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S.Zizek : l'eresia di Syriza può salvare l'

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TonyConcilianti
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http://www.dirittiglobali.it/2015/07/slavoj-zizek-leresia-di-syriza-puo-salvare-leuropa-della-solidarieta-egualitaria/

S.Zizek : l'eresia di Syriza può salvare l'Europa della solidarietà egualitaria

LA VITTORIA del “no” al referendum greco, netta oltre ogni aspettativa, è un voto storico, espresso in una situazione disperata. In passato ho spesso citato la barzelletta che circolava negli ultimi dieci anni di vita dell’Unione Sovietica e che aveva come protagonista Rabinovitch, un ebreo intenzionato a emigrare. Il funzionario dell’ufficio emigrazione gliene chiede il motivo e Rabinovitch risponde: «I motivi sono due. Il primo è che ho paura che in Unione Sovietica i comunisti perdano il potere e che il nuovo governo incolpi noi ebrei di tutti i crimini dei comunisti — che si torni ai pogrom antisemiti…». «Ma è assurdo», lo interrompe il funzionario, «in Unione Sovietica non può cambiare nulla, il potere dei comunisti durerà in eterno!». «Beh» risponde calmo Rabinovitch, «quello è il secondo motivo ». Mi hanno detto che ora ad Atene circola una nuova versione della storiella: un giovane greco va al consolato australiano di Atene per chiedere il visto di lavoro. «Perché vuole lasciare la Grecia?» gli chiede il funzionario. «Per due motivi», risponde il giovane. «Il primo è che ho paura che la Grecia esca dall’Ue, della nuova povertà e del caos che ne verranno…». «Ma è assurdo », lo interrompe il funzionario, «la Grecia rimarrà nella Ue e si assoggetterà alla disciplina finanziaria!». «“Beh», risponde calmo il greco, «quello è il secondo motivo… ». Vuol forse dire che, parafrasando Stalin, entrambe le scelte sono le peggiori? È ora di andare oltre i dibattiti sterili sui possibili errori di comportamento e valutazione da parte del governo greco. Le poste in gioco ormai sono troppo alte.
Il fatto che negli attuali negoziati tra la Grecia e gli amministratori Ue si arrivi sempre a un passo da un accordo senza raggiungerlo è in sè profondamente sintomatico, poiché in realtà non si tratta di vere e proprie questioni finanziarie — a questo livello, la differenza è minima. La Ue di solito accusa i greci di esprimersi solo in termini generali, facendo promesse vaghe senza entrare nello specifico, mentre la Grecia accusa la Ue di voler controllare anche i minimi dettagli e di imporre al nuovo governo greco condizioni più dure rispetto al passato. Ma dietro queste recriminazioni aleggia un altro conflitto, più profondo. Tsipras ha dichiarato recentemente che se avesse avuto occasione di andare a cena da solo con Angela Merkel avrebbero trovato una soluzione in due ore. La sua tesi è che lui e la Merkel, due politici, avrebbero affrontato il dissidio come contrasto politico, a differenza degli amministratori tecnocrati, come il capo dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Se c’è un cattivo per eccellenza in tutta questa storia è Dijsselbloem: «Se pongo le questioni sul piano ideologico non risolvo nulla» è il suo motto.
Questo ci porta al nodo della questione: Tsipras si esprime come se i problemi fossero parte di un processo politico aperto, in cui si devono prendere decisioni in fin dei conti “ideologiche” (basate su preferenze normative) mentre i tecnocrati della Ue si esprimono come se tutto si riducesse a specifici regolamenti e nel momento in cui i greci rifiutano questo approccio e sollevano questioni più prettamente politiche, li si accusa di mentire, di evitare soluzioni concrete e così via. Non c’è dubbio che la verità qui sta dalla parte greca: rifiutare il “piano ideologico” come fa Dijsselbloem equivale alla più pura ideologia, significa spacciare per regolamenti elaborati da esperti decisioni che sono in realtà fondate su scelte politico-ideologiche.
La lotta in atto è la lotta per la Leitkultur economica e politica in Europa. Le potenze della Ue appoggiano lo status quo tecnocratico che da decenni mantiene l’Europa in uno stato d’inerzia. Nel suo Notes Towards a Definition of Culture (Note sulla definizione di cultura) il grande conservatore T.S.Eliot osserva che in alcuni momenti l’unica possibile scelta è tra l’eresia e il non credere, per tener viva una religione bisogna cioè creare nel suo corpo principale una frattura settaria. È questa la nostra posizione oggi riguardo all’Europa: solo una nuova “eresia” (rappresentata in questo momento da Syriza) può salvare quello che vale la pena di salvare dei valori europei: la democrazia, la fiducia nelle persone, la solidarietà egualitaria… L’Europa che vincerà se Syriza verrà messa fuori gioco sarà un’”Europa dai valori asiatici” (che ovviamente nulla ha a che fare con l’Asia, ma molto con la tendenza netta e attuale del capitalismo contemporaneo a sospendere la democrazia).
Non è solo che il destino della Grecia è in mano all’Europa. Noi dell’Europa occidentale amiamo guardare alla Grecia da osservatori distaccati, che seguono con compassione e simpatia il dramma della nazione impoverita. Questa posizione di comodo poggia su una pericolosa illusione —ciò che accade in Grecia in questi ultimi giorni ci riguarda tutti, è in gioco il futuro dell’Europa.
Il problema è che la politica dei tecnocrati si basa su una finzione, quella di estendere i termini di restituzione del debito dando a intendere che verrà ripagato in toto. Perché ci si ostina in questa finzione? Non è che renda l’estensione del debito più accettabile agli elettori tedeschi; e non è neppure che la cancellazione del debito greco possa innescare pretese analoghe da parte di Portogallo, Irlanda, Spagna… È che ai vertici in realtà non si vuole che il debito venga del tutto ripagato. I finanziatori accusano i paesi indebitati di non mostrare sufficiente senso di colpa, li accusano di sentirsi innocenti. Le loro pressioni corrispondono perfettamente a quello che gli psicoanalisti definiscono come superio: il paradosso del superio sta nel fatto che, Freud ci insegna, più obbediamo alle sue richieste più ci sentiamo in colpa. Immaginate un perfido insegnante che assegna ai suoi alunni compiti impossibili e ghigna con sadismo vedendoli in ansia e in preda al panico. Il vero obiettivo di prestare denaro ai debitori non è ottenere il rimborso del debito lucrando, ma perpetuare il debito a tempo indefinito, tenendo il debitore in perenne dipendenza e subordinazione… questo per la maggior parte dei debitori, perché ne esistono varie tipologie. Non solo la Grecia, ma anche gli Usa non saranno in grado neppure in teoria di ripagare il loro debito, come ormai è di pubblico dominio. Esistono quindi debitori (le grandi banche) in grado di ricattare i creditori perché non possono permettersi di farle fallire, debitori che possono controllare le condizioni di pagamento del loro debito (il governo Usa) e, infine, debitori che possono essere maltrattati e umiliati (Grecia).
I finanziatori fondamentalmente accusano il governo Syriza di non mostrare sufficiente senso di colpa, lo accusano di sentirsi innocente. È questo che disturba l’establishment Ue: il governo Syriza riconosce il debito, ma senza colpa. Si sbarazza della pressione del superio.
Ma ripetere all’infinito che la politica di Syriza rientra nei modesti confini della vecchia buona socialdemocrazia per convincere gli eurocrati che non è pericolosa e spingerli a concedere gli aiuti, in qualche misura non riesce nell’intento.
Syriza è in realtà pericolosa, pone effettivamente una minaccia all’attuale orientamento della Ue — il capitalismo globale odierno non può permettersi un ritorno al vecchio stato sociale. Quindi c’è dell’ipocrisia nelle rassicurazioni circa la sobrietà delle istanze di Syriza: in realtà il suo obiettivo è impossibile da realizzarsi entro le coordinate del sistema globale esistente. Servirà una seria scelta strategica: e se fosse giunto il momento di gettare la maschera della sobrietà e di chiedere invece apertamente il cambiamento ben più radicale necessario per ottenere un progresso
, seppur modesto? Forse il referendum sarà il primo passo in questa direzione.


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Tonguessy
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Tsipras ha dichiarato recentemente che se avesse avuto occasione di andare a cena da solo con Angela Merkel avrebbero trovato una soluzione in due ore.

Credo in molto meno tempo, se la coltelleria del ristorante fosse sufficientemente affilata. A colpi di forchetta invece ci vuole un po' di pazienza. Ma chi non l'avrebbe, davanti ad una possibilità del genere?


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spadaccinonero
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ma è uno scherzo?


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TonyConcilianti
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Tsipras ha dichiarato recentemente che se avesse avuto occasione di andare a cena da solo con Angela Merkel avrebbero trovato una soluzione in due ore.

Credo in molto meno tempo, se la coltelleria del ristorante fosse sufficientemente affilata. A colpi di forchetta invece ci vuole un po' di pazienza. Ma chi non l'avrebbe, davanti ad una possibilità del genere?

Angela è una buona forchetta ... sarebbe stato un bel duello..


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TonyConcilianti
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ma è uno scherzo?

cosa ?


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Tonguessy
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Tsipras ha dichiarato recentemente che se avesse avuto occasione di andare a cena da solo con Angela Merkel avrebbero trovato una soluzione in due ore.

Credo in molto meno tempo, se la coltelleria del ristorante fosse sufficientemente affilata. A colpi di forchetta invece ci vuole un po' di pazienza. Ma chi non l'avrebbe, davanti ad una possibilità del genere?

Angela è una buona forchetta ... sarebbe stato un bel duello..

Già, duello all'ultimo sangue....Pensa se il povero Tsipras non avesse a sua disposizione strumenti adeguati... ho paura che frau Merkel col mattarello se la cavi bene....vedi come ha steso i greci.


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spadaccinonero
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ma è uno scherzo?

cosa ?

mi riferisco all'articolo

sfigas e co in barba al referendum firmeranno un "accordo" peggiore del precedente e questo parla in maniera positiva???


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TonyConcilianti
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sfigas e co in barba al referendum firmeranno un "accordo" peggiore del precedente e questo parla in maniera positiva???

A parte che non è proprio così.... ma comunque non è quello il tema del post... Zizek sta parlando d'altro ( che io non ti riassumo perchè così te lo leggi da solo ... vedrai che avrai più soddisfazioni )...


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spadaccinonero
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sfigas e co in barba al referendum firmeranno un "accordo" peggiore del precedente e questo parla in maniera positiva???

A parte che non è proprio così.... ma comunque non è quello il tema del post... Zizek sta parlando d'altro ( che io non ti riassumo perchè così te lo leggi da solo ... vedrai che avrai più soddisfazioni )...

ho letto l'articolo e il tizio in questione ripone speranze in siriza

ripeto

è UNO SCHERZO???


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TonyConcilianti
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sfigas e co in barba al referendum firmeranno un "accordo" peggiore del precedente e questo parla in maniera positiva???

A parte che non è proprio così.... ma comunque non è quello il tema del post... Zizek sta parlando d'altro ( che io non ti riassumo perchè così te lo leggi da solo ... vedrai che avrai più soddisfazioni )...

ho letto l'articolo e il tizio in questione ripone speranze in siriza

ripeto

è UNO SCHERZO???

Hai capito di cosa sta parlando Zizek ? Me lo dici il tema del post ? ( in 5 minuti te lo leggi ) ... se vuoi anche in due o tre righe al massimo , non di più..


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spadaccinonero
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sfigas e co in barba al referendum firmeranno un "accordo" peggiore del precedente e questo parla in maniera positiva???

A parte che non è proprio così.... ma comunque non è quello il tema del post... Zizek sta parlando d'altro ( che io non ti riassumo perchè così te lo leggi da solo ... vedrai che avrai più soddisfazioni )...

ho letto l'articolo e il tizio in questione ripone speranze in siriza

ripeto

è UNO SCHERZO???

Hai capito di cosa sta parlando Zizek ? Me lo dici il tema del post ? ( in 5 minuti te lo leggi ) ... se vuoi anche in due o tre righe al massimo , non di più..

ancora???

vabbé tony affidiamoci a siriza che farà l'eu diversa e bla bla bla, contento?


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Stodler
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Devo fare una capatina da Zizek, Lubiana non è nemmeno tanto lontana da casa mia 100km.

Il povero Zizek è ancora uomo dei sogni, pensa che un'altra europa è possibile...

Dove vedano queste possibilità di rendenzione dell'Europa?

Mah, mistero della fede...


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spadaccinonero
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Devo fare una capatina da Zizek, Lubiana non è nemmeno tanto lontana da casa mia 100km.

Il povero Zizek è ancora uomo dei sogni, pensa che un'altra europa è possibile...

Dove vedano queste possibilità di rendenzione dell'Europa?

Mah, mistero della fede...

o della malafede XD

😉


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Jor-el
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Registrato: 2 anni fa
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Non dalla malafede, ma dall'ingenua fede in un concetto erroneamente estrapolato dal marxismo che si chiama "progresso".
Secondo questa visione, il progresso porterebbe inevitabilmente alla liberazione dell'uomo. Il progresso non ammette retromarce. Dal momento che l'Europa unita è collocata sulla "linea progressiva", il ritorno agli stati nazione sarebbe non solo sbagliato, ma impossibile. Quindi, sempre secondo l'idea "progressista", dal momento che L'Europa unita è una merda, l'unica speranza di liberazione è qualcosa di più progressivo ancora, cioè un'Europa unita ma diversa, costruita su altre basi. Naturalmente Marx non direbbe mai una scemenza del genere. Per Marx la soluzione della contraddizione fra stato-nazione e Europa unita dovrebbe essere una sintesi dialettica che recuperi quel che di buono c'era nello stato-nazione integrandolo in un'unità dei lavoratori a livello continentale. Marx, infatti, non si sognerebbe neppure di favoleggiare un europeismo alla Spinelli, con parlamenti, istituzioni democratiche e balle varie. A lui importava il movimento dei lavoratori, che fosse forte in tutti i paesi e in tutti i continenti. Penserebbe piuttosto a un sindacato europeo, un partito dei lavoratori europeo. Avete mai sentito qualche "sinistro" parlare di cose del genere? Avete mai letto da qualche parte dell'idea di uno sciopero generale europeo? Neanche per sogno. No, molti sedicenti marxisti pensano che il capitalismo sia una specie di autobus che ci porterà, prima o poi, volente o nolente, al suo capolinea, una società senza classi, senza lavoro salariato ecc ecc.
Perfetto, salvo che difficilmente ci arriveremo vivi!

A pensarci bene, sì, in fondo, c'è anche della malafede.


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spadaccinonero
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Non dalla malafede, ma dall'ingenua fede in un concetto erroneamente estrapolato dal marxismo che si chiama "progresso".
Secondo questa visione, il progresso porterebbe inevitabilmente alla liberazione dell'uomo. Il progresso non ammette retromarce. Dal momento che l'Europa unita è collocata sulla "linea progressiva", il ritorno agli stati nazione sarebbe non solo sbagliato, ma impossibile. Quindi, sempre secondo l'idea "progressista", dal momento che L'Europa unita è una merda, l'unica speranza di liberazione è qualcosa di più progressivo ancora, cioè un'Europa unita ma diversa, costruita su altre basi. Naturalmente Marx non direbbe mai una scemenza del genere. Per Marx la soluzione della contraddizione fra stato-nazione e Europa unita dovrebbe essere una sintesi dialettica che recuperi quel che di buono c'era nello stato-nazione integrandolo in un'unità dei lavoratori a livello continentale. Marx, infatti, non si sognerebbe neppure di favoleggiare un europeismo alla Spinelli, con parlamenti, istituzioni democratiche e balle varie. A lui importava il movimento dei lavoratori, che fosse forte in tutti i paesi e in tutti i continenti. Penserebbe piuttosto a un sindacato europeo, un partito dei lavoratori europeo. Avete mai sentito qualche "sinistro" parlare di cose del genere? Avete mai letto da qualche parte dell'idea di uno sciopero generale europeo? Neanche per sogno. No, molti sedicenti marxisti pensano che il capitalismo sia una specie di autobus che ci porterà, prima o poi, volente o nolente, al suo capolinea, una società senza classi, senza lavoro salariato ecc ecc.
Perfetto, salvo che difficilmente ci arriveremo vivi!

A pensarci bene, sì, in fondo, c'è anche della malafede.

quoto al 100%

non avrei potuto scrivere meglio di così


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