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fuffolo
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“BAND OF BROTHERS”
http://www.difesaonline.it/evidenza/recensioni/libro-e-miniserie-televisiva-band-brothers

Inaspettatamente la serie parla bene degli uomini (nel senso di maschi e già sarebbe una novità), meno bene (quasi malissimo, nessuno li vuole al fianco come compagni negli scontri) dei depressi del medio oriente (quelli che si lamentano), delle guerre esportate e degli uomini violenti. Da non credere per prodotti d'oltre oceano


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cedric
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Dall'articolo linkato:

...i componenti della Easy hanno avuto successo nella vita dopo il servizio militare, soprattutto anche grazie ad alcune qualità del proprio carattere che si sono sviluppate o rafforzate sotto le armi. In particolare...durante il servizio militare, i “fratelli” acquisirono fiducia in se stessi, auto-disciplina, obbedienza e capacità di cooperare con altre persone come parte di un team e che la maggior parte di essi sfruttò queste capacità nella propria vita privata con grande profitto...

... Praticamente tutti i componenti della Easy ebbero successo nella vita da civili ed alcuni raggiunsero posizioni di tutto rispetto nella società americana. Sarebbe, quindi, veramente utile, a più di dieci anni di distanza dalla sospensione della leva obbligatoria in Italia, fare una riflessione seria, scevra da pregiudizi e da ideologie politiche, sulla validità dell’attuale modello della nostra Difesa, basato esclusivamente su professionisti. Sarebbe utile valutare questa esperienza da tutti i punti di vista, compreso da quello sociale. Che differenze ci sono, se ci sono, tra le generazioni passate sotto le armi e quella degli attuali giovani italiani? La scelta operata più di dieci anni fa ha avuto ricadute sulla società italiana? Quali? Il modello misto leva-professionale potrebbe funzionare? ....

Il che tradotto in parole comprensibili a tutti vuol dire:

Per avere dei bravi giovani obbedienti, disciplinati e disposti a lavori di squadra (come quelli nei call center o nei campi a raccogliere pomodori) non sarebbe forse meglio riattivare la leva obbligatoria per insegnare ai ragazzi e ragazze queste utilissime doti e farne tanti bei lavoratori a cottimo da usare quando serve e da buttare nel cesso quando non servono piu'?

Carissimi Ambrose e Metaggiata, andate a ......


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Cataldo
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L'esercito professionale è nemico della democrazia, è interessante che in quell'ambiente ne abbiano un riflesso, seppur mediato. La professionalizzazione della difesa e la sua "privatizzazione" stanno portando il mondo alla rovina, è stata propedeutica alla strategia del caos perseguita dagli USA; ormai non serve più un volano come la leva obbligatoria allo sfruttamento dei lavoratori, anzi, un'esperienza come la leva potrebbe essere utile al contrario, semmai, stante la frammentazione della vita sociale contemporanea, che estranea dal confronto con i propri simili e ci destina ad essere monadi inglobate dal sistema dello sfruttamento psichico e fisico.


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cedric
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L'esercito professionale è nemico della democrazia, è interessante che in quell'ambiente ne abbiano un riflesso, seppur mediato.

Forse molto più semplicemente l'esercito professionale sta diventando troppo costoso: sia quando i militari "lavorano" (stipendi, indennità, equipaggiamento,ecc) che quando vengono congedati (cure mediche, protesi di mani e piedi, costi di reinserimento sociale, reati da disadattamento, ecc). Il problema è aggravato dal fatto che i militari di professione sono bene addestrati e difficilmente si fanno ammazzare, sopravvivono e vogliono essere prima pagati e poi anche curati. Come detto, cominciano a costare troppo per quel che fanno e si ostinano a restare vivi.

Per contro un esercito misto leva-professionale (tanto caro a Ciro Metaggiata di Difesa on Line) sarebbe più economico potendo mandare al massacro decine di migliaia di ragazzotti inesperti. Costoro non sono certo in grado di restare vivi a lungo dove ad ogni passo si puo' calpestare una mina, dove ogni bambino puo' spararti dalla finestra, dove ogni donna può entrare alla mensa e farsi saltare in aria. Con tali stress quotidiani (e vedere i metri di budella di fuori, il sangue a secchiate, le urla dei feriti e la merda mista ad orina su ogni cadavere non aiuta certo) non si dorme nemmeno più e si desidera solo di ammazzare tutto quello che si muove e di essere ammazzati al primo combattimento. Cosa questa auspicabile perchè più morti sul campo vuol dire meno sopravvissuti che tornano a casa, ovviamente senza piedi, senza mani, senza occhi, e quindi meno costi sociali da sostenere.
Con adeguate riserve di carne da combattimento (esercito di leva) si può ridurre il numero ed il costo degli specialisti (esercito professionale) destinandoli a manovrare droni stando comodamente seduti con l'aria condizionata oppure a condurre missioni ad alta specializzazione, come sabotare un reattore nucleare o rapire un paio di capi di stato con mogli, figli ed amanti.

Vale la pena di pensarci se qualcuno ha davvero in mente di spedire parecchie migliaia di ragazzotti in libia a camminare sulle strade piene di mine, magari costruite in europa, tanto bastano sei mesi di addestramento per imbracciare un fucile senza farsi male.....


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Cataldo
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Non sarei cosi sicuro, intanto un esercito professionale non ha un rapporto osmotico con la società che lo finanzia, mentre dei ragazzotti di leva hanno a casa qualcuno che si agita se sa che lo mandano in "missione", e si mobilita, come è sempre avvenuto nella storia, un professionista è assimilato dall'opinione dominante ad un tecnico mandato in un paese straniero a costruire una diga, se ti fanno fuori un po te la sei cercata, o fa parte del contratto, mentre uno di leva non ha un contratto che lo irreggimenta e lo estranea da ogni possibile dialettica. La guerra moderna non prevede l'uso di fanteria non specializzata, in ogni caso, non importa quanto sia "economica".
In USA la professionalizzazione ha comportato la discesa verticale dei benefici pensionistici e dei diritti storicamente riconosciuti ai "reduci" il costo si è quindi abbassato per unità impiegata sul piano complessivo della curva finanziaria, pensare il contrario è ingenuo.
Il rischio vero per il futuro non è certo un ritorno alla leva, che nessuna elite al mondo persegue, ma un ulteriore passo verso la disumanizzazione della guerra, con l'impiego di robot o di civili a contratto che pilotano droni, questo è il futuro che fa paura, il ritorno alla leva sarebbe un passo invece verso un ridimensionamento di questa prospettiva distruttiva e foriera di distopie inimmaginabili.


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fuffolo
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Le guerre tipo la II GM erano affari da maschi come le battaglie dei bambini, mai vista una femmina che volesse partecipare o si divertisse con simili giochi.
Diverso se la violenza appare "virtuale", parteciperanno tutti tanto non c'è alcun pericolo di sbucciarsi ginocchi o nocche.


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