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Società Segrete e Società Moderna (1884)

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Le Società Segrete
ed i mali della società moderna.

La Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny (1841-1884), fondatrice dell’Istituto delle Figlie del Cuore di Gesù, l’8 dicembre 1882, in occasione del primo giubileo dell’Istituto scrisse dal Monastero di La Servianne, presso Marsiglia, una lettera circolare alle sue consorelle, in cui analizza con impressionante lucidità il ruolo delle società segrete rivoluzionarie nello strappare a Gesù Cristo e alla Chiesa le anime e la società. Le suore da lei fondate erano e sono dedite, nella clausura, all’adorazione eucaristica, alla preghiera e all’immolazione.

*La Beata fu uccisa il 17 febbraio 1884, nel giardino del suo monastero, da colpi di pistola in odio alla fede.*

"Carissime Figlie in Cristo,

siamo giunte al primo giubileo della fondazione del nostro piccolo Istituto! Gloria a Dio nell’alto dei Cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà!
..........

Sorelle e Figlie carissime, vorrei comunicarvi la celeste passione di Gesù Cristo: Egli è venuto a portare il fuoco dell’Amore sulla Terra; che posso desiderare se non che Esso infiammi le vostre anime? Vorrei vedervi divorate da questo Amore; ma non di un amore di desideri e di sentimenti infecondi, bensì di un amore in opere e verità che porta fino alle estreme conseguenze della dedizione e si lascia portare dal Dilettissimo al massimo dell’olocausto.

Per aggiungere fiamme al vostro fuoco di amore, vi ricordo e vi metto al vivo come è odiato in questo tempo infelice Colui che amiamo; quanto è disprezzato Colui che adoriamo; quanto è oltraggiato Colui che serviamo in ginocchio.

O Sorelle mie, l’Amore non è amato! Quando vidi l’odio del mondo per Colui cui appartiene l’onnipotenza in Cielo e sulla Terra; quando ho visto l’armata di Satana devastare il campo delle anime per le quali il mio Salvatore ha versato il Suo Sangue, il mio cuore si è liquefatto come la cera nel mio petto e, siccome «l’amore desidera fare di più di quanto è in suo potere e crede che tutto gli sia possibile» (2), ho osato chiedere al Divino Amore di formarsi una piccola falange di Vergini, che siano i Serafini della Terra, anime pronte alla sofferenza,

ardenti nella dedizione e che nulla, all’infuori dell’obbedienza guidata dalla prudenza che spetta all’Autorità, possa arrestare sulla via del sacrificio; anime completamente abbandonate alla sua azione divina, nelle quali si compiano interamente i Suoi Disegni di Misericordia; anime eucaristiche, riparatrici e apostoliche; anime ostie unite a Lui, trasformate in Lui, offerte e sacrificate da Lui; che non vivano più, ma nelle quali Egli viva, la cui vita sia nascosta con Lui in Dio; ostie vive nelle quali Egli completi, in un certo modo, la Sua Passione e di cui Egli disponga secondo il Suo beneplacito per la Sua Gloria.

Sorelle, è un sogno il mio? A voi la risposta, a voi il provare a Gesù con lo slancio e la generosità dei vostri cuori, che Egli non vi ha chiamate invano nel Suo santuario e attorno al Suo Altare!

Nella pace dei vostri monasteri, a mala pena vi giunge l’eco lontana delle bestemmie del Mondo. Senza dubbio, però, prima di entrare in religione e anche dopo, dall’andazzo esteriore della società, dagli avvenimenti compiutisi sotto i vostri occhi e, grazie all’istinto delle vostre anime cristiane, avete intraveduto qualche cosa degli errori dei tempi attuali; addolorate per gli oltraggi fatti a Dio, voi avete deciso di consacrarvi tutte a Lui nella preghiera e nella riparazione.

Ma lasciate che ve lo dica, mie care figlie, voi riparate ciò che ignorate; il male è assai più grande di quanto supponete; maggiore e più incalzante è quindi la necessità, più imperioso il dovere che s’impone ad ognuna di voi di controbilanciare questo male, almeno nella misura delle sue deboli forze.

Mi sembra opportuno invitarvi a volgere con me uno sguardo più attento sul nemico del Divin Maestro, perché, conoscendo meglio le sue astuzie e i suoi disegni, il vostro zelo si accresca ed il vostro amore procuri di elevarsi, se è possibile, al livello degli oltraggi; ma che dico?... «affinché quando il Sangue di Gesù Cristo» offerto sull’altare «grida misericordia al cospetto del Padre, le vostre anime, associate alle divine operazioni di Gesù, confondano "con ardore ancora più grande” la loro voce e la loro penitenza, con la voce e il sacrificio di quel Sangue che riscatta la salvezza del Mondo» (3).

Del resto, voi siete nate precisamente per i tempi in cui ci troviamo: la vostra vocazione essendo appunto la lotta spirituale fatta con le armi della preghiera e dell’immolazione, contro Satana e la forma attuale dei suoi assalti; ciò che voi dovete contribuire a riparare è il male che 'egli' fa in questo secolo; ciò che voi avete da ottenere è l’esaltazione di ciò che 'egli' si sforza di abbassare, rovesciare e distruggere; ciò per cui voi dovete sacrificarvi, è ciò che 'egli' ha preso ora di mira con una rabbia che non conosce limiti. Ricordate queste

parole delle Costituzioni dell’Istituto: «Questa umile Congregazione è sorta come un fiore del Calvario, da un pensiero di dedizione e di amore per i Cuori Sacratissimi di Gesù e di Maria, per la santa Chiesa e il Sacerdozio; e da un pensiero di riparazione per gli innumerevoli oltraggi che, in questi tristi tempi, sono fatti alla Maestà Divina e alla nostra santa Religione».

«L’inferno e il Mondo attualmente dicono: Tutto senza Gesù Cristo! Essi vogliono scacciarLo dai cuori, dalle famiglie e dalle nazioni. Noi invece dobbiamo rispondere come la Chiesa e con la Chiesa: Tutto per Gesù Cristo» (4). «Esse offrono incessantemente alla Santissima Trinità il Sangue Prezioso di Gesù Cristo, per ottenere l’esaltazione della Santa Chiesa, il trionfo dei Sacri Interessi di Dio nel Mondo, l’estinzione delle società segrete e la conversione dei loro membri; soprattutto la perfezione, la santità sempre maggiore del Sacerdozio cattolico e degli Ordini religiosi, e gli aiuti necessari per trionfare sulla persecuzione organizzata contro di essi dall’inferno». «Tutto il merito dei loro sacrifici e delle loro preghiere, la loro stessa vita sono offerti a Dio secondo i fini or ora esposti», ecc. .

Dovrei citare quasi in estenso le nostre Costituzioni, se volessi dimostrarvi con prove ciò che i vostri cuori commossi sanno già!

Capirete maggiormente, però, fino a che punto sia necessaria e opportuna l’effettuazione del vostro scopo, venendo a conoscenza della portata dei mali della Società attuale.

Quando Dio creò il Mondo e l’uomo, formò un piano degno del Suo Amore: l’uomo fu destinato a glorificare e ad amare Dio sulla Tterra e a possederLo un giorno nella Gloria del Cielo. Tutto il resto fu creato per l’uomo onde aiutarlo a conseguire il suo fine ultimo che è Dio. Perciò tutto nell’uomo e nella società umana, atti, pensieri, uso delle facoltà, delle forze e delle creature, doveva tendere a questo fine supremo.

Ma, spinto dal demonio, l’uomo ha peccato, e dopo la sua colpa, egli è continuamente tentato da quello 'spirito malvagio' che odia Dio e la Sua creatura; il suo cuore corrotto, diventato complice del suo nemico, è sempre portato ad insorgere contro Dio e a far di se stesso un fine.

Dio, Che è la Misericordia Infinita, ha riparato con la Redenzione alla terribile caduta; tutto fu rinnovato in Gesù Cristo. Egli è nato, ha sofferto ed è morto per redimere e salvare l’uomo colpevole. Ha fondato la Chiesa, la cui missione soprannaturale è di distribuire alle anime, con i Sacramenti, i meriti infiniti del Salvatore, di insegnare al Mondo la Verità, di smascherare l’errore, di combattere il male, di condurre le anime alla felicità eterna e anche di custodire il deposito delle leggi naturali, disconosciute dalle
passioni, ma che sono la base dell’ordine civile.

Il male morale è la ribellione dell’uomo contro l’ordine che Dio ha stabilito; la negazione pratica della subordinazione di tutte le cose alloro vero ed ultimo fine.

Senza dubbio dopo il peccato originale il male è sempre esistito: l’ 'antico nemico' del genere umano, che è pure e soprattutto il 'nemico' di Dio, ha in ogni tempo cospirato per la perdita delle anime; ma mai come oggi ha osato far guerra con tanta audacia, tanto cinismo e tanta perfidia. La lotta riveste da un secolo e mezzo in qua un carattere particolare che deve ispirare le più serie riflessioni. Non si tratta più, come una volta, di un attacco a qualche punto del dogma o della morale cattolica, né di un errore che, dopo funeste agitazioni, non riuscendo ad impadronirsi, come avrebbe voluto, di una società le cui fondamenta non erano ancora scosse alla loro base, era costretto a contenersi sopra dati punti e, neppure, di una rivolta accidentale e locale contro qualche principe. Si tratta ora di un vasto movimento generale contrario a tutti i dogmi religiosi, a tutti i princìpi della morale e a tutte le basi della società religiosa e civile. Questo male è universale, esso si estende a tutti i popoli del Mondo, senza differenza di clima, di razza, di governo, avviluppando le intelligenze in una immensa rete di menzogne nascoste e sotto parole lusinghiere (5).

Nella mente di moltissimi tutte le verità sono minimizzate; le più strane aberrazioni accreditate; gli errori più evidenti acclamati, i princìpi più sovversivi proclamati e accettati.

Di fronte alla Chiesa si erge quasi svelata, resa ardita dalle sventure dei tempi, l’infernale chiesa di Satana, che per lungo tempo ha ordito le sue congiure nell’ombra e tenne coperto, con il segreto più profondo, i suoi abominevoli errori, i suoi ignobili misteri ed i suoi odiosi disegni. Essa cerca pazzamente di annientare i diritti di Dio in questo Mondo, di rovesciare la Chiesa e ogni base dell’ordine sociale cristiano; di esaltare la pretesa perfezione naturale dell’uomo e la sua indipendenza rispetto a Dio, la distruzione di ogni autorità, il dominio

della materia, del disordine, dell’empietà; infine la negazione stessa di Dio: né Dio, né padrone! Ecco, care Sorelle, il riassunto delle dottrine di questa scuola infernale.

Se volete conoscere la causa di questi fatti dolorosi e strani, la santa Chiesa stessa vi risponde con la voce di Pio IX: «Colui che avrà compreso bene il carattere, le tendenze, lo scopo delle sette segrete, massoniche o altre, la natura e lo svolgimento della lotta universale dichiarata alla Chiesa, non potrà mettere in dubbio che la presente calamità va attribuita principalmente, come alla sua propria causa, alle astuzie e alle macchinazioni delle medesime; la sinagoga di Satana è composta di esse» (4).

Causa agente di questo male immenso sono dunque e specialmente le Società segrete, la cui diffusione è diventata prodigiosa e che tutte, in un modo o nell’altro, sembrano far capo alla massoneria e, a questo male, si dà, sia pure con interpretazioni diverse, il nome di Rivoluzione sociale e religiosa.

Notate bene, care Sorelle, che qui non si tratta di politica; la politica non è che una maschera per le sette; esse accettano qualsiasi forma di governo, purché possano guidarlo, corromperlo e raggiungere per suo mezzo il loro infernale scopo. Stolta ed empia utopia!

Esse dimenticano l’Intervento Divino e le promesse fatte da Gesù Cristo alla Sua Chiesa, hanno persino creduto, dicono, di poter un giorno metter le mani sul Papato e collocare uno dei loro sulla cattedra di Pietro, per rendere la rivoluzione padrona del Mondo e sostituire il regno di Gesù Cristo con quello di Satana.

Questi infami disegni sono costantemente sventati dall’assistenza soprannaturale che Dio dà alla Sua Chiesa. Governare le anime per il trionfo del male, tale è lo scopo delle sette segrete. La Chiesa sola ha il diritto e il potere di governarle per condurle a Dio; essa compie il Disegno di Dio, la setta invece si sforza di compiere il disegno di Satana e dell’uomo, insieme uniti nella ribellione a Dio.

Il 'disegno infernale' è l’attuazione della dottrina della massoneria, sostituisce i pretesi diritti dell’uomo ai diritti e alla legge di Dio e, sconvolgendo ogni principio di ordine, pone l’uomo fine a se stesso. È l’empia e satanica apoteosi dell’umanità, ossia l’uomo sacrilegamente messo al posto di Dio. Persino l’idea religiosa deve scomparire; tutto diventa umano, cioè indipendente dalla Legge Divina e da ogni fine soprannaturale, l’organizzazione, il potere, i mezzi e lo scopo (7).

La ragione ribelle e una falsa scienza soppiantano la fede e la verità; l’idea, impropriamente chiamata laica, e che si dovrebbe invece chiamare satanica, è sostituita all’idea religiosa.

La setta segreta assale, insegue e vuol distruggere insieme la religione, la morale, l’autorità, la famiglia, la proprietà, la cristiana educazione, ogni onesto governo, la vera libertà ed infine il Papato, che essa considera come il centro e la garanzia di tutte queste grandi cose

che costituiscono la società, e che le fanno da base. La setta mira a tutto distruggere per arrivare a ciò che essa chiama lo stato di natura, che in realtà è l’anarchia, la forza selvaggia, la barbarie; non più culto a Dio, ma l’autoadorazione dell’uomo; non più doveri, ma un egoismo sfrenato e la soddisfazione, con qualsiasi mezzo, degli istinti più mostruosi.

Essa fa entrare i suoi addetti nei consigli delle nazioni, perché vi combattano con mene segrete e astute, ciò che è contrario ai suoi fini; quando può, sale al sommo del potere sociale per effettuarne con empie leggi lo scopo tremendo che si prefigge, scopo che ai nostri giorni, a motivo del numero considerevole dei suoi membri, nasconde a mala pena sotto veli trasparenti e falsi incapaci di ingannare le persone serie. Noi ne siamo addolorati testimoni.

Che sono quelle leggi che opprimono le giuste libertà della Chiesa? Perché la spogliazione degli Stati della Santa Sede? La prigionia imposta al Sommo Pontefice? La violazione del domicilio dei Religiosi e la dispersione delle loro Comunità? Perché quelle misure contro il reclutamento delle vocazioni al Sacerdozio? Perché quella licenza delle ragazze?

Quegli attentati sacrileghi ai santuari cattolici, quelle scuole senza Dio, quegli ospedali senza Preti? Perché quelle leggi disordinate della famiglia, quel togliere il Crocifisso dai cimiteri e dovunque, quell’odio a Dio inoculato nei fanciulli innocenti? Quella libertà sfrenata

concessa a pubblicazioni corruttrici e alla propaganda di dottrine sovversive e scandalose?

Quella violazione dei più sacri diritti, perché? Non è forse tutto questo il realizzarsi a faccia coperta, con mezzi che fanno credere legali, delle dottrine accettate e dei piani da tanto tempo deliberati nei conciliaboli massonici, già tante volte segnalati dai Sommi Pontefici, come distruttori di ogni morale, di ogni società e di ogni religione?

A vedere il trionfo dell’errore, quasi padrone del mondo, o almeno di quanto è forza materiale e potere, quella apparente legalità con la quale si vuol legittimare tanto male, dovremmo noi disperare del presente e dell’avvenire? No, Sorelle, no mai! Gesù Cristo ha vinto Satana e il mondo!

A Gesù Cristo appartiene ogni potenza (8); al nome di Gesù Cristo ogni ginocchio si piega anche negli abissi (9). Le nazioni gli furono date in retaggio (10). Mentre Egli lascia che il mostro infernale si dibatta ai suoi piedi in fugaci e falsi successi, Egli vince e trionfa; i Angeli cantano già la sua vittoria definitiva!

L’azione della rivoluzione e delle sette segrete è essenzialmente satanica: tutto in esse menzogna, fatale sequela di errori, cieche tendenze verso la distr
uzione, unite ad una radicale incapacità di edificare qualcosa di durevole per la felicità, anche solo temporale, dei popoli. Le loro idee e le loro massime portano il marchio della bestia infernale (11); è l’eco della rivolta dell’angelo decaduto, che cerca di trascinare con sé l’uomo che Dio ha tanto amato.

Ma chi è come Dio (12), Sorelle? Le porte dell’inferno non prevarranno contro la Chiesa da Lui fondata. (13). Il trionfo finale non è per coloro che portano l’insegna del dragone, ma per noi che portiamo il Nome di Gesù Cristo sulle nostre fronti e il Suo Amore nei nostri cuori!

La Provvidenza procede per vie incomprensibili allo spirito umano, ma appunto perciò altrettanto adorabili; solo Lassù avremo la gioiosa sorpresa, l’ ammirazione del grande Disegno Divino, di cui ora si scorge soltanto qualche linea, senza vederne l’insieme.

Bisognò che Gesù soffrisse ed entrasse così nella Sua gloria (14); bisogna che la Chiesa e le anime passino per la stessa via. La Chiesa non vive un giorno solamente: quando i Martiri cadevano come d’inverno la neve cade in falde, non si sarebbe potuto credere che tutto era perduto? Al contrario, il loro sangue preparava i trionfi dell’avvenire.

Non è per noi che dobbiamo vivere, perciò bisogna vedere tutto attraverso i disegni di Dio; i nostri dolori attuali, dovessero raggiungere il colmo e dovessimo noi essere sacrificate nella catastrofe, acquistano e preparano i trionfi futuri della Chiesa; noi lavoriamo per quelli che verranno dopo di noi; essi raccoglieranno, ad maiorem Dei gloriam, il frutto delle nostre lacrime e forse del nostro sangue.

La Chiesa procede di lotta in lotta, di vittoria in vittoria, sino all’Eternità che sarà il trionfo definitivo. Sbaglierebbe chi volesse, nel momento presente, giudicare l’insieme delle cose.

Noi abbiamo la promessa e la sicurezza della Vita Eterna, nonché il conforto di sapere che Dio trionfa sempre e che il Suo Trionfo sarà tanto più grandioso, quanto più gli sarà costato.

Torna più comodo vivere in un tempo di pace relativa; ma il vivere in tempi turbolenti è più stimolante, più nobile e meritorio. Il nostro compito è di dissodare, lavorare e smuovere faticosamente il terreno; altri raccoglieranno la messe..., ma questa, feconda e copiosa, sarà certamente collocata nei granai del Padre Celeste.

Gli sforzi di Satana si faranno perciò sempre più furibondi e disperati e la santità dei giusti sempre più fulgida, sino a che il tempo non sarà più e Satana sarà ricacciato per sempre nell’abisso.

Modesti operai di questa grande opera, lavoriamo nel silenzio e nella speranza. Preghiamo: è la condizione del successo; ripariamo, poiché il dolore supremo è di vedere Dio oltraggiato

e bestemmiato; soffriamo, lottiamo, moriamo se occorre, sicure che lassù una Provvidenza veglia, l’Onnipotenza ci assiste e riuscirà vittoriosa; la Bontà tiene conto di tutto, l’Amore infinito si china verso di noi, per condurci ai Suoi Fini Divini. Noi siamo della stirpe di Maria, della quale Dio stesso ha proclamato l’inimicizia perpetua con la razza di Satana ed alla quale Egli ha dato il trionfo per mezzo di Gesù Cristo, senza però dispensarci dalla fatica, né privarci dell’onore e del merito della lotta.

Dunque: speranza! Lavoriamo fiduciose e intrepide. Che faremo deboli donne? Ciò che faremo? L’abbiamo detto or ora: pregheremo, ripareremo, ameremo, soffriremo!

Mentre i molti saranno apostoli, soldati valorosi gettati nella mischia, noi, con la dolcissima Vergine Maria, saremo olocausti nascoste in Gesù Cristo, immolate con Gesù Cristo, e con Lui, per Lui ed in Lui, otterremo la salvezza del Mondo.

La nostra esistenza, la nostra vita sono già per se stesse una protesta contro le opere attuali di Satana. La Divina Provvidenza, secondo i bisogni dei tempi, fa nascere i diversi Ordini religiosi che devono, ciascuno secondo il proprio carisma e le proprie forze, aiutare la santa Chiesa.

Nel silenzio dei nostri monasteri, aiutate dalla Grazia Divina, cammineremo in senso opposto a Satana; all’empietà ed all’odio opporremo l’amore.

Lo scopo di Satana, l’ideale delle sette è di scacciare Gesù Cristo dal Mondo, di abolire persino la memoria della Sua dottrina e di strapparGli le anime; bisogna dunque, Sorelle, amare Gesù Cristo, unirsi a Gesù Cristo, imitare Gesù Cristo, conquistare anime a Gesù Cristo.

Bisogna amare Gesù Cristo e unirci a Gesù Cristo. AmiamoLo da vergini e da spose; gettiamo ai Suoi piedi adorati i nostri gigli che Egli stesso ha fatto crescere, inaffiandoli con il Suo Sangue Prezioso, il cui profumo non sarà respirato che da Lui solo.

L’Istituto è innanzitutto un’opera di amore; perciò esso non accoglie che anime ripiene di un amore generoso, delicato, ardente. Ecco perché ci siamo consacrate al Cuore di Gesù, focolare dell’amore; ecco perché ci siamo strette attorno all’Eucarestia, capolavoro dell’Amore. L’Eucarestia! Che è Dio con noi e che ci dà la consumazione dell’amore, cioè l’unione reale con Gesù Cristo.

Dobbiamo esaltare Gesù Cristo con l’adorazione, con lo splendore del culto, con immenso rispetto, Fede vivissima e la virtù della religione, portata al suo più alto grado, che attinta in Gesù Cristo risale dalle nostre anime, a Lui e per Lui all’adorabile Trinità.

Consacriamo i nostri cuori ad estinguere, per quanto possibile alla nostra pochezza, «la sete ardente che ha Gesù Cristo di essere conosciuto e amato dalle Sue creature (15).

Alle raffinatezze dell’odio infernale, noi opporremo le delicatezze dell’amore che compatisce, dell’amore che ripara, dell’amore che tutto condivide e nulla rifiuta; dell’amore che strappa al Cuore del Diletto i segreti della Sua carità ardente, dello zelo che Lo divora, delle Sue agonie, dei Suoi dolori, dei Suoi sacrifici, per farli Suoi, dell’amore che dà vita per vita e che, per la Gloria di Dio, è pronto anche a dare il Suo Sangue.

Ecco, ancora, perché ci sforziamo di attuare i desideri del Cuore di Gesù, perché cerchiamo nel Cuore Immacolato di Maria, fonte di tenerezza e di amore, come pure negli ultimi anni della Sua vita, consumati dal martirio del Divino Amore, il modello dei nostri sentimenti e della nostra vita. Ecco perché noi offriamo tutto e noi stesse per quello che il Cuore di Gesù ha maggiormente amato.

Bisogna imitare Gesù Cristo. L’inferno vuole abolire la dottrina di Gesù Cristo?

Noi Lo seguiremo e Lo imiteremo il meglio possibile, proprio in ciò che si oppone alla dottrina infernale delle sette. Esse predicano l’orgoglio, la ribellione, l’indipendenza; noi impareremo alla scuola del Cuore di Gesù, per praticare con sforzo continuo, «le virtù della mitezza e della profonda umiltà, che con l’ubbidienza e il sacrificio, formano le basi del nostro Istituto» (16). Tenderemo a fare della perfezione dell’ubbidienza il carattere distintivo della nostra Società.

Le sette insegnano l’edonismo, il materialismo e il più gretto egoismo; noi vi opporremo la ricerca della totale abnegazione, il vigore della perfezione interiore e una incessante mortificazione in ogni cosa, per quanto sarà possibile; vi opporremo un amore generoso della croce, lo spirito di sacrificio, lo spirito di unione a Gesù immolato, che non è altro che lo spirito stesso del cristianesimo; vi opporremo una squisita purezza, le caste delicatezze della verginità, l’oblio dei nostri interessi personali e, infine, l’intero sacrificio di noi stesse, per la maggior Gloria di Dio. Infine, essendo l’ideale delle sette il disordine, la discordia, l’odio, l’anarchia, noi, con tutte le nostre forze, tenderemo a realizzare l’ultima preghiera di Gesù; «Siano essi una sola cosa!». Vi riusciremo con il rispetto dell’autorità, la subordinazione alla gerarchia, l’amore a
lle tradizioni e alle regole; con una carità squisita e una sì intima unione, che faranno di noi un cuor solo e un’anima sola nel Cuore di Gesù.

Bisogna conquistare anime a Gesù Cristo. Agli sforzi infernali per strappare le anime a Gesù Cristo, opporremo lo zelo e la dedizione dell’amore. Quanto sbaglierebbe l’anima che venisse a cercare in questo Istituto esclusivamente la propria perfezione! Una Figlia del Cuore di Gesù deve essere non solo un altro Gesù Crocifisso, per lo spirito di sacrificio e di volontaria penitenza, o come un altro Gesù Ostia, per lo spirito di oblazione e di immolazione perpetue, ma deve essere anche un altro Gesù Redentore «compiendo in sé ciò che Gesù Cristo deve ancora soffrire in noi, per la formazione del suo corpo che è la Chiesa» (17), nelle stesse intenzioni del sacrificio di Nostro Signore, che sono la Gloria di Dio e la salvezza delle anime. «Questa umile Società non è fondata soltanto per la salvezza e la santità dei suoi membri, ma perché i suoi membri si adoperino, con l’aiuto della grazia, e con tutte le loro forze, alla salvezza delle anime, per il servizio dei sacri interessi del Cuore di Gesù, della Santa Chiesa e del Sacerdozio cattolico, per mezzo della preghiera, del sacrificio, della diffusione della devozione verso il Cuore adorabile di Gesù e verso la Vergine Immacolata, Regina e Ausiliatrice della Chiesa» (18).

Come potremo noi, dal profondo della nostra miseria, elevarci a cose tanto sublimi?

Sorelle, faremo tutto per mezzo di Gesù Cristo, mediante la nostra unione al Suo Cuore e al Suo sacrificio, l’offerta dei Suoi meriti infiniti e del Preziosissimo Calice del Suo Sangue adorabile. Faremo tutto per Maria, l’Associata al Divin Sacrificio (19), per la quale venne sempre l’Aiuto Divino alla Chiesa contro i suoi nemici e che, dopo aver annientato tutte le eresie, distruggerà certamente anche la grande apostasia sociale dei tempi presenti (20).

Perciò, «Le Figlie del Cuore di Gesù prendono per modello della loro vita riparatrice e apostolica e onorano di un culto speciale la Santissima Vergine Maria, considerata nella Sua unione al sacrificio del Salvatore e nell’ultima parte della Sua vita in cui Essa fu più visibilmente l’Ausiliatrice della Chiesa e degli Apostoli, ai quali l’aveva lasciata in aiuto nascosto, ma efficacissimo» (21).

«Come nei primi tempi del cristianesimo, il mondo delle società e delle nazioni è ora

nuovamente alleato contro la Chiesa; la persecuzione è quasi universale e più perfida delle persecuzioni cruente di allora» (22). «Poiché l’inferno vuol scacciare Gesù Cristo e la Sua Chiesa dalle anime e dalle società, è urgente alzare supplichevoli le mani verso la Vergine Immacolata, per la quale il Padre Celeste ha dato Gesù Cristo al Mondo, affinché la dolce Madre del Salvatore, rendendo Gesù Cristo alle anime, renda loro la vita perduta... e ottenga il trionfo della Chiesa sopra i Suoi nemici. Possa la Celeste Regina della gerarchia attirare su tutti i membri del Clero cattolico Benedizioni tali dal Cuore di Gesù da mantenere il loro coraggio e la loro perfezione fra le bufere di questi tristissimi tempi, sicché, come diamanti purissimi, risplendano sulla veste meravigliosa della Chiesa» (23).

Che la Madonna rinnovi le Benedizioni dei tempi apostolici, quando essa, con le sue preghiere e le sue immolazioni, prestava una validissima assistenza alla Chiesa del suo Divin Figlio (24). «Poiché l’empietà sociale e le società segrete, strumenti fedeli dell’inferno, per riuscire a eliminare Gesù Cristo dal Mondo e toglier lo alle anime, cercano innanzitutto e soprattutto di scacciarne la Chiesa e il sacerdote, le Figlie del Cuore di Gesù, strettamente unite a Maria, volendo che Gesù Cristo regni, si sacrificano interamente per gli interessi della sua Chiesa e del Sacerdozio» (25). «Con le loro armi spirituali esse contribuiranno alla difesa del Sacerdozio e degli Ordini religiosi, cuore della Santa Chiesa, oggi tanto minacciati; all’azione demoniaca contro di essi, opporranno le preghiere e i sacrifici umili e nascosti di un Istituto religioso, consacrato specialmente a uno scopo così opportuno e urgente» (26).

Poiché ogni errore ha sempre condotto al trionfo spirituale su ciò che esso combatteva, è certo che la Chiesa godrà in futuro di una meravigliosa fioritura di Ordini religiosi e di uno splendido risveglio di vita cristiana.

O Sorelle! ... umiltà profonda, ma fiducia illimitata; abbandono senza riserva all’azione della Grazia, perché «poche anime comprendono ciò che Dio opererebbe in esse, se si affidassero completamente alle sue mani e lasciassero agire la Grazia Divina» (27).

Capirete facilmente come un Istituto che ha simili scopi, non può accettare anime ripiegate su se stesse, meschine, pusillanimi, che cercano le dolcezze della pietà, invece di cercarne il sacrificio e la perfezione; esso ha bisogno di anime generose, ardenti nell’immolazione, dimentiche di se stesse e, soprattutto, piene di quella dedizione amorosa che va diritta come una freccia al Cuore del Diletto!

O Gesù, in questo giorno di amore riconoscente, lascia che cantiamo le Tue lodi e proclamiamo le Tue Misericordie! ..."

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