Valerio Evangelisti, Cesare Battisti e il processo breve

In un paese come il nostro in cui la pavidità e l’opportunismo degli intellettuali sono proverbiali, che uno scrittore di successo come Valerio Evangelisti abbia deciso da tempo di sostenere le ragioni di un personaggio impopolare come Cesare Battisti dovrebbe indurci a chiederci se i suoi argomenti non meritino almeno il beneficio del dubbio ( http://www.carmillaonline.com/archives/2009/01/002924.html#00292 ) .

E se decidessimo di concederglielo, cosa dovremmo pensare di una classe politica come la nostra, per ciò su cui decide di parlare, per ciò su cui decide di tacere, e per ciò su cui decide di applaudire bipartisan — l’estradizione di Battisti dal Brasile — mentre ci si accinge ad approvare una legge sul processo breve che serve ad agevolare le strategie processuali dell’avvocato di Berlusconi?

Qualunque cosa decida Lula, è evidente che per lui il caso Battisti è stato un caso di coscienza e un motivo di conflitto. Solo per questo appare un gigante nel confronto con i nostri politici e intellettuali.

PS. Un appello di Carmilla Online sul caso Battisti vide prima la firma (“Finita lì per chissà quali strade del web”), e poi il ritiro della stessa da parte di Roberto Saviano ( http://www.carmillaonline.com/archives/2009/01/002912.html ) . Il tutto prima di vedersi a colloquio con Shimon Peres, e meditare sulla possibilità di trasferirsi a vivere in Israele.

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2009/11/20/battisti-e-il-processo-breve/
19.11.2009