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TI: tunnel ferroviario e rilancio economico


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http://www.caffe.ch/stories/cronaca/50511_da_alptransit_al_ltschberg_sbucano_turismo_e_lavoro/

Grandi chances in Ticino per l'apertura del tunnel del Gottardo
Da Alptransit al Loetschberg "sbucano" turismo e lavoro

di Omar Ravani - 3 maggio 2015

Ci siamo. L'anno prossimo aprira' la galleria del San Gottardo di Alptransit. Un tunnel di 57 chilometri che cambiera' radicalmente non solo la politica dei trasporti, ma la mobilita' sociale e l'economia del cantone. Per capire l'impatto di questa "rivoluzione" ferroviaria basta vedere quel che e' successo nel Vallese con la galleria del Loetschberg, le positive ricadute per il mercato immobiliare, il turismo e l'occupazione.

16 giugno 2007. S'inaugura la linea che collega Frutigen nell'Oberland bernese a Raron nell'Alto Vallese. Da quel giorno parecchie cose son cambiate, soprattutto nell'agglomerato di Briga-Visp-Naters, a ridosso del passo del Sempione che collega la Svizzera italiana con quel cantone. Da qui partono infatti i collegamenti per le piu' importanti mete turistiche alto-vallesane come, ad esempio, Zermatt o la regione di Saas Almagell. "La galleria di base del Loetschberg ha comportato soprattutto un aumento del turismo giornaliero - dice Stephanie Carruzzo di Vallese turismo -. Negli ultimi anni abbiamo registrato un incremento di 5.600 persone al giorno che vengono qui e poi fanno ritorno a casa in giornata. I pernottamenti negli alberghi invece non sono aumentati, ma di fatto si e' compensata la diminuzione che ci sarebbe stata a causa alla crisi economica".

Del tunnel non ha beneficiato solo l'industria alberghiera, ma anche il mercato immobiliare. "C'e' stato un deciso aumento delle persone che hanno scelto il nostro cantone come luogo dove abitare - sottolinea Vincent Hertig, segretario della Camera immobiliare vallesana -. E questo grazie alla riduzione dei tempi di percorrenza dal Vallese a Berna". Dal 2007, partendo da Sion, in treno ci si impiega infatti meno di un'ora e mezza. E cosi' un vallesano ha la possibilita' di lavorare nella capitale federale senza essere obbligato a cambiare domicilio. "Le residenze secondarie invece non sono aumentate - precisa Hertig -. Segno che molti hanno scelto il Vallese come residenza stabile, dando vita cosi' ad un ottimo sviluppo del mercato immobiliare".

Un fermento che trova conferma anche nel traffico dei passeggeri registrato dalle Ferrovie federali. Dal 2007 l'occupazione delle carrozze e' aumentata del 74%. Si tratta in parte anche di viaggiatori che vogliono utilizzare meglio il loro tempo libero. L'effetto e' stato una diminuzione del traffico sulle strade del cantone, sulle quali ogni giorno si contano 320 veicoli in meno rispetto a prima. In pratica, grazie alla galleria del Loetschberg, i vallesani si sono risparmiati circa 15 milioni di chilometri l'anno di strada.

Meno traffico significa piu' tranquillita', piu' qualita' di vita, piu' gente disposta a stabilirsi definitivamente nella regione. E non solo per godersi la pensione. "Sono molte le famiglie giovani con figli piccoli che scelgono di vivere in Vallese - continua Hertig -. Anche se non ci sono dati che indichino un legame diretto, l'impressione e' che l'incremento demografico della regione di Visp sia da ricondurre proprio all'apertura della galleria di base". Infatti, la popolazione dell'agglomerato alto-vallesano e' aumentata del 15%.

Un altro aspetto interessante riguarda l'aumento dell'occupazione che e' anche riconducibile all'indotto generato dalla galleria. I posti di lavoro sono aumentati e l'incremento maggiore si e' avuto nella sanita' e nell'istruzione, come pure nell'amministrazione. Oltre che in queste attivita', si e' registrata una crescita degli impieghi in tutto il settore che gravita attorno all'albergheria, sebbene il mercato turistico, assai fluido, potrebbe conoscere una flessione nei prossimi anni.

Insomma, per il Vallese l'apertura della galleria si e' rivelata una grande opportunita' economica e lo stesso potrebbe accadere anche al Sud delle Alpi. "Mi auguro che i ticinesi sappiano raccogliere la sfida e sfruttare tutte le possibilita' come abbiamo fatto noi - conclude Hertig -. Grazie alla vicinanza di centri importanti come Lucerna e Zurigo, l'apertura del tunnel del Gottardo potrebbe rivelarsi una grandissima occasione per rilanciare l'economia".

-- C'e' altro in ballo in Ticino --

Dunque la politica dei trasporti della Svizzera ha puntato molto sull'attraversamento delle Alpi con delle gallerie ferroviarie dette di base, cioe' scavate in basso e non piu' in alto come si faceva un secolo fa. In questo modo si fanno circolare treni di pianura anziche' di montagna e si scaricano le autostrade ormai sature di traffico, soprattutto di camion pesanti.

Siccome l'idea del traforo di base del San Gottardo non sarebbe passata in parlamento, si trovo' un compromesso realizzando un'opera transalpina con due rami: il Loetschberg-Sempione ad ovest, che avrebbe raccolto consensi fra i parlamentari romandi e bernesi; il San Gottardo-Ceneri piu' ad est che avrebbe raccolto consensi fra i parlamentari zurighesi, della Svizzera centrale e dei Grigioni (anche se questo cantone aveva spinto per il traforo dello Spluga, proposta poi accantonata). Ai parlamentari basilesi andava bene la doppia soluzione.

Cosi' alla fine arrivo' l'ok politico per realizzare un'impresa che si rivelo' un vero toccasana anticongiunturale, in vero spirito keynesiano, sebbene nessuno parlasse di questo aspetto. Aspetto che s'e' fatto notevolmente sentire anche fuori dai confini, perche' il lavoro creato, un'immensa quantita' di lavoro e' andato a beneficio fin giu' in Sudafrica. Anche l'Italia ha beneficiato di immense quantita' di lavoro, ma i suoi politici, mai di scarso valore come oggi, fan finta di non saperlo. Per essere chiari, l'UE non ha messo mezzo centesimo per sostenere finanziariamente questa infrastruttura non da poco. Colpa anche del governo svizzero, anch'esso di levatura inferiore rispetto a quello che realizzo' nel 1800 sia il traforo del Sempione che quello del Gottardo. Allora opere davvero pionieristiche, a cui parteciparono con somme notevoli sia il neo-nato stato italiano, sia quello francese. Per convincere il governo di Cavour della bonta' del traforo del Gottardo anche per il Norditalia, venne inviato in pianta stabile a Torino il consigliere federale uscente Giovan Battista Pioda, uomo di notevole intelletto e forza persuasiva, che pian piano riusci' a far passare il messaggio. Insomma nell'Ottocento per discutere con l'Italia si inviavano emissari italofoni (e di gran levatura). Oggi inviano delegazioni stile mordi e fuggi, che parlano inglese. Una carnevalata gia' questo fatto. Senza contare la levatura scarsa da ambedue le parti.

L'impatto di Alptransit sul Ticino sara' di natura diversa che in Vallese. O meglio ci sara' un elemento in piu' che andra' a modificare la struttura territoriale e sociale del cantone. L'elemento in piu' e' la galleria di base del Monte Ceneri. Montagna non alta, ma che da sempre ha fatto da spartiacque, anche mentale, fra Sopra e Sottoceneri. Con il nuovo tunnel di base si realizzera' il concetto di citta' diffusa su tutto il cantone, perche' i principali agglomerati urbani saranno uniti fra loro per ferrovia da una distanza di una decina di minuti. Lugano, Mendrisio, Bellinzona, Locarno diverranno l'uno un quartiere dell'altro. Il territorio non sta a guardare e si prepara alla nuova situazione con le aggregazioni comunali, che si spera daranno un impulso di efficienza e nuova progettualita' alle amministrazioni locali.

Ma c'e' un altro fattore, diciamo cosi' sociologico. L'avvicinarsi a Lucerna e Zurigo rappresenta anche un avvicinarsi di tipo culturale. A mio avviso e' un bene ribilanciare i pesi culturali. L'influenza da sud sta diventando piuttosto nefasta. E' sotto gli occhi di tutti il
degrado del mercato del lavoro, quello della criminalita' d'importazione e pure quello di una mentalita' imprenditoriale da rapina furbesca. Un po' di sano pragmatismo tedesco puo' far solo bene al Ticino. D'altronde gia' abituato ad una sostanziosa presenza tedescofona. L'albergheria ticinese, a ben guardare, venne lanciata oltre un secolo fa soprattutto da svizzeri tedeschi. Che si sono cosi' trapiantati a sud, e i cui discendenti parlano oggi italiano come tutti gli altri. Il Locarnese e' per tradizione terra di forte presenza tedescofona, perfino germanica. Si pensi al movimeno anarcoide del Monte Verita'. Il cui ricordo oggi viene sfruttato come calamita turistica, grazie anche all'apporto del politecnico di Zurigo che vi realizza regolarmente una serie di congressi scientifici. Se il Ticino dovesse diventare un quartiere di Zurigo, oltre che di Milano, sarebbe un bene. Proprio per una questione culturale e di coesione nazionale. Comunque sia, guardandomi in giro non vedo gente tedesca residente del livello di Hermann Hesse, Max Horckheimer, Gerhart Hauptmann. Nemmeno un Max Frisch vedo in giro. Anche questo qualcosa vorra' pur dire.

Insomma l'effetto Alptransit e' probabile che travalichera' il puro aspetto del trasporto delle merci su rotaia anziche' su strada e indurra' effetti collaterali sulla societa' perche' ne influenzera' le modalita' aggregative, coinvolgendo anche culture diverse.

E' una situazione completamente diversa da quella della Val di Susa in Piemonte. Oserei dire quasi capovolta. In entrambi i casi la popolazione e' convinta di quello che sostiene. L'unica differenza e' che per Alptransit governo e popolazione marciano nella stessa direzione, in val di Susa no. Ah gia', c'e' la questione della sovranita'. In Svizzera per definizione il sovrano e' (per ora) il popolo. In val di Susa pare proprio di no.


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