Sense8, il Futuro.

Attenzione agli spoiler (se non l'avete ancora visto, vi sconsiglio la lettura).

"Sense8", il futuro su cui si basa la televisione.

"Sense8" già dal nome, rievoca un'ambiente dall'eleganza asettica, chiara, senza zone d'ombra, una sensazione addirittura "esotica".

"Sense8", nonostante il timbro registico asciutto ed "elettrico", firmato a 4 mani (Wachowski bros, il McTeigue di V per Vendetta e il Tykwer di "Lola Corre" e "Cloud atlas") straborda di un'opulenza empatica, senza precedenti!

"Sense8", và al di là di ogni concezione che avevamo prima su come dovrebbero essere i protagonisti in una serie televisiva, non a caso, è stato raccolto dalla prima piattaforma in streaming ufficiale (legale e riconosciuto dai media) ovvero "Netflix".
Ritrae, fra gli altri, una transgender di San Francisco con l'hobby dell'hackerismo e la sua fidanzata (di colore), un' attore messicano gay, una ragazza sud coreana amante del kickboxing che sfida (e batte) i maschi.
Mai nella storia della televisione (o del cinema) ci eravamo spinti fino a tanto, e il merito va tutto a quei due fratelli illuminati di Chicago.

Nonostante l'elemento "sci-fi", se vorrei definire in una parola "sense8" sarebbe: "anfetaminico" (prima volta che uso questo termine in vita mia per descrivere un prodotto d'intrattenimento audio-visivo).

Sense8: nonostante la freddezza registica, delle musiche e dei dialoghi, le storie dei personaggi traspaiono da un calore particolare, non è il calore del cuore, dell'anima, no. Più che altro è una "botta" di calore, quella che ti colpisce nel bel mezzo del dancefloor e in quel momento sai che il tuo stomaco ha assorbito ogni singola particella dell'ecstasy o dell'MDMA.
Oppure parliamo di calore "freddo", come quello dell'islandese Riley e della sua Islanda, dove è ambientata parte della storia e tutto il mirabolante finale della 1° memorabile stagione.

"Sense8", che prima di accingermi a vedermi il finale della 1° stagione, mi sentivo triste, mai nemmeno successo con "Hannibal" o "breaking bad". E addirittura mi è scappata una lacrimuccia sulle note conclusive di "Saeglopur" dei "Sigur Ros" (scelta forse banale quando si fa una panoramica sul paesaggio "glaciale" islandese? Ma anche no dai!).

Proprio per questo che ritengo che Sense8, sia qualcosa di unico nel suo genere, proprio perchè all'elemento "freddo" e "asettico" dello sci-fi si aggiunge un calore umano ed empatico che riesce addirittura ad amalgamarsi!

Sense8 è questo e altro, ma sicuramente è il futuro.
Accolto da critiche mediamente negative ma, ehy, stiamo parlando di un lavoro di quei 2 fratelli illuminati e del geniaccio di Berlino (Tykwer).

Tutti e 3, per quanto riguarda i loro primi lavori su "larga scala" (Matrix per i "Chicago bros" e "Lola Rennt" per il berlinese) sono stati travolti da un revisionismo della critica (in positivo) per il semplice fatto che i loro lavori, inizialmente, "non erano stati compresi" oppure erano "troppo avanti per l'epoca".

Sense8, segnerà la storia della televisione.