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Segnalo eccezionale intervista sulla Siria appena pubblicata

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Da meno di trenta minuti il sito il Dialogo ha pubblicato questa intervista che ad una prima lettura sembra interessantissima.

Di seguito riporto il messaggio con il quale Giovanni Sarubbi, direttore del giornale on-line, ha pubblicizzato questo pezzo, curato da Sarubbi stesso, sulla lista pace di Peacelink.it.

Io ho letta velocemente ma integralmente tutte le domande e le risposte e sono rimasto positavamente colpito, la segnalo subito in modo che ognuno possa giudicare da solo.

Chi e' interessato eventualmente a chiedere altri dettagli a Il Dialogo trova sul sito i contatti possibili con la redazione.

marcopa

Questo il link dell' intervista:

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/noguerra/NotizieCommenti_1328967644.htm

--
Una intervista ad Ossamah Al Tawil membro del Comitato Esecutivo del Coordinamento Nazionale Siriano per il Cambiamento Democratico sulla situazione siriana che credo possa interessare tutti voi.

Giovanni Sarubbi - direttore www.ildialogo.org

mah...
"Gli slogan delle prime manifestazioni erano: “pacifica, pacifica, la nostra è una lotta pacifica”, “Uno, uno, uno, il popolo siriano è unico”, “noi non vogliamo soldi ma dignità”. Nonostante ciò la risposta del regime fu sorprendente, fu una reazione molto violenta che ha dato carta bianca alle forze politiche per uccidere qualsiasi dimostrante per impedire un processo a catena come è successo in Tunisia ed in Egitto. "

ora che motivo aveva Assad di reprimere aspramente (a proposito, riscontri?) dei manifestanti pacifici?

Oltretutto in uno dei primi episodi Assad dette ordine di dotare le forze di sicurezza solo con proiettili di gomma cosa che tra l'altro è costata 2000 morti tra le forze di sicurezza, credere che costoro siano pacifici sinceramente....

E' probabile lo fossero, poi qualcuno tipo la Cia ha pensato bene di innestare i suoi e deviare il percorso come desiderato.

"Alcuni paesi come la Turchia, l’Arabia Saudita, Qatar stanno finanziano dei gruppi armati all’interno della Siria. C’è anche il cosiddetto Esercito Siriano Libero con un capo “Riyad Alasad”, esiliato in Turchia, che riceve ordini dai servizi segreti militari turchi. La violenza si sta diffondendo ogni giorno di più, stiamo assistendo, senza alcun dubbio, ad un gioco mondiale sporchissimo."

ah meno male lo si riconosce...

sostiene che le sanzioni abbiano beneficiato Assad ma non si capisce perché...ci manca solo che scriva che le ha chieste Assad...
"si stanno riducendo a piccoli cortei, la gente dovrà affrontare un costo della vita altissimo a causa delle sanzioni assurde fatte senza un minimo studio logico, in quanto solo il regime ne ha beneficiato pienamente."

"Sappiamo tutti che i mezzi di comunicazione sono stati utilizzati sempre in modo alterato da tutti i sistemi, democratici o totalitari"

un problema secondario quindi se la menzogna mediatica serve per causare una guerra?
Come dire, pazienza nessuno dice la verità. perché la cosiddetta società civile non si batte per chiedere aspre pene nonché un tribunale ad hoc per giudicare i media menzogneri?

Comunque ha evitato accuratamente di fare una disamina del suo "concorrente" consiglio nazionale siriano con base Londra.

Un consiglio, analizzi le colonie Usa poi parliamo di mafia

Ho riletto con attenzione l' intervista e rimango del parere che sia molto interessante, ma che sia solo un punto di partenza per capire meglio la situazione siriana ed orientare chi se ne interessa,

Ovviamente le dichiarazioni vanno verificate ma alcune sembrano verosimili, altre un po' piu' improbabili, almeno nei dettagli.

Le sintetizzo in maniera veloce.

L' intervistato vive in Italia, ha 40 anni ed e' uscito a circa 20 anni dalla Siria perche' gia' in odor di dissidenza poco prima del servizio militare.
Racconta che l' opposizione siriana aveva un proprio coordinamento che raggruppava le varie anime, e questo e' verosimile vista la storia e la composizione della popolazione siriana dove sono presenti varie minoranze.

Secondo l' intervistato il CNS sarebbe nato da una minoranza del coordinamento iniziale, circostanza che ritengo verosimile anche se non nelle dimensioni indicate dall' intervistato. Infatti questo afferma che il CNS sarebbe nato su pressioni del Qatar da tre membri del coordinamento su 20.

Visto che sono mesi che almeno in Italia il CNS si presenta come rappresentante dell' opposizione siriana, e' strano che il resto del coordinamento, che si descrive supermaggioritario nella popolazione, non abbia mai cercato di informare l' opinione pubblica occidentale ed italiana di questa "millantata" rappresentanza.

Che ci siano delle divisioni invece era gia' stato scritto, e che la parte legata alle Petromonarchie abbia piu' mezzi economici e quindi possibilita' di influenza e' verosimile.

Cosi' come l' ambiguita' dell' esercito di liberazione.

Gli eserciti non li considero in generale degli istituti positivi, gruppi armati finanziati da qualche esterno e non da stati nazionali mi suscitano ancora piu' diffidenza.

L' intervista parla di una via pacifica per le rivendicazioni della opposizione siriana, non da pero' molte indicazioni sulle strade che questo coordinamento intende percorrere, delle alleanze e dei rapporti che ha o vorrebbe avere all' interno della Siria e all' esterno.

Ci sono altre posizioni in Siria: sarebbe utile sentire il governo, alcuni partiti laici che collaborano con esso o si oppongono a questo, alcune minoranze religiose, soprattutto cristiane, presenti nel paese.

Nel frattempo in Siria e' arrivato "ufficialmente" il terrorismo. Lo scenario libico prende caratteristiche presenti invece in altre paesi.

Comunque e' positivo l' impegno del sito Il Dialogo di sentire direttamente i rappresentanti siriani protagonisti dell' intricata e sanguinosa situazione.

Speriamo che questo impegno, cosi' come quello di M.Correggia e altri siti , piccoli gruppi, liste di discussioni pacifiste, servano a far si' che la superficialita' e la manipolazione mediatica non siano vincenti.

Seguendo costantemente la vicenda siriana, in alcuni momenti la propaganda sembra perdere credibilita'mentre in altri sembra ancora vincente.

Molte notizie che girano in questo sito e in pochi altri sono pero' ignorate dalla maggioranza, anche da quella a cui piace informarsi. Le piccole nicchie pero' crescono, come numero e come dimensione.

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