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TI: storia di ordinaria reciprocita'


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http://www.liberatv.ch/articolo/30294/una-storia-di-ordinaria-ingiustizia-multa-da-oltre-500-franchi-aver-pilotato-un-40

Cronaca
Una storia di ordinaria ingiustizia. Multa da oltre 500 franchi per aver pilotato un 40 cavalli senza patente. Ecco perche' quella legge va cambiata
Il racconto a liberatv di un giovane del Luganese rilancia il tema gia' sollevato a Berna dal consigliere nazionale Fabio Regazzi

di Marco Bazzi - 31 luglio 2015

LUGANO - Questa e' una storia assurda, una storia di ordinaria burocrazia elvetica. Ed e' una storia di iniquita', che nasce da una legge che sancisce una palese ingiustizia: verso meta' maggio un giovane del Luganese e' stato sanzionato con 530 franchi tra multa e spese amministrative per aver pilotato sul Ceresio, senza "licenza nautica" una barca con motore di 40 cavalli.
E' stato sanzionato nonostante la barca fosse immatricolata a Ponte Tresa Italia, intestata a lui e a un amico italiano, e disponesse delle necessarie coperture assicurative. Se il giovane, pur essendo cittadino svizzero, avesse avuto la residenza oltre confine, non sarebbe stato multato. Capite che qui siamo oltre il limite del buon senso...

Il ragazzo, che intende ricorrere contro la multa (e fa bene!) ha contattato liberatv per raccontare la sua disavventura, dopo aver letto il nostro articolo del 18 giugno, nel quale si riferiva di un'interrogazione al Governo federale presentata dal consigliere nazionale (*) Fabio Regazzi.

Il problema e' presto spiegato: i ticinesi che possiedono una barca con motore superiore agli 8 cavalli sono obbligati a fare la patente nautica per pilotarla sui laghi Verbano e Ceresio. Gli italiani no: possono tranquillamente entrare in territorio elvetico senza patente pilotando barche con una potenza fino a 40 cavalli. Partendo da questa palese iniquita', sancita da una convenzione italo-svizzera del 2010, Regazzi ha chiesto a Berna di cambiare le regole.

"Anch'io - racconta il giovane - come molti appassionati di pesca, avevo una 8 cavalli sul lago di Lugano, ma continuavo a vedere barche da 40 cavalli immatricolate in Italia i cui titolari non avevano alcuna licenza di navigazione. Non vedo per quale motivo io, ticinese, devo spendere 1'500 franchi tra lezioni e tutto per fare una 'patente nautica' per pilotare una barca da 40 cavalli quando in Italia, sugli stessi laghi, non e' obbligatoria".
Cosi' mi sono informato, racconta il giovane: "Ho chiamato la Polizia lacuale, la Polizia di Campione d'Italia... ho chiesto come si poteva fare per avere un 40 cavalli in regola. E ho fatto come mi avevano consigliato a Campione".

Dopo aver immatricolato a Ponte Tresa Italia una piccola barca a proprio nome e a nome di un amico italiano, il giovane ha stipulato una polizza di assicurazione che copre tutti gli eventuali danni di navigazione. E ha iniziato a usare la barca con un motore da 40 cavalli. Finche' la Polizia lacuale non l'ha fermato e sanzionato.

"Mi hanno detto che se, come cittadino svizzero, avessi avuto non solo la barca ma anche la residenza a Ponte Tresa Italia avrei potuto guidare la barca senza problemi, ma siccome risiedo in Ticino per pilotare una 40 cavalli devo avere la patente nautica, che poi non e' nemmeno una patente, e' una licenza di condurre che vale solo sui nostri laghi".

Uso la barca per andare a pesca, conclude il giovane. "E' una piccola barca, non un motoscafo. Con un motore da 40 cavalli posso muovermi velocemente sul Ceresio, con uno da 8 ci metto un'ora e mezza per andare da Agno a Lugano. Mi chiedo che senso abbiano queste restrizioni assurde".

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(*) parlamentare a Berna

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Da:
http://www.liberatv.ch/articolo/30298/permessi-e-certificati-penali-scende-campo-fabio-regazzi-io-sto-con-gobbi-e-pettina

Permessi e certificati penali, scende in campo Fabio Regazzi: "Io sto con Gobbi". E 'pettina' Lara Comi: "Abbassi i toni e si dia una regolata!"
"Comi e' partita lancia in resta nella sua personale crociata chiamando addirittura in causa l'UE". E il consigliere nazionale torna anche sulla patente nautica: "Perchee' Comi non porta il caso a Bruxxelles?"

Red. - 31 luglio 2015

GORDOLA - Il consigliere nazionale Fabio Regazzi va giu' duro e interviene nella polemica italo-svizzera sui certificati penali per frontalieri e dimoranti. Regazzi difende la misura voluta nei mesi scorsi dal ministro delle istituzioni Norman Gobbi e "pettina" l'eurodeputata Lara Comi, che non ha perso l'occasione per calare sentenze contro il Ticino (leggi qui). Io sto con Gobbi, scrive il consigliere nazionale su Facebook, e la Comi si dia una regolata.

Ecco il suo post. "Ogni estate che si rispetti ha il suo tormentone. Quest'anno a tenere banco e' la richiesta dell'estratto del casellario giudiziale per i cittadini italiani che fanno domanda di un permesso B e G voluta dal Capo del Dipartimento delle Istituzioni. Apriti cielo! L'eurodeputata Lara Comi (per altro non nuova a simili exploit) e' partita lancia in resta nella sua personale crociata chiamando addirittura in causa l'UE alla quale chiede di aprire una procedura d'infrazione contro la Svizzera.

Il mio giudizio e' chiaro: si tratta della classica 'tempesta in un bicchier d'acqua' per osteggiare una semplice misura amministrativa che ritengo del tutto legittima e per nulla vessatoria, per cui io sto dalla parte di Norman Gobbi.

Ma se davvero vogliamo parlare di provvedimenti discriminatori vorrei ricordare alla signora Comi e agli organi competenti dell'UE che la Svizzera continua ad essere presente senza validi motivi sulle black list italiane, con grave danno per i nostri operatori economici.
Per non parlare della questione della tassazione dei frontalieri, che si basa su un accordo risalente al 1974 molto piu' vantaggioso per l'Italia. Temi decisamente piu' rilevanti che sembrano pero' lasciare indifferente l'euro deputata in questione, intenta a cercare visibilita' su una questione del tutto marginale.

Se posso permettermi un consiglio, che temo non giungera' a destinazione, le suggerirei di abbassare i toni e di darsi una regolata per non peggiorare una situazione gia' di per se' tesa".

Regazzi ha anche commentato l'articolo odierno di liberatv che racconta la storia di un giovane multato per aver pilotato sul Ceresio una barca da 40 cavalli (leggi qui). E anche in questo caso tira in ballo Lara Comi. Scrive: "Purtroppo sono stato facile profeta! Spero veramente che anche grazie al mio atto parlamentare il Consiglio federale intervenga per risolvere questa iniqua disparita' di trattamento. A meno che l'eurodeputata Comi voglia portare la questione a Bruxelles (*)...".

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(*) la Comi parla a vanvera. Per dirimere i contenziosi sull'applicazione degli accordi bilaterali fra Svizzera ed UE esiste un comitato apposito, unico legittimato a prendere posizione. E deve decidere all'unanimita'! Nessuna corte UE ha altrimenti giurisdizione su questioni interne alla Svizzera che e' stato sovrano, anzi ogni cantone e' stato sovrano. Se ci sono contenziosi si possono inoltrare ricorsi, eventualmente fino ad adire al Tribunale federale. Piu' su nessuno ha nulla da dire. Men che meno la prima Comi che passa starnazzando.


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