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Vecchi

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Tonguessy
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Eccoli lì nelle panchine del misero parco di quartiere a respirare l'aria inquinata della città che hanno contribuito a costruire. Hanno passato una vita lavorando. I più fortunati facendo un lavoro che piaceva. Molti altri dedicando la propria vita a fare azioni incomprensibili ed alienanti così come denunciato dall'impareggiabile "Tempi Moderni" di Charlot. Molte ore alla settimana per pochi soldi con cui sono riusciti a tirare su una famiglia, e al tempo stesso hanno permesso al Belpaese di entrare a pieno titolo nella modernità. Che significa costruire quartieri dove stipare lavoratori, e strade per permettere alle merci di raggiungere ogni luogo.

Per una bizzarria del destino (cinico e baro, come qualcuno lo definisce) il sogno modernista finisce proprio quando finisce la loro vita lavorativa. Loro appartengono alla specie Homo Industrialis, soppiantato dalla recentissima specie Homo Oeconomicus. Le due specie, neanche tanto apparentemente, sono incompatibili. Attento al mercato fisico il primo quanto attento al mercato virtuale il secondo.

Quello che succede è che mentre fino a pochi anni fa la modernità non conosceva soste nel sapersi replicare ed espandere, oggi sta conoscendo una crisi irrimediabile. Basti pensare alla bolla immobiliare, vera colonna portante del modernismo dantan. Intere aree industriali ormai dismesse segnano il passaggio dell'Homo Oeconomicus che come un tornado trascina in un rovinoso vortice finanziario tutta la produttività dell'Homo Industrialis. Gli splendidi esempi di architettura caltagironese che una volta erano il vanto dell'Italia che avanza sono ora dei residuati archeologici, slums postmoderni.

Il tempo ha saputo trarre in scacco ogni velleità, ed in questo caso non ha concesso sconti alle creazioni moderniste dell'Homo Industrialis. Sono convinto che saprà mettere in scacco anche l'Homo Oeconomicus, ed in tempi molto più brevi. Ma intanto obbliga gli esponenti anziani della specie precedente (costretta a subire le ingiurie della postmodernità che lentamente erode i suoi manufatti e prospettive di sviluppo) a confrontarsi con la pensione. Finita l'epoca della produttività in cui si era di utilità per padroni e sognatori modernisti (spesso la stessa persona), è arrivato il momento di godersi in santa pace il meritato riposo. Se non fosse che il precetto fondamentale neoliberista dichiara: “Ciò che non produce subito ricchezza (alle elites) è inutile”. Anche la meritata pensione quindi.

Non che per l'Homo Industrialis il profitto fosse una sciagura, tutt'altro. Ma c'era un disegno più ampio da rispettare. Disegno che si è schiantato davanti alla risoluta mancanza progettuale dell'Homo Oeconomicus se si esclude il dogma “guadagni immediati ad ogni costo”.

Come fare per sbarazzarsi di quell'inutile (dal punto di vista produttivo) e dannosa (dal punto di vista di risorse altrimenti utilizzabili) categoria di persone che corrispondono ai pensionati? Basta aumentare l'impegno degli Stati nell'osservanza del dogma neoliberista e alleggerire progressivamente la loro responsabilità nel mantenere dignitosamente chi ne ha assecondato i piani fino a ieri.

Nel nome di tale dogma (ribattezzato di volta in volta fiscal compact, spending review, pareggio di bilancio, patto di stabilità o in qualsiasi altro fantasioso e rassicurante nome) vengono così spesi così 4500 miliardi di euro per salvare le banche mentre si chiudono i rubinetti delle spese sociali, lasciando che i cittadini si arrangino come possono[1].

Si inizia con il salasso delle pensioni il cui potere d'acquisto è calato del 50% dal '93 ad oggi: 2,4 milioni di pensionati percepiscono meno di 500€ al mese[2]. Si passa poi alla sanità: essendo gli anziani notoriamente meno in salute dei giovani, si rende l'accesso ai servizi sempre più disagiato. C'è di tutto: dalle ore di attesa per il pronto soccorso alla difficoltà di eseguire analisi a causa di liste di attesa lunghe mesi oppure di trasporti pubblici inefficienti o assenti. Vogliamo poi parlare di quei servizi sociali che, diminuendo, richiedono una forte presenza di anziani per supplire alla mancanza di Stato? I nonni diventano così fonte di reddito per i figli: le rette degli asili sono al passo con le esigenze dell'attuale modello neoliberista, certamente non alla portata degli stipendi di una coppia di precari, prova vivente di come funzioni bene il trasferimento di soldi dal basso verso l'alto nell'epoca dominata dall'Homo Oeconomicus.

Quest'ultimo ha ben pianificato l'esistenza degli ultimi residui di lavoratori. Spostamento di impianti produttivi all'estero e tagli programmati di sanità, istruzione, pensioni e welfare per rendere l'attuale difficile situazione un roseo sogno del futuro. Se i vecchi di oggi almeno una minima pensione ed un minimo di assistenza ce l'hanno, domani tutto questo verrà inghiottito dalle voraci fauci dell'Homo Oeconomicus. Che intanto continua a spostare la fine dell'età lavorativa ad anni sempre più coincidenti con l'aspettativa media di vita per potere saccheggiare senza remora l'INPS (sempre perennemente sull'orlo del baratro secondo i think tank neocon nonostante gli ottimi bilanci). Non più pensioni di anzianità ma pensioni di vecchiaia (si va in pensione solo al raggiungimento di una specifica età anagrafica indipendentemente dai contributi versati) con quote sempre minori e ormai sotto la soglia della povertà. Le pensioni dei vecchi di domani saranno il 35% del misero stipendio da precario. Questo è il futuro dei vecchi di domani.

Per loro le panchine dei miseri parchi di quartiere saranno ancora più scomode.

[1] http://notizie.tiscali.it/articoli/economia/12/06/06/salvataggio_banche_europee.html

[2] http://www.agi.it/economia/notizie/201204261210-eco-rt10062-pensioni_codacons_dal_1993_a_oggi_potere_acquisto_giu_oltre_50

Link: http://www.appelloalpopolo.it/?p=7008


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greiskelly
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è ora di finirla di farci rubare la vita dai voraci economicus.


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misunderestimated
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Domanda: se con l'innalzamento dell'età pensionabile diminuiscono notevolmente le possibilità di godere un giorno dell'assegno INPS, le trattenute in busta paga versate al medesimo ente non sono di fatto una forma di tassazione occulta o peggio, un contributo a fondo perduto nei confronti dello stato?
Perché i lavoratori dovrebbero pagare per un servizio che molto probabilmente non godranno mai se non in minima parte?
I giovani ventenni che iniziano a lavorare oggi percepiranno la pensione tra una cinquantina d'anni, a settanta anni suonati, mezzo secolo del terzo millennio che potrà essere sconvolto da cambiamenti ancora più epocali di quelli registrati durante l'intero ventesimo secolo.


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Tonguessy
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Domanda: se con l'innalzamento dell'età pensionabile diminuiscono notevolmente le possibilità di godere un giorno dell'assegno INPS, le trattenute in busta paga versate al medesimo ente non sono di fatto una forma di tassazione occulta o peggio, un contributo a fondo perduto nei confronti dello stato?
Perché i lavoratori dovrebbero pagare per un servizio che molto probabilmente non godranno mai se non in minima parte?

Esistono studi sui motivi per cui il sistema pensionistico (europeo in generale) è da preferire ed un sistema pensionistico come quello americano (diciamo volontario e di tipo privato). Il motivo sono i fondi pensione che in mano ai privati (esattamente come qualsiasi altra cosa: sanità, istruzione, trasporti etc.. costosissimi e con un basso rapporto costi/benefici) diventano fondi speculativi. Ai destinatari (quindi ai gestori) interessa che ci sia il massimo profitto. Quindi si arriva al controsenso che lavoratori sovvenzionino fabbriche di mine antiuomo che falcidiano lavoratori da qualche parte del mondo per avere un assegno decente a fine mese.

La domanda quindi è malposta. E' più utile domandarsi perchè lo Stato non stia fecendo il suo dovere di proteggere quei lavoratori che ha spremuto fino a ieri, salvaguardandone la dignità per gli anni che vivranno ancora.
Teniamo presente che i conti dell'INPS sono a postissimo, anche se assistiamo ad un saccheggio sistematico delle sue casse. Ad esempio i TFR inoptati, ricordo 250ml di euro stornati verso le casse dello Stato da Tremonti perchè ne aveva bisogno. Parliamo adesso della cassa integrazione e prendiamo la FIAT. Diceva Cossiga che l'abbiamo pagata 4 volte, quell'azienda. Adesso, dopo che ce la siamo pagata 4 volte Marpionne delocalizza e lascia a casa gli operai, che entrano in cassa integrazione. Paga l'INPS perchè lo Stato lo permette. E così via.
E' chiaro che l'INPS essendo un ente con bilanci interessanti è sotto osservazione da parte dell'Homo Oeconomicus. Vogliono prosciugarne i conti e dopo denunciare l'incapacità dell'ente ad assolvere al compito preposto, lanciando quindi un sistema pensionisto privato orrendo ed inefficiente come quello americano.

E' compito dei lavoratori (TUTTI!) non farsi fregare e ribellarsi all'assalto in atto. Non può esistere sistema pensionistico migliore di quello statale, ed ogni tentativo di ridurne progressivamente l'azione va denunciato e combattuto. Irragionevole barattare i contributi mensili versati all'INPS e sanità con la speranza che privatamente ci si possa arrangiare meglio.
Bisogna piuttosto battersi per fa funzionare INPS e sanità esattamente come dovrebbero.


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greiskelly
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aggiungo, che i contributi che stiamo versando ora servono a pagare i pensionati di oggi, non per pagare le nostre pensioni future. Se non avessimo trattenute, quelli che sono in pensione ora starebbero a secco. È così dal dopoguerra.... Per pagare i debiti di guerra, hanno pescato anche dai fondi pensione, risolvendo il problema con un salto generazionale.... Per il resto non posso che essere d'accordo con tonguessy


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peronospora
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Chi lavorerà per te quando sarai vecchio, se non hai figli, mi chieste un ganese tempo fa.
Spero di crepare prima gli risposi


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Tonguessy
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Chi lavorerà per te quando sarai vecchio, se non hai figli, mi chieste un ganese tempo fa.
Spero di crepare prima gli risposi

Io invece mi auguro che ci siano ancora dipendenti per pagare le pensioni che ci meritiamo. Spero che i lavoratori non diventino tutti precari e che gli squali che stanno attualmente affamando le classi inferiori facciano presto i conti con la nostra rabbia. Non è togliendosi di torno che si risolve il problema delle pensioni.


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Giancarlo54
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Chi lavorerà per te quando sarai vecchio, se non hai figli, mi chieste un ganese tempo fa.
Spero di crepare prima gli risposi

Io gli avrei risposto: tu! Me lo hanno ripetuto per decenni.

ps: per Tonguessy, Tania e Albakan, trattasi di una battuta.

psps: okkio al gigantesco buco dell'INPDAD riversatosi nell'INPS


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peronospora
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Chi lavorerà per te quando sarai vecchio, se non hai figli, mi chieste un ganese tempo fa.
Spero di crepare prima gli risposi

Io invece mi auguro che ci siano ancora dipendenti per pagare le pensioni che ci meritiamo. Spero che i lavoratori non diventino tutti precari e che gli squali che stanno attualmente affamando le classi inferiori facciano presto i conti con la nostra rabbia. Non è togliendosi di torno che si risolve il problema delle pensioni.

Questo è il punto.
Trovo che in questa spirale ci sia qualcosa di assurdo.
Nuova carne = nuovi schiavi
E poi reagire per fare che ?
Un mondo diversamente uguale a quello vecchio ?


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Tonguessy
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E poi reagire per fare che ?
Un mondo diversamente uguale a quello vecchio ?

Mi sa che la Storia potrebbe esserti d'aiuto. Ad esempio quando fu stilata la Costituzione erano ben presenti delle idee secondo cui il lavoro non è merce, è dignità. E gli uomini qualcosa di diverso da carne o schiavi.
Reagire significa non accettare che queste politiche neoliberiste (di destra) continuino a trattare gli uomini e ciò che essi fanno come "valori" borsistici per scopi speculativi. A questo serve ribellarsi.


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misunderestimated
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La domanda quindi è malposta.

Quelo: La domanda è mal posta, forse te volevi chiedere: "Maestro, che ore sono?"
Franco Battiato: È vero, mi ha letto nel pensiero. Maestro che ore sono?

http://www.youtube.com/watch?v=U6kLCrc1M_4

Ripeto quindi la domanda:

Domanda: se con l'innalzamento dell'età pensionabile diminuiscono notevolmente le possibilità di godere un giorno dell'assegno INPS, le trattenute in busta paga versate al medesimo ente non sono di fatto una forma di tassazione occulta o peggio, un contributo a fondo perduto nei confronti dello stato?
Perché i lavoratori dovrebbero pagare per un servizio che molto probabilmente non godranno mai se non in minima parte?
I giovani ventenni che iniziano a lavorare oggi percepiranno la pensione tra una cinquantina d'anni, a settanta anni suonati, mezzo secolo del terzo millennio che potrà essere sconvolto da cambiamenti ancora più epocali di quelli registrati durante l'intero ventesimo secolo.


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misunderestimated
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Chi lavorerà per te quando sarai vecchio, se non hai figli, mi chieste un ganese tempo fa.
Spero di crepare prima gli risposi

Io gli avrei risposto: tu! Me lo hanno ripetuto per decenni.

ps: per Tonguessy, Tania e Albakan, trattasi di una battuta.

psps: okkio al gigantesco buco dell'INPDAD riversatosi nell'INPS

Anch'io gli avrei risposto così.


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misunderestimated
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Io invece mi auguro che ci siano ancora dipendenti per pagare le pensioni che ci meritiamo. Spero che i lavoratori non diventino tutti precari e che gli squali che stanno attualmente affamando le classi inferiori facciano presto i conti con la nostra rabbia. Non è togliendosi di torno che si risolve il problema delle pensioni.

No scusa, ma davvero non ci siamo.
Un minuto fa non hai forse detto che:

Che intanto continua a spostare la fine dell'età lavorativa ad anni sempre più coincidenti con l'aspettativa media di vita per potere saccheggiare senza remora l'INPS (sempre perennemente sull'orlo del baratro secondo i think tank neocon nonostante gli ottimi bilanci). Non più pensioni di anzianità ma pensioni di vecchiaia (si va in pensione solo al raggiungimento di una specifica età anagrafica indipendentemente dai contributi versati)

Deciditi:
1 - l'INPS ha i conti a posto quindi paga le pensioni grazie ai contributi versati a suo tempo dai lavoratori
2 - l'INPS senza il gettito costante dei lavoratori di oggi non può pagare le pensioni a quelli di ieri, e senza il gettito dei lavoratori di domani non potrà pagare l'assegno ai lavoratori del presente.


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Tonguessy
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Deciditi:
1 - l'INPS ha i conti a posto quindi paga le pensioni grazie ai contributi versati a suo tempo dai lavoratori
2 - l'INPS senza il gettito costante dei lavoratori di oggi non può pagare le pensioni a quelli di ieri, e senza il gettito dei lavoratori di domani non potrà pagare l'assegno ai lavoratori del presente.

Senti un po', misunderstanding, decidi a capire una volta per tutte.
Ho detto che i conti del sistema pensionistico SONO IN ATTIVO ed è un fatto ben dimostrabile:
"secondo i conti del 2009, il «saldo» tra entrate contributive (le «trattenute») e le prestazioni pensionistiche (gli assegni effettivamente erogati, al netto) risulta dare un avanzo di 27,6 miliardi di euro. Traduciamo per i colleghi della stampa mainstream: i lavoratori versano più di quel che lo Stato distribuisce ai vecchietti."

http://isegretidellacasta.blogspot.it/2011/12/inps-in-attivo-di-276-miliardi-i-dati.html

CAPITO? I lavoratori hanno versato nel 2009 quasi 30 miliardi di euro in più di quanto serve per mantenere i pensionati.
Quindi non so dove e come tu abbia letto il punto 2.

Resta da dire che "se i conti dell'Inps sono in attivo (una volta eliminate le «anomalie statistiche» e le uscite improprie), lo Stato non spende nulla di più di quanto non incassi con i «contributi previdenziali». Anzi, ha già programmato di dare sempre meno alle future generazioni (un assegno che coprirà il 50% circa dell'ultimo stipendio, invece dell'attuale 80%). Una nuova riforma delle pensioni, insomma, aumenterebbe l'attivo. Per farne cosa? Non è nemmeno interessante. L'unica cosa certa, dal punto di vista «proprietario» (ma guarda...), è che così facendo si metterebbero le mani su soldi nostri. Di lavoratori. Insomma di poveri. Una «patrimoniale» all'incontrario."

Che novità, vero? Soldi che se ne vanno dalle nostre tasche a quelle delle elites con la scusa che c'è la crisi (voluta da loro e pagata da noi).


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peronospora
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E poi reagire per fare che ?
Un mondo diversamente uguale a quello vecchio ?

Mi sa che la Storia potrebbe esserti d'aiuto. Ad esempio quando fu stilata la Costituzione erano ben presenti delle idee secondo cui il lavoro non è merce, è dignità. E gli uomini qualcosa di diverso da carne o schiavi.
Reagire significa non accettare che queste politiche neoliberiste (di destra) continuino a trattare gli uomini e ciò che essi fanno come "valori" borsistici per scopi speculativi. A questo serve ribellarsi.

Bisognerebbe ripartire da prima di tutte le carte


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