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Il silenzio dell’outsider, di fronte all’apocalisse in corso.

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https://www.libreidee.org/2020/07/il-silenzio-delloutsider-di-fronte-allapocalisse-in-corso/

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Giorgio Cattaneo

A volte succede di essere stanchi. Dopo un po’, anche i megafoni si stancano. Anche i veggenti, o anche i solo i testimoni oculari. Va così: è in arrivo un cataclisma, e i pochi che lo sanno in anticipo – magari perché ne sono coinvolti, in modo diretto o indiretto – si guardano bene dal dirlo. Qualche outsider se ne accorge, o almeno sospetta che stia avvenendo qualcosa di strano, e così comincia ad annunciarlo ad alta voce. Gli allarmi dell’outsider non è detto che siano precisi e attendibili, è sempre possibile prendere cantonate. Subito, però, la platea si divide. I detentori ufficiali della verità tacciono la notizia. La maggioranza ignora l’outsider o lo considera un pazzo, un esibizionista, non immaginando che l’outsider è il primo a sperare in cuor suo di essersi sbagliato: se ha parlato, l’ha fatto d’istinto; il suo non era nemmeno altruismo, era solo un riflesso di conservazione della specie – la necessità fisiologica di condividere una certa preoccupazione per un possibile pericolo. A quel punto, quando ormai i ruoli sono definiti, i detentori della parola ufficiale cominciano a menzionarlo, l’outsider, con un atteggiamento di sufficienza irridente: a che punto siamo arrivati, se ci sono in giro squilibrati di questa fatta?

A loro volta, gli outsider fanno squadra: fondano gruppi, partiti, case editrici. Scrivono libri, tengono conferenze. Qualcuno di loro comincia a essere quasi idolatrato, presentato come il possessore di una verità definitiva. La nuova religione piace, e merita che vi si investa in modo professionale. Alcuni outsider, ormai famosissimi, utilizzano con sapienza una tecnica sopraffina: le sparano grosse, le loro affermazioni iperboliche, avendo però cura di associarle sempre a notizie effettive, utili a supportare la credibilità dell’iperbole; quando poi l’iperbole sarà inevitabilmente smascherata, insieme a quella crollerà anche la parte scomoda del messaggio, quella veritiera. Funziona talmente, il profilo escatologico della religione, che sono gli stessi detentori ufficiali della parola pubblica a utilizzare lo schema cultuale, arrivando a proporre semplici minorenni, surreali e spaesate, come illuminate baby-sacerdotesse del futuro: i destini del mondo, appesi all’indice puntato della piccina vaticinante, ultimissima versione dell’outsider di prima classe – non più manipolato, ma direttamente fabbricato dai detentori della parola, i gran maestri dell’illusionismo.

E’ in queste condizioni che, appunto, un giorno il cataclisma lungamente annunciato irrompe sulla faccia della Terra, manifestando la sua devastante potenza. Se la cronologia della catastrofe è dipesa anche dall’incessante opera degli outsider, dall’effetto a lungo termine delle loro preoccupanti affermazioni, non lo si saprà mai. Qualcuno l’ha lasciata deflagrare, l’apocalisse, temendo che il suo gioco stesse per essere scoperto? La cosiddetta emergenza, in altre parole, è un espediente infernale per rubare il tempo e impedire che maturasse una certa consapevolezza dei meccanismi collaudati del grande squilibrio planetario, sempre rappresentato come infelice circostanza fisiologica, non dolosa ma solo colposa? Se la domanda risuonasse in un tribunale, la verità giudiziaria – per emergere – avrebbe bisogno di prove incontrovertibili, o almeno di qualche confessione convincente e ben argomentata. L’imputato che si alza e ammette, di fronte alla corte: ebbene sì, sono stato io, l’ho fatto con questi miei complici; la nostra storia conferma che ne siamo capacissimi, e la nostra motivazione è facilmente comprensibile. Uno spettacolo solo teorico, naturalmente, al quale difficilmente qualcuno assisterà.

Lo spettacolo che invece va in scena è di tutt’altro tenore, sempre fantapolitico ma purtroppo reale. I prigionieri della caverna, in larga maggioranza, si accaniscono con l’outsider accusandolo innanzitutto di essere evaso. Nella caverna, intanto, la situazione è ulteriormente precipitata: i coatti devono sottostare a misure coercitive prima impensabili, e prepararsi a subire esperimenti inimmaginabili. E’ per il vostro bene, sottolinea la voce dagli altoparlanti: e guai a chi disobbedisce. Ogni caverna ha i suoi gestori formali, e i suoi formali oppositori. Sicché, ai coatti accade di dividersi anche su quelli: c’è chi approva il gestore della cattività, qualunque disposizione imponga, solo perché appare in disaccordo con il suo oppositore – solo virtuale, beninteso, perché nessun oppositore mette davvero in discussione la caverna, cioè l’esistenza di una dimensione di sostanziale cattività, spacciata per normalità. Questo, in ultima analisi, aumenta la solitudine dell’outsider: gli si rinfaccia un’insopportabile presunzione, come se si divertisse a recitare il ruolo del grillo parlante e ne traesse alimento per la sua autostima, addirittura per il suo successo sociale.

C’è outsider e outsider, naturalmente: è molto variabile, il grado di attendibilità dei presunti rivelatori. Per loro parla la storia personale: se hanno alle spalle anni di attività, si potrà facilmente verificare quale sia stato, nel tempo, l’esito delle loro previsioni. Poi c’è una categoria parallela, quella degli insider: si tratta di testimoni particolarmente preziosi, perché provengono direttamente dal cuore della caverna. Meglio: dal centro di comando dei gestori cavernicoli. Il loro vangelo è il più arduo da assimilare: occorre decantarlo e metterlo alla prova, prima di poterne digerire le conclusioni. La loro esposizione descrive un sistema a orologeria, assai più temibile di quello evocato da molti fantasiosi outsider. Tanta spietatezza fa paura, perché risulta affidata a esecutori di taglio ordinario, quasi banali. A fare la differenza non è il singolo interprete, ma la potenza di uno schema formidabile: quello di chi per primo l’ha inventata, la caverna, progettando di farne la sede di una zootecnia politica e sociale, culturale, finanziaria, emozionale. Tutto è perfetto, nel chiuso della grotta: la mitologia religiosa, la cosiddetta conquista dello spazio extraterrestre, il perimetro della civiltà, l’indiscutibile storiografia corrente, il nuovo culto della sicurezza scientista.

Non è dato sapere quale risultato possa scaturire, dall’impegno coraggioso degli insider, nella nuova zootecnia apocalittica dominata dall’uso obbligatorio delle cosiddette mascherine sanitarie. Si registra in compenso una grande stanchezza, da parte degli outsider: hanno preceduto largamente gli insider, hanno parlato quando quelli ancora tacevano, hanno visto avverarsi buona parte delle loro previsioni – scambiate per profezie – e adesso faticano a dialogare col vicino di casa: lungi dallo scorgere il disegno sovrastante, il più delle volte il sant’uomo si limita a scaricare la sua rabbia sul singolo gestore cavernicolo (o a scelta, sul suo occasionale oppositore), tra il sacro campionato di calcio nel frattempo ripreso e le grossissime seccature di tipo pratico che stanno cominciando a turbare la pace tombale della caverna, alla voce approvvigionamenti. Ci prova, l’outsider, a introdurre il suo ragionamento, ma si accorge che il tentativo è vano: non esiste più un alfabeto comune, è crollato il ponte che univa la sua casa a quella del vicino. Così, l’outsider ha l’impressione di intuire quanto sia perfetta, la caverna, e si spinge a pensare quando sia facile, in fondo, plasmare la cervice dei suoi abitanti, mantenendoli all’oscuro delle loro reali possibilità.

E’ stanco, l’outsider, perché ha la sensazione di aver speso inutilmente le sue energie, sia pure con i suoi mezzi limitati, e spesso finendo fuori strada. E’ stanco, ma al tempo stesso sente che l’apocalisse potrebbe avere in serbo doni insospettabili: potrebbe riuscire là dove ha fallito lui. Di fronte a un terremoto, persino i cavernicoli più ostinati potrebbero essere indotti a lasciare finalmente la tana, scoprendo sopra la loro testa un cielo di stelle. E non è tutto, perché l’apocalisse agisce e trasforma ogni cosa in profondità, facendo emergere in ciascuno un desiderio d’aria, sole e luce. Le spiegazioni sono sempre in bocca a chi si volge dietro di sé, scrutando quel che s’è lasciato alle spalle: forse i pensieri sono come i sogni, che trasportano frammenti di assoluto inevitabilmente corrotto e degradato dal linguaggio, che è difettoso e insufficiente per definizione. L’assoluto invece non ha bisogno di discorsi: sa chiamare ciascuno, senza più fare differenze tra cavernicoli ed evasi, sordomuti e chiacchieroni. Così sorge un bisogno improvviso e ineludibile: ci si immerge in un tempo sospeso, quello in cui tutto infine accade. E si assiste a un immenso silenzio vivente, del tutto inatteso, più eloquente di mille parole.

 

9 risposte
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Che dirti di più? Grazie, mi hai rappresentato in pieno...

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Libreidee è un sito di qualità, lo è sempre stato ma da quando ha deposto la maglietta è migliorato (tranne quando pubblica un giornalista che la maglietta la ha tatuata sulla pelle), Giorgio Cattaneo qui, tra le righe di questo arguto articolo, nella penombra della caverna, tra outsider e insider, sembra parlare con qualcuno che credo di individuare.

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Non si capisce di cosa stia parlando Cattaneo, parole a ruota libera  mantenute nel generico così che ognuno possa attribuirgli il significato che vuole, un po' come il testo delle canzoni di successo. L'outsider o l'insider sono solo parole , quello che conta è chi ha il potere di gestire i media perché solo lui può essere outsider o insider a seconda di come vuole operare. L'Apocalisse è già qui per quelli che hanno occhi per vederla,  i quali non sono certo i buonisti, che sono cavalli con i paraocchi, ma quelli che hanno capito che quello che si legge sulle pareti della caverna lo scrivono i 'padroni del discorso' e gli scribacchini di regime e che la verità uno se la deve andare a cercare.

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Non sapevo che anche l'Apocalisse fosse disponibile in versione "fai da te".

Ikea?

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L'articolo che dice che l'Apocalisse è in corso lo hai postato tu. Di che ti lamenti? Piuttosto l'Anticristo è arrivato o no? 

@pietroge
Questo è un posto nel quale si propongono articoli che si ritengono adatti ad essere discussi.

Hai detto subito la tua opinione: "Non si capisce di cosa stia parlando".
Poi non resisti, usi il tuo gergo e introduci l'oggetto della tua fissa, buono per ogni occasione, anche per l'Apocalisse.

Non mi lamento, constato sempre più incuriosito.

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Io sto cercando di capire di cosa parla l'articolo e siccome tu non entri nel merito e spieghi finalmente di cosa parla, rimando dell'opinione che ho espresso prima. Saluti

@pietroge
Veramente, quello che hai dedotto lo hai spiegato con chiarezza, non sembrava che fossi in cerca di dritte:
"Non si capisce di cosa stia parlando Cattaneo, parole a ruota libera mantenute nel generico così che ognuno possa attribuirgli il significato che vuole, un po' come il testo delle canzoni di successo."

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Prendo atto che neanche tu sai di cosa parla l'articolo. Passo e chiudo.

@pietroge
Pietro, sei fuori?

Ma possibile che non ti renda conto che a forza di fisse ci si riduce la capacità di comprensione, piuttosto.

Perchè non proponi di metterlo in home invece di queste schermaglie infantili?

@pietroge @Primadellesabbie

Bboni..., state bboni...

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Credo che la redazione, se è interessata a far funzionare il forum, dovrebbe studiare qualche ritocco allo schema.

Ho cercato di proporre qualche argomento di discussione per diversificare la pagina home che, senza voler criticare nessuno, mi sembra un poco monotona sui due tre argomenti che producono il batti e ribatti quotidiano, ma vedo che pochi visitano il forum (non escludo che le mie proposte non interessino) e praticamente nessuno sottoscriva le proposte.

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Se vedo chi ha proposto articoli da mettere in prima scopro che sei stato solo tu. Non è certo una colpa, ma visto che ci sono già diversi redattori che postano articoli in prima, non mi aspetterei, se fossi in te, di poter piazzare un paio di questi che hai proposto. Forse dovevano essere messi direttamente nel Forum ed eventualmente pubblicati poi in prima. Io non ho commentato gli articoli che hai proposto proprio perché erano fuori dallo schema del Forum e perché uno dovrebbe dire se vale la pena di pubblicarli in prima, ma forse se ho tempo li commento.

@pietroge
Se chiami lo scroll di 'Forum', fai clic su 'segnalazioni' e poi scendi, capisci come è congegnata questa parte.

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Ti ringrazio per i tuoi commenti...ma li conoscevo prima che tu li scrivessi.

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Non riferito ai presenti:

la monotonia degli argomenti seleziona commentatori monotoni.
Elementare Watson!

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