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Tropa de elite - Gli squadroni della morte


amosgitai
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Registrato: 2 anni fa
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Trama
Rio de Janeiro, 1997. La vita in città ed in particolar modo nelle favelas è regolata dai narcotrafficanti e dai poliziotti corrotti. Il capitano Beto Nascimento è un ufficiale del BOPE, un reparto speciale della polizia nato per contrastare la criminalità nelle favelas. Al momento Beto è in una difficile situazione non riuscendo a conciliare il lavoro con la sua vita privata, soprattutto nel momento in cui sua moglie sta per dare alla luce un bambino. In occasione della visita a Rio di papa Giovanni Paolo XXIII, gli viene assegnato il comando dell'operazione di messa in sicurezza di Turano, la favela più facinorosa di Rio, poco distante dall’Arcivescovado, residenza scelta dal pontefice per la sua visita. Stanco di rischiare la sua vita nelle operazioni di polizia, Beto ha intenzione di lasciare il suo incarico di capitano e si trova nella necessità di trovare un sostituto all’altezza. Riconosce in due giovani poliziotti, Neto e Matias, le qualità per sostituirlo senza avere rimorsi. Dopo un durissimo addestramento, solo uno dei due avrà però la possibilità di prendere il suo posto.

Recensione
“Tropa de Elite” è un film sconvolgente e realistico che mostra le azioni del BOPE, un reparto di Polizia Militare dello stato di Rio de Janeiro spesso al centro di polemiche per l’efferatezza del loro modus operandi. In una città circondata dalle favelas, non distanti dalle Vele di Scampia presentate nel film “Gomorra” (anche qui aleggia il senso di normalità nei confronti della criminalità), la legge non esiste se non quella imposta dai signori della droga e a questo si aggiunge la corruzione della polizia ordinaria. Con poteri d’azione speciali, la “Tropa de Elite” (Squadra d’Elite) terrorizza, tortura e se necessario uccide per mantenere un minimo di legalità nelle favelas. Intelligente è il modo in cui il regista José Padilha (già autore dello splendido Onibus 174) racconta la storia senza nessun particolare punto di vista e lo spettatore ne esce con un misto di sensazioni su cui riflettere sulle difficili e terrificanti vicende. L’unica critica palese di Padilha è che tutte le violenze sono il frutto del traffico di droga che esiste e sempre esisterà perché la media e alta borghesia continuerà a farne uso per mantenere il proprio stile di vita edonistico.
La voce narrante del capitano Beto fa scoprire un uomo combattuto tra la sua serietà nel lavoro e la sua voglia di sicurezza familiare, soprattutto nel momento in cui sta per avere un bambino. Beto non è un eroe, né un mostro o forse è entrambe le cose. Cerca di portare avanti il suo lavoro con passione e massima professionalità, pur sapendo che mal si concilia con la sua situazione familiare. Neto è un impulsivo ed onesto poliziotto, incapace di essere un leader. Matias, poliziotto che sogna di diventare avvocato, non riesce ad impegnarsi completamente nelle sue responsabilità. Oltre al già citato “Gomorra”, è inevitabile un confronto con “Città di Dio” di Fernando Meirelles con il quale condivide lo sceneggiatore Braulio Mantovani. “Tropa de Elite” sembra chiudere il cerchio, mostrando la vita dei poliziotti che, nel caso dei corrotti, fanno affari con la malavita mentre quelli integri cercano di eliminare la criminalità cono ogni metodo lecito ed illecito. Splendide sono le scene dell’addestramento che sembrano uscire dal film“Full metal jacket” di Stanley: i poliziotti/soldati vengono sono formati attraverso la sofferenza e l'umiliazione in modo da eliminare prima della fine del corso i deboli ed i corrotti.
Il film fu al centro di polemiche ancora prima di essere distribuito, dato che furono vendute più di tre milioni di copie pirata ed era già scaricabile da internet. Seppur negativa, la pirateria fu per “Tropa de Elite” un ottimo veicolo pubblicitario che l’ha portato a vincere il festival di Berlino.
Un film duro ma efficace, testimonianza di una realtà sconvolgente quale quella si riscontra ogni giorno nelle favelas, rivelata con estremo coraggio oltrepassando spesso la soglia del dicibile senza mostrarsi né retorico né di parte.

Voto: 8,5

Tratto da CINEMAeVIAGGI


Citazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Da un punto di vista appena diverso, questo è uno dei tanti film che mostrano il mondo attraverso gli occhi di un poliziotto e preparano le popolazioni a vivere in uno stato di polizia.


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eemanuelee
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16
 

Ero a Rio quando il film è uscito... Purtroppo sono molto rimasto perplesso, perchè mi pare avesse scatenato una sorta di apologia della BoPE.. Molti insinuano che i corrotti si sono inseriti ormai anche in questo corpo che invece nel film viene contrapposto alla polizia ordinaria per una sorta di maggior moralità.. (certamente con gli stipendi che hanno possono resistere maggiormente ai tentativi di corruzione)

Molto della realtà di Rio si intravede in questo film, ma più volte, e senza arrivare ad una conclusione, mi sono chiesto in cosa questo film differisca da rambo.... La canzone dei Tijuana usata a più riprese nel film mi pareva quella di Rocky quando comincia gli allenamenti...

Ad esempio nel film non compare l'inutile scia di morti che si lasciano dietro le frequenti e periodiche invasioni di polizia nelle favelas... Spesso sono i bambini e le donne a morire a causa di inutili sparatorie che tutto fanno fuorchè diminuire la presenza del narcotraffico....Perchè il narcotraffico è così radicato!? Perchè forse la maggior parte della gente è costretta a far la fame....

Minor differenza sociale, forse questo potrebbe risolvere qualche problema, non di certo un corpo di invincibili per ristabilire l'ordine...

Insomma un film interessante con qualche buon spunto, ma un po' di criticità in più non avrebbe fatto male...


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