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CH: ok all'accordo fiscale con l'Italia

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http://www.gdp.ch/svizzera/accordo-fiscale-ce-il-libera-id112368.html

Svizzera-Italia
Accordo fiscale, c'e' il via libera
Dopo il Nazionale, anche gli Stati hanno dato l'ok al Protocollo di modifica della Convenzione di doppia imposizione tra Svizzera e Italia, che permettera' lo scambio di informazioni fiscali.

Ats - 1 marzo 2016

Dopo il Consiglio nazionale (*), anche la Camera dei cantoni (**) ha dato oggi (42 voti senza opposizione) il via libera al Protocollo di modifica della Convenzione di doppia imposizione tra la Svizzera e l'Italia che permettera' ai due Paesi di scambiarsi, su richiesta, informazioni in ambito fiscale. Il dossier e' pronto per le votazioni finali.

Il Protocollo dovrebbe contribuire a migliorare le relazioni economiche bilaterali, deterioratesi nel corso degli ultimi anni, ha dichiarato Martin Schmid (PLR/GR) a nome della commissione.
La modifica della convenzione agevolera' inoltre la regolarizzazione degli averi depositati da clienti italiani nelle banche elvetiche nell'ambito del programma di denuncia spontanea - Voluntary Disclosure - attuato dal Parlamento italiano.
Nel suo intervento, il consigliere federale Ueli Maurer ha sottolineato l'importanza delle relazioni bilaterali con l'Italia, il nostro terzo partner commerciale, e le necessita' quindi di appianare finalmente le divergenze in ambito fiscale degli ultimi anni.

Il protocollo contempla lo scambio di informazioni fiscali solo su richiesta, ha precisato il ministro delle finanze, sull'esempio di intese simili in vigore con gli Stati Uniti o la Germania. Lo scambio automatico e spontaneo sara' regolato in leggi separate, ha aggiunto.

Quanto ai dossier ancora aperti con Roma, come l'accordo sulla tassazione dei frontalieri, Maurer si e' detto fiducioso, ma si attende anche qualche concessione dal Canton Ticino (a Roma non e' piaciuta, per esempio, la decisione di Bellinzona di pretendere dai lavoratori esteri la presentazione del casellario giudiziale, n.d.r.).

Il Nazionale (*), in dicembre, aveva votato a favore di questa intesa per 129 voti a 13 e 39 astenuti. L'accordo era stato respinto dai consiglieri nazionali Roberta Pantani e Lorenzo Quadri della Lega nonche' da Marco Chiesa dell'UDC. A favore avevano votato invece Marina Carobbio (PS), Giovanni Merlini e Ignazio Cassis (PLR); astenuti i PPD Marco Romano e Fabio Regazzi.

Mentre il processo di ratifica sul versante elvetico sta per giungere a conclusione, in Italia il dossier ha subito uno stop al Senato, dopo essere stato approvato dalla Camera dei deputati.
Il senatore del Partito democratico, nonche' relatore della commissione degli affari esteri su questo dossier, Claudio Micheloni, ha deciso nelle settimane scorse di non presentare la sua relazione.
Il Motivo? A suo avviso vi sarebbero ancora alcune questioni aperte relative, in particolare, all'imposizione degli immobili posseduti nella Penisola da italiani residenti nella Confederazione e agli emigranti italiani rientrati in Patria.
Quest'ultimo problema va visto in relazione alla "Voluntary Disclosure", ossia il programma di regolarizzazione fiscale lanciato dal premier Matteo Renzi per coloro che hanno patrimoni all'estero non dichiarati. Micheloni, residente nel canton Neuchatel, e' presidente per le Questioni degli italiani all'estero.

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(*) il Consiglio Nazionale e' il parlamento
(**) Consiglio degli Stati, e' il senato; ogni cantone ha due rappresentanti

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