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Tsipras "l'estremista.."


dana74
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Alexis Tsipras: un piede in due staffe
Andando oltre l'appoggio da parte di Repubblica alla lista Tsipras, allo scontro interno per la candidatura nelle liste, all'ambiguità già dibattuta in questa sede che contraddistingue il programma politico per ridiscutere i vincoli imposti in sede europea, quello che preme sottolineare qui è quale posizione potrebbe assumere in politica estera la lista Tsipras e soprattutto quale ruolo potrebbe giocare lo stesso leader greco a seguito di una sua possibile vittoria in Grecia con SYRIZA.
DI ANDREA MINCIARONI · 30 APRILE 2014

In Italia c’è ancora un elettorato di sinistra che non riesce ad identificarsi con il PD e che non ha abbandonato le speranza di ricostruire un movimento che possa racchiudere in modo definitivo tutti gli esuli e i non allineati, e che regolarmente decide quindi ad ogni tornata elettorale di affidarsi a qualcuno in grado di incarnare questa speranza, qualcuno che sia in grado di restituire credibilità e rappresentatività ad un popolo deluso. Dopo Fausto Bertinotti e la lista arcobaleno, dopo Nichi Vendola e sel, ora tocca perfino ad uno straniero: Alexis Tsipras, leader del partito greco di SYRIZA.

A prescindere dalle singole differenze, se ce ne sono, tutti e tre sembrano accomunati da una sottile ambiguità di fondo che li rende di fatto omogenei e soprattutto fallimentari nel corso del tempo. Bertinotti, Vendola, e Tsipras sembrano incarnare alla perfezione quell’ideale di sinistra euro-occidentale, velatamente atlantista, che da una parte dichiara e promette dall’altra inganna e disattende. A prescindere dalle singole differenze come alleanze, candidati e programmi politici, quello che più colpisce è la lontananza di questi movimenti da quei leader che magari continuano a definire l’immaginario ideale dell’elettore di sinistra non allineato, evidenziando contraddizioni mai sopite del tutto. Mi riferisco principalmente a quel blocco socialista sud americano costituito dai vari Morales, Castro,Correa, Chavez, e Maduro; leadership che i stessi partiti di Tispras o Vendola sentono come proprie, considerandole molto spesso punti di riferimento imprescindibili. Voi però ve lo immaginate Hugo Chavez che ridiscute le politiche di austerity della troika insieme a Curzio Maltese e Barbara Spinelli ?

Andando oltre l’appoggio da parte di Repubblica alla lista Tsipras, allo scontro interno per la candidatura nelle liste, all’ambiguità già dibattuta in questa sede che contraddistingue il programma politico per ridiscutere i vincoli imposti in sede europea, quello che preme sottolineare qui è quale posizione potrebbe assumere in politica estera la lista Tsipras e soprattutto quale ruolo potrebbe giocare lo stesso leader greco a seguito di una sua possibile vittoria in Grecia con SYRIZA.

Parlavamo di atlantismo velato, quella posizione che contraddistingue quasi tutti i partiti di sinistra europei che nonostante i continui sconvolgimenti geopolitici portati avanti dagli Stati Uniti e dai loro alleati, sono incapaci di schierarsi in modo netto e definitivo. Pretendendo da una parte di condannare l’imperialismo statunitense dall’altra di schierarsi contro chi lo combatte ogni giorno, dai vari Bashar Al Assad a Vladimir Putin fino all’ex presidente iraniano Ahmadinejad.

Alla luce di quanto detto non sorprende l’ultima uscita di Francesco Gesualdi fondatore del “Centro Nuovo Modello Di Sviluppo” e candidato con la lista Tsipras per le prossime elezione europee. In poche righe in questo articolo ( link diretto all’articolo http://www.listatsipras.eu/blog/item/2338-aiutiamo-l-ucraina-con-forze-di-pace.html ) Gesualdi è riuscito a sintetizzare la crisi in Ucraina senza spendere una sola parola sul tentato golpe da parte degli Stati Uniti e Unione Europea. Il candidato per la lista Tsipras però è andato oltre, non solo ha costruito un analisi fuori dalla realtà, ma anzi è arrivato perfino a parlare di “invasione russa” paventando per la risoluzione della crisi, operazioni di peacekeeping sulla falsariga di Kosovo e Iraq, utili per disarmare le parti in conflitto.

”Giganti in guerra tra di loro per la conquista del potere” si legge nell’articolo. Bisognerebbe dire a Gesualdi che Vladimir Putin è stato costretto per forza di cose a intervenire direttamente sulla questione ucraina schierandosi in difesa di un area a maggioranza russa e non ha certo invaso militarmente il paese, nonostante l’opposizione di Stati Uniti e Unione Europea, che pur di ostacolare la vicinanza di Yanukovich al presidente russo hanno di fatto finanziato e armato gruppi neonazisti, come quello di Svoboda, che ora rischiano di salire al potere con il consenso delle democrazie occidentali.

Prescindendo però da tali considerazioni l’articolo di Gesualdi chiarisce e sintetizza alla perfezione quella sterile e utopica ricerca di una terza posizione – né Stati Uniti, né Russia – che la sinistra europea insegue da anni, incapace di dare sostanza a quella lotta antimperialista che nel 2014 non dovrebbe più possedere un solo colore politico, ma radicarsi nelle coscienze di ognuno, andando oltre ideologie passate che certo non aiutano ad osservare lucidamente la realtà. Posizioni ambigue quindi, ribadite dallo stesso leader greco che non hai mai speso come dirigente di SYRIZA una sola parola contro la NATO, ma anzi più volte si è limitato a parlare di una generica ricostruzione del ruolo delle Nazioni Unite o di una politica estera multilaterale e “pacifista”. Termini vuoti, senza sostanza, che hanno attirato le dure critiche in Grecia del partito Trotzkista.

In questo senso la lista Tsipras non solo non porta nulla di nuovo nello scenario politico attuale ma anzi sembra ricalcare vecchie logiche, vecchi modelli incapaci di restituire credibilità a chi veramente avrebbe a cuore un’altra Europa.

Per ridisegnare totalmente i rapporti di forza che governano oggi l’Unione Europea e che contribuiscono anche alla creazione di quei vincoli di austerity che all’improvviso tutti i partiti dopo anni passati a firmare qualsiasi trattato sembrano aver riscoperto, bisogna ripensare quale ruolo e quale guida la comunità europea deve assumere nell’evoluzione degli equilibri geopolitici e geoeconomici internazionali. In altre parole, capire se rimanere ancora sotto la sfera di influenza degli Stati Uniti e della NATO o avvicinarsi in modo più deciso ai BRICS, giocando anche un ruolo di primo piano sul Mediterraneo.

Questo di certo non è più il periodo per stare con un piede in due staffe.
http://www.lintellettualedissidente.it/alexis-tsipras-un-piede-due-staffe/

http://www.lintellettualedissidente.it/alexis-tsipras-un-piede-due-staffe/


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Chigi
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
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Tisipiras la supposta lista o la lista supposta...se la voti c'è un perchè !


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