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prof.Andreoli:l'Italia è un paese malato di mente

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helios
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Il professor Vittorino Andreoli: "L'Italia è un Paese malato di mente. Esibizionisti, individualisti, masochisti, fatalisti"

Andrea Purgatori, L'Huffington Post | Pubblicato: 06/08/2013 15:11 CEST | Aggiornato: 06/08/2013 16:16 CEST
Vittorino Andreoli intervista

“L’Italia è un paziente malato di mente. Malato grave. Dal punto di vista psichiatrico, direi che è da ricovero. Però non ci sono più i manicomi”. Il professor Vittorino Andreoli, uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea, ex direttore del Dipartimento di psichiatria di Verona, membro della New York Academy of Sciences e presidente del Section Committee on Psychopathology of Expression della World Psychiatric Association ha messo idealmente sul lettino questo Paese che si dibatte tra crisi economica e caos politico e si è fatto un’idea precisa del malessere del suo popolo. Un’idea drammatica. Con una premessa: “Che io vedo gli italiani da italiano, in questo momento particolare. Quindi, sia chiaro che questa è una visione degli altri e nello stesso tempo di me. Come in uno specchio”.

Quali sono i sintomi della malattia mentale dell’Italia, professor Andreoli?
“Ne ho individuati quattro. Il primo lo definirei “masochismo nascosto”. Il piacere di trattarsi male e quasi goderne. Però, dietro la maschera dell’esibizionismo”.

Mi faccia capire questa storia della maschera.
“Beh, basta ascoltare gli italiani e i racconti meravigliosi delle loro vacanze, della loro famiglia. Ho fatto questo, ho fatto quello. Sono stato in quel ristorante, il più caro naturalmente. Mio figlio è straordinario, quello piccolo poi…”.

Esibizionisti.
“Ma certo, è questa la maschera che nasconde il masochismo. E poi tenga presente che generalmente l’esibizionismo è un disturbo della sessualità. Mostrare il proprio organo, ma non perché sia potente. Per compensare l’impotenza”.

Viene da pensare a certi politici. Anzi, a un politico in particolare.
“Pensi pure quello che vuole. Io faccio lo psichiatra e le parlo di questo sintomo degli italiani, di noi italiani. Del masochismo mascherato dall’esibizionismo. Tipo: non ho una lira ma mostro il portafoglio, anche se dentro non c’è niente. Oppure: sono vecchio, però metto un paio di jeans per sembrare più giovane e una conchiglia nel punto dove lei sa, così sembra che lì ci sia qualcosa e invece non c’è niente”.

Secondo sintomo.
L’individualismo spietato. E badi che ci tengo a questo aggettivo. Perché un certo individualismo è normale, uno deve avere la sua identità a cui si attacca la stima. Ma quando diventa spietato…”.

Cattivo.
“Sì, ma spietato è ancora di più. Immagini dieci persone su una scialuppa, col mare agitato e il rischio di andare sotto. Ecco, invece di dire “cosa possiamo fare insieme noi dieci per salvarci?”, scatta l’io. Io faccio così, io posso nuotare, io me la cavo in questo modo… individualismo spietato, che al massimo si estende a un piccolissimo clan. Magari alla ragazza che sta insieme a te sulla scialuppa. All’amante più che alla moglie, forse a un amico. Quindi, quando parliamo di gruppo, in realtà parliamo di individualismo allargato”.

Terzo sintomo della malattia mentale degli italiani?
“La recita”.

La recita?
“Aaaahhh, proprio così… noi non esistiamo se non parliamo. Noi esistiamo per quello che diciamo, non per quello che abbiamo fatto. Ecco la patologia della recita: l’italiano indossa la maschera e non sa più qual è il suo volto. Guarda uno spettacolo a teatro o un film, ma non gli basta. No, sta bene solo se recita, se diventa lui l’attore. Guarda il film e parla. Ah, che meraviglia: sto parlando, tutti mi dovete ascoltare. Ma li ha visti gli inglesi?”.

Che fanno gli inglesi?
“Non parlano mai. Invece noi parliamo anche quando ascoltiamo la musica, quando leggiamo il giornale. Mi permetta di ricordare uno che aveva capito benissimo gli italiani, che era Luigi Pirandello. Aveva capito la follia perché aveva una moglie malata di mente. Uno nessuno e centomila è una delle più grandi opere mai scritte ed è perfetta per comprendere la nostra malattia mentale”.

Torniamo ai sintomi, professore.
“No, no. Rimaniamo alla maschera. Pensi a quelli che vanno in vacanza. Dicono che sono stati fuori quindici giorni e invece è una settimana. Oppure raccontano che hanno una terrazza stupenda e invece vivono in un monolocale con un’unica finestra e un vaso di fiori secchi sul davanzale. Non è magnifico? E a forza di raccontarlo, quando vanno a casa si convincono di avere sul serio una terrazza piena di piante. E poi c’è il quarto sintomo, importantissimo. Riguarda la fede…”.

Con la fede non si scherza.
“Mica quella in dio, lasciamo perdere. Io parlo del credere. Pensare che domani, alle otto del mattino ci sarà il miracolo. Poi se li fa dio, San Gennaro o chiunque altro poco importa. Insomma, per capirci, noi viviamo in un disastro, in una cloaca ma crediamo che domattina alle otto ci sarà il miracolo che ci cambia la vita. Aspettiamo Godot, che non c’è. Ma vai a spiegarlo agli italiani. Che cazzo vuoi, ti rispondono. Domattina alle otto arriva Godot. Quindi, non vale la pena di fare niente. E’ una fede incredibile, anche se detta così sembra un paradosso. Chi se ne importa se ci governa uno o l’altro, se viene il padre eterno o Berlusconi, chi se ne importa dei conti e della Corte dei conti, tanto domattina alle otto c’è il miracolo”.

Masochismo nascosto, individualismo spietato, recita, fede nel miracolo. Siamo messi malissimo, professor Andreoli.
“Proprio così. Nessuno psichiatra può salvare questo paziente che è l’Italia. Non posso nemmeno toglierti questi sintomi, perché senza ti sentiresti morto. Se ti togliessi la maschera ti vergogneresti, perché abbiamo perso la faccia dappertutto. Se ti togliessi la fede, ti vedresti meschino. Insomma, se trattassimo questo paziente secondo la ragione, secondo la psichiatria, lo metteremmo in una condizione che lo aggraverebbe. In conclusione, senza questi sintomi il popolo italiano non potrebbe che andare verso un suicidio di massa”.

E allora?
“Allora ci vorrebbe il manicomio. Ma siccome siamo tanti, l’unica considerazione è che il manicomio è l’Italia. E l’unico sano, che potrebbe essere lo psichiatra, visto da tutti questi malati è considerato matto”.

Scherza o dice sul serio?
“Ho cercato di usare un tono realistico facendo dell’ironia, un tono italiano. Però adesso le dico che ogni criterio di buona economia o di buona politica su di noi non funziona, perché in questo momento la nostra malattia è vista come una salvezza. E’ come se dicessi a un credente che dio non esiste e che invece di pregare dovrebbe andare in piazza a fare la rivoluzione. Oppure, da psichiatra, dovrei dire a tutti quelli che stanno facendo le vacanze, ma in realtà non le fanno perché non hanno una lira, tornate a casa e andate in piazza, andate a votare, togliete il potere a quello che dice che bisogna abbattere la magistratura perché non fa quello che vuole lui. Ma non lo farebbero, perché si mettono la maschera e dicono che gli va tutto benissimo”.

Guardi, professore, che non sono tutti malati. Ci sono anche molti sani in circolazione. Secondo lei che fanno?
“Piangono, si lamentano. Ma non sono sani, sono malati anche loro. Sono vicini a una depressione che noi psichiatri chiamiamo anaclitica. Penso agli uomini di cultura, quelli veri. Che ormai leggono solo Ungaretti e magari quel verso stupendo che andrebbe benissimo per il paziente Italia ch
e abbiamo visitato adesso e dice più o meno: l’uomo… attaccato nel vuoto al suo filo di ragno”.

E lei, perché non se ne va?
“Perché faccio lo psichiatra, e vedo persone molto più disperate di me”.

Grazie della seduta, professore.
“Prego”.

http://www.huffingtonpost.it/2013/08/06/vittorino-andreoli-intervista-italia-malato-psichiatrico_n_3712591.html?utm_hp_ref=italy


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Georgejefferson
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"se ascoltiamo la ragione,cioe' la psichiatria"...a ecco,la ragione e' diventata la "psichiatria"..quella fatta da tante opinioni,ma pero scientifiche,"scienze esatte anche".Naturalmente "gli Italiani se ne fregano dei conti.."classico moralismo da 4 soldi di chi non ha capito un cazzo di cosa voglia dire" i conti a posto "verosimilmente stimatore di "monti" che noi Italiani non meritiamo...gli italiani,tranne lui ovviamente e la sua cricca di pseudo scienziati.

Gli italiani hanno molti difetti,come tutti gli altri popoli,chi piu chi meno...ma personaggi come questo sono la feccia della ragione


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DaniB
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".... se venissero trattati con la ragione, con la psichiatria..."

BLEAH... solito pippone del solito parruccone ignorante e della solita pseudo-scienza psichiatrica.

Questi sono quelli che se un giorno ti incazzi e vai in piazza a protestare, anche da solo, perchè se è vero che vivamo in una cloaca uno potrebbe anche perdere le staffe, questi sono appunto quelli che ti pigliano, ti attaccano un'etichetta normo-sanitaria tipo "disturbo antisociale" e cominciano a imbottirti di antipsicotici.

E poi si sorprendono che nessuno protesta...

Vai vai Andreolli, vai a fare un'altra perizia... vai vai...


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dana74
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e figurati, un esempio applicato dell'aforisma

"Colui che ha solo il martello, vede solo chiodi"

e ci dica dotto professore, quale medicina ci consiglia? Ci impasticchiamo tutti per la gioia della sua categoria?

O che non c'entrino 70 anni di colonizzazione da parte del paese per il quale sta lavorando???


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dana74
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E lei, perché non se ne va?
“Perché faccio lo psichiatra, e vedo persone molto più disperate di me”.

oooohhhh ma che generoso...e dica, li cura gratis i disperati?


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vic
 vic
Illustrious Member
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Tanto per rimettere il campanile al centro del villaggio faccio un esempio che e' cronaca corrente. Chi volesse informarsi meglio legga i quotidiani locali oppure senta/guardi la RSI.

In Ticino si celebra in questi giorni un processo clamoroso contro un intoccabile, un ex alto dirigente ed allenatore di nuoto, accusato di ripetuti atti sessuali su minori.
Al processo ieri hanno detto la loro i due psichiatri, uno dell'accusa, l'altro della difesa. Poiche' erano su posizioni diametralmente opposte, il giudice li ha messi direttamente a confronto. Niente da fare, la pensano in modo opposto.

Anche questo e' la psichiatria.

E non sto a menarla con il famoso manuale dei disturbi psichici, da cui una persona normale deduce che gli unici sani di mente sono i morti.

😉


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helios
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Andreoli non sbaglia nel dire che gli italiani hanno una maschera e che sono diventati esibizionisti.
Resta da capire chi li ha voluti così e perchè mai non si sono ribellati a questo genere di cose.
Ma forse non si ribellano più proprio perchè hanno perso i valori e sono stati corrotti. Ma è evidente che finchè non ce se ne accorge nemmeno uno psichiatra può farci nulla.

Noi esistiamo per quello che diciamo, non per quello che abbiamo fatto. Ecco la patologia della recita: l’italiano indossa la maschera e non sa più qual è il suo volto.

e chi vede il suo volto va dal chirurgo plastico per tenersi sempre una maschera sul volto con qualcuno che ti dice che quello si è un bel volto,non quello che avevi prima ❗
Ovviamente nessuno dirà mai che chi non accetta il suo volto è un malato di mente altrimenti corre dei rischi.


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esca
 esca
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Io vedo gli italiani da italiano, in questo momento particolare. Quindi, sia chiaro che questa è una visione degli altri e nello stesso tempo di me. Come in uno specchio.

Scusi sa, ma questa voleva essere l'introduzione di conforto ad un'impietosa analisi di massa o una battuta sarcastica?

Guardi, un po' di sano individualismo ogni tanto non guasta. Individualismo con i piedi per terra.


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helios
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Io vedo gli italiani da italiano, in questo momento particolare. Quindi, sia chiaro che questa è una visione degli altri e nello stesso tempo di me. Come in uno specchio.

Scusi sa, ma questa voleva essere l'introduzione di conforto ad un'impietosa analisi di massa o una battuta sarcastica?

Guardi, un po' di sano individualismo ogni tanto non guasta. Individualismo con i piedi per terra.

Non si possono analizzare gli altri e nello stesso tempo tirarsi fuori.
I difetti degli italiani non possono essere difetti per tutti gli italiani e non di quello che nota questi difetti e che li descrive.
Se non ci si rispecchia negli altri è impossibile capire.

L'individualismo con sano e con i piedi per terra non esiste.


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patrocloo
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Se questo pallone gonfiato è (testuale) "uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea" figuriamoci gli altri.....
Psichiatri,psicologi,psicanalisti: se li conosci li eviti! 😆


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Arazzi
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helios
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tutti che si scagliano contro Andreoli ma nessuno ha nulla da dire circa quello che dice. Non si dovrebbe commentare su quanto qualcuno asserisce piuttosto che continuare a criticare chi lo dice?
Se qualcuno dice delle fandonie bisogna controbattere sulle fandonie e non parare sulla persona.

Un caso psichiatrico anche questo ❗

Ma è vero o no che gli italiani sono diventati nella maniera descritta da Andreoli? si o no?


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Arazzi
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A me paiono tanti stereotipi facili, poi è chiaro che ogni popolo ha le sue psicosi. Insomma, è il solito "esperto" che ha scoperto l'acqua fredda.

Un altro caso psichiatrico può essere perchè tu e tanti altri continuate a leggere la roba di repubblica, espresso e (f)uffingtonpost.

Lo so, non leggi in maniera acritica e per te sono spunti per fare discussione ma la domanda te la faccio lo stesso. Altro caso psichiatrico?


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DaniB
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Caro Helios,
hai ragione (almeno parlo per me) mi sono fiondato su un comodo argomento ad hominem invece che criticare i contenuti: poco male, essendo gli stessi talmente banali da non meritare nemmeno un commento; lo faccio solo perchè mi sono sentito preso in causa e perchè, essendo uno del campo (psicologia e affini) posso parlare con cognizione di causa.

Parliamo di individualismo, esibizionismo, superficialità, ignoranza. Non vedo perchè si debba dare l'onore della scoperta di questi (reali) problemi dell'italia ad uno dei più "parrucconi" (accademici tronfi e boriosi che vivono - lussuosamente - di rendita grazie alle amicizie che hanno e alle poche cose - mediocri - che hanno fatto nella loro carriera) della psichiatria italiana.
Se ti leggi gente come debord, pasolini, ecc..., queste cose le dicevano 40 anni fa, quando gli intellettuali loro contemporanei ancora inseguivano il fantasma di marx sognandosi la notte le "classi sociali"; rodendosi il fegato (come i bambini che scoprono che babbo natale non esiste) perchè più ne parlavano di ste classi, più la fenomenologia sociale andava per i cazzi suoi.

Le cause, il disegno, il progetto sociale che ha portato l'occidente a questi sfaceli, è abbastanza chiaro: ci sono eventi storici, persone, nomi... i meccanismi persuasivi e comunicativi li studiano almeno da 2500 anni. Non lascio che uno psichiatra (e poi aprirò una piccola parentesi su una delle pseudo scienze più dannose e deleterie della storia della civiltà umana) tra l'altro dei peggiori, mi venga a dare una sua lettura psicanalitica (psichiatria e psicanalisi vanno a braccetto, sono nate insieme) del cazzo sull'invidia del pene di edipo. NO.

Parliamo di geopolitica, di interessi industriali, di società segrete, di propaganda, e non del cazzo di edipo.

Sulla psichiatria: una delle PSEUDO-scienze (leggere il commento di vic qui sopra) più idiote che la civiltà occidentale abbia mai creato: non ha dato NIENTE alla società, solo atroci sofferenze.
Braccio armato del sistema normativo-sanitario teso al controllo sociale, fra le invenzioni più famose di questa pseudo-scienza troviamo la lobotomia, l'elettroshock, la camicia di forza, per arrivare agli psicofarmaci.

Senza entrare nel campo della filosofia (per leggittimare l'uso dell'aggettivo pseudo): la storia della psichiatria è costellata di strafalcioni epistemologici, a partire dal suo inizio, e cioè accompagnarsi (per godere di attendibilità estensiva) alla scienza medica avendo però un referente oggettuale completamente differente: la medicina infatti ha il corpo (statuto ontologico di tipo fisico-materiale) mentre la psichiatria la mente (che E' DIVERSA DAL CERVELLO = statuto ontologico non pervenuto).

Ora Helios, se vuoi arricchire la tua e la nostra conoscenza e capacità di analisi, credimi, lascia stare la teoria psichiatrica come chiave di lettura, sono tutte stronzate. Questo è il sunto.


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Giovina
Noble Member
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“L’Italia è un paziente malato di mente. Malato grave. Dal punto di vista psichiatrico, direi che è da ricovero. Però non ci sono più i manicomi”. Il professor Vittorino Andreoli uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea, ex direttore del Dipartimento di psichiatria di Verona, membro della New York Academy of Sciences e presidente del Section Committee on Psychopathology of Expression della World Psychiatric Association ha messo idealmente sul lettino questo Paese che si dibatte tra crisi economica e caos politico e si è fatto un’idea precisa del malessere del suo popolo. Un’idea drammatica. Con una premessa: “Che io vedo gli italiani da italiano, in questo momento particolare. Quindi, sia chiaro che questa è una visione degli altri e nello stesso tempo di me. Come in uno specchio”.

“….E l’unico sano, che potrebbe essere lo psichiatra, visto da tutti questi malati è considerato matto”.

Capito, prima si mette allo specchio vedendosi come gli altri e poi se ne tira fuori autocerficando la sua sanita’ mentale.

“Insomma, se trattassimo questo paziente secondo la ragione, secondo la psichiatria, lo metteremmo in una condizione che lo aggraverebbe.”

“E lei, perché non se ne va?
“Perché faccio lo psichiatra, e vedo persone molto più disperate di me”.”

Bene, cosi’ abbiamo degli psichiatri che da soli si dicono impotenti ed inutili ma che si procurano pero’ lavoro per sempre, tirando fuori - dopo il disprezzo e le accuse di pazzia - la carta compassionevole della disperazione.


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