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Santanché: "Fini, umanamente è una merda"


Tao
 Tao
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L’“avvertimento” della Santanché "E meglio che Fini lasci ora altrimenti cadrà per la vergogna. E' possibile che non sapesse nemmeno dove abita il cognato?Le rivelazioni non sono finite"“Vuole sapere cosa penso di Fini? Che si dovrebbe dimettere subito, per il suo stesso bene. Umanamente è una merda”. Dice proprio così, e ancora: “Non gode più della fiducia di due terzi del Parlamento”.

Nel governo del centrodestra lei è una delle pretoriane di Silvio Berlusconi e ne va orgogliosa. E così Daniela Santanché – sottosegretario per l’Attuazione del programma – ha attaccato durissimamente Gianfranco Fini (“Si dimetta prima di nuove verità”) lasciando intendere che stia per arrivare qualche nuova sconvolgente rivelazione. Era al corrente di qualcosa? Sapeva forse di indiscrezioni sulle indagini? Ieri la sottosegretaria non cambiava il suo pronostico. E interrogata dal Fatto rilanciava pece bollente contro il presidente della Camera: “Le sue dimissioni sono ormai inevitabili e dovute. È meglio che se ne vada adesso, dopo sarà molto peggio. Sarà troppo tardi, non ci sarà più nulla da fare. Fini nei prossimi giorni rischia di perdere qualsiasi cittadinanza politica”. Un’intervista serrata, spietata, dura: che sicuramente lascerà il segno, visto che a pronunciarla è un esponente del governo.

Scusi, sottosegretario Santanchè, lei dice: “Dopo sarà molto peggio”. “Dopo” cosa?
Dopo, quando usciranno nuovi elementi e sarà troppo tardi per rifarsi l’immagine.

Perché, ora è ancora in tempo? Sta forse offrendo un salvacondotto al presidente della Camera?
Macchè salvacondotto! Ogni minuto che passa mette Fini in una situazione più imbarazzante. Quando alla fine inoppugnabili dati di fatto lo inchioderanno, sarà chiaro che la sia risposta era piena di buchi e di menzogne.

Alla fine di che?
Alla fine delle indagini.

Torno a chiederglielo: lei sa già che cosa si prepara contro Fini?
Lo so perché me lo dice il mio buonsenso: è evidente che Fini ha mentito.

Su cosa?
Ma sulla cessione della casa di Montecarlo, è evidente! Per questo non può restare presidente della Camera. Non può dirigere seicento deputati e duemila dipendenti dello Stato.

Il sottosegretario Caliendo può restare al suo posto anche se inquisito, e lui invece no?
È la terza autorità dello Stato. E ha perso qualsiasi credibilità. Questi fatti lo inchioderanno e lo faranno sprofondare nella vergogna.

Mi scusi, sottosegretario, ma lei continua ad alludere a qualcosa di terribile e di imminente con troppa certezza.
“Ma cosa dice? Io non alludo. Io dico. Mi risponda: le pare possibile che Fini non sapesse nemmeno dove abita il cognato? Che lo abbia scoperto dai giornali? Suvvia, non ci crede nemmeno lei.

Questo giornale i suoi dubbi li ha messi per iscritto. Ma il problema è che contro di Fini c’è in atto una campagna perché ha abbandonato Berlusconi…
Ma non prendiamoci per il culo! Solo i drogati rubano in casa.

Che cosa vuole dire, scusi?
Che Fini ha sottratto dal patrimonio del suo partito dei beni che non erano suoi. Solo i tossicodipenti fanno così.

Quindi lei è certa che la casa sia di proprietà di Fini?
Quindi io sono certa che le cose non stanno come dice Fini: è evidente che lui sa chi è stato il compratore dell’appartamento.

E chi glielo ha detto? Lo sa che Genchi ha parlato di dossieraggi e di Servizi segreti?
Chi? Ma scusi. Come faceva il giovane Tulliani a sapere che An aveva una casa a Montecarlo? E come è possibile che abiti in una casa che è proprietà di una società off shore che ha comprato l’appartamento da An? Le pare una coincidenza credibile? Ancora una volta, lo ripeto: Fini non può più presiedere la Camera, non ha più nessuna credibilità politica.

Cosa dovrebbe fare?
Dovrebbe convocare una conferenza stampa e sottoporsi alle domande dei giornalisti. Verdini lo ha fatto. Lui forse ha paura?

Adesso è in ferie.
Ah, è in ferie… La verità è che Berlusconi doveva cacciarlo subito dopo l’assemblea dell’Auditorium. È stato troppo buono, è il suo vero unico difetto.

Un uomo tenero.
Non faccia ironie. È la verità. Chiunque altro sarebbe stato più duro di lui. Ha cercato fino al’ultimo una soluzione.

Sbaglio o nemmeno lei chiese di cacciarlo, allora?
Guardi, io ho rotto con Fini nel 2006, quando non avevo nessuno, tantomeno Berlusconi, a pararmi il culo…

Cosa accadde, quel giorno?
Fini mi inquisì per le mie posizioni sulla procreazione assistita. E mi destituì dalla carica di responsabile delle donne senza nessuna trafila di democrazia interna.

Cosa le disse?
Nulla. Lo appresi da un comunicato dell’Ansa.

E lei cosa fece?
Chiesi di parlargli. È un uomo freddo, anaffettivo, spietato, mi fa davvero tristezza. Vuole che glielo dica senza giri di parole? Umanamente è una merda.

Un commento britannico.
Non c’è nessun paragone con l’umanità di Silvio Berlusconi. Io lo so che voi del Fatto se potete lo colpite ogni giorno che dio manda in terra. Ma la squisitezza di Berlusconi non è paragonabile.

Mai lei queste cose gliele disse anche allora?
(sorride) Gliene dissi anche di più, di tutti i colori. Ma lui non ebbe il coraggio di controbattere. Mi diceva frasi del tipo: “resta nel partito”. Capito che coraggio?

Addirittura un Fini impacciato e timoroso.
Guardi, sempre meglio sparare in faccia.

In che senso?
Che al momento tacque. E poi si vendicò in maniera spietata e subdola, cercando di colpirmi alle spalle come donna.

Lei lo considera un maschilista?
Io lo considero un debole, un uomo poco coraggioso. Quando ho dovuto comprare una casa io ho fatto un mutuo, come tutti gli italiani. E quando ho avuto responsabilità non ho mai chiesto a nessuno di far lavorare i miei parenti.

Si riferisce alla Rai.
Certo. Quella è ancora più grave della casa a Montecarlo, se possibile. Ma le ripeto: quando uscirà fuori di chi è quella casa…

Ci risiamo. Lei lo sa già?
No-ooh. Però è certo che dietro una società off-shore ci sia qualcuno. Ripeto, approfitto anche di questa intervista: parli subito prima che sia troppo tardi.

È un messaggio in codice?
No, è un messaggio in chiaro: se Fini sarà travolto da nuove rivelazioni scomparirà dalla scena politica, sarà totalmente azzerato. Se si ritira adesso ha ancora qualche possibilità di salvare la faccia.

Questo è un avvertimento.
No. Un pronostico.

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/13/lavvertimento-della-santanche/50069/
13.08.2010


Citazione
A_M_Z
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Registrato: 3 anni fa
Post: 257
 

Fini non può più presiedere la Camera, non ha più nessuna credibilità politica.

Non che fini mi stia simpatico però che credibilità politica avrebbe Berlusconi secondo la Santanchè?


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Hassan
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Registrato: 3 anni fa
Post: 416
 

Certo che quello del Fatto che ha fatto l'intervista è un suonato.

La Santanchè da della "merda umana" ad un politico maschio, e l'intervistatore le chiede se "Fini è maschilista"...

Immaginate la scenetta a parti invertite, se un politico maschio si fosse permesso di dare della "merda umana" ad una ministra o senatrice.

Qualche anno fa scoppiò un casino della madonna perchè durante Ballarò Fassino nel pieno di un dibattito ribattè alla Prestigiacomo dicendole "il mondo è più grande della tua testa". Volarono accuse di "maschilismo" e "misoginia" per una battuta neutra contro un'avversaria politica.

Quì invece la Santanchè (che contro Fini in passato aveva già detto: "ha le palle di velluto") aggredisce duramente Fini e l'articolista le chiede se "Fini è maschilista".

Ormai viviamo in un mondo che va alla rovescia, dove non si richiede un benchè minimo rispetto di regole basilari che devono essere seguite da TUTTI. L'ipocrisia è rampante nella nostra società. Questa è la generazione figlia di quei falliti sessantottini, maschietti e femminucce di merda che hanno prodotto la situazione nella quale viviamo oggi.

Ma per fortuna che molti dei problemi attuali si attenueranno quando l'ultimo maschio e l'ultima femmina della generazione dei settantottini sarà 30 metri sotto terra.

Per fortuna non manca ancora molto, il tempo è galantuomo.

ps. preciso che mi sta sulle palle sia la Santanchè sia kippà-Fini... la mia non è una "difesa politica" nei confronti di Fini, che sarà pure una merda umana, ma è in buona compagnia (femminile) con la Santanchè nel club delle merde umane.


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dana74
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Registrato: 3 anni fa
Post: 14446
 

al fatto sono veramente incredibili, beccano Fini (evidentemente loro protetto, tra sionisti) e cominciano a fare i finti ingenui e a parlare di dossieraggio.
Pretendano di collegare le stragi del 92/93 a Berlusconi sulle sole basi di spatuzza e le dichiarazioni di Mancino che parla di cellulare israeliano in commissione di inchiesta il topo di tribunale non gli da importanza, ma presumono l'innocenza del Fini sulla casa di montecarlo.


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Eurasia
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Post: 702
 

Più che "umanamente una merda" direi umanamente un pirla... è interessante l'articolo comparso su Il foglio

La vedova arpia
E’ giusto detestare l’avida Yoko Ono: almeno quanto quel citrullo di suo marito

Un artista, prima di sposarsi, dovrebbe pensare al lungo periodo: la donna a cui sto per legarmi come gestirà la mia opera quando io non ci sarò più? Le vedove degli artisti sono le uniche mogli che hanno la possibilità di angariare i mariti pure dopo morti, e quasi sempre ne approfittano. Yoko Ono è prototipo anche lombrosiano della Vedova Arpia, cercate su Internet la recentissima esibizione al MoMa di New York, “Voice piece for soprano & wish tree” e se non vi spaventate, ditemi: di che vi spaventate? Adesso questa giapponese fanatica ha negato la firma che avrebbe portato le canzoni dei Beatles su iTunes, grande negozio della musica digitale.

Chiaramente è un problema di soldi, non si sono messi d’accordo, e chiaramente c’è chi grida allo scandalo: ostacolato l’accesso dei giovani alla musica del favoloso quartetto! A me non me ne può fregare di meno primo perché i Beatles non erano nemmeno i Beatles, secondo perché i giovani possono ascoltarli altrove (e gratis), terzo perché John Lennon si merita questo e altro. Punto primo: il critico Piero Scaruffi ha analiticamente spiegato come gli Scarafaggi fossero dei copioni senza vergogna e imitassero i Beach Boys in ogni dettaglio, dalle armonie vocali al modo di suonare il basso a quegli arrangiamenti barocchetti che sono arrivati fino a Cesare Cremonini, pari pari. Chi non ci crede ascolti “God only knows”, pubblicato dai californiani un anno prima di “Sergent Pepper”, e trasecoli.

Punto due: eMule e YouTube possono tranquillamente soddisfare la curiosità di eventuali ventenni che volessero verificare la modestia di Ringo Starr come batterista. Punto tre: Lennon poteva impalmare qualsiasi ragazza del pianeta, e se si è andato a inchiavicare con la megera nipponica è segno che se lo meritava. Yoko è la giusta punizione per aver dichiarato: “I Beatles sono più famosi di Gesù Cristo. Non so chi morirà per primo, se il rock’n’roll o il cristianesimo”. E per aver composto una canzone più citrulla di una canzone di Jovanotti: “Imagine”. Vi ricordate le parole? “Immagina non ci sia il paradiso, nessun inferno, nessuna religione, immagina che la gente viva solo il presente…”. Al di là della facile eresia è un testo da centro commerciale, perfetto per favorire gli acquisti. Io poi francamente non capisco perché qualcuno si interessi ai Beatles quando esistono gli Stones, i Groove Armada, gli Interpol.

© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Camillo Langone

Nel frattempo a Fini consiglierei la lettura di Trame delle donne di Françoise Frontisi-Ducroux

http://www.ilfoglio.it/recensioni/258


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