TI: BSI, quo vadis?
 
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TI: BSI, quo vadis?


vic
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http://www.gdp.ch/rubriche/economando/il-tempo-la-bsi-id103234.html

Economando
Il tempo per la BSI

di Giovanni Molo - 18 dicembre 2015

L'arresto alla fine di novembre di Esteves ha gettato un'ombra nera sulla piazza finanziaria ticinese. Il San Salvatore di Rio, l'imponente Corcovado, si e' trovato ad incombere sul Lago di Lugano. Esteves e' l'azionista di riferimento di BTG Pactual, che negli scorsi mesi aveva acquistato l'(unico) colosso bancario ticinese: BSI (*).

Nel 2007 BSI aveva rilevato il secondo peso massimo della piazza ticinese, la Gottardo: insieme, secondo le stime di allora, la nuova banca avrebbe superato la soglia dei 100 miliardi di franchi di averi in deposito. Gli scenari evocati sui media in questi giorni di un possibile acquisto di BSI da parte di una banca svizzera sarebbero fatali per la piazza ticinese. In pochi anni si passerebbe da due grosse banche ticinesi a zero. Proprio in un momento dove, dopo tanto buio, sarebbe riapparso qualche spiraglio di luce. I bilanci sulla VD (**) ci dicono infatti che non tutto e' perduto per la gestione crossborder di patrimoni italiani. Per il momento, il 74% dei patrimoni emersi sono rimasti al di fuori dei confini italiani. Molti di loro in Ticino.

Se contiamo una sanzione media del 10 %, anche sommando chi ha preso la fuga per altri lidi, le banche ticinesi hanno conservato ben oltre la meta' delle masse italiane. Poteva andare peggio. E le prospettive, senza black lists e con i rischi di liquidita' che stanno esplodendo in alcune banche italiane, potrebbero anche non essere cosi' nere.
Una vera piazza finanziaria, pero', non puo' essere solo un salottino soleggiato dove ricevere clienti italiani, o globalisti fortunati che si sono trasferiti ad Ascona o Paradiso. Deve avere, anche, centri decisionali. Solo questi ancorano in maniera certa creazione di valore aggiunto e gettiti fiscali al territorio. Una vera piazza deve disporre, poi, di tutti gli ingranaggi che formano una prestazione bancaria, e non solo dell'ultimo tassello, quello del contatto con il cliente. Il loro radicamento e' necessario per diffondere un know how capillare e diversificato sul territorio, dai servizi informatici, alle sale mercato, alla valutazione dei finanziamenti. Una vera piazza finanziaria non potrebbe esistere, infatti, senza essere sede di gruppi bancari importanti. Cosi', Zurigo non sarebbe Zurigo senza UBS, Credit Suisse o Julius Baer. E Ginevra non sarebbe Ginevra senza Lombard Odier o Pictet.

La presenza in Ticino di grandi gruppi come BSI e Gottardo ha consentito la formazione sul territorio di risorse umane e di sinergie in ambiti diversi, dalle nuove tecnologie ai fondi collettivi di investimento. Perdere, in un colpo, la tradizione delle due maggiori banche ticinesi significherebbe annullare queste prospettive. Stara' al management di BSI, se ne avra' la possibilita' e le capacita', elaborare scenari concreti per garantire, nel futuro, l'autonomia della banca. Sta pero' all'azione pubblica lasciarle il tempo necessario affinche' tutti gli scenari possibili, anche quello di una possibile quotazione, possano essere concretamente esplorati.

L'azionista di BSI, BTG Pactual, e' divenuto scomodo e impaziente. Scomodo, sotto la lente della garanzia dell'irreprensibilita'. Impaziente, perche' l'arresto, come una valanga, ha prodotto crisi di fiducia ed impellenti necessita' di liquidita'. Sta ora alle autorita' di sorveglianza mantenere il sangue freddo, e non indurre un cambiamento di azionariato frettoloso. L'ingresso di BTG Pactual in BSI e' stato valutato ed approvato dall'Autorita' di sorveglianza; ed ora, visto che non si tratta di cambiare scarpe, occorre che il prossimo passaggio sia attentamente valutato. Non ne va, solo, dei rischi di concentrazione che ne potrebbero scaturire per la piazza ticinese, ma, anche, delle sue stesse possibilita' di sopravvivenza in un contesto storico particolarmente delicato.

--
(*) Banca della Svizzera Italiana; nonostante il nome e' privata.
(**) Voluntary Disclosure del governo italiano


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mago
 mago
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Registrato: 2 anni fa
Post: 213
 

Ottimo articolo..stanno smantellando il Ticino..presto offriranno solo formaggini e merlot..gli amici confederati di oltre Gottardo la stanno facendo bene la pulizia ed i politici ticinesi sono complici..un po come questa italietta che si sta vendendo gli ultimi pezzi pregiati rimasti.


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