo decoroso nei confronti di altri utenti.

Primo e unico avvertimento."

Buon ferragosto a tutti

Appunto, conferma quello che avevo scritto alcuni post addietro.
Tra l'altro l'estensore della "minaccia" mi sembra che si collochi piu' nel "noi" anziche' nel "voi", secondo la fortunata convenzione linguistica introdotta da W.

Anch'io non mi ricordo di nessuna minaccia di querela a Jefferson, semmai appunto Mincuo. Poi anche 'sta cosa di "noi" e "voi" ha obiettivamente stufato...


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Whistleblower
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A me risulta che uno di voi ha minacciato di querela George e di creare problemi legali al sito.

Inoltre George se è vero che rompe in maniera intensiva non mi pare però abbia mai detto a nessuno che è un cretino o peggio.
Su di lui invece si è riversato un accanimento non sulle sue idee ma direttamente ad hominem.
È stato lasciato da solo e quindi vista la vergognosa minaccia di denuncia e l'insostenibile linciaggio di gruppo sono intervenuto per dargli manforte.


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Georgejefferson
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He he..mancava giusto sankara.

Puntuali tutti (o quasi, la battutina reio?)

Come fare a dire qualcosa? Mmm..forse:

"scusa colonnello, se ti va senza impegno, potresti approfondire quegli autori che sicuramente vengono copiati per argomentare dalle galline senza cervello, quelli la che si studiano a 15 anni insomma"

E ma sono fuori strada,non e' incisivo, oppure..a gia che sganzo ha trovato subito l'appiglio per intervenire a comunella ( cioe alzare la voce..."hey ci sono anche io e'...)

Quella storia della querela, gia battono il tasto gli altri quindi e' utile (ma perche battono il tasto?..be boh chissenefrega ci sara un perche, l'autorita da il la ecc...)

Manca ancora qualcuno? Su forsa ragassi, nessuno morde qua sul web. Sono finte, pensate a quei cagnolini tanto chiasso davanti al padrone, basta l'osso giusto e lo cambiano in un baleno.

Il padroncino.


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Georgejefferson
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Whistle, qualche parola di troppo si.

Ma quasi sempre reazione, quasi mai iniziativa. E a volte con scuse incorporate, verso le aperture ( "le aperture" )

Per esempio sai quella storia del "voi" .."noi" ecc ( che tanto ha stufato )

Mmmm da chi parte spesso ? E come modus operandi classico e'..( come il rivolgersi al plurale che e' uguale)

Ma si vede quello? E dire che sankara si e' addirittura stufato. Saranno le mille pagine rivolte agli sgraditi al plurale che lo hanno fatto bollire (le avra viste no?..o no?), ed ora "si e' stancato", anzi.."stanca" in forma universale, fa piu effetto "portatore degli intendimenti di tutti". Quello del opinare in termini universali si impara subito, un buon rinforzo alla comunella senza dare troppo nell'occhio.

Ha poi il colonnello ( che a guai mostrare l'identita giustamente a whistle per il timore dell'opinare ad hominem mascherato, e che tanto si diverte a sbeffeggiare il paese di origine di chi non e' coperto )

In un Thread ha dato una spiegazione a giustifica del suo atteggiarsi al plurale in una forma super cazzola stupefacente...dovrei trovare il thread azz non mi ricordo piu, ci ho riso tanto.

Avra convinto sankara della buona fede pero.


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Whistleblower
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@George

Ma certo che la storia del voi-noi l'hanno messa su loro.
Io mi limito a ritorcergliela contro.


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Georgejefferson
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Si potrebbe farci uno slogan nuovo: una volta inquadrati non ti sbagli mai.

Ma e' nuovo poi? e' mica tanto, ma si non fa niente.

Lo facevano i Nazisti con i bolschevichi ( due brutte razze e'.. ) copiando da loro che lo facevano con quelli di prima, che anche loro (quelli di prima) lo facevano con quelli di prima ancora ecc...ecc..

Insomma niente di originale, ma tanto chissenefrega.
Anche se non si esprime mai il gagliardetto dell'originalita, quella accusa ( ti credi originale !!!! brutto e cattivo ) e' sempre attuale ed efficace.

E' un po come quella storia dei lunghi testi che psicanalizzano l'altro (tu lasci a intendere al pubblico questo e quello perche lo dico io punto)

Per poi frignare scandalizzati perche si viene ( si presume di essere..) psicanalizzati.

Insomma mai niente di nuovo, ha ragione Ist.

Comunque a parte il gossip , il discorso sulla musica non era niente male.

La smetto di fare lo stronzetto.


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Whistleblower
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Comunque a parte il gossip , il discorso sulla musica non era niente male.

Ho una tesi fantastica sul perché viviamo in un mondo di sordi. E' frutto di una lunga riflessione, di lunghi viaggi, di ascolti di musica classica, rock, etnica di paesi lontani...credevo di averla solo io quella idea molto singolare...
E poi una sera mi guardo un film giapponese basato su un antico racconto di fantasmi e a un certo punto non credo ai miei occhi: quel racconto giapponese tradizionale, che fu pubblicato per iscritto la prima volta nel XVIII secolo, diceva esattamente quello che dicevo io. Mi ricordo che in una particolare scena sono andato avanti e indietro col telecomando non so quante volte perché non ci credevo tanto era precisa la corrispondenza fra il film e la mia idea.

Uno si chiede perché non c'è la rivoluzione.
Istwine si chiede come mai la gente non legge e perché i greci non hanno scorticato vivo Tsipras.
Perché sono sordi e essendo sordi non concepiscono la ribellione.
Tu continua a dirgli di leggere e non otterrai niente; c'è tutta una fase precedente alla lettura e se non lo capisci non otterrai una mazza.

"Sordo" è un modo di dire, anche di fronte alla pittura non sono moltissimi quelli che oltre ad apprezzarla ci fanno un certo lavoro ermeneutico. In musica però sono proprio pochissimi.

Scusa una domanda; ti è mai capitato di parlare di musica e la gente ti guardava come se pensasse che stavi vedendo cose che non esistono?


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Georgejefferson
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L'ho visto poi quel film quando lo consigliavi tempo fa.


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Whistleblower
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L'ho visto poi quel film quando lo consigliavi tempo fa.

E non mi hai detto niente eh?
Perché sapevi di non averci capito un cazzo, dì la verità.

Ti faccio un paio di domande alle quali ovviamente mi risponderai dicendo che non ti ricordi.

Descrivimi la primissima inquadratura.

Perché l'unico che vede i fantasmi è un cieco?

Perché l'unico cieco è l'unico musicista?

Perché compiono quel rito delle parole per proteggere il musicista dai fantasmi?

Perchè è proprio il fantasma a tagliare le orecchie al musicista?

Che cazzo significa che "dopo" che gli hanno tagliato le orecchie (!!!) quello può finalmente fare il musicista in santa pace (senza le orecchie...)?

"Uh-uh...ma io l'ho visto tanto tempo fa...uh-uh...non mi ricordo..."

Popolo di sordi.


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istwine
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Whistle,

Io sto dicendo che è arduo cercare di cambiare una cosa che, se non naturale, senz'altro presente in qualunque racconto/aneddoto/storia/ecc da migliaia di anni. Non ti sto dicendo che è naturale, ma che è comunque piuttosto diffusa, qualunque sia l'organizzazione della società, le sue istituzioni, sistema produttivo, usi, costumi, rappresentazioni esterne ed interne. La distinzione sociale, il desiderio di qualcosa che non si ha, la gelosia, l'invidia, esistono da molto tempo, individualmente e tra stati/comunità (pensa alla cosiddetta jealousy of trade). Non credo se ne esca con un senso di popolo inteso come eliminazione dell'idea di distinzione sociale, perché è qualcosa molto radicata psicologicamente, e che ti ripeto, esiste da tanto tanto tempo (ma magari non è naturale, benché storicamente presente). Di fatto l'organizzazione della società attualmente è più complessa, più complesse son le sue istituzioni e la divisione del lavoro, ed è quindi ancor più radicata quest'idea.

Quindi parlare del ruolo dei media e dell'istruzione, più che di un ideale a cui non necessariamente segue emancipazione, mi sembra più importante. Il "diamogli da leggere i libri" è semplicemente il "facciamo in modo che la scuola e i media dicano la verità, presentino un ventaglio di idee superiore, in modo tale che si crei uno spirito critico". E tra le idee proposte anche quella che "non esista la verità e che sia tutto soggettivo". Mi sta bene, purché però non ci sia solo quella, né solo l'altra.


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