Ritocchino cosmetic...
 
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Ritocchino cosmetico

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E anche stavolta, nottetempo, c'è stato il ritocchino cosmetico. Qui non ci sono i voti per posta degli austriaci, ma figurarsi se ci si perde d'animo per questo.
La Raggi da oltre il 36 scende al 33, Giachetti che ieri sera stava due punti indietro alla Meloni ora la batte di tre e passa a un ballottaggio cui non credeva più di poter accedere.
Del resto avere le esponenti di due partiti populisti al testa a testa della Capitale sarebbe stato troppo. Ma soprattutto la funzione stessa del ballottaggio, ovvero la conservazione in eterno dello statu quo, sarebbe venuta meno.
E questo proprio non lo si può permettere.


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riefelis
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E anche stavolta, nottetempo, c'è stato il ritocchino cosmetico. Qui non ci sono i voti per posta degli austriaci, ma figurarsi se ci si perde d'animo per questo.
La Raggi da oltre il 36 scende al 33, Giachetti che ieri sera stava due punti indietro alla Meloni ora la batte di tre e passa a un ballottaggio cui non credeva più di poter accedere.
Del resto avere le esponenti di due partiti populisti al testa a testa della Capitale sarebbe stato troppo. Ma soprattutto la funzione stessa del ballottaggio, ovvero la conservazione in eterno dello statu quo, sarebbe venuta meno.
E questo proprio non lo si può permettere.

Affermazioni gratuite.

Il risultato varia mano mano che aumenta il numero dei seggi che hanno terminato lo spoglio. Ovvio. Mica il risultato deve conformarsi ai primi 10 seggi (solitamente quelli ospedalieri) che hanno terminato per primi.


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reio
 reio
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ora, se le cose non vanno come volete voi non è che dev'esserci sempre un complottone dietro
è un po infantile e ridicolo


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ora, se le cose non vanno come volete voi non è che dev'esserci sempre un complottone dietro
è un po infantile e ridicolo

parole sante


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helios
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E anche stavolta, nottetempo, c'è stato il ritocchino cosmetico. Qui non ci sono i voti per posta degli austriaci, ma figurarsi se ci si perde d'animo per questo.
La Raggi da oltre il 36 scende al 33, Giachetti che ieri sera stava due punti indietro alla Meloni ora la batte di tre e passa a un ballottaggio cui non credeva più di poter accedere.
Del resto avere le esponenti di due partiti populisti al testa a testa della Capitale sarebbe stato troppo. Ma soprattutto la funzione stessa del ballottaggio, ovvero la conservazione in eterno dello statu quo, sarebbe venuta meno.
E questo proprio non lo si può permettere.

Affermazioni gratuite.

Il risultato varia mano mano che aumenta il numero dei seggi che hanno terminato lo spoglio. Ovvio. Mica il risultato deve conformarsi ai primi 10 seggi (solitamente quelli ospedalieri) che hanno terminato per primi.

ricordiamoci che siamo in Italia, a Roma e a Napoli.

Li di ritocchini sono sempre stati maesti poi nessuno è mai stato.
Fin dal lontano 1946.

Qui di gratuito c'è solo che non ce lo vogliamo ancora mettere in mente in che paese siamo.

Ma soprattutto la funzione stessa del ballottaggio, ovvero la conservazione in eterno dello statu quo, sarebbe venuta meno.
E questo proprio non lo si può permettere

parole da incorniciare,fotografia dello stato attuale visto lucidamente.


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riefelis
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Ecco parliamo di sistemi elettorali che schiacciano le minoranze ma non tiriamo fuori complottini assurdi.


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haward
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A Roma è stato fatto, letteralmente, di tutto per favorire i 5stelle. Da parte PD la gestione del caso Marino è stata, per lo meno, allucinante. La magistratura, poi, non è stata da meno (in una presunta ottica complottista) scatenando la tempesta denominata, ad arte, "Mafia Capitale", che con la mafia, con tutto il disprezzo per chi ne è convolto, non c'entra nulla. Da parte del cosiddetto centro destra è stato messo in scena un suicidio a puntate di cui si stenta (per usare un eufemismo) a credere che sia avvenuto in buona fede. I media, negli ultimi mesi, si sono improvvisamente accorti simultaneamente di tutte le magagne di Roma, per altro imputabili alle "Precedenti Giunte" (vale a dire Marino-Alemanno). La Raggi è stata presentata al meglio, direi, con una immagine di persona seria e competente ma al contempo piacevole e innovativa (che probabilmente si merita). Addirittura alcuni tra i più paranoici dei 5stelle hanno paventato un complotto per farli vincere.
Non so chi vincerà, per altro io non voto da 20 anni e credo fermamente a brogli ed inganni, ma tirare fuori queste cose su Roma mi sembra veramente azzardato.


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riefelis
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A Roma è stato fatto, letteralmente, di tutto per favorire i 5stelle. Da parte PD la gestione del caso Marino è stata, per lo meno, allucinante. La magistratura, poi, non è stata da meno (in una presunta ottica complottista) scatenando la tempesta denominata, ad arte, "Mafia Capitale", che con la mafia, con tutto il disprezzo per chi ne è convolto, non c'entra nulla. Da parte del cosiddetto centro destra è stato messo in scena un suicidio a puntate di cui si stenta (per usare un eufemismo) a credere che sia avvenuto in buona fede. I media, negli ultimi mesi, si sono improvvisamente accorti simultaneamente di tutte le magagne di Roma, per altro imputabili alle "Precedenti Giunte" (vale a dire Marino-Alemanno). La Raggi è stata presentata al meglio, direi, con una immagine di persona seria e competente ma al contempo piacevole e innovativa (che probabilmente si merita). Addirittura alcuni tra i più paranoici dei 5stelle hanno paventato un complotto per farli vincere.
Non so chi vincerà, per altro io non voto da 20 anni e credo fermamente a brogli ed inganni, ma tirare fuori queste cose su Roma mi sembra veramente azzardato.

Concordo


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Affermazioni gratuite.

Il risultato varia mano mano che aumenta il numero dei seggi che hanno terminato lo spoglio. Ovvio. Mica il risultato deve conformarsi ai primi 10 seggi (solitamente quelli ospedalieri) che hanno terminato per primi.

ora, se le cose non vanno come volete voi non è che dev'esserci sempre un complottone dietro
è un po infantile e ridicolo

tirare fuori queste cose su Roma mi sembra veramente azzardato.

Se si prendesse in esame soltanto l'evento di domenica scorsa, non esiterei un istante ad aderire al punto di vista riassunto nei commenti quotati.

Se invece si prova a osservare la questione in una prospettiva storica, ci si accorge che gli "aggiustamenti" avvenuti nottetempo, in prima ipotesi attribuibili ai risultati derivanti dal progressivo spoglio delle schede, sono andati sempre e comunque nella direzione preferita da chi detiene il potere, onde stabilizzare il predominio di chi lo amministra in suo nome.
Guardacaso.

Viceversa, non c'è mai stata una volta che sia una in cui il responso delle urne abbia preso una piega contraria agli interessi del potere, dopo un'iniziale partenza a loro favore.

Dunque, nel momento in cui si avrà un'equivalenza non dico matematica ma almeno sostanziale tra questi due opposti, le accuse di visione infantile, complottismo eccetera potranno avere una plausibilità.
Fino ad allora, almeno a mio avviso, saranno da attribuire un'altra forma di infantilismo, quella che porta al netto rifiuto e alla chiusura mentale nei confronti di qualunque cosa possa mettere in discussione le basi dell'universo che ci si è costruiti, o che altri hanno costruito per noi, nel quale ci si trova tanto a proprio agio e soprattutto si vive tranquilli e senza brutti pensieri.

Detto questo, nella prospettiva del post iniziale, il voto alle amministrative nella Capitale assume un'importanza che va molto oltre l'elezione di un sindaco, per quanto rappresentativo come quello di Roma.
Ci troviamo infatti nel mezzo di una fase elettorale-referendaria che dal mese scorso al prossimo ottobre ha in calendario appuntamenti di grande importanza.
Non solo per ciò che li riguarda direttamente, ma soprattutto perché rischia di portare allo scoperto quello che le autorità dell'imperialismo ultracapitalista UE esigono rimanga sotterraneo.
Ovverosia la stanchezza dei popoli europei nei confronti di una costruzione istituzionale che con il passare del tempo mostra con chiarezza sempre maggiore il suo profilo dittatoriale.
E non a caso, la frase preferita dei funzionari non eletti da nessuno di questa UE a immagine somiglianza del disegno nazista di dominio continentale conosciuto come Piano Funk è: "al riparo dai processi elettorali".

E' evidente allora che come nell'Austria delle elezioni presidenziali non deve assolutamente vincere il candidato populista dato per favorito, e allo scopo non si esita a far votare in alcuni collegi il 146,9% degli aventi diritto, e addirittura il 568% di quelli che esprimono la loro preferenza per posta, nella Capitale del paese che deve continuare a essere tenuto fermo mentre viene spolpato fino all'osso da parte di chi detiene il potere economico in Europa non deve accadere che al ballottaggio ci arrivino solo candidati di partiti populisti.

Innanzitutto perché verrebbe meno la già citata funzione del secondo turno, ma soprattutto perché tale esito potrebbe avere ripercussioni a livello di opinione pubblica potenzialmente esiziali per i poteri che devono rimanere in sella a qualunque costo.
Infatti il malcontento finora serpeggiante nella popolazione troverebbe finalmente uno sfogo e una dimostrazione concreta, oltre a un precedente pericolosissimo. Da cui potrebbe derivare un effetto cosiddetto di "bandwagoning", dal quale l'equilibrio delle tre forze al 30% ciascuna, fondamentale al mantenimento del contesto attuale in cui il partito collaborazionista oggi al potere esegue senza troppe difficoltà i desideri dei suoi committenti, potrebbe essere messo pesantemente in discussione o addirittura crollare del tutto.
Da ciò deriverebbe per conseguenza l'impossibilità di delineare il nuovo quadro giuridico all'interno del quale il potere finanziario capitalista potrà procedere alla totale e definitiva spoliazione di questo paese e dei suoi abitanti, cosa che deve avvenire nel referendum di ottobre.

Infine, il risultato delle amministrative romane potrebbe influenzare anche il prossimo referendum sul Brexit, appunto dimostrando come il malcontento popolare sia ormai trasversale e vada da un capo all'altro del continente.

Dunque il populismo euroscettico non deve passare: fondamentale allora ottenere un risultato concreto per la salvaguardia di equilibri di potere oggi scricchiolanti come non mai, ma che devono essere sostenuti a ogni costo.
Questo val bene l'esecuzione di un ritocco cosmetico, che serva appunto a tamponare momentaneamente la situazione mandando al ballottaggio il collaborazionista Giachetti invece della populista Meloni, nell'attesa di escogitare qualche nuovo trucco che permetta di mandare in Campidoglio un candidato drammaticamente perdente nelle previsioni, in quanto destinato a proseguire la devastazione piddina della Capitale d'Italia, piuttosto che coloro i quali, alquanto velleitariamente, nei loro programmi si propongono di invertire tale direzione.


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haward
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Riefelis

Concordo con la tua visione dei fatti. Ti faccio notare, però, che il Movimento a 5 stelle non viene considerato un partito populista nell'accezione negativa e, quindi, pericolosa, dall'elite al potere. Non è realmente euroscettico, non è sovranista, non è indipendentista, non è identitario, non è contro l'immigrazione forzata, è liberista, è totalmente dirittoumanista. Può, in definitiva, stare al governo di una città come Roma (per adesso, ovviamente) per dare una verniciata di bianco.


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Valdo
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Riefelis

Concordo con la tua visione dei fatti. Ti faccio notare, però, che il Movimento a 5 stelle non viene considerato un partito populista nell'accezione negativa e, quindi, pericolosa, dall'elite al potere. Non è realmente euroscettico, non è sovranista, non è indipendentista, non è identitario, non è contro l'immigrazione forzata, è liberista, è totalmente dirittoumanista. Può, in definitiva, stare al governo di una città come Roma (per adesso, ovviamente) per dare una verniciata di bianco.

Il M5S difende il welfare, si oppone alle privatizzazioni, vuole Bankitalia pubblica, si oppone alla riforma costituzionale. Se è liberista, allora ben venga tale liberismo.


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Riefelis

Concordo con la tua visione dei fatti. Ti faccio notare, però, che il Movimento a 5 stelle non viene considerato un partito populista nell'accezione negativa e, quindi, pericolosa, dall'elite al potere. Non è realmente euroscettico, non è sovranista, non è indipendentista, non è identitario, non è contro l'immigrazione forzata, è liberista, è totalmente dirittoumanista. Può, in definitiva, stare al governo di una città come Roma (per adesso, ovviamente) per dare una verniciata di bianco.

Il M5S difende il welfare, si oppone alle privatizzazioni, vuole Bankitalia pubblica, si oppone alla riforma costituzionale. Se è liberista, allora ben venga tale liberismo.

E inoltre fa del reddito di cittadinanza un elemento centrale del suo programma.
Ovverosia l'unica risposta che oggi abbia una sua concretezza rispetto all'esigenza del capitale di aumentare sempre più l'esercito di riserva composto da disoccupati, demansionati e precarizzati. Dato che ora più che mai il suo scopo è ridurre il più possibile il numero degli occupati, contenendo però il più possibile il calo della produzione che ne consegue.

Lo spiega Nino Galloni qui:
http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-video/nino-galloni-il-capitalismo-ultrafinanziario-ha-bisogno-che-la-gente-stia-male/


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haward
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La riforma costituzionale di Renzi non è più o meno liberista dell'attuale sistema, incide su altri aspetti ma non certo sul modello economico. Mi piacerebbe molto, al punto che potrei anche votarlo, che il movimento a 5 stelle scendesse in campo sul serio sulla sovranità monetaria e sulla salvaguardia dello Stato sociale. Devo constatare, purtroppo, che ciò non accade e che, al di là delle dichiarazioni di facciata (che portano voti e non compromettono) non sia mai stata organizzata un'autentica campagna politica in grande stile, cosa che il movimento potrebbe fare visto il suo peso elettorale e l'ascendente su milioni di italiani. Abbiamo avuto i Vday, abbiamo visto Grillo girare per l'Italia, bene, che organizzino una bella serie di manifestazioni di piazza, di rete, di media sul welfare e la sovranità monetaria e l'assetto bancario e finanziario e poi ne riparliamo.


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helios
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La riforma costituzionale di Renzi non è più o meno liberista dell'attuale sistema, incide su altri aspetti ma non certo sul modello economico.

infatti vedi un pò, indice proprio nel far diventare il paese una dittatura.

Non certo sul modello economico però che lo è gia.


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spadaccinonero
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Riefelis

Concordo con la tua visione dei fatti. Ti faccio notare, però, che il Movimento a 5 stelle non viene considerato un partito populista nell'accezione negativa e, quindi, pericolosa, dall'elite al potere. Non è realmente euroscettico, non è sovranista, non è indipendentista, non è identitario, non è contro l'immigrazione forzata, è liberista, è totalmente dirittoumanista. Può, in definitiva, stare al governo di una città come Roma (per adesso, ovviamente) per dare una verniciata di bianco.

Haward

commento da incorniciare il tuo

@valdo

basta con lo spumante

😉


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