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Nessuno ama l'Italia

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Nessuno ama l'Italia
di Ida Magli
ItalianiLiberi | 05.08.2013

Tutto ciò che ha scritto Magdi Cristiano Allam nell’articolo pubblicato ieri è verissimo (cfr: Il Giornale 5 agosto 2013). Infatti, è diventato sempre più difficile dichiarare che si ama l’Italia, visto che i diritti degli immigrati vengono quasi sempre anteposti a quelli degli italiani. Ma è ormai da diversi anni che mettere in luce quali siano i terribili danni inferti dalla politica italiana ed europea all’identità, alla cultura, alla storia, e alla stessa sopravvivenza fisica del popolo italiano, è diventato un esercizio inutile. Inutile perché il presupposto dal quale è necessario partire per tirare le somme da questo tipo di analisi è l’opposto di quello da cui parte Allam. Invece di domandarsi se si ama ancora l’Italia, bisogna riconoscere a viso aperto che l’Italia è odiata. Tutto quanto è successo e continua a succedere ogni giorno è voluto, è programmato allo scopo di distruggere l’Italia e gli italiani. Non è possibile credere, infatti, che tutti coloro che governano in Occidente, in Europa, in Italia, siano degli imbecilli, incapaci di capire quale sarà il risultato di ciò che decretano, che legiferano e che va sempre con una strettissima logica nella stessa direzione: la distruzione dell’italianità, della libertà, della sovranità, della società, dello stesso popolo italiano se per popolo si intende un gruppo solidale e teso al proprio bene e a quello dei propri discendenti.

Basta, basta, non si può continuare a fingere che siamo talmente ingenui, talmente stupidi da non capire che ci odiano. Ci odiano con una violenza e una forza quale mai nella storia è stata messa in atto dai governanti - dittatori, imperatori, papi che fossero- contro i propri sudditi. E’ questo che rende così difficile convincersene: il fatto che si tratti di un comportamento abnorme, innaturale, perverso, disumano, mai verificatosi fino adesso perché i governanti stanno facendo contro il proprio popolo quello che nella storia è stato fatto soltanto con le guerre combattute contro i nemici. E’ questa infatti la Terza guerra mondiale di cui tanti storici, filosofi, politici, perfino economisti, avevano previsto l’avvento: è la guerra che metterà definitivamente fine alla civiltà europea con l’omicidio-suicidio dei popoli europei e il trasferimento sul territorio europeo degli africani. Sembra impossibile definirla una guerra dato che non si vede scorrere il sangue, ma si tratta di una morte per consunzione. L’Italia è stata sempre la nazione determinante in ogni guerra che si è combattuta in Europa e anche oggi è così. Per questo la maggiore distruttività è concentrata sull’Italia, i cannoni sono tutti puntati contro l’Italia. “Cannoni”? Certo: tutti i fatti che ha elencato Magdi Allam sono in realtà i cannoni che stanno sbriciolando le ultime difese. Chi spara sa di sparare e a chi sta sparando.

Berlusconi ha ripetuto più volte ieri sera ai suoi sostenitori: “Il governo deve continuare”. Certamente è in buona fede, ma per noi non è rimasta nessuna speranza. Il governo deve continuare significa che la distruzione dell’Italia, asservita alla distruttività europea e mondialista, deve continuare. Enrico Letta lo dice ogni giorno: prima di tutto l’Europa. Del resto non è sufficiente scorrere i nomi dei suoi ministri per capire quali siano i “valori” che si vogliono affermare, gli scopi che si vogliono raggiungere?

Ida Magli

Roma, 5 agosto 2013

FONTE : http://www.italianiliberi.it/Edito13/nessuno-ama-l-italia.html

L'Italia non esiste e anche il cosiddetto "popolo italiano" è un'invenzione bella e buona. Prima crolla questo stato italiano artificiale e meglio è, in qualsiasi modo questo debba avvenire.

Mah, la mia impressione e' che vogliano distruggere gli stati nazionali tout court.

Negli USA stanno tradendo da tempo la loro stessa costituzione.
In Europa hanno tradito lo spirito di Ventotene, e anche di Denis de Rougemont. Questa UE e' l'esatto contrario di cio' che immaginavano i primi sognatori dell'Europa.

La piccola Svizzera, che in quanto a storia non deve imparare democrazia da nessuno, men che meno da Obama, e' sotto attacco su piu' fronti. Non e' difficile immaginare che ai tirafili dia fastidio proprio la democrazia, per cui non lasciano scappare mezza occasione per tirar siluri vari.

Il comun denominatore di cio' che sta accadendo e' lampante: vogliono eliminare ogni segno di sovranita' popolare. Vogliono controllare ogni minima mossa di ognuno. Non mi stupirei se un giorno si mettessero a spiare pure cio' che sognamo.

Tutto in nome di cosa? Di un consumismo sfrenato? Di una globalizzazione che esclude il locale?

No, occorre innestare la retromarcia, rivalutare il locale, smetterla di seguire ogni tendenza imposta dall'alto. Mica facile, eppure sarebbe semplicissimo: buttar via tutti gli aggeggi che ci stanno schiavizzando.
Compromesso va: quasi tutti. Riscoprire la semplicita'. E la ridondanza. Vaffan alla centralizzazione. Mille cose funzionano meglio alla lunga se distribuite, non se centralizzate. Si tratta soprattutto di salvaguardare un saper fare che con la centralizzazione viene lentamente sottratto dal locale. Le pastoie burocratiche giocano un grande ruolo nel far sparire attivita' artigianali che sono state per anni tramandate di padre in figlio. Di un bancario si puo' fare a meno, c'e' sempre il materasso. Di un fabbro o di un falegname no. Eppure sta succedendo proprio quello: spariscono gli artigiani. Mia nonna allevava bachi da seta. Ora la seta viene dalla Cina. Eppure le piante di gelso crescono bene dalle nostre parti. perche' abbiamo svenduto la seta? Oggi non c'e' piu' in giro nessuno che nemmeno sappia come sono fatti i bachi da seta. Taciamo della lavorazione della seta. Che disonore c'e' nel produrre seta? Oggi poi che ci sono macchine che una volta ci si sognava. La globalizzazione sta distruggendo le nostre stesse radici. Occorre alzare un argine locale. Per lo meno affiancare al processo gliobalista tanti piccoli processi localisti.

A mio modo di vedere la sparizione delle attivita' artigianali va di pari passo con la sparizione delle nazioni sovrane. Non credo che c'entri l'odio, semmai l'indifferenza. Pure altri difetti, non solo altrui, ma anche nostri.

Una forma di artigianato moderno sarebbe quella di mettere in piedi dei servizi informatici locali, che non dipendano piu' dai grandi conglomerati statunitensi, i quali, ormai l'hanno capito anche i paracarri, non sono che la lunga mano di una mentalita' spionistica da far impallidire la vecchia Stasi della Germania Est.

A questo proposito segnalo un servizio andato in onda nella puntata di Superquark del 17/08/2013:

http://www.youtube.com/watch?v=Bsjqr55Wk7k

Magicamente le multinazionali diventano buone e ci trineranno fuori dalla crisi... 😯 😯

Non so perchè ma non riesco a smettere di pensare a Bophal.

Inviato in luogo errato: scusate.

Dite quello che volete, ma commentare la Magli che commenta Magdi excristiano Allam è davvero surreale

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