PENTIMENTO VIENNESE...
 
Notifiche
Cancella tutti

PENTIMENTO VIENNESE DI BENEDETTO E ITALICO SORRISO DI PRODI


kiriosomega
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 263
Topic starter  

PENTIMENTO VIENNESE DI BENEDETTO E ITALICO SORRISO DI PRODI.
Di kiriosomega
Strana cosa l’avventura umana, ti giri e ti rigiri come intere generazioni prima di te, agisci, ti adopri, t’inventi ciò che puoi, e poi scopri che tutto quello che hai fatto non è servito a niente perché qualche contestatario è sempre pronto a smentire e condannare le tue azioni.
Parole amare? Si, quando sono rivolte all’opera di un singolo uomo. No, perché veritiere, quando si riferiscono all’opera creata della chiesa cattolica. Questa, infatti, dopo che ha condannato, massacrato, rubato, pedofilato [è per una questione di rima]… sperando di costruirsi una verginità scova un papa re che, per opportunità politica, invia qui e là a chiedere scusa dei misfatti in cui lui personalmente non ha responsabilità giacché avvenuti in epoche antecedenti, e, molti, ammirati, stanno lì ad ascoltarne le parole.
Ma che senso ha questo comportamento?
Oltre che sconveniente per la storia e cultura dell’istituzione clericale, l’uomo intelligente comprende che il gesto ha un unico orrido significato, quello di condannare il proprio passato ed i “comandanti” precedenti che l’hanno creato. Comandanti che, però, erano “infallibili”, infatti, Urbano II creò il dogma dell’infallibilità della chiesa nell’anno 1076, invece Pio IX diede origine al dogma dell’infallibilità papale nell’anno 1870.
La notizia.
E’ di poche ore addietro l’annuncio Reuters secondo cui la chiesa cattolica, a Vienna, attraverso le parole del benedetto teologo pappa re esterna il suo pentimento ed offre le proprie scuse per ciò che accadde, nel secolo scorso, al popolo giudeo durante il governo hitleriano, e questa cosa sappiamo che ormai s’impone per dogma di legge!
Dunque, questa è una condanna precisa che l’attuale regnante cattolico sentenzia per una pregressa connivenza della chiesa cattolica con il nazifascismo, infatti, implicitamente ammette che con Pio XII con tutta la sua corte dei miracoli corteggiò il Duce ed il Fhurer “amandoli”, salvo abbandonare, specialmente il primo in mano ai rossi, ed il secondo, perdente la guerra, in mano alle verità proferite da Stalin e dagli Alleati. [La considerazione è bonaria ed incompleta, perché c’è ben altro da commentare].
Se questo mio dire non sarebbe la giusta interpretazione delle parole di Josiph (o Joseph) vuol dire che la logica è divenuta un’avventura, infatti, più onesto è affermare: “Anche in passato abbiamo sempre agito secondo scienza e coscienza, e, nei confronti di quel tempo che non rinneghiamo oggi vogliamo cambiare atteggiamento per mutati interessi”.
Le parole di scusa proferite oggi a Vienna, dove il benedetto permarrà tre giorni, sono però l’ultimo atto di una serie d’eventi durante i quali il re ed i principi ecclesiali hanno affermato che l’istituzione che rappresentano deve pietire il perdono per le offese che hanno arrecato ai “fratelli giudei”. Ma già il re polacco li aveva preceduti per una somma di motivi suoi, indicando quella gente come“fratelli maggiori.
Un inciso, questo teologo tedesco dalla tendenza postconciliare, ora vestito di bianco come le brocche del biancospino, ha ripristinato l’uso della messa in latino, quella tridentina, ma cosa imbonirà ai fedeli allorché in questo rito dovranno recitare le preghiere “pro perfidis judaeis”? Certo che una strategia in proposito è già costruita, perché anche lui ha fatto suo il concetto di radici religiose giudeo cristiane tanto care all’Europa globalizzante.
[Però, nella chiesa cattolica, ci sono molti credenti che rifiutano tale giudizio. Cosa avverrà? Forse un nuovo scisma con un nuovo Lefebvre come condottiero della FSSPX?].
Benedetto, dichiara la stampa austriaca, visiterà anche un monumento nella Judenplatz di Vienna dove commemorerà i giudei caduti durante la seconda guerra mondiale, consequenziale, è, perciò, il desiderio della chiesa cattolica d’essere tenuta in considerazione dal nuovo potente per eventuali prosiegui economici comunitari, ma anche di forza per il controllo dei territori considerati di pertinenza.
Sintetizzando, traiamo due diverse considerazioni dalla logica in cui muovono le scuse viennesi:
1) Sfacciataggine e dabbenaggine che condanna i propri predecessori che erano coglioni che agirono in modo pazzesco nonostante l’infallibilità.
2) Esaltazione del sé da parte dell’attuale papa re, in quanto onnipotente portatore di pace e di nuovo. Alla faccia della modestia tanto predicata e decantata.
Dunque, ancora una volta per la mancanza di dignità della politica ecclesiale anche oggi dimostrata a Vienna, dove l’unto del signore è in missione, si comprende che l’intera azione si svolge alla luce della sola egoistica necessità temporale. Esigenza che, ripetiamo, condusse, e conduce, a soddisfare la brama di volere continuare a detenere il potere acquisito per le pregresse azioni criminali svolte nei confronti di un antico avversario, però contendente che oggi è divenuto forte e per questo pericoloso.
Ma questi ultimi due giorni ci portano altre golose notizie stampa che danno l’impressione d’essere state concordate tra diplomazia governativa italiana e vaticana; infatti, quasi a rendere più incisive le parole del teologo tedesco, in Italia è giunto il giudeo sionista Simon Peres che afferma: “…Il governo Prodi si sta dimostrando il miglior periodo per le relazioni italo/israeliane…" [Peres in visita a Roma- dal Corriere della Sera del 06 settembre c.a. pag 16], mentre il poco pacifico Pacifici, quello delle turbative teramane e le offese gravi a Faurisson e Moffa, sostiene: "Con Berlusconi sarebbe stato meglio” [Governo amico di Israele ma con Berlusconi di più". Corriere della Sera del 07 settembre c.a. pag 9].
Chi sa se Anubis, il dio semita dalla testa di sciacallo, e tali sono anche i giudei, quando peserà i cuori dei due campioni italioti scorgendo la similitudine con le sue forme apprezzerà più l’uno o l’altro che tanto poco amano il proprio Paese, e che tanto, invece, apprezzano Israel/Usa. Essi amano a tal segno la stelladiDavidastelleestrisce da inviare i nostri militari a combattere le guerre che quei paesi creano, e non si comprende per quale logica e necessità.
E non finisce qui, soleva pronunciare l’indimenticato Corrado televisivo. Difatti, saputo che jet militari giudei hanno più volte invaso lo spazio aereo siriano, secondo l’italico Corriere il poco valente Prodi ha commentato: “…L’Italia è pronta a facilitare l’instaurazione di regolari relazioni tra Damasco e Beirut. Però, solo se la Siria riconosce il Libano. Essa sarebbe perciò meno emarginata…"
Ora, che la politica è divenuta l’arte della moltiplicazione dei pani e dei pesci senza nemmeno avere un pane ed un pesce ormai lo sanno tutti, però, che uno Stato sovrano leso nei suoi diritti deve chiedere scusa all’aggressore è troppo grossa. E’ tanto grossa che nemmeno i miracoli del dio giudeo/cristiano riusciranno a tanto, anche perché dall’altra parte c’è il battagliero Allah che non è disposto a cedere.
Mala tempora currunt, mala tempora!


Citazione
remox
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 393
 

Non capisco perchè si continuano ad insinuare connivenze fra Pio XII ed Hitler quando la storiografia persino ebraica ha ormai liquidato la questione. Rimangono solo i Likudnik e loro simpatizzanti...anche tu sei uno di loro?
In effetti questa storia di scuse continue è ormai roba paranoica, ognuno ha le sue colpe, punto e basta. Ognuno.
Riguardo al fascismo chi conosce un minimo di storia e non fa l'opinionista a tempo perso sa benissimo che nel periodo bellico Pio XII si scontrò spesso col Duce il quale non voleva affidargli la via diplomatica per portare fuori l'Italia dalla guerra. Il Duce si ostinò nella sua strategia che lo portò al disastro insieme al paese.
Per il periodo pre-bellico invece ci fu molta collaborazione in quanto Mussolini a detta di molti storici odierni e presidenti di allora da Churchill a Roosvelt Eisenhower, De Gaulle e perfino Stalin veniva indicato come il più grande statista italiano della storia ed uno dei più grandi del tempo (basta reperire le dichiarazioni sulla rete). Da qui nasceva l'appoggio del popolo. Quando venne giustiziato, i principali quotidiani del mondo civile tuonarono: Gli italiani sputano su Mussolini, il mondo sputa sull'Italia. Questo perchè l'onore delle armi, in quei paesi, fa parte della civiltà anche quando viene elargito nei confronti degli sconfitti. Da noi la civiltà è finita nel XIX secolo.


RispondiCitazione
kiriosomega
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 263
Topic starter  

Sig Remox,
1) concordo con Lei su alcuni punti che ha indicato, su altri assolutamente no per diversa interpretazione dei fatti.
2) Poi, l'opinionista a tempo perso, in realtà tale sono perché vivo d'altro, però avverto un notevole sarcasmo nel suo dire, Le risponde che proprio perché si tratta di "opinioni", l'una vale l'altra a meno che non siano contro logica.
3) Per quanto gli storici di mestiere affermino o no certe tesi, desidero sottolineare che la critica storica è anch'essa una teoria mai oggettiva. Perciò, di nuovo, ripeto che l'interpretazione che Lei vuole dare alle sue tesi non ha più dignità delle mie.
4) Inoltre, gli storici di mestiere si collocano, volenti o nolenti, nelle scie di pensiero sociali dominanti del periodo, l'artigiano no, perciò è assai più libero, se colto, d'esprimere pareri anche più validi.
5) In una cosa sono più drastico di quanto Lei mostra d'essere, in questo Paese la civiltà s'estinse con il secolo della "turris eburnea", il XVI, chiudendosi con Galileo che colpito dalla chiesa, e lanciando il suo "metodo" empirico, permise ai "barbari" il decollo.
Cordiali saluti
kiriosomega


RispondiCitazione
marko
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 224
 

Se si devono valutare le connivenze tra Chiesa e nazifascismo, come dimenticarsi delle Ratlines che, passando per il Vaticano, hanno permesso a decine di gerarchi nazisti di rifugiarsi in sudamerica? E come dimenticare i concordati firmati con i dittatori? E vogliamo parlare di Stepinac? Per un Kolbe morto in campo di concentramento, ci sono 10 preti che hanno ammazzato direttamente o collaborato con assassini, dalla Spagna alla Croazia.


RispondiCitazione
kiriosomega
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 263
Topic starter  

In riferimento a ciò che ho espresso nello scritto sopra riportato:”Preghiere cristiane e messa tridentina, ma anche invocazioni ebraiche assai diverse dall’ufficialità con cui Israele si presenta.
[fonte] Il Giornale.it del 08/09/07
Quelle preghiere della discordia [Andrea Tornelli]
I rabbini capi di Gerusalemme, guide spirituali delle comunità sefardita e aschenazita, hanno scritto a Papa Benedetto XVI per chiedere la modifica della preghiera del Venerdì Santo presente nell’antico messale appena liberalizzato dal Motu proprio, nel quale si prega per la conversione degli ebrei chiedendo a Dio di sottrarre «quel popolo... alle sue tenebre» e di rimuoverne «l’accecamento» (termine mutuato da una delle lettere di Paolo). Ma già prima il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, si era detto disponibile a modificare quelle parole.
Ora un libro destinato a far discutere, in libreria tra pochi giorni, riapre la questione, sostenendo che qualche ritocco sarebbe necessario anche nei testi tradizionali dell’ebraismo: Erbe amare (Bonanno Editore, pagg. 324, euro 29), di Ariel Levi di Gualdo. L’autore, giornalista e scrittore, vive in Sicilia e proviene da una famiglia di origini ebraiche convertita al cattolicesimo: per oltre dieci anni si è riavvicinato all’ebraismo frequentando le sinagoghe, studiando i testi sacri della religione israelitica e «apprendendo dall’interno quel che è il tono delle lezioni e degli insegnamenti rabbinici, assai diversi» sostiene «da quelli che sono i discorsi e le pubbliche posizioni ufficiali di circostanza». Un’esperienza che lo ha profondamente segnato. Nel libro, a tratti molto duro, altre volte più ironico, Levi di Gualdo contesta quella che definisce una sorta di deriva «politica» dell’ebraismo contemporaneo, le cui istanze a suo dire sarebbero oggi fatte coincidere con quelle dello Stato d’Israele in un’impropria commistione che «ha mutato il Sionismo politico nella propria vera religione».
Alcune pagine del volume sono dedicate proprio alla contestata preghiera del Venerdì Santo, dalla quale Giovanni XXIII molto opportunamente fece togliere i riferimenti alla «perfidia» giudaica, lasciando però l’invocazione per la conversione - o meglio l’approdo finale alla fede cristiana - degli ebrei. L’autore fa notare come «nella liturgia ebraica esiste la Lode delle Diciotto Benedizioni, d’impianto risalente al IV secolo avanti Cristo». Nel primo secolo dell’era cristiana - ricorda Levi di Gualdo - in questa preghiera si declamava: «Per gli apostati non ci sia speranza e il Regno insolente (l’impero romano, nda) venga presto sterminato nei nostri giorni. I Nazareni (i giudeo-cristiani, nda) e gli eretici periscano e siano abrasi dal libro della vita, né siano iscritti insieme ai giusti». La preghiera, continua l’autore di Erbe amare, fu mitigata sul finire del Trecento e oggi si recita: «Possano gli apostati non avere speranza e cadere tutti in perdizione, siano presto distrutti e soggiogati i tuoi nemici dei nostri giorni».
Levi di Gualdo, citando Israel Shahak, autore di Storia ebraica e giudaismo, «mai smentito dalle autorità rabbiniche», sostiene che dopo il 1967 svariate sinagoghe ortodosse israeliane e americane «hanno ripristinato il testo del I secolo». Inoltre, ricorda che nel Talmud, il libro che raccoglie l’insegnamento tradizionale dei rabbini, «si bestemmia la Madonna senza curarsi che per i cristiani è la madre di Dio». Si tratta di racconti del Talmud babilonese, risalenti al I secolo, secondo i quali Gesù sarebbe il figlio illegittimo di una donna di malaffare e il padre naturale sarebbe il soldato romano Panthera. Testi che Levi di Gualdo fa notare essere stati scritti ben prima delle persecuzioni antiebraiche ad opera dei cristiani.
Al di là delle polemiche e delle incursioni nei libri sacri dell’ebraismo, c’è anche chi ritiene che l’antica preghiera cattolica del Venerdì Santo non vada cambiata. È quanto sostengono i teologi Nicola Bux e Salvatore Vitiello, in un articolo messo in Internet dall’agenzia Fides della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli: «La Chiesa prega per la conversione di tutti gli uomini. Oggi non pochi cattolici hanno timore della conversione e così pure gli ebrei, i quali vorrebbero che la Chiesa cattolica non sia se stessa, almeno nei loro confronti. Ora, la conversione è l’essenza del Vangelo di Gesù, e ha designato il cammino verso di lui di popoli e nazioni».


RispondiCitazione
remox
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 393
 

L'espressione opinionista a tempo perso non era una critica personale, ma generica volta alla constatazione che ogni volta che si riportano delle tesi fatte passare per acquisite non si citano mai le fonti scientifiche delle stesse; personalmente lo ritendo un dovere, altrimenti schiunque può dire tutto di tutto non facendo certo un servizio corretto all'informazione. E in argomento Chiesa la disinformazione, spesso, è spaventosa.
Sulle polemiche sul rito tridentino e la "famosa" preghiera per la conversione degli ebrei vale appunto il fatto che è insito nel cristianesimo la preghiera per la conversione a Cristo e questo è un atto di carità. Il negarlo significa o essere in malafede, oppure ignorare la natura della Chiesa, la sua storia e quella di Cristo.
Inoltre vorrei che per almeno una volta qualche grande quotidiano pubblicasse il Talmud ebraico e costringesse gli ebrei a pentirsi e chiedere scusa degli insulti infamanti (e invocazioni di morte, magia nera direbbe qualcuno), quelli si ben presenti, contro tutti i non ebrei ed in particolar modo i cristiani. Ma si sa che contro lorsignori e lobby di riferimento non ci si arrischierà mai a chiedere conto.


RispondiCitazione
kiriosomega
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 263
Topic starter  

Concordo con Lei per la pubblicazione, mai purtroppo fatta in versione integrale e secondo più rabbini, delle leggi e preghiere giudaiche. Veramente se ne sentirebbero delle belle, anzi di scandalose, anzi ancor di più. Finalmente molti scoprirebbero che l'odio per il diverso non è tanto cristiano/cattolico, almeno in epoca attuale ed escludendo certe frange veramente estremiste, quanto giudaico/sionista, anche qui con qualche eccezione, rispettando, per esempio, gente come Ariel Toaff che ha avuto il gran senso civico di scrivere -Pasque di sangue- volume a carattere storico e non distruttivo come gli ebrei, soltanto italioti, hanno proclamato. Purtroppo, ciò che è ormai avvenuto, attraverso la tecnocrazia bancaria e la globalizzazione che ne è scaturita, è stato di far coincidere sionismo, Israele, shoah, economia globale come nuova religione da cui non ci si può esimere perché immediatamente si è dichiarati negazionisti con quanto ne consegue. Tornando alla sua frase: "... La cultura scompare da questo Paese con il XX secolo...", desidero far presente che questo Paese fa ancora paura ai moderni "barbari Usa/Israe/NordEuropei" perché officina d'idee. Idee che, durante la seconda guerra mondiale, hanno combattuto contro l'oro Alleato e la socializzazione marxista leninista degenerata con il focomelico Sosso, e che purtroppo hanno perso. Ma nella produzione da parte della gran Loggia delle idee Lei non deve pensare che sia solo la chiesa a detenerne il conio, quanto invece ciò è merito del "Libero Pensiero" che, anche nella tradizione, per il suo marchio di ricerca del Vero rompe gli schemi per avvicinarsi al quasi panteista costruttore dei mondi.
Purtroppo il patto sinarchico esiste ed è stato messo in opera, ma la gente non comprende e preferisce interessarsi, almeno in Italia, di veline e calciatori.
Cordiali saluti
kiriosomega


RispondiCitazione
Condividi: