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GR: Grytzko Mascioni, poesie


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http://www.gdp.ch/cultura/letteratura/grytzko-mascioni-poesia-come-bilancio-di-una-vita-id83518.html

Letteratura - Antologia
Grytzko Mascioni, poesia come bilancio di una vita
Pubblicato da Aragno il Canzoniere pubblico e privato dello scrittore grigionese. I due volumi comprendono la ristampa Rusconi del 1984 e le raccolte uscite successivamente, tutta la stagione di un fare poetico animato da "uno stato di grazia autenticamente mozartiano".

di Vincenzo Guarracino - 20 luglio 2015

Si intitolava Il sunto della vita, l'ultima poesia di Grytzko Mascioni, scritta nell'estate del 2003 e pubblicata in un'artistica plaquette numerata con un'acquaforte di Giordano Perelli all'indomani della morte.

Dedicata a Angela, Il sunto della vita e' esplicitamente un "testamento" pronunciato nell'attimo in cui la vita al suo svanire riassuntivamente appare nella sua qualita' di "mai sopita guerra", come una ricerca inesauribile di una verita' di se' che ha trovato nell'idea del viaggio la metafora di un "altrove" da costruire giorno dopo giorno attraverso la passione, la fede, di una vita costruita sull'amore e sulla poesia. "Il sunto della vita: alfa e omega, / il tutto ch'era cuore e che ti lega / l'uomo vergando il lieve testamento / del nulla che si trova tra le mani, / ma un bacio d'aria lo ravviva ancora. / E nel tramonto e' il tuo pallore amato / che mi sorride...": un lascito e un patto, dunque, stilato nel momento riassuntivo e capitale di una vita e percio' con piena coscienza del suo alto investimento simbolico e morale. "Lieve" e sfuggente come il vento e la "rena" delle parole ma anche essenziale e necessario come il sogno del canto cui nell'infido passaggio dell'esistenza ha da sempre consegnato i suoi giorni.

Vivificato dal sole di un sentimento e di un sorriso ("il tutto ch'era cuore"), ritrova cosi' corpo e forza in un molto leopardiano commercio di sensi felicemente e finalmente condivisi la "figura" di una feconda stagione di passioni, a dispetto del micidiale "vortice del tempo": ecco, e' questo che con l'inchiostro piu' dolente del cuore incide, in una sorta di tabula fati, Mascioni, mite ma non rassegnato spettatore di un rischio di naufragio, proteso com'e' con l'amore sull'allegorico paesaggio di un infinito, orgoglioso ricominciamento, a interpellare la sua "voce d'oriente", la "luce" di una fede, che risorge pur nel segno di un "tramonto", col risultato di consegnarci, anche attraverso il prisma di innumerevoli echi letterari (tra gli altri, soprattutto forti quelli montaliani), un'energetica meditazione sulla vita come risorsa e sortilegio di un'esperienza di lucidita' e misura, da spendere nel culto della bellezza e dell'arte (valga a testimonianza di cio' la collaborazione istituita e praticata da sempre con artisti diversi, da Richter, a Guerreschi, da Minguzzi ad Arnoldi, da Bonalumi a Maria Luisa De Romans).

Ora, questa lirica la ritroviamo nell'antologia completa delle sue poesie, edita dall'Editore Nino Aragno, a cura di Simone Zecca, tutta quanta la sua lunga "stagione" di parole, un cinquantennio, a partire da Vento a primavera del '53 e fino a Angstbar del 2003, che rinnova l'emozione dinanzi a una voce singolare e difficilmente classificabile della poesia contemporanea, protesa com'e' tra mondi e culture diverse, forte di una concezione classica del fare poetico, pur nella piena avvertenza delle responsabilita' dell'oggi e animata da "uno stato di grazia autenticamente mozartiano", come recita la bandella di copertina e come confermava gia' Andrea Zanzotto parlando di una produzione lirica "lieve e delicata, votata alla natura e alla bellezza", ma anche "ricca di una certa angoscia", che comunque "non riesce a travolgere l'insieme".

Per Angela

Ruscella l'onda della sera a mare,
voce d'oriente e luce di rossore
che lievita del pianto dei gabbiani
esausti di contese e quotidiani
tornei d'amore. E reco a questa sponda
l'ultimo sguardo al vortice del tempo
che scompagina gli anni al suo svanire,
ridda nel sole che s'abbuia, bianca
d'agili ninfe e di scoscese imprese
scarlatta, se si appiccica alle dita
un sentore di sangue, amaro afrore
di mai sopita guerra, incancrenita.
Il sunto della vita: alfa e omega,
il tutto ch'era cuore e che ti lega
l'uomo vergando il lieve testamento
del nulla che si trova tra le mani,
ma un bacio d'aria lo ravviva ancora.
E nel tramonto e' il tuo pallore amato
che mi sorride, e' il fresco sentimento
che intride il vento che mi porta via,
racconsolato; o giocosa carezza o
fantasia
che sulla rena muove a mulinelli
lieve danza d'uccelli, la figura
residua di un'estate di calura
che amorevole brezza
ha ristorato.

Estate 2003

Il curatore nel rispetto dell'autore

L'antologia di Grytzko Mascioni, Poesie 1952-2003 in 2 volumi a cura di Simone Zecca, Nino Aragno Editore, Torino 2015, pp. XLVI+858, comprende un apparato introduttivo con testimonianza di Andrea Zanzotto (Per Grytzko), un saggio critico del curatore (Grytzko Mascioni, o di un'infrazione sospesa), una nota bibliografica sull'autore, la bibliografia critica (riferita prevalentemente al lavoro poetico) e una nota del curatore: "non si tratta di un'edizione commentata, ma riporta integralmente l'apparato di note delle singole raccolte poetiche".

La raccolta riunisce le poesie pubblicate dallo scrittore italo-grigionese tra il 1953 e il 2003: "Vengono riproposte nella loro integrita' le liriche edite a partire dal 1968 (Il favoloso spreco, 1a ed., Libreria Editrice Cavour, Milano 1968), mentre per quanto riguarda le raccolte giovanili (Vento a primavera, Intelisano, Milano 1953; Se il vento dice sorgi, ivi 1956; Sette di cuori, ivi 1957) si e' deciso di rispettare la "scelta ridotta" (seppur contraddistinta da un'ampia riscrittura) operata dallo stesso autore in occasione della pubblicazione del volume riassuntivo Poesia 1952-1982 (Rusconi, Milano 1984). Pertanto della plaquette Versi d'amore lieto e meno lieto (Gastaldi, Milano 1955), in ossequio all'opzione autoriale di cui sopra, non si da' conto in questa sede.

Il primo volume costituisce la ristampa (esclusi gli apparati introduttivi e le postfazioni) di Poesia 1952-1982, che a sua volta e' suddiviso in un Canzoniere pubblico, che raduna le liriche edite fino a quel momento (i versi giovanili gia' citati, confluiti nella sezione Sette di cuori; Il favoloso spreco, 2a ed., Libreria Editrice Cavour, Milano 1977; I passeri di Horkheimer, 2a ed., ivi 1978; Mister Slowly e la rosa, Belmont, Origlio 1980) e in un Canzoniere privato, che comprende le inedite. Il primo "procede dalle piu' recentemente scritte e stampate, sino alle piu' remote"; "la seconda sezione, al contrario, procede dagli inediti del 1965 sino a quelli del 1982" (Cfr. Note, in Poesia 1952-1982, p. 476).

Il secondo volume presenta le raccolte pubblicate dopo il libro rusconiano: La vanita' di scrivere (Book, Castel Maggiore [Bo] 1992), Zoo d'amore (ivi 1993), A tenera sorpresa (ivi 2000), Angstbar (Aragno, Torino 2003). Rimane esclusa la plaquette Ex Illyrico tristia (Edit-Durieux, Rijeka-Zagreb 1994), le cui poesie Il dono di una spina, La fiamma di una piaga, Prua a Dubrovnik, Malamore a Spalato, Un sospiro croato, Basta la luce e Vino di Mostar sono confluite, pur con numerose varianti, nell'omonima sezione di Angstbar. Punta di Pirano, Dubrovnik e Del topo di Zagabria sono riedizioni invariate di liriche comprese in volumi precedenti.

Le restanti (Edipo va alla guerra, Lasciand
o Dubrovnik, A una hostess croata, Se tu pure, amica..., Nel dubbio dell'azzurro e Aprile di Gorazde) sono qui inserite nella sezione Poesie rare e disperse, all'interno della quale trovano posto, oltre alle citate, le liriche (inedite in raccolta) pubblicate tra il 2001 e il 2003 in antologie ed edizioni d'arte. In conformita' con il radicato modus operandi dell'autore, ciascuna poesia e' riportata nella sua forma definitiva".

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Grytzko Mascioni, poliedrico scrittore, originario di Brusio (GR, Val Poschiavo), e' nato nel 1936 a Villa di Tirano. E' stato anche regista e produttore Tv soprattutto per la RSI, allora RTSI.

Voce di wikipedia, quella tedesca, perche' in quella italiana non c'e', te pareva; a quanto pare i chissefrega imperversano pure li':
https://de.wikipedia.org/wiki/Grytzko_Mascioni
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Von 1961 bis 1991 war er als Redaktor und Autor beim RTSI taetig und so wesentlich am Aufbau des italienischsprachigen Schweizer Fernsehens beteiligt. Daneben arbeitete er in der Redaktion der Gazzetta Ticinese. Von 1991 bis 1996 leitete er das Istituto Italiano di Cultura in Zagreb.

Mascioni war Praesident des Schriftstellerverbandes der italienischsprachigen Schweiz sowie des PEN-Club della Svizzera italiana e Retoromancia. 1987 praesidierte er den 50. Kongress des internationalen PEN-Clubs in Lugano.

Er wurde mit zahlreichen Preisen ausgezeichnet, zuletzt im Jahr 2000 mit dem Grossen Schillerpreis. Das Schweizerische Literaturarchiv erwarb 2008 seinen Nachlass.
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Voce dal lessico degli autori svizzeri:
http://lexikon.a-d-s.ch/edit/detail_a.php?id_autor=1158


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