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Per una critica del “complottismo”


Tao
 Tao
Illustrious Member
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C’è da scommettere che la fuoriuscita di merda dalla cloaca Massima, o postribolo politico romano, darà nuovo slancio al complottismo. Parliamo di quella scuola di pensiero di matrice reazionaria oramai diffusasi come la peste anche nei più insospettabili ambienti “marxisti”, e il cui segno distintivo è quello di ritenere che i fatti non sono mai come essi si presentano, che gli architetti  della storia non sono mai i “pupazzi” che essa porta alla ribalta, bensì i “pupari”, i quali agiscono sempre nell’ombra, occupati, alle spalle dei fessi, a cospirare affinché i loro diabolici piani si inverino.

Non ci sentiremmo tenuti a parlarne se non fosse appunto che il complottismo e la dietrologia, nativamente reazionari e costitutivamente avversi, non solo al marxismo ma ad ogni tradizione scientifica di pensiero, hanno preso piede anche in area “antagonista”, grazie anzitutto alla spinta venuta da ambienti statunitensi dopo l’11 settembre. In verità confessiamo che lo facciamo anche per un altro recondito motivo: è che vorremmo mostrare che non siamo scemi. Già, poiché quelli che non fanno… segreto di annoverarsi tra i “complottisti” qualificano praticamente in questo modo tutti quelli che non prendono per buone tutte le loro diavolerie.

Da dove partire? Per dare un’idea la più concisa, anche ai profani, di ciò di cui stiamo parlando, riportiamo il testo col quale, un circolo pisano del PRC, indiceva un seminario dal titolo che è tutto un programma: «Dal rapimento Moro all’11 settembre: massoneria e poteri occulti nelle trame dei fatti italiani e internazionali». Nel testo d’invito si poteva leggere: «La lettura degli avvenimenti storici può essere diversa se si considera che: massoni sono stati tutti gli “eroi” del Risorgimento, i capi del nazi-fascismo e dei servizi segreti, molti esponenti delle varie religioni. Le varie mafie sono organizzate come sette segrete e i loro vertici sono tutti legati alla massoneria… In Italia con la Loggia P2 hanno preso il via progetti di profonda trasformazione del nostro assetto istituzionale (golpe Borghese, sequestro Moro, stragismo). Negli USA con la loggia Skull&Bones, che ha ai vertici la famiglia Bush, avvengono fatti eccezionali come l’omicidio di J.F. Kennedy e l’11 settembre. A Pisa… Nonostante la gravità delle implicazioni se ne parla poco e male, in modo pittoresco e semiserio. Noi preferiamo discuterne seriamente facendo un po’ di pulizia storico-politica».
 
Ora, a proposito di cose pittoresche, va segnalato che questo testo ha per sfondo il noto manifesto sovietico in cui si vede Lenin che con la ramazza ripulisce il mondo. Nell’originale le vittime di Lenin erano pasciuti capitalisti, laidi generali e preti, qui sono invece interpolate altre immagini, non a caso: l’occhio massonico, il logo del Rotary, quello dei Lions. Dal punto di vista allegorico non poteva esserci nulla di più chiaro a significare lo slittamento dalla visione del mondo che fu di Lenin (pace all’anima sua!) a quello dei complottisti che utilizzano la sua effige: allora si trattava di lotta contro una classe sociale, una struttura statuale e militare, un ordine sociale delle cose. Per questi ultimi classi, strutture e sistema sociale non sarebbero che fantasmi, ombre, che farebbero velo alle forze reali. Il mondo dei fatti sociali, degli eventi storici, così come ci si presenta, non sarebbe che un mondo illusorio, anzi una ingannevole rappresentazione orchestrata nell’ombra dai veri demiurghi della storia.
Per i complottisti coerenti, ovvero per quelli di fede reazionaria, false sarebbero le ragioni storiche addotte per spiegare, non solo alcuni eventi, ma le stesse rivoluzioni che hanno cambiato il volto della storia. La Grande Rivoluzione giacobina non sarebbe stata che una congiura massonica, quella di Ottobre un complotto del Kaiser. Lo stesso avvento del capitalismo si spiegherebbe solo a patto di considerare che la sua reale forza motrice sarebbe stata, manco a dirlo, una diabolica congiura giudaica.
 
I complottisti inconseguenti, quelli di sinistra, per senso di pudore, per non apparire correi dei negazionisti o creduloni dei “Protocolli dei savi di Sion” (il complottismo sta al negazionismo come il mosto al vino), evitano di giungere a tanto. Dopo essersi premurati di tirar via dal bidone della spazzatura complottista le rivoluzioni e qualche bella impresa dell’umanità, recuperano il pattume e, come se fosse un compost, lo spargono a destra e manca. Per i complottisti di sinistra tutta la storia del capitalismo, le sue lotte intestine, la sua incessante metamorfosi, i suoi tornanti, sarebbero stati tutti architettati da questa o quella setta occulta, tutte protese a nascondere le loro reali intenzioni.
 
Per cui, se i demiurghi amano occultarsi, occorre non solo svelare i loro piani segreti, suprema missione diviene il rivelare chi essi siano, additarli al pubblico ludibrio, insomma, alla pubblica opinione. L’occulto richiama gli occultisti come il demonio gli escorcisti: entrambi dicono di conoscere gli spiriti del maligno e per sconfiggerlo debbono prima portarlo alla luce, tirarlo fuori dal suo rivestimento. Quest’opera di disvelamento è dai complottisti di sinistra concepita come essenziale. Chi volesse cambiare il mondo è infatti tenuto a conoscere come vadano “veramente” le cose del mondo, sapere chi sono i nemici più veri e pericolosi, non credendo ai loro incantesimi, poiché si finirebbe per battersi solo contro i loro fantocci, senza quindi venire a capo di nulla.
 
Ricordiamoci lo spavaldo incipit dell’invito di cui sopra: “La lettura degli avvenimenti storici può essere diversa se si considera che...”. E’ la conferma che il complottismo non è solo un metodo, è una vera e propria concezione del mondo e della storia. Che stolti tanti studiosi, economisti, sociologi, antropologi, storici, filosofi del diritto e della politica: essi non hanno capito che le loro discipline, pur rispettabilissime, sono come pianeti della conoscenza al cui centro c’è il sole  complottismo, ovvero l’occultologia, senza cui andrebbero alla deriva.
Che sciocchi i marxisti, a ritenere che il corso storico sia anzitutto determinato da leggi economiche, da antagonismi di classe, da gigantesche anonime e impersonali  forze sociali, dall’azione di potenti soggetti politici che le danno senso e direzione. Che fesseria il “materialismo storico” a sottolineare il primato della struttura economico-sociale rispetto alla sovrastruttura politico statuale, ad impegnarsi a disvelare le leggi e le forze che regolano e sorreggono il sistema. Per i complottisti un’altra e ben diversa sarebbe “La lettura degli avvenimenti storici”, una lettura che ci consegna il mondo storico-sociale come fosse la piramide di Cheope rovesciata, dove il tutto, magicamente violando le leggi della fisica, si reggerebbe sulla punta, il minuscolo insieme di sette massonico-esoteriche che reggono come Giove tutto il mondo e in cima, la punta della punta, sarebbe costituita dalla loggia suprema, la plutocrazia ebraica.
 
Il complottismo risulta una forma moderna di gnosticismo dualista, per cui la struttura visibile del mondo non sarebbe che una rappresentazione allegorica, oltre la quale si darebbero segretamente battaglia forze soprannaturali e impalpabili. Di qui l’introiezione di cui cade vittima il complottista, che finisce per far sue le paranoiche distorsioni cognitive delle “barbe finte” e degli agenti segreti d’ogni latitudine, dando credito alla loro megalomane pretesa di essere i veri architetti della storia mentre non sono che dei meri garzoni, stregoni quasi sempre apprendisti..
 
Il mondo fenomenico, il mondo così come ci si presenta, non è per niente una finzione, una scenografia. Solo ove considerassimo i fenomeni sociali, non solo straordinariamente complessi, ma reali, potremo sperare di comprenderne la natura e le leggi di movimento. Essi sono intelligibili solo a co
ndizione di prenderli per buoni, ovvero di considerarli veraci manifestazioni di veraci forze storico-sociali. La dietrologia complottista è invece un arrendersi alla complessità dei fatti. Piuttosto che dedicarsi al faticoso lavoro di arricchire l’oramai insufficiente cassetta degli attrezzi marxista, il complottista se ne sbarazza, imboccando la scorciatoia dello schematismo semplicistico della dietrologia.
 
Il complottismo ha infine un’ultima insopportabile caratteristica: è impregnato di un ontologico pessimismo riguardo alla possibilità che la mobilitazione rivoluzionaria degli oppressi riesca un giorno a spazzar via l’ordine di cose presenti. E’ una depravazione del machiavellismo, per cui il solo fattore storico decisivo sarebbe la potenza degli Stati, di cui il nocciolo consisterebbe nelle sue cupole segrete.
 
A questo punto ci pare di udire lo sbotto del complottista: “Ma che forse volete negare che i dominanti, ed in particolare alcuni loro circoli, ordiscano cospirazioni?”. Ma certo che essi congiurano. Congiurano sempre, anzitutto per non perdere il potere e quindi per stroncare ogni forza rivoluzionaria, e siccome non vanno d’amore e d’accordo, anche per farsi le scarpe tra loro. Ma da qui a sostenere che questi cenacoli abbiano in mano le sorti del mondo, che questo sia solo un teatro di ombre cinesi, ce ne vuole. C’è la stessa distanza che corre tra il materialismo rivoluzionario  e l’esoterismo, tra la scienza e la magia.
 
C’è un posto per le cospirazioni in questo contesto? Ovvio che sì, ma esse hanno, nella gerarchia dei fattori che spiegano eventi storici come lo scoppio della prima Grande guerra mondiale o la strategia americana di guerra per il predominio mondiale, lo stesso rango dell’assassinio di Francesco Ferdinando a Sarajevo o dell’abbattimento delle torri gemelle. Prossimo al nulla.

Moreno Pasquinelli
Fonte: www.campoantimperialista.it
Link: http://www.campoantimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=764visioni-del-mondo-cat&Itemid=5
23.11.2009


Citazione
vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

La definizione di complottismo ha da qualche tempo assunto una valenza dispregiativa.

Quindi e' bene fare una distinzione tra complottismo presunto e complottismo accertato storicamente.

Esempio
Un esempio per tutti: l'assassinio di John F. Kennedy. Nessuno studioso che abbia avuto la pazienza e la tenacia di leggersi camionate di documentazione mette piu' in dubbio che si fosse trattato di un complotto. Nemmeno lo stesso congresso USA.

All'opinione pubblica arrivano pero' prevalentemente infomazioni stringatissime, perche' confezionate appositamente onde non annoiare, come il film JFK di Oliver Stone, nel quale si riabiita la figura del procuratore della Louisiana Jim Garrison.
Queste notizie che trapelano attraverso i media d'intrattenimento sono solo briciole, rispetto a cio' che e' storicamente noto. Hanno il nobile intento di risvegliare l'intuizione che giace in ognuno di noi.

Chi ne volesse sapere appena un po' di piu' su Jim Garrison vada su YouTube,

search: "Garrison Files Barbour".

Chi invece preferisca documentarsi piu' a fondo, si legga il libro di Jim Marrs su JFK.

Considerare Stone o Barbour o Marrs dei complottisti e' essere in completa malafede.

Questo di JFK e' solo un esempio comodo da portare perche' notorio.

Conclusione
Si potrebbe continuare con una sfilza di documenti e testimonianze riguardanti altre faccende, da cui risulta in modo inequivocabile l'esistenza di veri "complottisti", cioe' di gente piazzata dentro la macchina governativa che han fatto girar le cose come volevano loro, lasciando tutti noi qui fuori nella piu' completa oscurita'. In questa arte antica i militari ed i servizi piu' o meno segreti eccellono. E' acclarato che si sono spinti a negare l'evidenza, a fabbricare notizie false pur di non rivelare quelle vere. Hanno anche minacciato e perfino ucciso. Addirittura scatenato guerre. E questa e' storia recente.

Molti archivi di stato si sono aperti un po', per chi non lo sapesse.

Va da se' che non e' molto facile far parlare testimoni i quali sanno che se aprono bocca, vanno a finir male. Non per niente moltissimi di loro sono/erano ormai ottantenni, per cui non hanno/avevano piu' molto da temere.
Chi e' che intervista questa rara gente coraggiosa? Non i giornalisti di stato, bensi' dei rari appassionati giornalisti investigativi che dedicano decenni della loro vita per portare a nostra conoscenza fatti e misfatti che erano stati occultati dai veri "complottisti" alla generazione precedente.

Far passare questo lento emergere di conoscenze storiche recenti come complottismo denigrabile e' da disonesti, oltre che da imbecilli. Ricorda piu' lo spirito di Torquemada che quello Illuminista.

Futuro
Molte sorprese dal passato recente ci aspettano, di tutti i tipi.
Con buona pace di chi deride i complottisti.
Ad onore di chi si pappa pagine e pagine di polverosi documenti d'archivio, che oggi non sono solo in forma cartacea.

Mi scuso con l'autore dell'articolo per l'intrusione, dovuta al tema trattato. Niente di personale per carita'.

Cordialmente


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A_M_Z
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Post: 257
 

AMEN!!!

questo articolo vale più di 1000 articoli fin'ora postati su cdc.

veramente complimenti.


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terzaposizione
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 902
 

pasquinelli il giorno che tuo figlio o tua moglie saranno su un aereo che implodera' come l'ITAVIA81 o su un traghetto che si incendiera' come il Moby Prince, allora accetterai le versioni ufficiali,vero sfavato?


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mazzi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 455
 

Il "complottismo" l'avete creato voi, o loro, i soliti, con tanto di coglioni al seguito che usano tale termine abboccando all'amo della piu' stupida e superficiale forma di etichettatura.

Etichettatura che fa comodo e che, come si vede dall'articolo, sta dando i suoi frutti. Non entro nel merito dell'articolo, non ne vale nemmeno la pena - e il mettere di mezzo Marx non ne risolleva le misere sorti.

Mi limito a far presente che e' quanto mai poco intelligente fare di tutte le erbe un fascio e che c'e' modo e modo di vedere dietro la superficie delle cose - e il fatto che non serva assolutamente a niente e' mera opinione, la si puo' incorniciare o farne carta igienica.

Resta il fatto che detta superficie delle cose e' solo rappresentazione - e non vedo come anche la piu' completa fede nel materialismo storico debba frapporsi alla ricerca di cio' che tale superficie nasconde. Di fatto la verita' ha sempre poco a che fare con la sua rappresentazione.

Il negarlo e' da idioti e puo' giusto funzionare per quella parte di popolaccio insulso che si schiera col benpensantismo autoritario per partito preso o semplice ignoranza. E si sa, gli idioti sono tanti e hanno anche loro il diritto al voto.

Certo, una volta etichettate come "complottismo" la volonta' e la necessita' di vedere al di la' delle apparenze, tutto quello che NON ci viene detto dalle maestranze al potere e media asserviti diventa velleita', moda, luogo comune, inutilita', lettera morta.

Un modo come un altro, ma senz'altro efficientissimo, di eliminare l'altra campana.

Come dicevo, cio' fa comodo a molti, che sono gli stessi che hanno creato il termine e l'hanno ripetuto fino alla nausea, come un mantra, per evitare che il dubbio sfiori le coscienze non ancora del tutto annebbiate.


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silviu
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 100
 

Quello che Moreno Pasquinelli ignora, perso probabilmente nel proprio delirio autoreferenziale, è che la rete è frequentata non solo da fruitori passivi ma soprattutto da persone in grado di pensare, valutare e discernere. Che si costruiscono, magari faticosamente e forti dei propri dubbi, un gabbia critica nella quale filtrare le informazioni...


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Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
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Ancora una volta dissento da Pasquinelli, sia strategicamente che concettualmente, eppure quello che dice Moreno non è un discorso banale e certamente il modo in cui vediamo gli avvenimenti influenza la nostra capacità di agire.

Una premessa: il punto di vista di Pasquinelli mi ricorda molto quello di Nicholas Von Hoffman in Il dizionario diabolico del bu$iness. Ma Von Hoffman è un esperto di finanza degli USA, mentre Pasquinelli è nel filone del marxismo europeo. Eppure, quando si parla del gruppo Bilderberg, Von Hoffman invita a non perderci tempo. La sua è un'impostazione pragmatica, orientata all'azione ed al raggiungimento di obiettivi.

Una forma analoga di pragmatismo è quella derivata dal marxismo, che invita a guardare i grandi movimenti storici e la realtà materiale più che i complotti di piccoli o grandi uomini. Questo punto di vista ha un suo valore: le attuali difficoltà del capitalismo le hanno previste meglio gli studiosi dei sistemi economici e politici che i complottisti. Dal punto di vista del marxismo classico siamo semplicemente in una delle regolari crisi di sovrapproduzione del capitalismo.

Eppure non posso fare a meno di vedere che in Italia tutte le vie, anche ragionevoli, che spingevano idee di sinistra sono state progressivamente chiuse. Hanno perso le BR ed hanno perso i riformisti. Hanno perso i moderati ed hanno perso gli estremisti. Come se il gioco fosse truccato.
Appunto.
Se il gioco è truccato non vale la pena di studiare il calcolo combinatorio o le tendenze naturali. Conviene cercare chi trucca il gioco. Secondo me la politica italiana degli ultimi decenni si può spiegare solo così.

Per finire c'è un altro aspetto: nel momento in cui tutte le vie sembrano sbarrate e le pecore si agitano, l'indicare una direzione, una qualsiasi, può portarle a convergere ed a sfondare il recinto. In questo senso l'indicare dei nemici è un modo di creare convergenza, strategicamente molto potente. E questo Pasquinelli lo dovrebbe sapere.


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