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il buongiorno si vede dal mattino


dana74
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Il buongiorno si vede dal mattino
Marco Cedolin

Le giornate stanno continuando ad allungarsi, l'aria si é fatta tiepida e mentre l'estate sta iniziando a fare capolino, sembra giunto il momento di trastullarci con un sommario bilancio di questo primo semestre di governo dei banchieri, partendo dal presupposto che probabilmente nel momento del golpe operato dalla premiata ditta Monti & Napolitano, eravamo stati troppo ottimisti.
La pressione fiscale é salita a dismisura, a causa dell'introduzione di una marea di nuove tasse e delle accise sul prezzo dei carburanti. I redditi delle persone meno abbienti sono quelli che ne hanno risentito di più e si stanno drammaticamente allungando le file alle mense della Caritas, le persone costrette a dormire in macchina e quelle letteralmente buttate sotto ad un ponte da Equitalia.
Ma nonostante l'aumento esponenziale della tassazione, le entrate del governo risultano inferiori di 3,4 miliardi rispetto alle previsioni e resta difficile immaginare che una congrega di contabili e banchieri non avesse previsto che la contrazione dei consumi e delle imprese, determinata proprio dalle nuove tasse, avrebbe provocato un effetto domino di questo tipo. Per fare fronte a questo ammanco di cassa, la soluzione sarà quella d'imporre nuove tasse che ridurranno ulteriormente le entrate dello stato, in un gioco al massacro il cui senso ultimo può essere solo la volontà di portare al fallimento questo disgraziato paese, per poi venderlo a tranci al miglior offerente....

Lo smantellamento del sistema sanitario sembra essere ormai a buon punto, se é vero che stando al rapporto del Censis ben 9 milioni d'italiani non hanno più i soldi per riuscire a curarsi e il diritto alla salute sancito nella defunta costituzione é ormai trasmutato allo stato di carta straccia.

L'eutanasia del mondo del lavoro sta facendo, se possibile, progressi anche maggiori. La disoccupazione ha raggiunto livelli record perfino per l'Istat, che non possiede gli elementi per conteggiare in maniera realistica i disoccupati. Le aziende licenziano, chiudono e delocalizzano, il lavoro precario sta sostituendo quello regolare, in un mercato (quello della realtà) che continua ad avvitarsi su sè stesso. E nei prossimi mesi andrà molto peggio, dal momento che lacrima Fornero, con l'aiuto dei sindacalisti d'accatto e dei mestieranti della politica è riuscita a smantellare perfino l'art 18 (ultimo baluardo di una sinistra che fu) dando la stura al ciclone di licenziamenti prossimo venturo, che per par condicio dovrebbe coinvolgere anche i lavoratori statali.
Fra coloro che perdono il lavoro, la famiglia, la casa e spesso la dignità, la pratica del suicidio sembra ormai diventata di uso comune, ma il governo ha espressamente vietato ai propri servitori deputati a manipolare l'informazione di dare risalto a questo stato di cose, dal momento che il fatto che i cittadini si suicidino potrebbe mettere in cattiva luce l'immagine seria e compita da boconniani doc.

E mentre gli italiani si suicidano, o non riescono più a curarsi, o restano vittima di un disastroso terremoto, in merito al quale lo stato si è cautelato, approvando una legge che lo esenta dal peso della ricostruzione, o non sanno più come fare la spesa, perché Equitalia ha pignorato perfino la pensione, il ministro Passera annuncia lo stanziamento di 100 milardi di euro da spendere in grandi opere di cemento. Il ministro Di Paola continua a comprare armi, quasi l'Italia dopo avere vigliaccamente espulso l'ambasciatore siriano si preparasse ad invadere il continente asiatico e Obama, come un piazzista d'altri tempi, propone al ministro Terzi l'acquisto di nuovi droni che potrebbero risultare molto utili anche qualora i cittadini iniziassero a concepire una concreta alternativa al suicidio.
Per ora le poche persone che contravvenendo ai diktat di destra e sinistra, osano contestare gli intoccabili della banda Monti, vengono sistematicamente bastonate ed imprigionate con le accuse più assurde, la strategia della tensione è pronta ad entrare in azione come dimostrato a Brindisi, l'Eurogenfor sta scaldando i motori, ma i droni potrebbero rappresntare la ciliegina sulla torta in caso di necessità.

Il lavoro senza dubbio sarà lungo (almeno fino al 2013 come conferma lo sponsor Bersani), ma se il buongiorno si vede dal mattino, siamo indubbiamente sulla buona strada, anche se forse a fine anno il resoconto del secondo semestre rischieranno di poterlo fare solo pochi privilegiati.

ilcorrosivo.blogspot.it/2012/06/il-buongiorno-si-vede-dal-mattino.html


Citazione
dana74
Illustrious Member
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sui 9 milioni senza cura....saranno sicuramente degli evasori mascherati da indigenti....

la denuncia
"Sanità negata per 9 milioni di italiani"
Allarme nel rapporto-salute Censis
I tagli al servizio sanitario pubblico riducono l'assistenza e costringono sempre più i malati a rivolgersi alle strutture private: + 25,5% negli ultimi 10 anni. Ma i troppi che non possono permetterselo rinunciano alle cure. La proposta di rilanciare la sanità integrativa

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ROMA - L'assistenza sanitaria è negata a 9 milioni di italiani. Fra questi, 2,4 milioni sono anziani, 5 milioni sono coppie con figli e 4 milioni sono residenti nel Mezzogiorno. Tutti costretti per ragioni economiche a rinunciare alle prestazioni di cui hanno bisogno. E' lo scenario mostrato dal Censis nel suo rapporto Rbm Salute, promosso in collaborazione con Munich Re e presentato al Welfare Day.

Il rapporto evidenzia come, con una sanità pubblica sempre più in affanno, si ingigantisca il ricorso a quella privata che fa registrare un +25,5% negli ultimi dieci anni. Una crescita esponenziale che il Censis non considera come una valida alternativa dal punto di vista del cittadino. Perché sono moltissimi che non possono permettersi le cure private e chi non ha i soldi finisce per rinunciare alle prestazioni di cui ha bisogno o a cercarne a basso costo sul web, con tutti i rischi che ciò comporta.

Il fenomeno, rileva il Rapporto, è accentuato in maniera drammatica dalla crisi economica che da un lato ha richiesto e richiede interventi di riduzione della spesa pubblica, dall'altro ha impoverito le famiglie. Stando alla ricerca, una politica aggressiva di tagli, piani di rientro e spending review ha determinato, negli ultimi anni, un crollo verticale del ritmo di crescita della spesa pubblica per la sanità. I numeri parlano chiaro: si è passati da un tasso di incremento medio annuo del 6% nel periodo 2000-2007, a solo il +2,3% nel periodo 2008-2010. La flessione si registra soprattutto nelle regioni con piani di rientro, dove dal +6,2% all'anno nel periodo 2000-2007, si è scesi a meno dell'1% di crescita media annua nel periodo 2008-2010.

In controtendenza, la spesa sanitaria privata aumenta del 2,3% negli anni 2008-2010 (quelli che coincidono con l'esplodere della crisi), in crescita dello 0,1% rispetto al periodo 2000-2007.

Anche le sensazioni che gli italiani hanno delle prestazioni erogate del proprio servizio sanitario non sono incoraggianti. Per il 31,7%, la sanità nella propria regione è in peggioramento, con un balzo di 10 punti percentuali in più nel 2012 rispetto al 2009, quando a sostenere questa tesi era il 21,7% dei cittadini. Quelli che avvertono invece un miglioramento sono diminuiti di oltre 7 punti percentuali.

"I tagli alla sanità pubblica - si legge nel rapporto del Censis - abbassano la qualità delle prestazioni e generano iniquità. Per questo è prioritario trovare nuove risorse aggiuntive per impedire che meno spesa pubblica significhi più spesa privata e meno sanità per chi non può pagare". Invertire quindi un trend che prevede, nel 2015, un gap di circa 17 miliardi di euro tra le esigenze di finanziamento della sanità e le risorse disponibili nelle regioni.

Per questo la ricerca considera la sanità integrativa una opportunità e una risposta per avere un servizio sul territorio più equo e sostenibile. Spiega il Censis: "La sanità complementare in Italia è un universo composto da centinaia di Fondi integrativi, a beneficio di oltre 11 milioni di assistiti, che svolgono un ruolo ampiamente sostitutivo e colmano i vuoti dell'offerta pubblica".

La ricerca di Rbm Salute-Censis ha riguardato 14 Fondi sanitari per oltre 2 milioni di assistiti e importi richiesti per prestazioni pari a oltre 1,5 miliardi di euro nel triennio 2008-2010. Il 55% degli importi dei Fondi integrativi ha riguardato prestazioni sostitutive (ricovero ospedaliero, day hospital, ecc.) fornite in alternativa a quelle del Servizio sanitario. Il restante 45% degli importi ha riguardato prestazioni integrative (cure dentarie, fisioterapia, ecc.). Tra le varie tipologie di Fondi integrativi esistenti, sono i fondi aziendali, rispetto a quelli istituiti dalla contrattazione collettiva nazionale, a garantire in misura maggiore la copertura anche alle famiglie degli iscritti.

(05 giugno 2012)


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