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ControNews: Non Toccate Donne e Bambini

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Sito: ControNews
Autore: ControNews
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Sintetizziamo le ultime scoperte in merito ai danni provocati dai trattamenti genici sperimentali (impropriamente chiamati “Vaccini COVID19”. Si tratta di una vera e propria arma biologicamente attiva (la tossina-proteina Spike), che attacca tutti gli organi del corpo, e colpisce con particolare durezza le donne, i feti, e i bambini.

Condividete questi dati con tutti i vostri cari, salvateli dal farsi iniettare un pericolosissimo trattamento farmacologico sperimentale assolutamente non necessario. Le reazioni avverse gravi ci sono, e numerose. L’informazione di regime collaborazionista le censura perché vogliono inoculare il maggior numero possibile di persone, prima che si scoprano i devastanti danni a medio e lungo termine, inclusa la morte, una brutta morte.

 
È un farmaco che colpisce tutti gli organi

 

Il CDC Americano afferma, “Non è possibile che nessuno dei componenti del vaccino si accumuli nei tessuti o negli organi del corpo, comprese le ovaie”.

È una menzogna. Pfeizer stessa, su richiesta FOIA (Free of Information Act), ha rilasciato il suo studio farmacocinetico (PF-0730204), che dimostra come entro le prime 48 ore si verifichi un preoccupante accumulo nel fegato, nella milza, nelle ghiandole surrenali e nelle ovaie (fig. 2). E dopo 14 giorni la concentrazione riportata è ancora al 25% del picco massimo, e ci vogliono 6 settimane per l’eliminazione completa.

Il sistema di vigilanza delle reazione avverse Americano, il CDC VAERS, dati aggiornati al 25 Giugno 2021, conferma che il 35% dei morti da “Vaccino COVID19” è concentrato nelle prime 48 ore (fig. 1), e il 60% dei morti nei primi 7 giorni.

E facciamo attenzione. Lo studio Pfeizer è stato condotto sui ratti, che hanno una vita molto breve (circa 2 anni) e un metabolismo accelerato (1 “Giorno ratto” equivale a 30 “Giorni uomo”). Il tempo di completo smaltimento della tossina-proteina Spike si traduce quindi in circa 3 “Anni uomo”.

 

È un farmaco che colpisce le donne

 
Il sistema di vigilanza delle reazione avverse Europeo, l’EMA EudraVigilance, dati aggiornati al 26 Giugno 2021, conferma che il 72.5% delle reazioni avverse da “Vaccino COVID19” è concentrato nelle donne (fig. 3), a prescindere dal tipo di farmaco utilizzato. Le donne hanno quindi un rischio triplo rispetto agli uomini, di soffrire reazioni avverse alla tossina-proteina Spike, che predilige attaccare proprio le ovaie.
Nello specifico, le donne soffrono di reazioni avverse:
 
E la fascia di età da 18 a 64 anni soffre di reazioni avverse:
  • al 82% dovute a Johnson&Johnson (AD26.COV2.S)
  • al 67% dovute a Moderna (CX-024414)
  • al 78% dovute a AstraZeneca (CHADOX1 NCOV-19)
  • al 71% dovute a Pfeizer-BionTech (TOZINAMERAN)

Di fronte a dati del genere, ogni singolo medico ancora dotato di un minimo di scrupolo professionale avrebbe dovuto sconsigliare a priori le donne da qualsiasi inoculazione di trattamenti genici sperimentali… e invece il 5 Maggio 2021, “Le donne in gravidanza siano inserite tra le categorie fragili da vaccinare prioritariamente. La richiesta dei ginecologi italiani al ministro Speranza”.

 
È un farmaco che provoca aborti
 

Il CDC Americano afferma, “Attualmente non ci sono prove che la vaccinazione COVID19 causi problemi durante la gravidanza, incluso lo sviluppo della placenta. Inoltre, non ci sono prove che i problemi di fertilità siano un effetto collaterale di alcun vaccino, compresi i vaccini COVID19”.

È un’altra spudorata menzogna. Lo stesso studio citato dal CDC a supporto, Preliminary Findings of mRNA Covid-19 Vaccine Safety in Pregnant Persons, a pagina 8, tabella 4, si autosmentisce effettuando dei calcoli errati. Per comprendere la malafede dell’articolo basta elencare i dati, citati nello stesso articolo:

  • lo studio è stato condotto su 827 donne, con gravidanza confermata, vaccinate con Pfeizer-BionTech o Moderna, e monitorate dal sistema V-safe
  • 700 donne su 827 sono state vaccinate a partire dal settimo mese
  • 827-700 = 127 donne su 827 sono state vaccinate entro il sesto mese
  • 96 aborti spontanei sono stati riportati entro il terzo mese
  • 104 aborti spontanei sono stati riportati entro il sesto mese

Il tasso di aborto spontaneo, entro il terzo mese, riportato dallo studio del 2017 Spontaneous first trimester miscarriage rates per woman among parous women with 1 or more pregnancies of 24 weeks or more è nel range 10÷20%.

Gli autori dell’articolo citato dal CDC hanno cambiato le carte in tavola, usando il denominatore sbagliato (827 invece di 127), per rincondurre il tasso di aborto spontaneo delle donne vaccinate in un “Range accettabile e naturale” (10÷26%), e spingerle quindi a “Vaccinarsi”.

Usando i numeri reali, invece, si deduce che il tasso di aborto spontaneo delle donne “Vaccinate”, entro il terzo mese, è nel range (96÷104)/127 = 76÷82%, ovverosia quadruplicato. Riteniamo di non esagerare definendo questi “Vaccini” una via di mezzo fra una castrazione chimica femminile e una pillola abortiva precoce.

 

È un farmaco dannoso per i bambini
 
 
Il Dr. Eugenio Serravalle, pediatra e Presidente di ASSIS (Associazione di studi e informazione sulla salute) spiega la pericolosità, accresciuta e immotivata di andare incontro a reazioni avverse, del “Vaccinare” i bambini.
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