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Il piano segreto (che non è segreto) della nuova DC


GioCo
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Immagine: Varroa, ectoparassita sul corpo di un'ape.

Ultimamente è uscito qui su CDC un ottimo articolo sui nuovi movimenti cattolici che partono (non a caso) dall'America e vorrebbero rifondare la DC che è stata distrutta dalla storia e da mani pulite.

E' necessario a mio avviso stare molto attenti e non sottovalutare questi movimenti che hanno radici profonde e ben marcate, legate da parecchi fili con quell'altra forza del pianeta che si manifesta periodicamente, quella che ha preso poi il volto aschenazita in quest'era e che confondiamo con quella ebrea o (peggio ancora) semita. Questo contributo tenta (senza troppe pretese di verità) di fare un poco di chiarezza su queste forze e su come agiscono.

Queste radici non sono esattamente quello che sembrano in superficie ma la loro manifestazione di superficie appare confusa ai più anche se capace di veri e propri rivolgimenti storici, cioè di creare situazioni che cambiano la realtà vissuta, ribaltandola.

Non voglio nemmeno semplificare dicendo che una rappresenta il male e l'altra il bene, perché non è utile ai fini della comprensione più generale. Una rappresenta però il nemico e l'altra il finto amico. Entrambe lavorano per spingere l'opinione più generale a pensare in un certo modo. Il perché non lo tratterò qui, dal momento che esula dai propositi di questo contributo, mi limiterò a dire che per gestire una mandria che pensa non basta indicare il pascolo come si fa con le mucche o spingere nella direzione desiderata con i cani come si fa con le pecore, è necessario che "immagini dove si trova" quel pascolo decidendo da solo cosa fare, come accade più spesso coi cavalli.

L'istruzione è quindi lo strumento più importante, quello che più correttamente dovremmo chiamare "scolastica" (un invenzione cattolica) ma che è inutile senza un bisogno indotto. Mi spiego meglio. Per spingere qualcuno a pensare qualcosa, devo creare un bisogno artificiale che non sappia superare da solo e poi posso insegnare come superarlo generando dipendenza emotiva (oggi diremmo psicologica, un tempo si sarebbe detto sapienziale). Facciamo un esempio stupido: prima creo il bisogno di vestire, iniziando a dare all'abito funzioni sociali precise, ad esempio distinguendo i sacerdoti dal resto delle persone, oppure gli agenti della sicurezza e della difesa di modo che la popolazione possa riconoscere subito la carica (cioè il mandato sociale) poi insegno come si taglia e si cuce un vestito, come si creano tessuti, dove prelevare le materie prime e come produrre materia grezza (ad esempio il cotone o il nylon). La popolazione sviluppa quindi un forte legame con la filiera produttiva (e l'infrastruttura che occorre per sostenerla) e l'idea dell'importanza che ha il vestire trasmettendola come una specie di virus. Un idea che è totalmente peregrina e artefatta, ma non per questo meno funzionale a creare una forte dipendenza interna a un certo gruppo sociale che a questo punto genera ricchezza (sotto forma di capacità di produrre vestiario ovviamente). Questa ricchezza va gestita ed è qui che entra in @GioCo l'economia che invece dovremmo subito sapere che è monetarismo e con l'economia (per esempio ecologica) ha pochissimo a che vedere, più o meno come un parassita ha a pochissimo a che vedere con il sostentamento dell'ospite da cui dipende per "prelevare" quanto gli occorre.

Ora dovremmo avere chiaro cos'è la moneta, un modo per facilitare gli scambi e quindi di trarne profitto. Detta così suona bene, sopratutto a noi oggi così tanto dipendenti dalla scolastica prima e dalla propaganda merceologica dopo, ma questo significa che qualcosa viene preso nello scambio di valore, qualsiasi scambio di valore. Quindi si tratta sempre (e ribadisco sempre) di una forma di impoverimento generalizzato o ancora di un prelievo di sostanza (=valore condiviso) dove prima c'era lo scambio nell'abbondanza, nella parsimonia (di situazioni di scambio) e nella efficienza. Prevale quindi l'efficacia (dello scambio) sull'efficienza (dello scambio).

Ovviamente questa "logica monetaria" (mercantilista) che è fondamentalmente quella di un parassitismo endogeno (interno al corpo sociale) altera in modo profondo quello che chiamo "corpo emotivo umano" e a questo punto dovrebbe essere già più chiaro di cosa stiamo parlando, diversamente da qualsiasi altra analisi abbiate letto fin'ora. Il frutto di questa analisi è la ricerca dell'evidenza evidente nei dettagli incoerenti della nostra realtà e nella piena consapevolezza che ciò che è troppo evidente tendiamo a cancellarlo dal panorama della nostra mente.

A questo punto arriva il piano della nuova DC che poi come sempre è il vecchio piano di recupero della condizione preordinata, dopo che il tasso di "prelievo forzato" dato dalla azione parassitaria endogena ha superato il limite di guardia della sua sostenibilità. Per il semplice fatto che l'impoverimento dato dal prelievo del profitto (=l'interesse) avviene secondo uno schema competitivo sempre crescente e in continua accelerazione (io devo fare sempre meglio di te) e perché la velocità occorre per nascondere i magheggi necessari a prelievi sempre maggiori e sempre più fuori controllo. Lasciando perdere un attimo i pronomi, qui utili per indicare le dinamiche, senza definire l'identità (=di chi stiamo parlando?) che è tutto un altro capitolo a parte molto complesso, la difficoltà è quella di restare con i piedi per terra e con l'attenzione ben piantata sull'analisi della situazione (da aggredire con taaanta pazienza e forza emotiva) ben convinti che le tasche capienti dell'evidenza evidente nascondono praticamente in via inesauribile nuove sorprese. A questo punto possiamo iniziare a capire che questo piano di rifondare la DC rappresenta un movimento (tra i tanti) che tende a riportare (in qualche modo) la situazione a una condizione pregressa, dove il monetarismo torna ad essere una specie di cenerentola della situazione, cioè torna ad essere un elemento fortemente limitato al minimo indispensabile. Ci riuscirà? Non ha importanza, tanto se fallisce questo ne arriverà subito dopo un altro più determinato e forte.

Ciò che conta è recuperare un nuovo senso etico e siccome lo si deve fare in condizioni accelerate monentaristiche sfavorevoli, dove l'etica è solo il consumo e lo scambio, si deve partire da isole di consapevolezza preconcette (cioè concepite prima che regni il disordine) che hanno il compito di formulare questa nuova etica (=comportamento) che avrà il compito di “accendere” agli animi (cioè gli entusiasmi) che poi altro non vuol dire che incanalare le energie che già sono in circolo verso situazioni che possono arginare l'azione parassitaria. Tipicamente per noi una qualche forma di tirannia che diverrà obbligatoria e sarà comunque salutata come forza positiva rinnovatrice in quanto utile a rimuovere l'infezione marcantilista. Appunto un etica scolastica, cioè capace di istruire un ordine nel disordine. Un ordine (emotivo) che non può nascere dal disordine ma deve nascere in consessi dove sia stato mantenuto un ordine (rigido, severo). Un ordine che sappia riorganizzare le forze in @GioCo per dirigerle verso i futuri pascoli che verranno indicati.

Ribadisco però il concetto: non è una scelta, non possiamo “fermare” la storia e nemmeno l'azione di queste forze. Possiamo solo rimandare (per poco) l'inevitabile e cambiare il suo aspetto, la forma che poi prenderà nel concreto, magari più o meno violenta.


esca e Jacopo Brogi hanno apprezzato
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Primadellesabbie
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Postato da: @gioco

...dove l'etica è solo il consumo e lo scambio, si deve partire da isole di consapevolezza preconcette (cioè concepite prima che regni il disordine) che hanno il compito di formulare questa nuova etica...

 

L'uso della moneta ha permesso di trascurare metodi come la razzia, il saccheggio, la sottrazione d'autorità, che però rappresentano degli archetipi ai quali invariabilmente lo "scambio", questione di tempo, tende.

Ad un certo punto si fa ricorso alle isole di consapevolezza preconcette... per poi poter ricominciare su terreno vergine.

 


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GioCo
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Postato da: @primadellesabbie

L'uso della moneta ha permesso di trascurare metodi come la razzia, il saccheggio, la sottrazione d'autorità, che però rappresentano degli archetipi ai quali invariabilmente lo "scambio", questione di tempo, tende.

Ad un certo punto si fa ricorso alle isole di consapevolezza preconcette... per poi poter ricominciare su terreno vergine.

Si certo, da quando ci è stato insegnato che è necessario prendere ciò che occorre, anche con la forza, sia alla terra che al prossimo nostro. Però ti faccio notare che le guerre in ambito civile, cioé da quando facciamo risalire la storia, sono diventate "LA" storia. Un conto è la guerra (che ancora abbiamo registrato nei nostri documentari) tribale africana che si consumava un secolo fa (circa) tra gruppi rivali ormai praticamene estinti (oggi evoluti in "etnie" non meglio identificate) consumata al 99% in via simbolica e per il resto per affermazione e prestigio di questo o di quello (cioé con funzione di riconoscimento sociale). Un conto è il massacro totale che è avvenuto nella prima e nella seconda guerra mondiale. L'uno non lo vedo tanto funzionale all'altro. Cioé, dallo scambio che noi identifichiamo (male) con il baratto, alla monetizzazione il salto è quantico e non si torna indietro. Non c'è il momento in cui poi abbandoni la moneta e nel baratto non c'è il momento in cui giungi a uno scontro globale. C'è solo il momento in cui la moneta torna a contare di meno (nella nostra testa) rispetto a cosucce marginali come la sopravvivenza su questo pianeta (ad esempio) e basta.
 
Un po' poco direi. Però è quello che adesso "passa il convento". Scusa l'ossimoro, dato che nel concetto del convento c'era almeno la pietà che qui latita molto.

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Primadellesabbie
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Postato da: @gioco

Un conto è la guerra (che ancora abbiamo registrato nei nostri documentari) tribale africana che si consumava un secolo fa (circa) tra gruppi rivali ormai praticamene estinti (oggi evoluti in "etnie" non meglio identificate) consumata al 99% in via simbolica e per il resto per affermazione e prestigio di questo o di quello (cioé con funzione di riconoscimento sociale).

La guerra tra guerrieri (casta) è rituale, se metti la divisa a tutti e, con un pretesto li fai scontrare, è massacro. Se poi a dirigere il massacro ci metti l'avvocato e il farmacista che, avendo studiato, sono 'ufficiali' il massacro assume i contorni macabri dell'operetta.

Quando poi ritieni di poter fondare un Paese, o un popolo, come risultato di uno scontro del genere,...guardiamoci intorno.

PS - Dimenticavo: la razzia oggi si fa di tutta evidenza, e allo scoperto, usando le proprietà della moneta. 

 


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