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Strumenti essenziali di indagine Gli Usa si “schierano” ...


Mari
 Mari
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Strumenti essenziali di indagine
Gli Usa si “schierano” contro il ddl, poi precisano

Il sottosegretario alla Giustizia americano, in Italia per commemorare Falcone, elogia il valore investigativo dell'attuale sistema messo in crisi dal disegno di legge in discussione
di Stefano Fantino

Anche gli Usa riconoscono il valore delle intercettazioni come strumento importantissimo per le indagini, schierandosi di fatto contro un ddl che ne limiterà l'uso anche sul versante giudiziario. Inizia con la dichiarazione di Lanny Breuer, Assistant Attorney General della Criminal Division di Washington, l'ennesima giornata di battaglia campale sull ddl in discussione al Senato: «Le intercettazioni sono strumenti essenziali per le indagini». Poi nel tardo pomeriggio la precisazione: nessuna invasione di campo e nessuna valutazione sulla legge in progetto, dichiarano dall'ambasciata a stelle e strisce. Rimane però, non smentita, l'affermazione su quanto di positivo emerso dalle dichiarazioni mattutine: in sostanza non si critica il ddl, ma si loda l'assoluta essenzialità delle intercettazioni.

Il vice-sottosegretario del Dipartimento Penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer è nel nostro paese per ricordare Giovanni Falcone, a 18 anni dalla sua uccisione. Intervenuto questa mattina nel corso di un incontro con la stampa presso l'ambasciata degli Stati Uniti a Roma non è mancato di intervenire sul tema caldo delle ultime «La legislazione italiana così com'è stata finora -ha sottolineato Breuer - è stata molto efficace nella lotta alla criminalità organizzata». Il richiamo alle intercettazioni è stato ancora più netto quando il sottosegretario ha detto: «Non vogliamo che succeda qualcosa che impedisca ai magistrati italiani di continuare l'ottimo lavoro svolto finora» in riferimento anche al lavoro di equipe che gli Usa e l'Italia stanno portando avanti per un persecuzione globale del crimine organizzato.

«Finora il rapporto di cooperazione tra Italia e Stati Uniti nella lotta al crimine organizzato e' stato ottimo», ha proseguito, osservando come l'Italia disponga di ottimi magistrati e investigatori. Alla base delle sue parole la consapevolezza di muoversi entro una sfera, quella criminale che «non conosce limiti» e dove «un'efficace collaborazione tra le forze dell'ordine e' essenziale per sventare e perseguire la criminalità organizzata». Il riferimento finale al livello cui è giunto il crimine organizzato ha posto l'accento sulla necessità di fornire « strumenti di indagine sempre piu' sofisticati». Non di certo depotenziare le indagini, come prevede il Ddl.

Breuer non ha lesinato un ricordo molto sentito ai giudici Falcone e Borsellino, lui, americano, che proprio oggi si trovava in Italia in vista della commemorazione della strage di Capaci. «Falcone e Borsellino hanno cambiato volto a indagini, hanno indicato un nuovo approccio che adesso stiamo attuando anche negli States sia contro i cartelli della droga messicani sia contro i
personaggi della mafia». Due devoti funzionari pubblici, per Breuer, che hanno cambiato il volto delle indagini sulle organizzazioni mafiose. Il vice-sottosegretario incontrerà il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il procuratore capo di Roma Giovanni Ferrara e il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. «Spero vivamente che la mia presenza - la presenza del Dipartimento di Giustizia statunitense - alla cerimonia di domenica dimostri al popolo italiano e in particolare alle famiglie del giudice Falcone e del giudice Borsellino che gli Stati Uniti sono impegnati a fondo, oggi come non mai, per continuare a rendere onore a quanto ci hanno insegnato nella lotta contro la criminalità organizzata».

Se la precisazione serale, «Non spetta a me entrare nel merito di decisioni politiche o giudiziarie riguardanti l'Italia», suona come una provvidenziale dichiarazione per evitare l'incidente diplomatico è anche vero che, di fatto, non smentisce affatto le dichiarazioni rese in precedenza. Se Breuer continua a sottolineare «l'ottimo lavoro fatto dalla magistratura» contro le mafie, di sicuro gran parte di esso dipende da questo essenziale strumento che sono le intercettazioni, come il politico Usa ha prontamente notato.

http://www.liberainformazione.org/news.php?newsid=11150


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