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Travaglio - Amato medicinale Giuliani


Tao
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Incontro all’aeroporto un giovane sottufficiale della Guardia di Finanza di Napoli. Ha in mano i giornali con i titoloni su sicurezza, legalità e tolleranza zero. Mi riconosce e si mette a ridere: “Se sapesse come lavoriamo noi delle Fiamme Gialle, si metterebbe a ridere anche lei. Io, per fare i pedinamenti e gli appostamenti che mi ordina il magistrato, e che se vanno a buon fine fanno recuperare fior di soldoni, devo usare la mia auto privata e naturalmente pagarmi la benzina: per tutta la mia squadra, abbiamo sì e no tre macchine, ovviamente senza un euro per il carburante. Ora ci hanno autorizzati a noleggiarle, così possiamo mettere i costi in conto al ministero. E parlano di tolleranza zero: ma ci prendono per il culo?”.

Lo saluto con un invito a resistere e mi rituffo nella lettura dei giornali. “I sindaci invocano poteri di polizia” (li hanno già, sono i capi della polizia municipale, ma forse non lo sanno).
“Mastella chiede certezza della pena”, lui che non ha ancora abolito l’ex Cirielli che regala ogni anno la prescrizione abbreviata a centinaia di migliaia di colpevoli (l’ottimo sottosegretario Ligotti mi scrive che c’è un ddl in cantiere: ma qui ci vorrebbe un decreto, vista l’urgenza della materia).

Mastella emette una nota scombicchierata (subito elogiata da Sofri sul Foglio) per dire l’indulto non c’entra con la strage di Treviso: infatti “solo uno” dei due presunti killer albanesi ne aveva beneficiato, e solo dopo aver espiato la pena per stupro (reato escluso dall’indulto): insomma, l’indulto ha coperto “la condanna relativa ad altri delitti contemplati nell’indulto”. Saran contenti i famigliari dei due coniugi assassinati, nell’apprendere che, sì, il presunto killer è uscito 3 anni prima, che senza l’indulto non avrebbe potuto uccidere, però l’indulto gli ha scontato i 3 anni di pena relativi ad altri reati e non allo stupro, la cui pena si sconta per prima. Il risultato non cambia, ma sono soddisfazioni. Amato avverte che la caccia a lavavetri, ambulanti e graffitari (ultima pericolosissima categoria criminale scoperta dal Rudy Giuliani de noantri) serve a “prevenire una svolta fascista”: come dire, diventiamo un po’ fascisti anche noi, così bruciamo sul tempo i fascisti quelli veri. Geniale. Poi, per fortuna, una parola di buonsenso: le interviste di Cacciari e Parisi al Corriere.

Dice Parisi: “Può proporre il rispetto della legge chi dà credibilmente prova di rispettare le proprie, di leggi. Ma con quale coraggio i partiti che trasgrediscono le regole che essi stessi si sono dati possono chiedere il rispetto delle leggi? Prima di occuparsi di lavavetri e imbrattamuri, bisognerebbe chieder conto ai partiti del mercato delle tessere, dei congressi truccati e dell’aggiramento del finanziamento pubblico”. Parisi non lo dice, ma prima di diventare sindaco Rudy Giuliani era procuratore di New York e arrestava i boss della mafia e i capi della Borsa di Wall Street: per questo fu credibile quando passò ai casseur e ai barboni. “Giuliani” Amato, invece, viene dal Psi di Craxi e compagnia bella: non proprio una culla di legalità. Il fatto è che, come dice Cacciari, “in materia di sicurezza la sinistra è vittima dell’infezione berlusconiana. Sceglie una politica vuota, fatta di grida, di muscoli gonfiati che non risolvono nulla, ma creano un bel dibattito e fanno il solletico alle parti basse della gente. Demagogia che fa bene alla popolarità”. L’altro sistema per garantire sicurezza, legalità e tolleranza zero è più lungo, faticoso, dispendioso e oscuro: il sistema della politica, che è - o dovrebbe essere - l’arte di risolvere i problemi. Prima se ne indagano le cause, poi si adottano le soluzioni ad hoc. Da anni i magistrati impegnati sulla criminalità di strada chiedono di prelevare le impronte agl’immigrati, per avere un riferimento certo all’identità e alla nazionalità, e di collegare poi il materiale raccolto con una banca dati sintonizzata con un casellario giudiziario finalmente efficiente e aggiornato. Così si potrebbe distinguere tra chi viene in Italia per lavorare e chi sbarca per delinquere. Ancora l’altroieri il procuratore di Venezia Vittorio Borraccetti, uomo tutt’altro che di destra, insisteva sul prelievo di impronte e Dna a tutti, stranieri e - per evitare sospetti di xenofobia - italiani. Non c’è bisogno di nuove leggi: basta applicare con investimenti adeguati il testo unico di PS, in vigore da 50 anni. E’ tanto difficile provvedere, esimio Giuliani Amato?

Marco Travaglio
Fonte: www.unita.it
8.09.07


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