Trattati Europei e ...
 
Notifiche
Cancella tutti

Trattati Europei e gioco truccato


Maria Stella
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1429
Topic starter  

Appunti riguardanti una riflessione fra amici sui trattati e sulla possibilità che essi siano proficui e duraturi.

Un trattato durerà tanto più a lungo quanto più sarà condiviso e non "subìto" dal più debole che lo percepisca come una imposizione necessaria.

Perchè un patto sia davvero utile alle parti necessitano: trasparenza delle regole, comprensibilità e certezza, regole che valgono per qualsiasi accordo.. non ultimo quello fra singolo Stato e cittadini, oltre che ovviamente agli accordi fra Stati.

In ogni accordo inevitabilmente ci sarà una parte più forte... e perchè l'accordo non venga prima o poi rigettato non bisogna lasciare alla parte più forte scappatoie per barare al gioco.

Il perchè è lampante: ne nascerebbero risentimenti insanabili e si distruggerebbero le basi su cui poggia il sistema politico. Ebbene cosa sta succedendo oggi a livello nazionale e nei rapporti fra Stati Europei? Basta pensarci un pochino..

1)il nostro Stato si sta comportando secondo il semplicissimo schema su esposto?Il gioco vi sembra non truccato?

2) il tentativo di fare una Europa Unita si è basato e si basa sullo stesso semplicissimo schema? Vi sembre che il gioco fra i vari Stati sia non truccato?

Se rispondete NO alle due domandine comprenderete anche che al momento non c'è alcuna via di uscita dalla crisi economica e sociale che stiamo subendo, è voluta fortemente voluta dal potere dominante che nella storia dell'uomo ha sempre avuto necessità per dominare, di guerre, crisi, terrore.

Siamo al tutti contro tutti, come era logico aspettarsi data la mancanza di solide basi, radici ,interessi comuni, sia nello Stato Italia sconquassato dall'interno, da fuoco amico direi, e da una guerra civile mantenuta viva ad arte le oltre 60 anni permettendo di tenere in vita le categorie di "amico /nemico", un limite immenso per la stabilizzazione di un Paese economicamente forte, sia per l'Europa , nata sulla base di trattati internazionali non inter pares ma con la logica del vincitore che assoggetta il vinto per trarne profitto, e del vinto che logicamente cova il rancore.

Questa logica vuole, per esercitare al meglio il Potere, popoli divisi, ostili gli uni agli altri, secondo il vecchio principio divide et impera; principio vecchio appunto, e pieno di falle , abusato e quindi ormai logoro.

Ma una certezza ci consola e dona speranza: il mutamento dei tempi è inarrestabile, rallentabile, ma inarrestabile.. più di tanto la natura dell'uomo non la puoi stravolgere, e se è vero che dobbiamo sempre avere uno sguardo al passato è anche vero che non dobbiamo perdere di vista il presente , guardando bene dove "mettiamo i piedi" .. intendo: guardiamo come gira il mondo intorno a noi.. non tutto è prevedibile e dominabile, per fortuna, l'uomo è creatura limitata, ma mai prevedibile al 100%. Quelli che detengono il potere e che si autodefiniscono illuminati, sono uomini e donne come noi, sono ricchi e spaventati, dalla logica dei numeri: siamo tanti tantissimi, loro ci hanno diviso, portato in guerra nei secoli, decimati, riportati indietro ogni volta che si alzava troppo la testa, armare, distruggere, seppellire morti, ricostruire.. i poveri riprendevano la loro lotta per conquistare un minimo di benessere, i ricchi aumentavano nella ricostruzione e nei nuovi patti, la ricchezza.

Una gran comodità le guerre, si prendevano i figli dei poveri a fare da bassa forza, e li si sbatteva al fronte riempendoli di concetti tipo patria, eroismo ecc... dietro c'era il potere economico che tirava le fila, l'industria bellica, quella chimica.. e questo in sostanza da sempre.

I tempi cambiano, i giovani sono eroi già se si laureano e trovano un lavoro, i figli dei poveri hanno gli strumenti per essere informati, sanno bene chi e cosa c'è dietro le guerre.. il giocattolo è usurato ed allora.. arriva un altro tipo di guerra, il potere cambia maschera e Pasolini lo registra puntualmente in "Il potere senza volto", da pagine corsare

Un potere che ci ha saputo circuire , ha giocato con noi come il ragno con la mosca e continua: dapprima fu il consumismo, l'illusione di un benessere diffuso, la spinta a spendere, ai mutui /truffa , al debito. Oggi cosa si cerca di propagandare ? Quale nuova forma di edonismo dopo il consumo? A cosa i pinocchi umani sono sensibili? Oggi forse hanno deciso di regalarci la libertà senza freni , sessuale, etica, morale... basta che si rinunci a quella monetaria, economica, ed al desiderio insito nell'uomo, di migliorare le proprie condizioni di vita, anche per i propri figli, chi sa, lo vedremo meglio presto verso quale tipo di totalitarismo ci condurranno.

Da " il Potere senza volto" Pasolini

Conosco, anche perché le vedo e le vivo, alcune caratteristiche di questo nuovo Potere ancora senza volto: per esempio il suo rifiuto del vecchio sanfedismo e del vecchio clericalismo, la sua decisione di abbandonare la Chiesa, la sua determinazione (coronata da successo) di trasformare contadini e sottoproletari in piccoli borghesi, e soprattutto la sua smania, per così dire cosmica, di attuare fino in fondo lo “Sviluppo”: produrre e consumare.

L’identikit di questo volto ancora bianco del nuovo Potere attribuisce vagamente ad esso dei tratti “moderati”, dovuti alla tolleranza e a una ideologia edonistica perfettamente autosufficiente; ma anche dei tratti feroci e sostanzialmente repressivi: la tolleranza è infatti falsa, perché in realtà nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore; e quanto all’edonismo, esso nasconde evidentemente una decisione a preordinare tutto con una spietatezza che la storia non ha mai conosciuto. Dunque questo nuovo Potere non ancora rappresentato da nessuno e dovuto a una «mutazione» della classe dominante, è in realtà – se proprio vogliamo conservare la vecchia terminologia – una forma “totale” di fascismo. Ma questo Potere ha anche “omologato” culturalmente l’Italia: si tratta dunque di un’omologazione repressiva, pur se ottenuta attraverso l’imposizione dell’edonismo e della joie de vivre. La strategia della tensione è una spia, anche se sostanzialmente anacronistica, di tutto questo.

http://www.maristaurru.com/index.php/Articoli/Il-Tarlo-Perche-la-attuale-crisi-economica-e-sociale-e-senza-via-di-uscita.html


Citazione
Condividi: