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Annunciazioni domestiche a Delft


Tibidabo
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Pittura va in Libri.

Pieter de Hooch pittore in Delft, amico di Jan Vermeer, nel 1664 dipinge questa giovane che pesa le monete d'oro.

Meno di un anno dopo l'amico Jan dipinge questo, quasi uguale ma ci sono perle al posto delle monete e soprattutto la giovane è incinta di fronte a uno specchio. C'è anche un quadro.

La luce del quadro di de Hooch è quella di una normale giornata di primavera olandese e proviene dalla stessa altezza della giovane.
Quella nel quadro di Vermeer proviene dall'alto, la fonte è parzialmente nascosta e ad aumentare l'emotività di questa provenienza "superiore" contribuisce la nerissima e spessa cornice dello specchio che aumenta l'impatto di quel biancore irradiante.
Il collare e la cuffia entrambi bianchi intercettano e raccolgono il biancore luminoso mentre la giovane si tiene al tavolo di legno per mantenere l'equilibrio nel momento del..."giudizio"...i gioielli splendidi le interessano solo per quello che realmente valgono e lei li sta valutando con sereno distacco...ha trovato la misura della "verità" che secondo l'Iconologia di Cesare Ripa è:

"DONNA, risplendente, e di nobile aspetto, vestita di color bianco, pomposamente, con la chioma d'oro, nella destra mano tenendo uno specchio ornato di gioie, nell'altra una Bilancia d'oro. La conformità, overo egualità, che hanno le cose intelligibili con l'intelletto, si dimanda da' Filosofi con questo nome di Verità, e perché quel, che è vero è buono, e il buono è privo di macchia, e di lordura, però si veste di bianco la Verità, aggiungendosi, che ella è simile alla luce, e la bugia alle tenebre. Et a questo alludevano le parole di Cristo Signor Nostro quando disse, Quel, che vi dico nelle tenebre, narratelo nella luce, cioè: Quel, che dico innanzi alla pienezza del tempo, che sia scoperta la verità delle Profetie in me ditelo voi, quando sarò salito al Cielo, che sarà rivelato, e aperto il tutto. Et però egli ancora è dimandato, e Luce, e Verità, onde lo splendore di questa Figura, e il vestito si può dire, che si conformino nel medesimo significato. Et lo Specchio insegna, che la Verità all'hora è in sua perfettione, quando, come si è detto, le cose sensibili si conformano con quelle, che si vedono dall'intelletto, come lo Specchio è buono quando rende la vera forma della cosa, che vi risplende, e è la Bilancia indicio di questa egualità. "

La Vergine iconograficamente si trova spesso al di sopra della luna, di solito una falce, qualche volta la luna intera

La luna è il mondo mercuriale delle passioni che all'inizio dell'esperienza di un essere umano, e all'inizio della storia pagana, sono la prima e unica guida per poter "pensare (vedere) sé stessi"

Cupido (cupiditas) offre uno specchio che però fornisce un'immagine ancora sfocata.

Oltre, su un piano spirituale superiore, interviene l'intelletto a separare il proprio "" dall'identificazione assoluta con i propri desideri.
In quel momento si scopre l'altro, si "genera l'altro" dentro di sé e la ragazza di Vermeer, che guarda al possesso di ciò che è desiderabile non più come unica misura di sé stessa ma come un semplice mezzo da valutare per la sua utilità, con equilibrio e con distacco, è incinta.

Di chi è incinta?

Osservate il quadro dietro di lei e la figura che sembra spuntarle dal capo.

Il miracolo si ripete eternamente, quando e dove lo Spirito Santo decide che debba avvenire.
Qui accade - per l'ennesima volta - in Olanda, a Delft, nel silenzio, con la conveniente modestia che si addice a una borghesia di operosi mercanti.


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fuffolo
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Pieter de Hooch pittore in Delft, amico di Jan Vermeer, nel 1664 dipinge questa giovane che pesa le monete d'oro.

La Vergine iconograficamente si trova spesso al di sopra della luna, di solito una falce, qualche volta la luna intera

Il quadro e la critica riportata mi fanno venire alla mente diverse cose, non so quanto interessanti ma molto spontanee.
La falce mi ricorda la morte e la donna con il bambino la speranza di qualcosa che vada oltre quella fine, che poi è il modo con cui l'uomo cerca o sente di essere immortale (?).
Le due bilance mi sembrano diverse, i bracci della prima potrebbero essere non perfettamente allineati, come se quel modo (misurare con i soldi) non sia giusto (o armonico).
Le perle hanno un valore intrinseco (sono belle e rare) mentre le monete no, a parte quelle d'oro che però valgono in forza di una convenzione (fiat)
Gli altri "preziosi" che si vedono nel secondo quadro sono in contrasto con le monete che si vedono nel primo, e solo in presenza di un sentire armonico (o almeno senza le convenzioni) il suo essere pregna diventa naturale e le da una soggettività senza imposizione


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fuffolo
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DesEsseintes

Mi ricordo, ma forse sbaglio, che avevi annunciato per un futuro giorno di sabato un altro sorprendente esercizio interpretativo. Che forse mi sono perso o mi è sfuggito.
Se puoi sarebbe come al solito uno stimolo in più.


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Tibidabo
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DesEsseintes

Mi ricordo, ma forse sbaglio, che avevi annunciato per un futuro giorno di sabato un altro sorprendente esercizio interpretativo. Che forse mi sono perso o mi è sfuggito.
Se puoi sarebbe come al solito uno stimolo in più.

Sorprendente non lo so.
Prima o poi su La Dolce Vita ma mi voglio rivedere il film.
Nel frattempo pensa a cos'è il mostro marino del finale e prova a riflettere su come funziona la musica sui titoli di apertura.
Se ascolti con attenzione vedrai che inizia con una motivetto e poi si ferma improvvisamente.
Da quel momento per qualche passaggio si fronteggiano giustapponendosi due temi diversi, uno di marcetta minacciosa o cattiva e un altro dal carattere di canto gregoriano (che sia gregoriano è evidente all'ascolto ma chi non lo riconosce vedrà che questo tema musicale riappare durante il film proprio all'inizio della scena in piazza S. Pietro).
Dopo che i due temi si fronteggiano qualche volta ritorna il motivetto un po'sguaiato dell'attacco, si chiude la presentazione e inizia il film.

Per quanto riguarda il mostro marino del finale è abbastanza facile, lo dice esplicitamente lo stesso regista per bocca di un personaggio fuori campo.
Lo sanno tutti ma è imbarazzante da dirsi e solo qualcuno ha osato, per lo più fanno accenni.
Fellini fu aggredito da un gruppo di cristiani che lo voleva picchiare per questo.
In realtà non è una vera bestemmia ma piuttosto un grido di disperazione.
Anche se secondo me un po' di cattiveria c'è...

Ma la chicca è che sono sicuro di aver capito come gli è venuta in mente l'idea.
Vedi che il mostro è una manta e la manta sopra la bocca ha le fosse nasali mentre invece quella del film ha due occhi.
Qual è il notissimo precedente iconografico settecentesco (francese)?

Lo trovi completo su youtube.


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fuffolo
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Nel frattempo pensa a cos'è il mostro marino del finale e prova a riflettere su come funziona la musica sui titoli di apertura.

Per quanto riguarda il mostro marino del finale è abbastanza facile, lo dice esplicitamente lo stesso regista per bocca di un personaggio fuori campo.
Vedi che il mostro è una manta e la manta sopra la bocca ha le fosse nasali mentre invece quella del film ha due occhi.
Qual è il notissimo precedente iconografico settecentesco (francese)?

Lo trovi completo su youtube.

Ne so talmente poco, non ho visto quasi nulla.
Così d'acchito il mostro potrebbe essere l'animale uomo (o il suo dio venuto in terra) e gli occhi la sua percezione sensoriale. Se può vedere, ed avere consapevolezza (anche se non cosciente) non è solo animale, qualcosa oltre.
Ubu roi o il manifesto simbolista, andare oltre il razionalismo per comprendere (non capire) la realtà utilizzando categorie impensabili fino a quel momento.
E' giorno di riposo, oggi, la mente è più rilassata, produce con meno condizionamenti.


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