trivelle si, trivel...
 
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trivelle si, trivelle no

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Delle trivelle possiamo fare a meno

da http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/


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Matt-e-Tatty
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La solita propaganda.

Si parla di metano soprattutto, se si fa riferimento al referendum.

Il petrolio (con tutti i suoi danni annessi) lo estraggono sulla terraferma in Italia, e non è argomento di referendum.

Un altra cosa che non è oggetto di referendum, sono le trivellazioni oltre le 12 miglia. in caso di sversamento di petrolio a mare non cambierebbe nulla.

Ma fate come vi pare... tanto siamo fregati in ogni caso. Quello che sto vedendo è un grande dogmatismo da parte dei no triv , votate no (si) a prescindere , per partito preso ma non avete capito un cazzo (come al solito)! Il referendum , così com'è è una tagliola : se dovessero vincere i si saremmo nella merda , in mano a chi detiene e commercia l'energia al mondo , arriveranno più petroliere, con i rischi ambientali elevati alla ennesima potenza e avremo il pericolo sui nostri mari, pagheremo i costi degli impianti fermati anzitempo e forse verranno fatti nuovi buchi più a largo quando si rialzerà il prezzo dell'energia. Se vinceranno i no saremo nella merda come ora, alla mercè delle compagnie straniere , con delle royalties da ridere, e continueremo a pagare l'energia al massimo prezzo.


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Matt-e-Tatty,
perché ha un orizzonte così buio?
La foto potrebbe leggersi anche in modo ironico o provocatorio.
Data la mia età anagrafica ho assistito alla nascita ed alla morte di numerosi referendum che hanno sempre avuto un'unica fine ingloriosa ad iniziare con quello tra monarchia e repubblica.
Si può votare si o no. si può raggiungere il quorum o meno, alla fine il risultato lo si conosce ex ante, naturalmente da chi tira le corde, potrebbe però, lei, acquistare il tavolino di Prodi.


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spadaccinonero
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@matt

comunque vada è una presa in giro

io voterò si perché non voglio dare altri soldi a uno stato che se ne frega degli italiani mentre elargisce l'impensabile a sedicenti rifugiati...


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Matt-e-Tatty
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A me questa storia ricorda tanto il periodo di mani pulite. Accuse di ruberie varie mazzette etc. Vere o almeno verosimili ma ad orologeria e come scusante per vendere tutta la nostra roba. I media che ci spiegavano gli enormi vantaggi del privato sul pubblico sprecone è inefficiente, Poggiolini con il puff imbottito.
Oggi abbiamo lo scandalo Guidi per un appalto da ben 2,5 milioni (capirai ) i pozzi sulla terraferma ( che nulla c'entrano con il referendum ) e presunti pericoli di sversamento a mare di idrocarburi (mentre il referendum tratta pozzi esistenti e in uso quasi tutti di metano ). I media inoltre glissano sul fatto che le petroliere hanno fatto danni nel mediterraneo, che poi dovremo pagare gli ammortamenti degli impianti che facciamo chiudere più i danni, che rimarranno le piattaforme a largo ugualmente pericolose (se per estrazione di olio, per il metano il problema non sussiste ), e nessuno spiega le implicazioni economiche per il paese, sul costo dell'energia,sui costi come disoccupazione. Da questo punto di vista trovo analogie anche con l'€ e i trattati europei, anche in quel caso ci fu un difetto di comunicazione, era una gran bella cosa ma dei dettagli dell'affarone non sapeva un cazzo nessuno.


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Matt-e-Tatty
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Pure Repubblica oggi mi spiega del rischio terremoti connesso alla fatturazione idraulica http://www.repubblica.it/ambiente/2015/04/24/news/usa_fracking_terremoti-112748394/
roba da complotista solo qualche anno fa quando venne giù mezza Emilia ma con tempismo perfetto si sono ravveduti. E si parla sempre di pozzi di metano nel mare, non di fracking. Io dico che se tutta sta gente si prende la briga di dirmi cosa devo fare il 17 non lo fa perché tiene alla mia salute.


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spadaccinonero
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@matt

anni fa lavorai in un albergo in Basilicata vicino a dei pozzi...

solo gli ingegneri erano italiani, tutti gli altri erano immigrati...

quindi degli eventuali danni sull'occupazione non mi preoccuperei

e soprattutto, di quanti lavoratori parliamo?

10 miliardi?

😆


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A me questa storia ricorda tanto il periodo di mani pulite. Accuse di ruberie varie mazzette etc. Vere o almeno verosimili ma ad orologeria e come scusante per vendere tutta la nostra roba. I media che ci spiegavano gli enormi vantaggi del privato sul pubblico sprecone è inefficiente, Poggiolini con il puff imbottito.
Oggi abbiamo lo scandalo Guidi per un appalto da ben 2,5 milioni (capirai ) i pozzi sulla terraferma ( che nulla c'entrano con il referendum ) e presunti pericoli di sversamento a mare di idrocarburi (mentre il referendum tratta pozzi esistenti e in uso quasi tutti di metano ). I media inoltre glissano sul fatto che le petroliere hanno fatto danni nel mediterraneo, che poi dovremo pagare gli ammortamenti degli impianti che facciamo chiudere più i danni, che rimarranno le piattaforme a largo ugualmente pericolose (se per estrazione di olio, per il metano il problema non sussiste ), e nessuno spiega le implicazioni economiche per il paese, sul costo dell'energia,sui costi come disoccupazione. Da questo punto di vista trovo analogie anche con l'€ e i trattati europei, anche in quel caso ci fu un difetto di comunicazione, era una gran bella cosa ma dei dettagli dell'affarone non sapeva un cazzo nessuno.

Lei è di vecchia data come presenza in quest'albergo, quindi dovrebbe aver letto oltre alle mie proposte anche quelle di P. Barnard e di Carlo Bertani risolutrici dei suoi dubbi.
Dovrebbe aver ammucchiato una certa esperienza perciò non capisco perché rifiuta a priori la considerazione che le ho proposto nel mio precedente commento: è tutto scritto.
Perché continuare a farsi abbindolare dagli yankee e dagli albioni?
Per quanto ancora?


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Matt-e-Tatty
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@matt

anni fa lavorai in un albergo in Basilicata vicino a dei pozzi...

solo gli ingegneri erano italiani, tutti gli altri erano immigrati...

quindi degli eventuali danni sull'occupazione non mi preoccuperei

e soprattutto, di quanti lavoratori parliamo?

10 miliardi?

😆

Parecchie migliaia. Tutte le zone di Comacchio, Codigoro, zone storicamente povere e isolate della Romagna vivono molto di queste cose. Storicamente erano poco popolose, malariche, e nel 900 andarono in crisi anche maggiore quando bonificarono le paludi. Dovevano passare da pescatori di anguille e intrecciatori di canestri a coltivatori, in teoria, ma le nuove terre erano salate, fanno un po di cereale. L'attività che in buona parte salvò quelle zone è quella connessa agli idrocarburi. Oltre al petrolchimico si specializzarono nella costruzione di piattaforme, oleodotti, grandi opere a mare in genere. la gente non lo sa ma siamo forti in quel settore, lo avrebbero costruito maestranze di quelle zone il south stream, anche la mano d'opera per il MOSE.

E poi cose centra se ci lavorano anche degli immigrati, è tutta gente che se non lavora in qualche modo deve campare, paghiamo tutti quando qualcuno rimane a casa, come pagheremo ammortamenti e mancati guadagni per i pozzi che chiuderanno (di metano).


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Matt-e-Tatty
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A me questa storia ricorda tanto il periodo di mani pulite. Accuse di ruberie varie mazzette etc. Vere o almeno verosimili ma ad orologeria e come scusante per vendere tutta la nostra roba. I media che ci spiegavano gli enormi vantaggi del privato sul pubblico sprecone è inefficiente, Poggiolini con il puff imbottito.
Oggi abbiamo lo scandalo Guidi per un appalto da ben 2,5 milioni (capirai ) i pozzi sulla terraferma ( che nulla c'entrano con il referendum ) e presunti pericoli di sversamento a mare di idrocarburi (mentre il referendum tratta pozzi esistenti e in uso quasi tutti di metano ). I media inoltre glissano sul fatto che le petroliere hanno fatto danni nel mediterraneo, che poi dovremo pagare gli ammortamenti degli impianti che facciamo chiudere più i danni, che rimarranno le piattaforme a largo ugualmente pericolose (se per estrazione di olio, per il metano il problema non sussiste ), e nessuno spiega le implicazioni economiche per il paese, sul costo dell'energia,sui costi come disoccupazione. Da questo punto di vista trovo analogie anche con l'€ e i trattati europei, anche in quel caso ci fu un difetto di comunicazione, era una gran bella cosa ma dei dettagli dell'affarone non sapeva un cazzo nessuno.

Lei è di vecchia data come presenza in quest'albergo, quindi dovrebbe aver letto oltre alle mie proposte anche quelle di P. Barnard e di Carlo Bertani risolutrici dei suoi dubbi.
Dovrebbe aver ammucchiato una certa esperienza perciò non capisco perché rifiuta a priori la considerazione che le ho proposto nel mio precedente commento: è tutto scritto.
Perché continuare a farsi abbindolare dagli yankee e dagli albioni?
Per quanto ancora?

Non ho letto le sue proposte, perdoni, nemmeno quelle di Barnard. Bertani invece lo ho letto molto in passato, persona per molti versi affine al sottoscritto, sostenitore delle fonti rinnovabili.
Il fatto è che questa storia non ha a che fare con le rinnovabili. Pozzi esistenti di metano che verranno chiusi, questo è l'oggetto del contendere.
Le rinnovabili devono andare avanti ma ciò non toglie che abbiamo bisogno degli idrocarburi e ne avremo bisogno per molti decenni. Compreremo il metano russo pagando l'obolo ai tedeschi, accollandoci anche i danni e il mantenimento dei disoccupati. Bertani è un marinaio per passione, un velista, ed è simpatico. Ma non sa un cazzo di energia, ipotizza grandi campi eolici offshore che attualmente non ci sono e che vengono osteggiati dagli ambientalisti, in passato sosteneva che con 3 campi eolici si sarebbe potuto produrre a ciclo quasi continuo, che quando c'è calma di vento da una parte questo poi soffia da un'altra... ma Bertani non sa un cazzo nemmeno di trasporto dell'energia.
Ha delle idee poetiche, il ritorno alla vela, navi ibride etc. Quando dai cantieri Ansaldo uscirà la prima porta container a vela ne riparleremo. Non ce l'ho con Bertani figuriamoci, lo capisco, io fantastico di dirigibili fotovoltaici e per gioco sto rendendo sempre più energicamente autonoma casa mia, ma i velieri commerciali come i dirigibili fotovoltaici, come i treni che vanno con la pipì, sono tutta roba che fino a che non la progetti, non la sviluppi, va bene per i romanzi di un novello Verne.

Intanto il 30% dell'industria italiana è spartito, e l'opera continua tra i plausi di un popolo che va a votare cose di cui non conosce niente.
Le cosiddette trivelle non verranno fermate da questo referendum, verranno chiusi pozzi di metano già fatti che stanno producendo, verranno lasciati i pozzi di petrolio sulla terraferma, quelli per cui ce la menano di votare SI al referendum, e i francesi nel frattempo sono diventati proprietari di tratti di mare davanti alle nostre coste, in cui faranno i loro buchi, con il loro personale e le loro piattaforme, questa la realtà.
Treni a pipì non pervenuti, i velieri nemmeno, solo l'Amerigo Vespucci, la deriva che ha restaurato Bertani e il catamarano di un mio amico.
Rubbia parla di fratturazione del metano... idrogeno forse finalmente a basso costo, e carbonio come materiale di risulta, utilizzabile per altri scopi.
Siam messi come i drogati, dobbiamo andare a supplicare la nostre dose di metano dai noti spacciatori: Merkel "la viscida" e Ollande "il laido", ci stanzieranno "gli aiuti umanitari" come in Africa tra un po, povera Italia.


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spadaccinonero
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@matt

anni fa lavorai in un albergo in Basilicata vicino a dei pozzi...

solo gli ingegneri erano italiani, tutti gli altri erano immigrati...

quindi degli eventuali danni sull'occupazione non mi preoccuperei

e soprattutto, di quanti lavoratori parliamo?

10 miliardi?

😆

Parecchie migliaia. Tutte le zone di Comacchio, Codigoro, zone storicamente povere e isolate della Romagna vivono molto di queste cose. Storicamente erano poco popolose, malariche, e nel 900 andarono in crisi anche maggiore quando bonificarono le paludi. Dovevano passare da pescatori di anguille e intrecciatori di canestri a coltivatori, in teoria, ma le nuove terre erano salate, fanno un po di cereale. L'attività che in buona parte salvò quelle zone è quella connessa agli idrocarburi. Oltre al petrolchimico si specializzarono nella costruzione di piattaforme, oleodotti, grandi opere a mare in genere. la gente non lo sa ma siamo forti in quel settore, lo avrebbero costruito maestranze di quelle zone il south stream, anche la mano d'opera per il MOSE.

E poi cose centra se ci lavorano anche degli immigrati, è tutta gente che se non lavora in qualche modo deve campare, paghiamo tutti quando qualcuno rimane a casa, come pagheremo ammortamenti e mancati guadagni per i pozzi che chiuderanno (di metano).

matt

non conosco la realtà emiliana, in Basilicata vidi principalmente immigrati...

se non lavorano potrebbero pure tornare da dove sono venuti, non mi sembra che altrove si preoccupino degli Italiani disoccupati che arrivano persino a suicidarsi

considerando come stanno andando le cose meglio che cada tutto il prima possibile, tamponare qui e là provvede solo a tenere in piedi tutto il marcio sistema


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Matt-e-Tatty
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Un bel modo di ragionare, come fosse roba d'altri. Per fortuna non la pensavano come te nel passaggio da fascismo a repubblica; anche all'epoca per molti occorreva dare un taglio con il passato, ma le infrastrutture che erano state costruite non si sognò nessuno di smantellarle, si limitarono a scalpellare particolari estetici come bassorilievi, fasci, fontane, statue, simboli.
C'è una differenza tra gli uomini di allora e quelli oggi, erano cresciuti mangiando un pane più secco, lo sapevano che la strada era in salita.
Infatti le cose, sputando sangue le costruivano, oggi il trend è sfasciare, chiudere, le cronache locali sono piene delle dipartite delle aziende che hanno fatto la fortuna degli italiani.
Mi sa che non è solo Babuskin che aspetta paziente con il naso per aria, se per caso si sente l'odore della rivoluzione.

Povero Mattei, con la fine che hai fatto spero tu non possa leggerle queste cose.


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spadaccinonero
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Un bel modo di ragionare, come fosse roba d'altri. Per fortuna non la pensavano come te nel passaggio da fascismo a repubblica; anche all'epoca per molti occorreva dare un taglio con il passato, ma le infrastrutture che erano state costruite non si sognò nessuno di smantellarle, si limitarono a scalpellare particolari estetici come bassorilievi, fasci, fontane, statue, simboli.
C'è una differenza tra gli uomini di allora e quelli oggi, erano cresciuti mangiando un pane più secco, lo sapevano che la strada era in salita.
Infatti le cose, sputando sangue le costruivano, oggi il trend è sfasciare, chiudere, le cronache locali sono piene delle dipartite delle aziende che hanno fatto la fortuna degli italiani.
Mi sa che non è solo Babuskin che aspetta paziente con il naso per aria, se per caso si sente l'odore della rivoluzione.

Povero Mattei, con la fine che hai fatto spero tu non possa leggerle queste cose.

vedo che ultimamente non riuscite proprio a capirmi, vabbé cercherò di spiegarmi meglio...

vorrei ricordarti io per bab ero lo sciovinista per eccellenza, il pericoloso nazionalista ecc ecc

vieni a parlare a me di amor di patria???

😯 😯 😯

matt, piaccia o non piaccia, lo stato non è più lo Stato, il mercato viene prima di ogni altra cosa, tutto ormai è merce, con il trattato di schengen persino l'uomo viene mercificato in quanto mobile, flessibile, cittadino del mondo ovvero che non sarà nemmeno padrone della propria casa

domani non ci daranno nemmeno un euro di pensione e dovrei preoccuparmi del pozzo che viene chiuso?

nelle scuole ci sono più stranieri che Italiani, non si può fare più niente Matt

NIENTE

e non chiamarmi pessimista, è la pura e semplice realtà


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Innanzi tutto, Matt-e-Tatty, devo confessarle che non trovo del tutto peregrine le motivazioni accampatele dal diversamente comunista.
Della gentile risposta che mi ha offerto, per carità non si offenda, l'ho trovata pasticciata e quindi confusa.
Ho postato un 3d sulla massoneria dove parlavo del conte Giuseppe Volpi di Misurata, massone, presidente della SADE la società che ha costruito il Vajont.
Prima della fondazione dell'ENEL in Italia esisteva l'energia elettrica ed una certa libertà di produzione, questa, grazie all'ente citato, è stata abolita, infatti come si poteva tassare un'energia che ognuno si produceva?
Non è solo nella mia bolletta dell'energia, indipendentemente dal gestore, che risulta che il consumo del kw rappresenti il 43% dell'importo complessivo, mentre il restante 57 è di tasse e similari.
Lei forse non è a conoscenza che i motori endotermici possono funzionare con carburanti diversi da quelli che si trovano nelle pompe ove il prezzo finale è costituto per il 73% da accise ed ammennicoli vari?
Se lei il combustibile se lo produce in casa cosa può tassarle lo stercorario di Rignano?
Per favore la smetta di guardare l'indice....e focalizzi le sue forze sulle soluzioni antiche.
Quando ho visitato il delta del Po' a cavallo non mi sono imbattuta in morti di fame, specialmente nelle zone da lei indicate e non certamente solo in lavoratori specializzati in estrazione di idrocarburi ed affini ed impianti relativi. ho visto villette rispettabilissime e ben curate all'esterno ed una quantità notevole di locali adibiti alla ristorazione ed a luoghi di divertimento. Non credo che l'utilizzo di quest'ultimi siano accessibili solo con i buoni pasto. Quanto al Bertani colgo che non si ricorda di aver letto i suoi riferimenti sul recupero dei mulini ad acqua. la stessa cosa vaticinata da Barnard e dalla sottoscritta, oltre a moltissime altre e sempre nell'ordine delle rinnovabili, quest'ultime nutrono un insormontabile difetto: sfuggono ad ogni tassa, infatti nel medio evo c'era quella sul macinato.
Ad majora.


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spadaccinonero
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Innanzi tutto, Matt-e-Tatty, devo confessarle che non trovo del tutto peregrine le motivazioni accampatele dal diversamente comunista.
Della gentile risposta che mi ha offerto, per carità non si offenda, l'ho trovata pasticciata e quindi confusa.
Ho postato un 3d sulla massoneria dove parlavo del conte Giuseppe Volpi di Misurata, massone, presidente della SADE la società che ha costruito il Vajont.
Prima della fondazione dell'ENEL in Italia esisteva l'energia elettrica ed una certa libertà di produzione, questa, grazie all'ente citato, è stata abolita, infatti come si poteva tassare un'energia che ognuno si produceva?
Non è solo nella mia bolletta dell'energia, indipendentemente dal gestore, che risulta che il consumo del kw rappresenti il 43% dell'importo complessivo, mentre il restante 57 è di tasse e similari.
Lei forse non è a conoscenza che i motori endotermici possono funzionare con carburanti diversi da quelli che si trovano nelle pompe ove il prezzo finale è costituto per il 73% da accise ed ammennicoli vari?
Se lei il combustibile se lo produce in casa cosa può tassarle lo stercorario di Rignano?
Per favore la smetta di guardare l'indice....e focalizzi le sue forze sulle soluzioni antiche.
Quando ho visitato il delta del Po' a cavallo non mi sono imbattuta in morti di fame, specialmente nelle zone da lei indicate e non certamente solo in lavoratori specializzati in estrazione di idrocarburi ed affini ed impianti relativi. ho visto villette rispettabilissime e ben curate all'esterno ed una quantità notevole di locali adibiti alla ristorazione ed a luoghi di divertimento. Non credo che l'utilizzo di quest'ultimi siano accessibili solo con i buoni pasto. Quanto al Bertani colgo che non si ricorda di aver letto i suoi riferimenti sul recupero dei mulini ad acqua. la stessa cosa vaticinata da Barnard e dalla sottoscritta, oltre a moltissime altre e sempre nell'ordine delle rinnovabili, quest'ultime nutrono un insormontabile difetto: sfuggono ad ogni tassa, infatti nel medio evo c'era quella sul macinato.
Ad majora.

che assist, Gaia

8)

mi è sfuggito il post di cui tu parli, puoi linkarmelo?

grazie


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