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Quando Gheddafi scriveva a Berlusconi:ferma le bombe


helios
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(TMNews) - "Caro Silvio..., ferma le bombe". Così il colonnello Muammar Gheddafi scrive al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il 5 agosto scorso, in piena guerra civile, secondo quanto pubblicato dal settimanale francese "Paris Match".

"Caro Silvio..., sono rimasto sorpreso dall'atteggiamento di un amico con cui ho firmato un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli. Avrei sperato da parte tua almeno che ti fossi interessato alla vicenda, e che avessi tentato una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra", si legge sulla lettera inviata al premier italiano.

"Non ti rimprovero per quello di cui tu non sei responsabile perché so bene che tu non eri favorevole a questa azione nefasta che non onora né te né il popolo italiano. Ma credo che tu abbia ancora la possibilità di fare marcia indietro e di far prevalere gli interessi dei nostri popoli", continua l'ex rais, ucciso il 21 ottobre a Sirte, nell'est della Libia.

"Ferma questi bombardamenti che uccidono i nostri fratelli libici e i nostri figli. Parla con i tuoi amici e con i vostri alleati per fermare questa aggressione contro il mio Paese. Spero che Dio Onnipotente ti guiderà sul cammino della giustizia", conclude l'ex rais.

La lettera è stata consegnata all'inizio di agosto a Roma alle autorità italiane da un coppia di amici del colonnello Gheddafi, che gestisce un'agenzia di hostess in Italia, riferisce "Paris Match".

2- TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DI GHEDDAFI DA PARIS MATCH (IN FRANCESE)
Da "Paris Match"

« Cher Silvio.
Je te fais parvenir cette lettre par l'intermédiaire de tes concitoyens, qui sont venus en Libye nous apporter leur soutien dans un moment aussi difficile pour le peuple de la Grande Jamahiriya.

J'ai été surpris par l'attitude d'un ami avec qui j'ai scellé un traité d'amitié favorable à nos deux peuples. J'aurais espéré de ta part au moins que tu t'intéresses aux faits et que tu tentes une médiation avant d'apporter ton soutien à cette guerre.
Je ne te blâme pas pour ce dont tu n'es pas responsable car je sais bien que tu n'étais pas favorable à cette action néfaste qui n'honore ni toi ni le peuple italien.
Mais je crois que tu as encore la possibilité de faire marche arrière et de faire prévaloir les intérêts de nos peuples.

Sois certain que moi et mon peuple, nous sommes disposés à oublier et à tourner cette page noire des relations privilégiées qui lient le peuple libyen et le peuple italien.
Arrête ces bombardements qui tuent nos frères libyens et nos enfants. Parle avec tes [nouveaux (rayé)] amis et vos alliés (1) pour parvenir à [une solution qui garantisse au grand peuple libyen le choix en totale liberté de qui le dirige (rayé)] ce que cesse cette agression à l'encontre de mon pays (1).

J'espère que Dieu tout-puissant te guidera sur le chemin de la justice [dans le but d'arrêter ce bain de sang que subit mon pays la Libye (rayé)]. »

(Au texte imprimé de ce projet de lettre, le colonel Kadhafi avait ajouté la mention manuscrite suivante (en ht à g. de la lettre) :
« A l'attention d'Abdallah Mansour : faire parvenir ce message comme venant de moi par le biais de ce document et ce après correction. »)

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-ad-agosto-gheddafi-scrisse-berlusconi-caro-silvio-ferma-31315.htm


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Luca Martinelli
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Non che ce ne fosse bisogno, ma questo articolo mostra bene quanto sia stato miserabile Silvio Berlusconi.


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Anonymous
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E' però un errore rivalutare Gheddafi nel nome dell'antimperialismo, perchè era comunque un porco dittatore, per il quale il "bene comune" del suo popolo si limitava a quello della sua tribù e della sua famiglia.

L'errore è stato quello di eliminarlo lasciando poi la Libia al suo destino senza aiutarla trovare una strada per autogovernarsi, perchè all'imperialismo fanno comodo la frammentazione del mondo arabo mussulmano e le dittature che ne conseguono (tranne poi spaventarsi quando esagerano come l'IS).

Per questo è necessario far credere, attraverso la propaganda, che sia necessario "esportare" la democrazia a suon di bombe, perchè i popoli mediorientali o nordafricani non sanno cosa sia la democrazia e come implementarla, ma in realtà lo sanno bene: i curdi di Kobane e le varie ribellioni degli anni scorsi lo dimostrano ampiamente.

I vari complottisti finto antimperialisti alla Chiesa e Grimaldi dovrebbero smetterla di immaginare che tutte le ribellioni siano teleguidate e finte, c'è un fondo di razzismo disgustoso in queste teorie.


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helios
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Non che ce ne fosse bisogno, ma questo articolo mostra bene quanto sia stato miserabile Silvio Berlusconi.

mostra anche come non sia mai stato capace di fare il premier e gli interessi del paese e dice anche che quelli attuali al governo sono peggio di Berlusconi in una situazione delicata come quelle attuale.
Gentiloni presunto ministro degli esteri ha messo a repentaglio la sicurezza italiana, ed è a capo della diplomazia!
Ma è stato Berlusconi al quale siè rivolto Gheddafi e non altri, e questo non passa inosservato alla luce del pericolo nel quale versa l'Italia a causa della Libia che solo Gheddafi come Saddam riuscivano a governare.
Pertanto la Libia e l'Iraq sono i due paesi in cui la follia USA si è fermata e attende come un boomerang di ritornare al mittente.Speriamo che il tutto torni anche ai loro pazzi amici.


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bertol
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Berlusconi non è stato nemmeno capace di rappresentare gli interessi della borghesia italiana; spazio per non partecipare ai bombardamenti Nato ce n'era, visto che la Germania non vi ha partecipato. Berlusconi è anche stato l'alleato più solerte di Bush, dopo gli inglesi, nell'aderire alle guerre contro il popolo afghano e irakeno, ha ancora sulla coscienza i 200 morti sul ponte di Nassirya cannoneggiati dalle truppe italiane. E' vero anche che per la missione in Libia ha subito la pressione della sinistra imperialista italiana, la stessa che , in Jugoslavia, per prima ha violato la costituzione italiana col bombarolo D'Alema. L'ultima uscita di Berlusconi su una nuova missione in Libia lo discredita completamente come rappresentante di una borghesia nazionale: in politica estera resta nel quadro delle operazioni Nato invece che rompere il fronte e coordinare le politiche nazionali con Russia, Cina e paesi Brics. Chissà se fosse ancora al governo se si comporterebbe con Putin, sulla situazione ucraina, come si è comportato con Gheddafi ? Probabilmente si, a dimostrazione del carattere provinciale della nostra borghesia. Ma oggi sono Renzi e Gentiloni, del PD, a guidare l'armatuccia neo-colonialista italiana


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bertol
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Mi sembra restrittivo e sulla falsariga della propaganda mainstream liquidare Gheddafi ricorrendo al termine dittatore, quando ha contribuito a che il popolo libico godesse, tra l'altro, dello standard di vita più alto in tutta l'Africa. Forse che l'ideologia diritto-umanista delle nuove guerre imperiali è penetrata anche tra i commentatori di Comedonchisciotte? La elevazione delle pussy-riot col pugno chiuso ad eroine delle guerre imperiali dovrebbe aver insegnato come l'ideologia imperiale si sia raffinata e non abbia scrupoli ideologici, men che meno ad usare il termine "dittatore". ma c'è sempre qualcuno che ci casca.


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Anonymous
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Morale.
Una vittoria del materialismo.
Ovvero l'economia detta legge sulla politica.
Detto in altro modo, le volontà politiche sottomesse alle leggi dell'economia.
L'articolo riportato deve servire a far riflettere i cultori del primato della politica.


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oriundo2006
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Prima di parlare del 'regime' di Gheddafi occorrerebbe leggersi il Libretto Verde. Ed evitare di demonizzarlo o di indicarlo come campione dei valori 'progressisti' occidentali, come se esistesse solo la Tavola dei Valori Occidentali su cui giudicare ogni e qualsiasi cosa avvenga fuori dal nostro mondo. In entrambi una cosa ridicola: è stato un riformatore profondo, un uomo di rottura rispetto alle sedimentazioni fatalistiche della cultura islamica conservatrice come anche un profeta laico in un contesto fatto di nemici incoercibili verso il 'terzo mondo' ( gli occidentali ma anche le loro ideologie, prima la marxista e poi la liberista ). Ne era ben conscio e fino alla fine ha voluto difenderlo da tutto e da tutti, proponendo una 'terza via' che avesse perno sulle masse arabe e africane e sulla voglia di riscatto di quei popoli. E' stato dunque assai poco 'arabo' ma molto africano ed assai lungimirante. Chè oggi, appresa la lezione del suo martirio per la difesa di quei valori queste masse si mobilitino contro l'Occidente accorrendo sotto le bandiere dell'Isis e che domani lo sotto altre bandiere e sotto altre ideologie significa solo che la sua 'lezione' è stata appresa in pieno. Potrà dispiacere, potrà però essere anche l'inizio di una finale resa dei conti verso gli eterni colonizzatori. L'Italia come gli altri stati Nato/Eu d'ora in avanti deve farsi accettare da questi popoli da pari a pari e non solo imporsi con la forza o con pseudo argomentazioni morali. La morte di Gheddafi paradossalmente sta realizzando le premesse politiche del suo discorso. Pensare oggi, Isis o non Isis, di andare in Libia con i soldini, corrompere un po' di qui e di là per far finta di un ritorno alla normalità non è più possibile. E da quanto ho potuto vedere in Egitto, pure lì i conti stanno arrivando per la cricca al potere e con essi verso i Paesi occidentali.


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Luca Martinelli
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E' vero anche che per la missione in Libia ha subito la pressione della sinistra imperialista italiana, la stessa che , in Jugoslavia, per prima ha violato la costituzione italiana col bombarolo D'Alema.

vero, ma sappiamo che D'Alema è sempre stato un finto-comunista. In realtà, come detto da Zagami, era iscritto alla P2. Cmq, destra e sinstra sono una finzione.


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Giancarlo54
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E' però un errore rivalutare Gheddafi nel nome dell'antimperialismo, perchè era comunque un porco dittatore, per il quale il "bene comune" del suo popolo si limitava a quello della sua tribù e della sua famiglia.

L'errore è stato quello di eliminarlo lasciando poi la Libia al suo destino senza aiutarla trovare una strada per autogovernarsi, perchè all'imperialismo fanno comodo la frammentazione del mondo arabo mussulmano e le dittature che ne conseguono (tranne poi spaventarsi quando esagerano come l'IS).

Per questo è necessario far credere, attraverso la propaganda, che sia necessario "esportare" la democrazia a suon di bombe, perchè i popoli mediorientali o nordafricani non sanno cosa sia la democrazia e come implementarla, ma in realtà lo sanno bene: i curdi di Kobane e le varie ribellioni degli anni scorsi lo dimostrano ampiamente.

I vari complottisti finto antimperialisti alla Chiesa e Grimaldi dovrebbero smetterla di immaginare che tutte le ribellioni siano teleguidate e finte, c'è un fondo di razzismo disgustoso in queste teorie.

Prosit! 😆


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Gracco
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L'errore è stato quello di eliminarlo lasciando poi la Libia al suo destino senza aiutarla trovare una strada per autogovernarsi, perchè all'imperialismo fanno comodo la frammentazione del mondo arabo mussulmano e le dittature che ne conseguono (tranne poi spaventarsi quando esagerano come l'IS).

e chi ha commesso quell'errore? I ribelli islamisti (pardon, libertari) di Bengasi che hanno assassinato Gheddafi, oppure Sarkozy con il suo alter ego B.H.Levy oppure la Clinton? o tutti quanti insieme? questo "errore" ha fatto precipitare la Libia nell'anarchia, portando morte e distruzione al suo popolo.
Ma tu, come Gentiloni pochi giorni fa, ribadisci che Gheddafi "doveva essere eliminato" perché era "un porco dittatore". Da dove proviene tutto questo livore? Su Gheddafi hanno rovesciato una montagna di menzogne, per esempio che aveva fatto massacrare in un sol giorno diecimila persone gettandole poi in una fossa comune e poi anche che aveva somministrato il viagra ai suoi soldati per eccitarli allo stupro ecc. Fonti primarie: Al Jazira, Al Arabya, Reuters, Cnn e giù poi fino a Repubblica, Corriere ecc.
Per sapere chi era veramente Gheddafi e quale era il suo pensiero politico, bisognerebbe leggere il suo "libro verde" nel quale svolge una critica molto acuta al parlamentarismo borghese, in quanto basato sul principio della delega senza controllo e delinea in alternativa una forma di autogoverno basata sul potere di "comitati popolari". La sua figura non era istituzionale, ma solo simbolica e il suo "potere" derivava dalla riconoscenza che il popolo aveva per lui. Non era marxista leninista: se almeno in parte lo fosse stato si sarebbe dotato di un partito egemone come strumento di governo, non averlo fatto fu il suo più grave errore. Quindi, a buon diritto lo possiamo collocare proprio nell'ambito dell'anarchismo, che non sempre produce mostri alla Cohn Bendit.
Quanto alla "dittatura": dovremmo smetterla di concepirla in modo metafisico: ogni dittatura, al pari di ogni democrazia, va valutata nel contesto in cui opera e in base a come opera: per le classi subalterne la democrazia parlamentare borghese è preferibile alla dittatura fascista, ma la dittatura comunista è preferibile alla democrazia borghese e di questo a 25 anni dalla scomparsa dell'Urss abbiamo ormai la prova storica. Sognare altre strade si può, ma sono strade impraticabili.
Da un'intervista a Durruti (quello vero) fatta dal giornalista della Pravda M.Koltsov nel 1936 sul fronte di Saragozza viene fuori che al di là dei proclami ideologici sull' "indisciplina organizzata" Durruti era di fatto un vero capo, che dava ordini e li faceva rispettare. Se non fosse morto e avesse potuto continuare a operare come capo, avrebbe instaurato una sacrosanta dittatura.


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Primadellesabbie
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É inverosimile che sia l'unico tentativo fatto da Gheddafi, avrà preso sicuramente altre iniziative per cercare di salvare la situazione creatasi, che evidentemente sapeva di non essere in grado di fronteggiare.

Col tempo le persone che saranno state presumibilmente coinvolte da Gheddafi, dai famigliari o da persone vicine, nei tentativi di mediazione, parleranno.


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