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Saviano - Chiedo scusa a Milano ma non sono un uomo libero


Tao
 Tao
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Lo scrittore spiega perché ha dovuto disertare il "Premiolino".

"Da quando vivo sotto scorta, i miei spostamenti sono complicatissimi"


MI ha fatto molto piacere leggere sui giornali che tra le motivazioni per cui doveva essermi conferito il Premiolino, figurava l'impegno giornalistico dimostrato con i miei reportage. Conosco assai bene questo illustre premio milanese, essendo un grande ammiratore delle firme che negli anni sono state premiate e che in molti casi considero miei maestri. Per questo, non essere riuscito a partecipare alla premiazione, è stato per me un dispiacere autentico.

Nelle ultime settimane ho cercato in ogni modo di poter partecipare alla serata, ma già da un po' di tempo era chiaro che lasciare Barcellona sarebbe stato per me impossibile. Il 27 gennaio, quando oramai le avevo provate tutte, ho scritto alla dottoressa Laura Tordin responsabile dell'ufficio Comunicazione e Affari Istituzionali della Heineken Italia che sponsorizza il premio, e, scusandomi, le dicevo esplicitamente che non sarei potuto essere presente. Le chiesi pure se c'era la possibilità di disporre di altre date, essendo io in quei giorni vincolato alle disposizioni della polizia catalana.

Da quando vivo sotto scorta, i miei spostamenti sono complicatissimi. Spesso vengono decisi all'ultimo momento e non sono modificabili. La cosa che più mi colpisce - ma dovrei farmene una ragione - è che si parla di me come se si trattasse di qualcun altro, qualcuno in tutt'altra situazione. Uno che snobba un impegno per un altro, per ragioni più o meno discutibili. Quella che sto vivendo invece - e come me, forse più di me, tutte le persone che vivono sotto protezione - non è una condizione ordinaria che ha come spiacevole effetto collaterale qualche lieve disagio.

Vivere così significa che ogni mio spostamento o ogni mio programma dev'essere deciso giorni prima. Quindi non è la mia volontà o semplicemente la mia decisione a determinare un mio spostamento. Quanto ai viaggi all'estero, vanno decisi con largo anticipo. Il mio attuale soggiorno a Barcellona era da novembre che si stava organizzando, con l'intento di concentrare in una settimana tutti gli impegni che in condizioni di normalità si sarebbero potuti distribuire nell'arco di qualche mese.

Non mi è permesso andare all'estero senza protezione, e dunque ogni mio viaggio prevede un coordinamento con le forze dell'ordine del paese ospite, coordinamento che a sua volta coinvolge ministeri, ambasciate - insomma una cosa irta di ostacoli e difficoltà. Per giunta, nello stessa serata del Premiolino, era in programma un incontro con il sindaco di Barcellona Jordi Hereu presso la sede del governo catalano per un dibattito sulla criminalità organizzata e sulle infiltrazioni mafiose in Spagna. L'emergenza criminalità qui è tangibile: il protocollo di protezione cui sono sottoposto è un meccanismo perfetto che sottostà direttamente ai "Morcillos", la polizia speciale catalana, che mi fa cambiare albergo ogni giorno.

Purtroppo mi capita spesso di voler partecipare a molte iniziative e devo dire di no, perché la gestione della mia situazione non lo consente. E poi basta un allarme all'ultimo minuto e persino impegni presi e pianificati con largo anticipo, vanno all'aria. Quindi non posso far altro che rammaricarmi di nuovo per questa nuova disavventura.

Sono però contento che il premio sia andato a una associazione umanitaria - la Società del Pane Quotidiano - che ogni giorno a Milano sfama centinaia di persone. E che sia stata premiata anche Wikipedia che è una delle realtà culturali più dinamiche, una piattaforma che serve un numero sempre crescente di utenti e che è divenuto uno strumento indispensabile per rendere accessibile il sapere soprattutto ai giovani.
Il giorno in cui tornerò un uomo libero, capace di disporre dei miei movimenti e del mio tempo, spero di riuscire a non dover più deludere nessuno. Purtroppo, però, per non so quanti anni la mia vita procede invece nell'impossibilità di decidere di me stesso.

Roberto Saviano
Fonte: www.robertosaviano.it
Link: http://www.robertosaviano.it/documenti/9947
6.02.2009


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