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Proposte per correggere il suffragio universale


antanar
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http://www.hescaton.com/wordpress/democrazia-da-correggere/

C’è un filo conduttore che unisce le recenti rivolte dei Curdi in Turchia con le risse scoppiate dopo il fallito referendum scozzese, con le proteste per i diritti civili in Russia e con i blocchi stradali dei Forconi dello scorzo 9 Dicembre. Questo filo conduttore si chiama sofferenza, la sofferenza di una minoranza che si sente oppressa dal volere della maggioranza, espresso dal governo in carica o dal risultato elettorale. I Curdi in Turchia sono una minoranza etnica, gli indipendentisti scozzesi sono una minoranza generazionale, gli omosessuali russi sono una minoranza culturale e i Forconi italiani sono una minoranza sociale. Tutte queste minoranze oppresse vivono in paesi democratici (dove per democrazia intendiamo la possibilità di votare in maniera più o meno trasparente, altrimenti se scendessimo nel dettaglio nessuno di questi paesi potrebbe essere realmente definito democratico) però non possono e non riescono ad accettare la volontà della maggioranza perché questa volontà gli procura sofferenza. Ci eravamo già occupati dei problemi del sistema democratico un anno fa, nel nostro articolo Il fallimento della democrazia, ma invece il post di oggi mi è stato ispirato dall’articolo del sito ScenariEconomici.it che spiega come nel referendum per l’indipendenza della Scozia dello scorso 18 settembre, la gran parte dei favorevoli fosse sotto i 54 anni di età, mentre oltre questo limite il no ebbe un ampio consenso. Questo mi ha fatto riflettere su come i giovani scozzesi siano rimasti praticamente ostaggio degli anziani e quindi, grazie a quest’ultimi, ogni cambiamento è stato rimandato. Ma il punto più significativo di questa vicenda è, che per tutta la durata della campagna referendaria, le piazze scozzesi sono sempre state dominate dalle bandiere della Scozia dei favorevoli all’indipendenza, mentre i contrari non si sono mobilitati altrettanto però sono riusciti a vincere nelle urne. Stesso discorso vale per i Forconi in Italia, che rappresentano i giovani disoccupati e le partite iva in rovina che non riescono ad imporsi più nelle urne perché divisi, e perché pensionati e statali votano compatti il Partito Democratico, cioè il partito che più offre la certezza del mantenimento dello status quo. I Curdi in Turchia e gli omosessuali in Russia sono due minoranze, una etnica e una culturale, le cui richieste vengono totalmente ignorate che quindi, non hanno altra possibilità se non quella della mobilitazione. Molti lettori diranno che così funziona la democrazia, che la maggioranza decide per tutti. Però esiste un problema, perché se la minoranza soffre più di quanto la maggioranza sia pronta a mantenere la sua posizione, la prima potrebbe sfogarsi nelle piazze e nella proteste, creando problemi a tutta la collettività. Del resto basta il 2-3% della popolazione attivo per mettere a soqquadro un paese.

In questo articolo vogliamo esporre la seguenti tesi: la democrazia manca del comune buon senso. Perché affermo questo? Se ad esempio, usciamo con una comitiva di amici e dopo una lunga camminata in centro, uno di questi è stanco perché magari ha avuto una giornata lavorativa faticosa e chiede di sedersi ad un bar mentre gli altri vorrebbero continuare a camminare, è probabile che prevalga la volontà del primo, perché la sua sofferenza è più importante della volontà di camminare degli altri. Se, invece, la comitiva decidesse con il voto segreto, senza comunicazione, probabilmente si continuerebbe a camminare e l’amico stanco sarebbe costretto a fermarsi e/o ad abbandonare la comitiva.Questo esempio serve a chiarire che il voto democratico, essendo un voto segreto tra persone che in larghissima parte non comunicano e non si conosco, spesso manca del totale buon senso. Il suffragio universale è essenzialmente una decisione collettiva che punta tutto sulla quantità (un po’ come l’intera nostra società,un sistema quantitativo e non qualitativo), la quantità dei voti, mentre non da nessuna rilevanza alla qualità o all’intensità del voto. Immagino già che criticare il suffragio universale, così come lo conosciamo finora, mi attirerà moltissime critiche ma i problemi che questo sistema ha portato, sta portando e porterà, sono sotto gli occhi di tutti.

Ora qui di seguito elencheremo alcune proposte che hanno come obiettivo quello di correggere il sistema di voto. Premetto che questo articolo non punta a criticare l’intero sistema democratico nel suo complesso ma esclusivamente la modalità di voto, fornendo delle proposte che sommino alla quantità anche la qualità e l’intensità del voto.

1) Aumentare la potenza del voto delle famiglie: ad esempio, se una famiglia ha un figlio minorenne, entrambi i genitori dovrebbero avere un voto che vale non 1, ma 1,5. Perché questa maggiorazione? Assolutamente non a scopo discriminatorio nei confronti di chi non ha figli, ma perché chi ha una prole, in linea di massima, voterà in maniera più lungimirante perché cercherà di pensare anche al futuro dei propri figli e non solo ai propri interessi momentanei. Inoltre, non fare figli, è una scelta legittima e nel modo più assoluto non sto criticando questa scelta, però, dal punto di vista dello stato, chi ha fatto dei figli deve essere premiato, perché l’esistenza dello stato stesso, in futuro, dipenderà da questo. Ed ancora, questa maggiorazione servirebbe a rappresentare, anche se indirettamente, l’individuo minorenne.
2) Dare il massimo voto a chi è nell’età media: chi è nell’età media della popolazione, quindi ad esempio tra i 30 e i 45 anni, dovrebbe avere come voto 1, mentre più ci si allontana da questa soglia, quindi più si è giovani o anziani, più il voto diminuisce fino magari ad arrivare a 0,5 per i diciottenni e per gli ultranovantenni. Questo perché chi è giovane ha tendenzialmente molta voglia di cambiamento ma ha contribuito ancora poco alla società per avere importanza, mentre chi è troppo anziano tenderà a difendere eccessivamente lo status quo, perché ha poco interesse per il futuro. Invece, chi è nell’età media della popolazione ha, sia contribuito abbastanza alla società, sia ha interesse per un cambiamento futuro perché ha ancora molti anni da vivere.
3) Più paghi, più il tuo voto conta: ovviamente in questa proposta non intendiamo pagare, nel senso di pagare con il denaro, altrimenti si tornerebbe al voto per censo, ma invece, intendiamo pagare con ore del proprio tempo libero. Quindi, ad esempio, il mio voto normalmente vale uno, ma posso aumentarlo ad 1,5 o 2 o 3, fornendo allo stato delle ore di servizio civile come può essere l’attività di pulizia o di manutenzione della cosa pubblica o il volontariato. Quindi più ore di tempo libero sono pronto a sacrificare più il mio voto vale. Cosa serve questa proposta? Serve a far prevalere il risultato che è stato richiesto con più intensità, così che la volontà politica si sfoghi nelle urne e non violentemente nelle piazze.
4) Esame per votare: nel suffragio universale tutti possono votare, ma questo significa anche che votano persone che spesso hanno poca o pochissima conoscenza dell’argomento che stanno votando. Invece, potrebbe essere istituito un patentino per votare, tipo il quiz per la patente di guida, quindi non troppo difficile, ma neanche troppo semplice e solo chi lo supera potrà votare. Così che chi è veramente interessato a votare, si impegnerà per superarlo mentre chi vota con noncuranza e per sentito dire probabilmente non potrà votare. Anche questa proposta serve a dare importanza all’intensità del voto e non soltanto alla quantità.
5) Patente di voto a punti: votare è un diritto, ma per poterlo fare, quindi per poter dare il proprio contributo nella decisione collettiva, l’elettore deve dimostrare di essere stato un membro civile della comunità e non un membro dannoso. Quindi, potrebbero essere fatti dei punti in mancanza dei quali, il voto potrebbe essere scalato di importanza. I p
unti possono riguardare infrazioni del codice della strada, comportamenti incivili, infrazioni della legge sia in materia civile che penale.

Queste proposte, sono proposte d’avanguardia, mai messe in pratica nella realtà, quindi non possiamo sapere se esse abbiano effetti positivi o negativi. Detto questo, invitiamo il lettore a discutere insieme noi, magari evidenziando eventuali problemi che potrebbero emergere da queste proposte e proponendo ulteriori suggerimenti per migliorare il voto in maniera tale che siano considerate l’intensità e la qualità dello stesso.


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zeppelin
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Primo: Creare nuove leggi per l'elettorato quando non si indicono elezioni è come regolamentare le patenti in assenza di strade.

Secondo: Come si può garantire la segretezza del voto con un sistema nel quale il voto vale diversamente? Mi danno una scheda e tre quarti? O mi viene timbrata con il "valore"? Già adesso riescono a contare chi ha votato cosa, con un marchingegno del genere tanto vale firmarla, la scheda.

Terzo: Il difetto principale non risiede nell'elettorato ma nelle le leggi elettorali (porcellum, mattarellum et similia).

Quarto: Il quiz per votare sarebbe il non plus ultra per far fallire qualsiasi referendum abrogativo (l'unico possibile in Italia), a meno che non si parli di figa-gratis-per-tutti.

Quinto: mi è piaciuto molto il "così che la volontà politica si sfoghi nelle urne e non violentemente nelle piazze", che è l'unico vero obiettivo democratico di chi governa il quale, se non l'hai capito non posso spiegartelo, è trasversale al risultato delle elezioni.

Sesto: Il "pagare" in ore-lavoro o in soldi è l'identica cosa (c'è solo un passaggio in più) e chi si prodiga non è per spirito democratico ma peché ne ha un tornaconto. La moneta monouso non ha funzionato nemmeno con i buoni-pasto.

Settimo: Con " l’elettore deve dimostrare di essere stato un membro civile della comunità e non un membro dannoso" credo che (per esempio) nessun NOTAV potrà mai votare...

Finisco qua questa mini-lista, e per finire: la democrazia rappresentativa ha mostrato i suoi limiti; chi raggiunge il potere non è per niente il più meritevole nel senso "democratico" del termine, MAI.


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The_Essay
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In questo articolo vogliamo esporre la seguenti tesi: la democrazia manca del comune buon senso. Perché affermo questo?

Ciao!
A onor del vero bisogna apprezzare tentativi da qualsiasi pulpitoarrivino
per migliorare la gestione del bene comune,però c'è un ma,ripeto un ma.

Gentile antanar mi dirai che ognuno di noi proprio perchè viviamo in una democrazia può liberamente esprimere delle opinioni,però anche una opinione dovrebbe essere sottesa da fatti e qualora non lo fosse,in modo democratico(leggi propositivo)l'altro (in questo caso un astante qualsiasi ha diritto di replica)magari contrabbattendo, può far cogliere degli elementi che magari analizzati insieme possono far "crescere"entrambi ed essere costruttivi per entrambi.

Ho letto il tuo post e bisogna apprezzare il tuo tentativo di voler mogliorare il discorso del suffragio ma trovo la tua proposta un poco irrealistica,mi spiego meglio.
Non sarebbe meglio che:
1)La scuola ad es la scuola media faccia rispolverare i manueletti di educazione civica e andrebbero letti bene una o due ore a settimana.
2)Idem al liceo
3)Idem alle scuole tecniche:per cortesia non arriccciare il naso perchè anche alle scuole tecniche,parlo di una diecina di anni fa era previsto tra i libri di testo ,uno di educazione civica.

Poi chi aspira a voler votare dovrebbe leggersi un giornale,mentre nel bel paese molta della "gente" si informa si e no con il telegiornale
4) I telegiornali dovrebbero essere un poco tipo quelli di qualche anno fa,per cui il fatterello di cronaca rosa dovrebbe sparire e quello che fanno i reali di turno uno se lo dovrebbe andare a cercare con i suoi soldi.

5) Sui quotidiani,PERO' scritti da GIORNALISTI,dovrebbero tornare delle pagine culturali,e il giornalista dovrebbe fare articoli di inchiesta,ok?
6)Chi va a votare dovrebbe almeno sapere il nome del presidente della repubblica,il presidente della camera dei deputati,e del senato fino a quando ci sarà.
7)Dovrebbe avere consapevolezza di :
se vive in città quali siano i problemi del suo quartiere,meglio di tutta la città.
Se vive in paesotto i problemi del suo territorio
Se vive in un paese più grande, almeno quelli del suo quartiere.
8)Dovrebbe leggere qualche buon libro su argomenti di attualità,anche perchè ci sono i tanto sbandierati 80 euro,che se interroghi persino un muro ti sa dire chi li ha dati;se al muro chiedi chi li ha presi,o rimane muto o si riempe di crepe.
Chi ha voglia di votare,quindi,
9)Dopo aver fatto le suddette cose dovrebbe poi sedersi su di una sedia in posizione comoda e decifrare le seguenti quattro frasi:
a)"Finché esiste il potere privato nel sistema economico è una barzelletta parlare di democrazia."
b)"Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto."
c)"Una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istituzione umana."
d)Il potere sta finendo in mano ai sistemi totalitari,di fatto vere e proprie tirannidi private.

Dopo aver riflettuto su quanto detto "il votando" dovrebbe chiedersi:
a)Chi gestirebbe i punteggi proposti da antanar
b)Un pc? Siamo sicuri che gestirebbe bene la cosa?
c)Il volontariato spinto, è o non è sodale di certe situazioni che portano al lavoro sottopagato?
Chi ti parla ha pure fatto del volontariato anni fa,e non vuole spiegarti certe storielle perchè potrebbero partirgli dei crampi allo stomaco.
Bye,The Essay
P.S.:
circa la tua frase:

la democrazia manca del comune buon senso

Rispondo con:"In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica."


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antanar
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Primo: Creare nuove leggi per l'elettorato quando non si indicono elezioni è come regolamentare le patenti in assenza di strade.

Secondo: Come si può garantire la segretezza del voto con un sistema nel quale il voto vale diversamente? Mi danno una scheda e tre quarti? O mi viene timbrata con il "valore"? Già adesso riescono a contare chi ha votato cosa, con un marchingegno del genere tanto vale firmarla, la scheda.

Terzo: Il difetto principale non risiede nell'elettorato ma nelle le leggi elettorali (porcellum, mattarellum et similia).

Quarto: Il quiz per votare sarebbe il non plus ultra per far fallire qualsiasi referendum abrogativo (l'unico possibile in Italia), a meno che non si parli di figa-gratis-per-tutti.

Quinto: mi è piaciuto molto il "così che la volontà politica si sfoghi nelle urne e non violentemente nelle piazze", che è l'unico vero obiettivo democratico di chi governa il quale, se non l'hai capito non posso spiegartelo, è trasversale al risultato delle elezioni.

Sesto: Il "pagare" in ore-lavoro o in soldi è l'identica cosa (c'è solo un passaggio in più) e chi si prodiga non è per spirito democratico ma peché ne ha un tornaconto. La moneta monouso non ha funzionato nemmeno con i buoni-pasto.

Settimo: Con " l’elettore deve dimostrare di essere stato un membro civile della comunità e non un membro dannoso" credo che (per esempio) nessun NOTAV potrà mai votare...

Finisco qua questa mini-lista, e per finire: la democrazia rappresentativa ha mostrato i suoi limiti; chi raggiunge il potere non è per niente il più meritevole nel senso "democratico" del termine, MAI.

Totalmente d'accordo con la tua conclusione, ma adesso rispondo alle tue critiche, Prima critica: questo lo so anche io, ma queste proposte sono solo proposte teoriche, è chiaro che ora come ora ci siano problemi sistemici molto più seri. Seconda critica: con un meccanismo informatico ben congegnato credo che questo problema si possa risolvere. Terza critica: questo è certo, ma in questo articolo non si parla di leggi elettorali ma del suffragio in sè, quarta critica: per me il quorom non dovrebbe esistere; quinta critica: lo so benissimo cosa intendi, ma ripeto, non era scopo di questo articolo parlare dei gravi problemi sistemici attuali; sesta critica: non sono d'accordo, tempo libero lo hanno più o meno tutti, si potrebbero creare dei coefficienti per valorizzare di più il tempo libero di chi fa lavori usuranti e meno quello ad esempio di un rentier; settima critica: hai ragione, buona osservazione


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antanar
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In questo articolo vogliamo esporre la seguenti tesi: la democrazia manca del comune buon senso. Perché affermo questo?

Ciao!
A onor del vero bisogna apprezzare tentativi da qualsiasi pulpitoarrivino
per migliorare la gestione del bene comune,però c'è un ma,ripeto un ma.

Gentile antanar mi dirai che ognuno di noi proprio perchè viviamo in una democrazia può liberamente esprimere delle opinioni,però anche una opinione dovrebbe essere sottesa da fatti e qualora non lo fosse,in modo democratico(leggi propositivo)l'altro (in questo caso un astante qualsiasi ha diritto di replica)magari contrabbattendo, può far cogliere degli elementi che magari analizzati insieme possono far "crescere"entrambi ed essere costruttivi per entrambi.

Ho letto il tuo post e bisogna apprezzare il tuo tentativo di voler mogliorare il discorso del suffragio ma trovo la tua proposta un poco irrealistica,mi spiego meglio.
Non sarebbe meglio che:
1)La scuola ad es la scuola media faccia rispolverare i manueletti di educazione civica e andrebbero letti bene una o due ore a settimana.
2)Idem al liceo
3)Idem alle scuole tecniche:per cortesia non arriccciare il naso perchè anche alle scuole tecniche,parlo di una diecina di anni fa era previsto tra i libri di testo ,uno di educazione civica.

Poi chi aspira a voler votare dovrebbe leggersi un giornale,mentre nel bel paese molta della "gente" si informa si e no con il telegiornale
4) I telegiornali dovrebbero essere un poco tipo quelli di qualche anno fa,per cui il fatterello di cronaca rosa dovrebbe sparire e quello che fanno i reali di turno uno se lo dovrebbe andare a cercare con i suoi soldi.

5) Sui quotidiani,PERO' scritti da GIORNALISTI,dovrebbero tornare delle pagine culturali,e il giornalista dovrebbe fare articoli di inchiesta,ok?
6)Chi va a votare dovrebbe almeno sapere il nome del presidente della repubblica,il presidente della camera dei deputati,e del senato fino a quando ci sarà.
7)Dovrebbe avere consapevolezza di :
se vive in città quali siano i problemi del suo quartiere,meglio di tutta la città.
Se vive in paesotto i problemi del suo territorio
Se vive in un paese più grande, almeno quelli del suo quartiere.
8)Dovrebbe leggere qualche buon libro su argomenti di attualità,anche perchè ci sono i tanto sbandierati 80 euro,che se interroghi persino un muro ti sa dire chi li ha dati;se al muro chiedi chi li ha presi,o rimane muto o si riempe di crepe.
Chi ha voglia di votare,quindi,
9)Dopo aver fatto le suddette cose dovrebbe poi sedersi su di una sedia in posizione comoda e decifrare le seguenti quattro frasi:
a)"Finché esiste il potere privato nel sistema economico è una barzelletta parlare di democrazia."
b)"Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto."
c)"Una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istituzione umana."
d)Il potere sta finendo in mano ai sistemi totalitari,di fatto vere e proprie tirannidi private.

Dopo aver riflettuto su quanto detto "il votando" dovrebbe chiedersi:
a)Chi gestirebbe i punteggi proposti da antanar
b)Un pc? Siamo sicuri che gestirebbe bene la cosa?
c)Il volontariato spinto, è o non è sodale di certe situazioni che portano al lavoro sottopagato?
Chi ti parla ha pure fatto del volontariato anni fa,e non vuole spiegarti certe storielle perchè potrebbero partirgli dei crampi allo stomaco.
Bye,The Essay
P.S.:
circa la tua frase:

la democrazia manca del comune buon senso

Rispondo con:"In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica."

La gestione dei punteggi, a mio avviso, può essere fatta con il mezzo informatico è credo che ormai siamo in grado di creare un meccanismo sicuro. Il volontariato spinto non c'entra nulla con il lavoro sottopagato, è una cosa che fai se vuoi dare più intensità al tuo voto, nessuno ti obbliga. Per quanto riguarda l'irrealismo, può darsi che hai ragione, ma anche quello che scrivi tu è irreale, perché non puoi obbligare un popolo a leggere libri o ad informarsi, ma invece può obbligarlo se ad esempio per votare è necessario sapere cosa si sta votando, ma questo deve essere provato, vedi proposta quattro.


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The_Essay
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@ antanar

Gentile Antar,come ho sottolineato nel precedente post è interessante anche in un forum,oltre che nella vita reale,un confronto leale e costruttivo.
Quando ho detto nel precedente post:

Un pc? Siamo sicuri che gestirebbe bene la cosa?

In maniera velata volevo dire:ok,faccio o faccio fare un superprogramma!
Domanda ho risolto il problema?Sicuramente no!
Il problema non è la macchina(pc),ma l'uomo.
Facciamo una ipotesi:chi impedisce a qualche manina di introfularsi in un sistema informatico,e darebbe dei punteggi a chi non li merita?

Per quanto riguarda l'irrealismo, può darsi che hai ragione,
ma anche quello che scrivi tu è irreale, perché non puoi obbligare
un popolo a leggere libri o ad informarsi, ma invece può obbligarlo se ad esempio per votare è necessario
sapere cosa si sta votando, ma questo deve essere provato, vedi proposta quattro.

Quanto affermi possiamo vederlo da due punti di vista:

a)Ideale:
tu dici siccome siamo persone serie e per bene,io(politico)al popolo propongo un programmaserio lo realizzo fino in fondo.Ebbene il popolo o si informa o non si informa,non cambia nulla ,anzi è contento per i seguenti motivi:
a)non si informa
b)Risparmia, perchè l'informazione costa(costo di libri ,giornali,etc)
c)Anzicchè essere aggiornato su argomenti politici e sociali, il popolo pensa al lato b di delle veline di turno e siamo tutti felici e contenti?
Se fosse realistica tale situazione,non ci sarebbero stracciamenti di vesti,tirate di capelli per accaparrarsi certi posti che abbiano influenza sulla TV,nei mezzi di informazione in genere:
La stampa è considerata o no il quarto potere? La rete è ormai considerato un quinto potere?

b)Reale:è sotto gli occhi di tutti,la distorsione a vario livello di notizie,informazioni o no?
Domanda se tutto fosse così lineare che funzioni ha un blog tipo CDC?
In pratica è come l'automobile:ci sono si i meccanici,ma sapere a quanti km si cambia l'olio;se una mecedes consuma più o meno di un'altra macchina;penso che poi alla fine sapere tali informazioni non sia una tragedia sicuramente per l'autista e proprietario della macchina.

Domande che bisognerebbe porsi:
ai fini della vittoria di qualsiasi campagna elettorale, conta o no l'opinione pubblica?
Se la risposta realistica fosse si, altra domanda:
Se tale opinione non esiste,perchè non si leggono nè libri,nè GIORNALI SCRITTI DA GIORNALISTI,nè si conosce l'educazione civica,
si comprende bene o no perchè ci sono certi risultati elettorali?
Ergo,se non ci si informa si fa una delega in bianco ad altri e poi non lamentarsi!
Bye,Bye
P.S.: “I servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico.
I cittadini sanno poco o niente di quello che accade in altre zone del paese e a volte perfino nella loro regione.”
Anna Stepanovna Politkovskaja


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Matt-e-Tatty
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Daccordissimo sui 5 punti, specialmente sul 4 e il 5.

Aggiungerei 6: Voto palese, con firma, e direttamente collegato al 5.

Faccio un esempio pratico: Voti Dalema e questo ti bombrarda la Serbia?
Con il voto palese è possibile prendere i responsabili, mettere all'asta tutti i loro averi e se non basta per rifondere i danni, schiavitù in appositi campi di lavoro compresi i parenti dai 14 anni in su e per le generazioni successive fino a estinzione totale del sinistro.
Ovviamente con danni di entità minore oltre che rifondere i danni ci sarebbe un calo del potere elettivo fino a revoca del certificato per incapacità.

In questo modo si responsabilizzerebbe direttamente il votante e se fosse retroattivo, farebbe entrare il sottoscritto nella "loggia dei Gaudenti" (entrano solo coloro che godono a vita).


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