Ash Vs Evil Dead

Cosa c'è di meglio di un film demenziale con l'Inferno come protagonista "serio"?

Un Serial Tv, sequel, fatto dallo stesso regista e con lo stesso soggetto, senza cancellare nemmeno gli anni dell'attore principale.

Sam Raimi ricordo che aveva dichiarato all'uscita de "L'armata delle tenebre" di non avere mai amato il genere horror e di preferire divertirsi con il cinema, offrì agli spettatori una sopresa piacevole che andava ben oltre il semplice sequel de "La Casa" 1 e 2.

I primi erano film che Raimi sfruttò sull'onda del successo del genere horror per farsi un nome, ma il suo vero scopo era divertirsi con il cinema e probabilmente fu naturale sfruttare proprio il "brend" creato con le prime due pellicole per proseguire dirottanto verso la satira. Non si annoverano molte produzioni simili; ad esempio "La famiglia Addams" che pure è l'horror gotico che forse più si avvicina, fa parte del quel "politicamente corretto" che oltre ogni evidenza al regista del Michigan non piace. Romero, che pure è forse l'inspirazione maggiore rispetto l'inconografia dei non morti, sfrutta la fantasia horror per fare critica sociale, mentre i morti viventi di Raimi sono più che altro l'oggetto su cui costruire scenette divertenti e non necessariamente critiche verso la società moderna. Eppure il regista non rinuncia come in Kill Bill (altra blasonata produzione) a farci venire i brividi da thriller autentico per sovrabbondare con lo splattern, mettendo in scena la forza del Male con tutta la sua crudeltà, oscurità e potere di convinzione. Cioè non rinuncia a farci vedere del Male l'aspetto più disturbante, quello di nascondersi e sfruttare gli affetti e le relazioni intime al fine di distruggere la fiducia per il semplice piacere di farlo.

Rimane un horror splattern, ma in costante bilico tra l'aspetto crudele "serio" e la satira, findendo per far prevalere sulla prima la seconda. I personaggi che vediamo, la classica "carne da macello" dei film horror splattern, verso cui l'unica domanda che sappiamo valida già fin dalle prime scene è: "come verranno massacrati questi personaggi?", diventa con l'Armata delle Tenebre qualcosa che suona più in "come riuscirà ad essere divertente questo massacro?".

Il serial TV ripreso di recente da Raimi è in perfetta sintonia con il film, ma con accorgimenti che non possono che farci piacere. L'attore preferito da Raimi, Bruce Campbell, è sempre lo stesso fin di primi episodi de "La Casa" e la scelta non è felice solo perché attorno alla figura dell'attore si è creato tutto un immaginario inscindibile dalle altre pellicole sul tema, ma perché sembra l'unico in grado di portare con la stessa carica comunicativa l'assurdità di Jim Carrey e l'impassibilità di John Wayne con naturalezza esaltando ciò che ogni altro regista avrebbe tentato di nascondere con ogni mezzo: l'età reale dell'attore.

Ma c'è un altra ragione che rende speciali questi prodotti in pellicola. Se da una parte il Necronomicon di Raimi somiglia a uno dei "Mostruisi libri dei Mostri" di potteriana memoria e riesce quasi a rendercelo simpatico, dall'altra il Male non è stigmatizzato come sciocco, stupido, infantile o anche solo privo di significato. Il Male nel film ha sempre un origine precisa in un "errore", un "passo falso" dello stesso protagonista, cioè umano. Umane sono le persone coinvolte usate dal Male e umana è la risposta (e i mezzi) per combattere le forze del Male. Il Male di Raimi è un Male che ha bisogno di umanizzarsi nella misura in cui gli è necessario per distruggere la parte positiva dell'Uomo e quindi può essere fermato (almeno temporaneamente) con mezzi del tutto umani. A patto però di non cedere al suo fascino o alla paura, cioè alla sua capacità di corrompere.

Ash quindi si pone come scelta paradossale tra un Male imposto, perché comunque autonomo e totalmente distruttivo, e la stupidità umana che per quanto inguardabile o inaffidabile, appare pur sempre meglio perchè si oppone a quel Male. Tenendo conto però che è stata proprio quella stupidità a originarlo.

Credo quindi che la produzione di Raimi, senza sconti, sia la più dannatamente irriverente, divertente e paradossale di questo dannato e bizzarro decennio. Nonchè una delle migliori descrizioni fantastiche horror della mitica "Way of life" americana. Pur senza provare ad esserlo.