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Particolati (Pm10, Pm2.5, Pm0.2) e fito-rimediazione

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E' noto che la vegetazione può essere un potente strumento per mitigare l'inquinamento urbano, ma quali sono le specie migliori, avendo l'opportunità di gestire un giardino oppure nei progetti di pianificazione per il verde pubblico?

Come regole generali:

- Gli alberi sono preferibili agli arbusti, perchè l'ampiezza e la struttura delle chiome crea dei movimenti d'aria che permettono una maggiore deposizione dei particolati sulle foglie.

- Le conifere hanno un potere di assorbimento maggiore delle latifoglie.

- Le specie sempreverdi dovrebbero avere la priorità, dato che possono continuare a rimuovere inquinanti durante tutte le stagioni dell'anno

- Tra le latifoglie, hanno una maggiore la capacità di assorbimento quelle con foglie a superficie ruvida, piuttosto che liscia.

Andando a differenziare tra le singole specie, il più completo studio sull’argomento è stato prodotto in collaborazione da ricercatori norvegesi (Norwegian Institute for Agricultural and Environmental Research) e polacchi (Warsaw University of Life Sciences), che hanno analizzato per due anni le foglie di 22 alberi e 25 arbusti comunemente coltivati in Europa a fini di vegetazione urbana (Sæbø, 2012). Le più efficaci nella rimozione dei particolati totali (pm10, pm2.5, pm0.2) sono risultate:

- Betula pendula
- Pinus mugo
- Pinus sylvestris
- Salix cinerea
- Skimmia japonica
- Stephanandra incisa.

Per quanto riguarda la frazione dei pm0.2, considerata la più pericolosa a causa delle loro dimensioni:

- Betula pendula
- Pinus mugo
- Stephanandra incisa

La concentrazione di cera secretta dalle foglie e la presenza di peli predicevano entrambi la maggiore capacità di assorbimento.

Va tenuto conto, in ogni caso, che i risultati sono riferiti solo alla superficie delle foglie, ma a sostanziale parità di efficacia andrebbero privilegiati gli alberi più grandi, o quelli che possono crescere di più a seconda del suolo e delle condizioni climatiche.

Contrariamente alle piante da esterno, non è ancora chiaro se anche quelle da interno possano ridurre significativamente le concentrazioni di particolati sospesi: non ci risulta nessuno studio di laboratorio e solo due in ambienti “reali”, che hanno dato risultati contrastanti (Moerlein, 2005; Pegas, 2012). Lo studio con risultati positivi, condotto in una scuola elementare porteghese, ha visto una riduzione del 30 % dei Pm10, e le piante utilizzate erano: Dracaena deremensis “Janet Craig” (Janet Craig), Dracaena marginata (Marginata) e Spathiphyllum “Mauna Loa” (Peace lily).

Bibliografia:

Moerlein DT. Reduction of Harmful Air Pollution: Potential Ability of Different Plant Species to Remove Particulate Matter From Indoor Air. University of Cincinnati 2005.

Pegas PN, Alves CA, Nunes T, Bate-Epey EF, Evtyugina M, Pio CA. Could houseplants improve indoor air quality in schools? J Toxicol Environ Health A. 2012;75(22-23):1371-80. doi: 10.1080/15287394.2012.721169

Sæbø A, Popek R, Nawrot B, Hanslin HM, Gawronska H, Gawronski SW. Plant species differences in particulate matter accumulation on leaf surfaces. Sci Total Environ. 2012 Jun 15;427-428:347-54. doi: 10.1016/j.scitotenv.2012.03.084. Epub 2012 May 2.

Fonte:

Associazione Democratic Nutrition
http://democratinutrition.blogspot.it/2013/03/piante-da-esterno-ed-inquinamento-quali.html

Peccato che la flora stia morendo, massacrata da scie ed onde elettromagnetiche.

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