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La tremenda Tragedia che non esiste


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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L'immagine e della tragedia dimenticata della fabbrica di armi di Bollate in provincia di Milano.

Qual'è il tempo che è stato migliore? Nessuno, tutti, forse qualcuno.

Io, voi, "gli altri", tutti, siamo immersi in una Apocalittica Tragedia, un Dramma dai connotati umani e comici allo stesso tempo, che si estende come un Uragano nell'ovunque e nel per-sempre. Spesso uso la parola "grotteschi", come grotteschi sono gli Uomini delle Caverne, anche in considerazione del fatto che (ne sono del tutto persuaso) non sono MAI esistiti. Ma che dire dei popoli tribali che abbiamo considerato "incivili" solo perché consumavano una vita che sfidava tutti i miti e i principi dei "Grandi Popoli Antichi" a partire dai Greci, stando a contatto con l'ambiente selvatico che donava loro una stabilità emotiva a noi del tutto ignota?

E sono tante le inesistenze che diamo per certe, ad esempio che gli alleati non ci bombarderanno mai, che basta andare al supermercato per trovare quello di cui abbiamo bisogno, che il mercato in fondo deve guadagnare e segue i suoi interessi o per lo meno gli interessi dei suoi comandanti in capo, che chi comanda, ovunque, in politica ma anche sul posto di lavoro, sappia quello fa o quello che dice, ma soprattutto ... soprattutto, la disperazione. La disperazione che non esiste e che diamo più che certa, scontata.

Basta guardare bene in faccia personaggi come Draghi, la Merkel, Macron o l'uomo della strada, per capire come la certezza, tanto beffarda quanto malcelata, sul volto di ognuno, di tutti, sia solo una cera che nasconde la Paura che ci accomuna, noi cittadini del modernismo e marionette dell'ordoliberismo. La Paura, ma che dico il Terrore, ma che dico la Disperazione di Fallire lo spettacolino del teatro di Mangiafuoco, di non essere stati abbastanza divertenti, non perché sia colpa nostra dato che sono i fili a muoverci, ma perché sappiamo benissimo cosa ci fa Mangiafuoco con le marionette inutili. Dove non la vediamo quell'Ombra? Nel Cuore dell'impavido Selvaggio che non c'è più, perché l'abbiamo assassinato, insieme ai Valori Fondanti della nostra Civiltà, tutte le Civiltà, qualunque essa sia. Perché? Perché significa morte, orrore, coscienza sporca, significa errori imperdonabili a noi stessi, significa assumerci la colpa insieme ai rischi delle nostre azioni immorali per definizione e in particolare tutte, significa fare delle scelte anche se si sospetta che siano sbagliate, semplicemente perché non scegliere può essere infinitamente peggio. Significa avere cercato con tutti i mezzi di eludere il destino, il lato Selvatico del Vivente. Tutta la nostra opera è un Tradimento verso ciò che siamo e tutti i nostri sforzi sono diretti all'autodistruzione e alla distruzione contemporanea della Madre Terra.

Noi non sappiamo MAI cosa stiamo facendo, epperò guai ad ammetterlo! Per ciò è solo l'impavido che può agire prendendosi tutta la responsabilità, senza fuggire da se stesso. Oppure un Pazzo e quanti pazzi hanno corredato la nostra Storia di immani catastrofi. Questo ci ha dato la scusa per smettere di scegliere e di prenderci responsabilità, ci ha dato la scusa per delegare, per "delocalizzare" la colpa, ovunque, come i liquami e i prodotti tossici, come lo sfruttamento e la persecuzione ai danni dei più deboli, lontano dagli occhi e lontano dal cuore. L'importante e non riconoscersi mai nell'1% che non fa che sbatterci in faccia la nostra stessa ignavia: noi seguiamo loro perché facciano di noi quello che vogliono e loro fanno quello che vogliono di noi. E' poi tanto difficile da capire? No, solo difficile da accettare e ancora più difficile interrompere.

Un quadro famoso che diventò il simbolo della lotta operaia di altri tempi che erano ieri ma adesso sembra paleozoico, veniva accompagnato con una frase altrettanto famosa "una risata vi seppellirà". Probabile, peccato che è quel tempo ad essere stato seppellito nel frattempo dentro di noi da strati e strati di conformismo incrostato di errori e le risate ora sono quelle rauche dei porci di Orwell che dovevano perdere ... e invece rieccheggiano nelle cavità Vuote della coscienza Globale, persa chissadove e chissaquando. Essi sono radunati attorno al tavolo degli impotenti che si credono potenti per banchettare la loro caduta e la caduta di tutto l'antropocene con loro: in fondo per fare tutto il peggio ci hanno messo del loro meglio ed è giusto adesso che festeggino, se lo meritano. "Ecchecifrega, eccheceimporta" cantano ubriachi, Saturi degli Oceani di Sangue e di Carne Umana e Bestiale che gli scorrono nelle brocche e nei piatti senza sosta, in una danza crudele e macabra, ma anche Grottesca, senza nemmeno che sia necessario chiedere alcunché. Eccole lì le loro vittime, che si danno "spontaneamente" al Moloch modernista della Disperazione che non Esiste, spremendo dentro Macchine il loro Sangue, buttandoci dentro pezzi della loro carne e dei loro affetti, credendo così di guadagnare il Paradiso con il Sacrificio Disumano. Piccole cose fragili, consumate in un momento a milioni.

Ma dov'è andata a finire la Misericordia, la Saggezza, la Compassione, il Coraggio, la Generosità, l'Amore, la Tenerezza? Non c'è posto per queste demenze. Chi è rimasto a riconoscere il Sacrificio, quell'altro, quello Umano, se sono tutti alla Corte di Moloch a dare i loro figli e i loro corpi in cambio di Niente? Chi può dare ancora significato alla parola "responsabilità" se questo significa denunciare chi non pratica la disumanità alla corte di Moloch?

Non ho bisogno di credere in Dio per Vedere l'evidenza evidente e per fortuna, nemmeno per sostenere quello che Vedo. Abbia l'Infinito pietà delle nostre esistenze da marionette e della nostra maledetta, tremenda tragedia che non esiste.


Citazione
orckrist
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 361
 

"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla."


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