Perchè a Vicenza ?
 
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Perchè a Vicenza ?


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Il 17 febbraio mi troverò a Vicenza per prendere parte alla manifestazione contro il cosiddetto ‘allargamento della base americana’ che per la precisione è la costruzione di un nuovo insediamento aeroportuale militare.

Ho deciso di condividere il mio pensiero in proposito ma non per convincere persone indecise riluttanti o di diverso avviso, nemmeno in modo velato. Non credo che la massa possa influire sulla politica né che una concentrazione di pensanti possa salvare o migliorare il mondo.

Le ragioni per le quali vado non avrebbero meno validità se mi trovassi a Vicenza da solo; sarebbero in un certo senso ancora più forti perché per me si tratterà di un atto individuale e non di una 'partecipazione'.

Chiarisco che non ho paura delle radiazioni né dei rischi cui ci espone quella presenza in caso di guerra e che il rumore dei jet non mi impressiona e non mi dà nemmeno fastidio. Non sono contro la guerra e la violenza per principi astratti, non sono pacifista e non ho mai esposto bandiere arcobaleno. La complicità scoperta o indiretta di tutte le parti politiche istituzionali con quello contro cui manifesterò a Vicenza mi libera dal sospetto di qualsiasi malintesa appartenenza o simpatia partitica o ideologica.

La ragione non è che quella base rappresenti le guerre o una guerra: le 'supposte atomiche', e non, che troveranno posto a Vicenza serviranno a imminenti guerre di aggressione - come quelle già state o in atto - contro popoli che non minacciano noi né ‘quelli’ della base e che forse nemmeno ci conoscono. Alle quali il paese il cui nome ho sul passaporto sarà complice attivo o vigliaccamente passivo, celando le proprie vergogne dietro il termine 'alleanza' e altre forme di viltà verbale.
Aggiungo chiaro chiaro, all'indicativo: non credo alle reti terroristiche internazionali (che delle guerre e della relativa propaganda sono passate come 'ratio'); credo che la violenza che ad esse viene associata la creino e la controllino loro; 'loro', quelli della base.

Credo che ci saranno popoli e territori che le bombe di Vicenza se le prenderanno e popoli che per ragioni non nobili le lanceranno o che per ragioni meno nobili ancora terranno loro il sacco; a ognuno decidere da che parte stare, ove anche la passività è una scelta.
A quanti hanno pubblicamente pianto il timore di perdere il 'business' che la base porta, e i guadagni a venire che porterà, prendo il respiro e dico: non provo nemmeno vergogna per voi perché non siete uomini. Non siete persone. Cani (salvo il rispetto per i cani, da sempre vittime
delle metafore) che sperano di leccare sotto il tavolo briciole del pasto dell'imperatore cannibale: estremo di degrado.

Il mio diventa per catena logica anche uno statement di apolidismo. I mercenari chiamati 'nostri' soldati dagli individui che calcano il mio stesso suolo e dai media nei quali si riconoscono schiantano la mia appartenenza a qualsiasi 'nostrità'; almeno a quella riferita ai sudditi di una signoria periferica che trova fonte di esistenza nella piatta sottomissione al feudatario. Il 'mio' popolo resiste con le armi e le parole a distruzioni e deportazioni, ai linciaggi morali, a diserbanti culturali e sociali, alle merci, alle morali imposte e anche alla monocultura della 'democrazia'; è sbriciolato e attivo in città,
deserti, monti e foreste di tutto il mondo.

E' più libero di chi nelle nazioni 'libere' lascia con indifferenza che si torni a criminalizzare e sanzionare l'espressione stessa delle opinioni personali e del dissenso in nome di 'verità' dogmatiche. Tra breve l'unica cosa che sarà concessa e prevista nell'Europa del pensiero liberale e della ragione critica sarà di reiterare piatte apologie della morale dei vincitori.

Allora, parteciperò a una manifestazione 'di massa' con la manifestazione di alcuni principi individuali. Perché è in gioco la coscienza del valore della propria esistenza umana. Le pecore si dibattono debolmente sotto la tosatura; alcuni cercano di dibattersi meno debolmente possibile.

'To take a stand', compiere azioni simboliche di affermazione individuale può sembrare una sublimazione dell'impotenza del singolo.
Forse lo è. Ma serve: come esercizio, tra l'altro, per ricordare di quel filosofo italiano che raccomandava di non sopravvivere alla propria dignità.
Siamo in guerra, abbiamo un nemico. Poiché il nemico è in casa, servito e riverito, io andrò a mostrare che non lo riverisco. Tanto basterebbe.

Raffaello Bisso
14.02.07

segnalazione di E.G.


Citazione
bstrnt
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 59
 

Il tuo ragionamento non fa una grinza.
Personalmente trovo estremamente degradante e umiliante il servilismo italiano al potente, ingombrannte e invadente "alleato".
Ma, purtroppo c'é di più!
Per dimostrare di essere un fidato e servilmente viscido interlocutore delle politiche criminali di questo innominabile "alleato", il nostro "sinistro" governo ha pensato bene di gettare nel cesso mezza finanziaria per acquistare, udite, udite, ben 133 singolo "Fighter Distructor" alias F35, al modico prezzo di 100 milioni di € cadauno, senza sapere nemmeno se riescono ad alzarsi in volo.
L'Olanda sembra aver rifiutato l'offerta americana del sopraccitato velivolo, in quanto non rispondenti alle specifiche di progetto (vedi http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=63587 ), ma noi per dimostrarci veramente fidatamente servili, ne acquistiamo ben 133.
Complimenti Romano Prodi & Sodali .... ma le priorità non erano delle leggi per la regolamentazione dei conflitti di interesse, l'abolizione delle leggi ad personam, il risanamento del debito pubblico?
No invece, ci indebitiamo ancora di più, e senza un minimo di decenza, affossiamo le promesse elettorali per dimostrarci umili e lascivi servitori degli USA!


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cloroalclero
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 443
 

E' più libero di chi nelle nazioni 'libere' lascia con indifferenza che si torni a criminalizzare e sanzionare l'espressione stessa delle opinioni personali e del dissenso in nome di 'verità' dogmatiche. Tra breve l'unica cosa che sarà concessa e prevista nell'Europa del pensiero liberale e della ragione critica sarà di reiterare piatte apologie della morale dei vincitori.

non posso che ripetermi: grande post. Vorrei/potrei averlo scritto io...
e invece no (sob)
cloroalclero.

http://cloroalclero.blogspot.com


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