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TI - Mattei: Locarnesi, riprendiamoci la Navigazione


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Sfogo Mattei: "Locarnesi, riprendiamoci la Navigazione"
Il deputato di MontagnaViva punta il dito contro i privati che "vogliono tenersi la pappa e mettere al macero il resto"

Redazione - 27 giugno 2017

Non tende proprio a diminuire l'interesse verso la questione che avvolge la navigazione sul Lago Maggiore e il licenziamento, con conseguente sciopero, dei 34 dipendenti residenti in Ticino.

Germano Mattei è intervenuto una decina di giorni fa - insieme a Giorgio Pellanda e Andrea Giudici - con un'interpellanza al Consiglio di Stato (*), che chiede, tra le altre cose, di pensare a un anno di moratoria al fine di non arrivare a decisioni "affrettate e senza ritorno".

Visti gli sviluppi della dinamica, il deputato di MontagnaViva ha deciso di recarsi al Debarcadero di Locarno per incontrare gli scioperanti e alcuni sindacalisti. Sul posto, ha trovato una situazione - ci scrive - "di grande apprensione e amore per il proprio lavoro, il servizio pubblico e il turismo". Mattei ci ha poi inviato una dura riflessione su quanto sta succedendo. Il testo comincia con una stoccata al Governo e al Ministro Manuele Bertoli: "È impressionante l'imbarazzo di ieri sera nell'intervista al "quotidiano RSI" del Presidente del Governo Manuele Bertoli. Presi in contropiedi dall'Italia e pronti a vendere ai pesci cani privati il bacino svizzero? Da buon socialista si è forse accorto dell'imbroglio che si sta preparando?".

Mattei rincara poi la dose, prendendo la parte dei lavoratori: "A farne le spese sono il servizio pubblico verso il Gambarogno e i salari degli impiegati della Navigazione. Gli stessi saranno riassunti a condizioni socio economiche peggiorate, per lo meno antisociali. Fotocopia Idem di quanto è successo poco tempo addietro sul Lago di Lugano, quando i privati (un privato?) hanno defenestrato la Direzione e preso la Presidenza della Navigazione del Ceresio". Sono gli "stessi personaggi", secondo il deputato, che starebbere dietro anche a "tutto questo inghippo (imbroglio?!) sul Verbano".

Per Mattei, la soluzione al problema risiede nel passato: "Bisogna tornare al 1955 e incaricare la FART (**) ad occuparsi anche della Navigazione. Il contratto collettivo del personale della Navigazione è già oggi FART". E continua con un appello: "Locarnesi agiamo e riappropriamoci di quel che si è mal ceduto nel 1955. Non lasciamoci infinocchiare dai novelli pescecani (sembra di specie sottocenerina) che stanno inguaiando il Governo e magari anche la Confederazione".

E continua, soffermandosi sul servizio pubblico a rischio nel Gambarogno: "1 o 100 persone che ne fanno uso non fa stato. Servizio pubblico garantito rimanga. Il principio: Lago Maggiore con i soldi di Roma-Italia, Lago Ceresio responsabilità Svizzera. Ora i privati vogliono tenersi la pappa e mettere al macero il resto non redditizio! È questo che si vuole? Bicchiere più mezzo vuoto o vuoto del tutto. Pieno mai, nevvero?"

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(*) governo cantonale
(**) Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi, gestiscono i bus del Locarnese, nonche' la vetusta ferrovia transfrontaliera (chiamiamola pure tram) Locarno-Domodossola. In teoria sarebbe la via ferroviaria piu' corta che collega il Ticino alla Svizzera Romanda, via Domodossola-Sempione.


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vic
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Alternative valide ce ne sono?

E' sotto gi occhi di tutti che gli abitanti del Ticino si sono moltiplicati.
percio' pure gli abitanti rivieraschi sia del Ceresio, sia del Verbano.

Personalmente ritengo piuttosto strano, tenuto conto dell'ormai ingestibile traffico stradale, che nessuno si dia la pena di effettuare degli studi di fattibilita' anche per una navigazione non più solo turistica, ma anche di traffico lacuale vero e proprio. Sull'idea dei vaporetti di Venezia, per dire.

L'altra settimana mi sono tolto lo sfizio di percorrere in battello il Basso Ceresio da Melide a Ponte Tresa. Due ore due, ci sono volute, quando da Lugano a Ponte Tresa, col trenino ci metti meno di mezz'ora! Qualcosa coi battelli non va!
Farli gironolare a zig zag sara' interessante per i turisti, ma non per i potenziali utilizzatori "da villaggio a villaggio".

Qualcuno aveva cercato di farsi un'idea sull'introduzione di eventuali traghetti.
Ma pure qui, nulla si e' mosso.

E veniamo all'aviazione. L'aeroporto di Lugano-Agno rischia grosso con l'avvento di Alptransit. Infatti diventa piu' conveniente andare a Zurigo in treno anziche' in aereo, che tra l'altro di lascia a Kloten e non direttamente in citta'.

E allora?
Be', allora e' tempo di darsi una mossa ed indagare se non valga la pena lanciarsi nel trasporto col dirigibile. Dal punto di vista turistico sarebbe quasi l'ideale: puo' partire da qualunque prato o lago ed atterrare su qualunque prato o lago. Tenendo conto della vicina pianura padana e di tutte le citta' turistiche che comprende, mi sembra che valga la pena farci un pensierino. Tanto piu' che i turisti da noi non sono poi masse enormi di gente.

Ahime', la mentalita' e' quella che e' e non m'illudo che succeda un bel niente.

Ci senti da questo orecchio Mattei?


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